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L'AFP svela i dettagli dell'inchiesta: «I nostri uffici a Gaza? Distrutti da un tank israeliano»

Una cinquantina di giornalisti di 13 organizzazioni - tra cui il Guardian, Der Spiegel, Le Monde e l'organizzazione della stampa araba Arij - hanno indagato per quattro mesi sotto l'egida di Forbidden Stories, una rete internazionale di giornalisti specializzati in investigazioni – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'AFP svela i dettagli dell'inchiesta: «I nostri uffici a Gaza? Distrutti da un tank israeliano»
Red. Online
25.06.2024 06:45
17:26
17:26
Il Canada invita i suoi cittadini a lasciare il Libano

Il Canada invita i suoi cittadini a lasciare il Libano «finché possono», affermando che la situazione della sicurezza nel Paese sta diventando sempre più instabile e imprevedibile a causa del conflitto tra Israele e Hezbollah, sostenuto dall'Iran.

«Il mio messaggio ai canadesi è stato chiaro fin dall'inizio della crisi in Medio Oriente: non è il momento di recarsi in Libano. E per i canadesi attualmente in Libano, è ora di partire, finché i voli commerciali restano disponibili», ha detto in una nota la ministra degli Esteri Melanie Joly.

16:30
16:30
Decine di israeliani denunciano l'UNRWA

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) è stata denunciata da decine di israeliani che l'hanno accusata di favoreggiamento nell'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre.

Nella causa depositata presso il tribunale federale di Manhattan si afferma che l'Agenzia Onu ha trascorso più di un decennio aiutando Hamas a costruire quella che chiamano «infrastruttura terroristica» necessaria per l'attacco. Per anni -si afferma nei documenti, riportati dal New York Times - Unrwa ha inviato milioni di dollari ogni mese a Gaza per pagare i dipendenti e sostenere ospedali, scuole e altre infrastrutture.

Il denaro è stato trasferito da New York, dove l'agenzia ha un ufficio, alla Cisgiordania. E parte di quei soldi sarebbero finiti a finanziare le operazioni militari di Hamas. I circa 100 querelanti israeliani chiedono danni non specificati per quello che sostengono sia stato «aiuto e complicità nel genocidio di Hamas».

La pista del denaro è al centro del caso contro sette attuali ed ex alti funzionari di Unrwa accusati di sapere che Hamas ha sottratto più di 1 miliardo di dollari dall'agenzia per pagare, tra le altre cose, attrezzature per lo scavo dei tunnel e armi che hanno aiutato a compiere l'attacco del 7 ottobre.

Intanto, Il coordinatore speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha espresso la sua «profonda preoccupazione per il rischio di escalation nella regione, in particolare tra Israele e Hezbollah lungo la Linea Blu» al confine con il Libano.

Durante un incontro del Consiglio di Sicurezza, ha ribadito la preoccupazione dei segretario generale che un'ulteriore escalation militare non farà altro che portare più sofferenze, più devastazione alle comunità in Libano e Israele, e «conseguenze potenzialmente più catastrofiche per la regione».

Wennesland ha incoraggiato «tutte le parti a intraprendere immediatamente misure urgenti per una de-escalation», e ha sottolineato che «le ostilità in corso a Gaza stanno ulteriormente alimentando l'instabilità regionale. È necessario il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e un cessate il fuoco umanitario immediato: c'è un accordo sul tavolo e dovrebbe essere concluso».

Intanto, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan ha affermato, come riferisce Anadolu, che Israele continua a portare avanti «una pulizia etnica letterale» nella Striscia di Gaza e commette nuovi crimini ogni giorno.

«Non siamo stati in silenzio e non resteremo in silenzio di fronte al perseguimento di espansione, da parte di Israele, dei suoi territori e al tentativo di rubare le terre dei nostri fratelli palestinesi», ha aggiunto Fidan, tornando a chiedere il cessate il fuoco e sostenendo la soluzione con due Stati.

Il capo della Diplomazia di Ankara ha parlato anche della guerra in Ucraina, ribadendo il sostegno della Turchia per l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale del Paese. «Non possiamo ignorare la perdita di vite umane e l'orribile devastazione causata dalla guerra, oltre 500 mila persone hanno perso la loro vita in questo conflitto», ha aggiunto, mettendo in guardia rispetto al «rischio che (la guerra) si estenda oltre i confini dell'Ucraina, portando persino all'utilizzo di armi di distruzione di massa». Dichiarando che Ankara vorrebbe che i partecipanti al conflitto «si sedessero al tavolo per negoziati di pace», Fidan ha affermato che i conflitti tra Mosca e Kiev e in Medio Oriente «potrebbero diventare guerre globali e regionali» e «per impedire questo ognuno ha bisogno di contribuire e aiutare».

