L'amministrazione Biden chiederà aiuto a Taylor Swift?
Taylor Swift in aiuto di Joe Biden? Chi può dirlo. Di sicuro, se ne sta parlando. La cantante americana, 34 anni, personaggio dell'anno secondo la rivista Time, sta polverizzando record su record. Per dire: il suo Eras Tour, nel 2023, ha incassato oltre un miliardo di dollari per un totale di sessanta date. Una cosa mai vista prima nella storia della musica. Una domanda, inevitabilmente, vista la sua influenza ha iniziato a farsi largo: ma politicamente, Taylor da che parte sta? Originaria del Tennessee, considerato uno Stato rurale, ha iniziato la sua carriera nella musica country. Un genere solitamente apprezzato dai conservatori. Ma parliamo, appunto, degli inizi.
Influenza sulla campagna presidenziale?
Secondo un sondaggio pubblicato in settimana dal Marist Institute, il 70% degli americani ha un'opinione favorevole dell'artista. Un indice di popolarità che Biden, il vecchio Biden come viene ironicamente (ma nemmeno troppo) etichettato dai Repubblicani, può solo sognare. I numeri del presidente, dall'inizio del suo mandato a oggi, sono letteralmente crollati. Stando all'aggregatore di sondaggi FiveThirtyEight, Biden oggi può godere di un indice di popolarità di poco inferiore al 40%.
Che fare, dunque? Chiedere ufficialmente a Taylor Swift un endorsement? Un dirigente della campagna di Biden, mercoledì, ha gentilmente invitato la stampa a non chiedere all'amministrazione di allestire una «strategia Swift». «Ci stiamo lavorando» ha aggiunto.
La domanda nella domanda, tuttavia, è un'altra: Taylor Swift sarebbe disposta a sostenere Joe Biden? La cantante, a suo tempo, fu pesantemente criticata dai Democratici per non aver sostenuto Hillary Clinton, non apertamente perlomeno, alle presidenziali del 2016. Quelle vinte da Donald Trump, per intenderci. Dopo anni di cautela, se così vogliamo definirli, Swift uscì allo scoperto per la prima volta nel 2018, sponsorizzando un Democratico nel suo Stato natale, il Tennessee. Due anni più tardi, nel 2020, sempre Swift annunciò ufficialmente il suo sostengo a Biden alle presidenziali del 2020, accusando Trump di aver «alimentato le fiamme del suprematismo bianco e del razzismo» durante il suo mandato.
Popolarità in crescita
Difficile, a bocce ferme, quantificare l'impatto di un possibile sostegno di Taylor Swift a Joe Biden alle presidenziali del 2024. Di sicuro, rispetto a quattro anni fa l'artista ha raggiunto uno status differente. «Era popolare nel 2020, ma la sua popolarità è passata a un altro livello» ha spiegato Matthew Harris, professore di scienze politiche alla Park University.
Soprattutto, Taylor Swift è molto popolare fra le giovani donne. E Biden conta molto su questo elettorato, fondamentale per consentirgli il sorpasso su Trump nel 2020. Fondamentale, a maggior ragione, se consideriamo che lo stesso Biden ha perso più di un consenso fra i giovani e i giovanissimi, in particolare dopo la risposta di Israele agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre e il sostegno dell'amministrazione Biden a Netanyahu. Non solo, secondo un sondaggio pubblicato all'inizio di dicembre da un istituto di Harvard, il numero di giovani intervistati che prevede «sicuramente» di votare alle prossime elezioni presidenziali è sceso al 49%, rispetto al 57% dell'autunno 2019.
Aumentare il tasso di partecipazione
L'affluenza alle urne, in generale, ma tra i giovani in particolare, sarà una delle chiavi delle prossime elezioni presidenziali a detta di analisti ed esperti. E per Matthew Harris, è sicuramente questo il punto in cui Taylor Swift potrebbe avere il maggiore impatto. «Non credo che la gente pensi: oh, Taylor Swift sostiene Joe Biden, quindi voterò per lui» ha dichiarato all'AFP. La cosa più importante, per contro, sarà «la sua capacità di mobilitare le persone, di incoraggiarle a registrarsi per votare». E questo perché «si tratta di persone che sono già predisposte a votare per Joe Biden».
Tanto più che le e gli «Swifties», l'appellativo per definire i fan di Taylor Swift, vivono soprattutto nei sobborghi residenziali, zone che – ha aggiunto il politologo – «fanno pendere l'ago della bilancia politica americana».
35 mila nuove iscrizioni
A settembre, Taylor Swift ha postato su Instagram un messaggio che invitava i suoi 272 milioni di follower a visitare la piattaforma Vote.org per registrarsi al voto. Il risultato? L'organizzazione ha contato più di 35 mila nuove registrazioni quel giorno, un aumento del 23% rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente e un'ulteriore prova dell'influenza della cantante.
La superstar potrebbe contribuire a mobilitare il pubblico anche per le posizioni assunte, in particolare sull'aborto. Quando nel 2022 la Corte Suprema ha annullato la garanzia costituzionale del diritto all'aborto, l'artista si è detta «terrorizzata» dal fatto che alle donne venga tolto il diritto di controllare il proprio corpo. Una battaglia, questa, che sta molto a cuore a Kamala Harris, vicepresidente di Joe Biden.
Detto ciò, per ottenere il suo sostegno, forse il presidente dovrebbe smettere di confonderla con Britney Spears. Come ha fatto a novembre...