Aviazione

L'Airbus che volerà meno lontano del previsto

Le modifiche richieste dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea ridurranno l'autonomia dell'aereo «anti Boeing», ma il costruttore afferma che non ci saranno conseguenze per le compagnie
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Marcello Pelizzari
22.07.2023 21:30

Piccolo, piccolissimo inciampo per Airbus. L'A321 XLR, l'aereo «anti Boeing» di cui avevamo parlato tempo fa, non raggiungerà l'autonomia promessa alle compagnie aeree interessate ad acquistarlo. Nelle intenzioni del costruttore, avrebbe dovuto coprire distanze fino a 8.700 chilometri con 244 passeggeri a bordo. L'autonomia del velivolo, la cui entrata in servizio è prevista per il secondo trimestre del 2024, dovrebbe invece avere un'autonomia inferiore di circa 370 chilometri. A dirlo è un lancio di agenzia di Reuters.

La riduzione, di circa il 4,3%, è dovuta alle modifiche richieste dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea, l'EASA, pena la mancata certificazione dell'aeromobile. Le modifiche comporteranno un aumento di peso fra i 700 e gli 800 chilogrammi, rispetto ai 200-300 stimati inizialmente da Airbus. Nello specifico, l'EASA ha richiesto delle modifiche al serbatoio centrale posteriore dell'aereo, nella parte inferiore della fusoliera, un serbatoio aggiuntivo con una capacità di 13 mila litri che, di fatto, consente a questo modello, inizialmente progettato per voli a medio raggio, di raggiungere destinazioni a lungo raggio nel raggio di 10 ore.

Le potenzialità

Airbus, ha assicurato un portavoce, non si aspetta un impatto significativo. Secondo Reuters, tuttavia, il costruttore avrebbe offerto ad alcuni suoi clienti interessati all'A321 XLR una «virata» sull'A330 Neo, un aereo a fusoliera larga con un'autonomia maggiore. Nonostante la leggera perdita di autonomia, il gioiellino di Airbus rimane una vera e propria macchina da guerra. Proprio perché consente, con un aereo a capacità ridotta, di raggiungere mete lontane. Tradotto: può consentire ai diversi vettori di sviluppare con profitto rotte a lungo raggio con bassi flussi di traffico. O, meglio, di riempire i voli senza la necessità di alimentarli con i cosiddetti passeggeri in coincidenza, il modello seguito da compagnie classiche come Air France, Lufthansa o la stessa Swiss, il vettore di bandiera elvetico. 

Non solo, grazie all'A321 XLR è possibile ottimizzare le rotazioni degli aeromobili. Una compagnia che, oltre ai voli a lungo raggio, dispone anche di una rete a medio raggio, per dire, potrebbe benissimo – al ritorno da un volo transatlantico – prevedere una tratta a medio raggio per l'A321 XLR prima di fargli attraversare nuovamente l'Atlantico. Un risparmio notevole.

E Boeing?

Lanciato nel 2019, l'A231 XLR si è infilato in una nicchia di mercato lasciata scoperta da Boeing, quella denominata NMA o, per esteso, New Midsize Aicraft. Parliamo di aerei dalla capacità di 220-260 posti, a seconda delle versioni, capaci di coprire grandi distanze, attorno ai 9 mila chilometri. L'americana Boeing avrebbe voluto sostituire i suoi B757 e B767, ma gli insuccessi, i problemi e i ritardi accusati con il 737 MAX hanno costretto il costruttore a rimandare a data da destinarsi il progetto, se non ad annullarlo. Lasciando quindi campo libero ad Airbus. 

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