12:17
12:17
«Il piano per il dopo Hamas partirà a giorni nel nord»

Il piano di Israele per il «giorno dopo» Hamas comincerà ad essere attuato nel nord della Striscia di Gaza nei prossimi giorni. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi.

Il piano dell'esercito, ha spiegato Hanegbi, è stato «affinato» nelle ultime settimane e a breve se ne vedrà «l'espressione pratica».

«Non dobbiamo aspettare che Hamas scompaia, perché - ha sottolineato - è un processo lungo. Non possiamo sbarazzarci di Hamas come idea, abbiamo bisogno di un'idea alternativa». Che significa «un governo basato sulla gente del posto disposta a vivere al fianco di Israele. Devono essere sostenuti dagli Stati arabi moderati».

11:38
11:38
La Corte suprema israeliana contro Netanyahu: «I giovani ortodossi devono poter essere arruolati»

La Corte suprema di Israele ha deciso all'unanimità che non esiste più alcun quadro giuridico che consenta al governo di «concedere esenzioni totali dal servizio militare agli studenti ortodossi delle scuole religiose».

Secondo la Corte - citata dai media - il governo non può continuare a dare istruzioni all'esercito e al Ministero della difesa di non provvedere a tali disposizioni.

In uno schiaffo all'attuale governo di Benyamin Netanyahu, la Corte suprema ha stabilito anche che l'esecutivo non può «fornire sostegno finanziario agli studenti delle scuole religiose che studiano» al posto di essere arruolati in base ad una legge che così stabilisce.

La Corte tuttavia non è entrata nel dettagli su come, in base alla sentenza, applicare la legge così come è attualmente o sul numero degli studenti ortodossi che potrebbero essere arruolati. Attualmente le stime parlando di circa 67'000 giovani ortodossi idonei alla leva.

«Uno storico trionfo dello Stato di diritto e del principio della parità degli oneri del servizio militare»: così il Movimento per la qualità del governo - principale ricorrente alla Corte suprema sul tema del servizio militare - ha definito la decisione dell'Assise ed ha chiesto al governo e al ministro della difesa Yoav Gallant di procedere subito alla leva per i giovani ortodossi. «La discriminazione nel servizio militare non poteva continuare ed è arrivato il momento - ha affermato - dell'eguaglianza».

Non c'è dubbio che la sentenza della Corte - hanno osservato analisti - costituisca un serio problema per il governo di Netanyahu dove sono presenti partiti religiosi.

10:09
10:09
«Uccisi 10 membri della famiglia di Haniyeh»

Delle almeno 13 persone uccise in un attacco dell'esercito israeliano nel campo profughi di al-Shati a Gaza City, 10 erano parenti del leader di Hamas Ismail Haniyeh, tra cui la sorella. Lo afferma l'agenzia di difesa civile di Gaza, come riporta Haaretz.

Hamas sostiene che Zaher non svolgeva un ruolo nell'organizzazione del movimento di resistenza palestinese.

10:08
10:08
«Proseguono i contatti diplomatici per la pace a Gaza, ma la tensione è molto alta»

«Proseguono incessanti i contatti diplomatici per la pace a Gaza, ma la tensione in questo momento è molto alta»: lo ha detto all'ANSA l'ambasciatrice israeliana al Cairo, Amira Oron, a margine di un evento promosso dall'Ordine di Malta al Cairo al quale ha partecipato una trentina di ambasciatori e vari rappresentanti di organizzazioni internazionali.

«Si stanno facendo molti sforzi - ha detto la diplomatica - soprattutto, in questo momento, nei confronti di Hamas, ma la tensione è molto alta».

La principale preoccupazione di Israele - ha detto - è per il centinaio di ostaggi ancora nelle mani dei «terroristi» a fronte di una proposta di accordo allo studio in cui Israele «ha inserito concessioni senza precedenti».

Grande attenzione - ha assicurato - viene data ai rapporti con l'Egitto, «nostro partner fondamentale a cui siamo legati da un accordo di pace». Tuttavia «sugli aiuti deve capire che non si può portare a Gaza qualunque cosa».

Dall'altro lato del confine egiziano, c'è preoccupazione per una futura governance della Striscia e, tanto per cominciare, anche della Rafah occupata, «di cui Hamas pretende di riconquistare il controllo».

E una soluzione a due Stati? «La politica è più complicata di come si vuol far credere - afferma Oron, precisando che scopo di Israele non è »la conquista di Gaza« ma »l'eliminazione dei terroristi che minacciano Israele da decenni«.

08:58
08:58
«La sorella di Ismail Haniyeh è stata uccisa in un raid sul campo profughi di Shati»

Una delle sorelle del leader di Hamas Ismail Haniyeh sarebbe stata uccisa stanotte in un attacco aereo israeliano sul campo profughi di Shati (Beach), nel nord della Striscia di Gaza. Lo riportano media palestinesi e israeliani.

L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba al-Jazeera riferiscono che almeno 16 persone sono morte nei bombardamenti israeliani di questa notte sulla Striscia.

Undici di queste sarebbero state uccise in raid che avrebbero centrato due scuole usate come rifugio e gestite dall'Agenzia delle Nazioni unite per i profughi palestinesi (Unrwa), nel campo di Beach e nella zona di Daraj a Gaza.

Secondo la Wafa altre cinque persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito una casa nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.

È salito intanto a dieci vittime il bilancio di un altro raid che nelle ore precedenti aveva centrato la rotonda di Bani Suhaila a est di Khan Yunis, sempre secondo la Wafa.

Il bilancio nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 37'626 morti e 86'098 feriti, secondo il Ministero della sanità locale gestito da Hamas.

08:57
08:57
«11 morti nel raid di Israele sui rifugi gestiti dall'UNRWA»

L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che almeno 16 persone sono morte nei bombardamenti israeliani di questa notte sulla Striscia di Gaza. Undici di queste sarebbero state uccisi in raid che avrebbero centrato due scuole usate come rifugio e gestite dall'Agenzia delle Nazioni unite per i profughi palestinesi (Unrwa), nel campo di Beach e nella zona di Daraj a Gaza.

06:46
06:46
Il punto alle 6.30

L'ufficio dell'agenzia di stampa francese Afp a Gaza gravemente danneggiato da un attacco il 2 novembre 2023 è stato probabilmente colpito dal fuoco dei carri armati israeliani, secondo un'indagine condotta dalla stessa Afp e da diversi media internazionali.

Una cinquantina di giornalisti di 13 organizzazioni - tra cui il Guardian, Der Spiegel, Le Monde e l'organizzazione della stampa araba Arij - hanno indagato per quattro mesi sotto l'egida di Forbidden Stories, una rete internazionale di giornalisti specializzati in investigazioni. Il consorzio ha lavorato su decine di casi di giornalisti e strutture della stampa colpiti dall'inizio della devastante guerra tra Israele e Hamas nella Striscia scatenata dal sanguinoso attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre.

Il raid contro l'ufficio dell'Afp a Gaza non ha causato vittime, la squadra ha poi evacuato la città ma la sala server dei computer è stata devastata. L'indagine e le perizie si basarono su immagini e suoni catturati in diretta dalla telecamera dell'agenzia internazionale che trasmetteva in diretta, uno dei pochi organi di stampa dell'epoca a farlo. Il lavoro si è basato anche sulle foto dei detriti scattate il giorno dopo gli attacchi e di nuovo qualche mese dopo, nonché sull'analisi delle immagini satellitari. Cinque esperti coperti da anonimato hanno ritenuto probabile con un buon grado di certezza che l'ufficio sia stato colpito da un carro armato, un'arma non a disposizione dei gruppi palestinesi nella Striscia di Gaza. Altri esperti consultati hanno escluso attacchi aerei o droni, visti i danni osservati. L'ipotesi di un razzo o di un missile anticarro, munizioni a disposizione di Hamas, è stata esclusa con un buon grado di certezza da diverse fonti.

Il giorno dopo l'incidente, l'esercito israeliano, che aveva le coordinate dell'ufficio dell'Afp, ha negato di aver preso di mira l'edificio e ha sollevato la possibilità di un attacco "nelle vicinanze che avrebbe potuto causare detriti". Contattato nuovamente a giugno ai fini delle indagini, l'esercito di Israele ha mantenuto la stessa linea. "Gli uffici dell'Afp non erano l'obiettivo dell'attacco e il danno causato potrebbe essere stato causato dall'onda d'urto o dalle schegge", hanno detto le Idf senza menzionare chiaramente di quale attacco o a quale data si riferissero.

Morti a Gaza
Intanto, l'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che due adulti e tre minorenni sono morti in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito una casa nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.

È salito a dieci vittime, invece, il bilancio di un altro raid che nelle ore precedenti aveva centrato la rotonda di Bani Suhaila a est di Khan Yunis, sempre secondo la Wafa. Il bilancio nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 37.626 morti e 86.098 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.