L'anti-Sanremo di Amadeus

Che fine ha fatto Amadeus? Il conduttore televisivo più popolare d’Italia dopo il clamoroso addio alla RAI, e soprattutto al Festival di Sanremo, sta per ripartire sul Nove con diverse trasmissioni. In testa un pensiero fisso: per la prima volta nella storia fare una trasmissione musicale che vada a fare concorrenza a Sanremo. Ovviamente non negli stessi giorni, ma in un’altra stagione e potendo evitare tutte le zavorre del Festival da lui lasciato al massimo possibile del successo, sia pure sotto il livello del Pippo Baudo anni Novanta.
Music Party
Un’estate di progetti e dubbi, sospeso fra il rifare il già visto e proporre qualche sua idea (in fondo la spiegazione ufficiale, per quanto non proprio vera, del suo addio alla RAI, era stata questa), ha traghettato Amadeus verso la ripartenza sul Nove. Sul canale in chiaro di Warner Bros Discovery lo rivedremo domenica 22 settembre con il Suzuki Music Party, come lui stesso ha annunciato su Instagram. La solita trasmissione musicale che abbiamo visto per tutta l’estate, con presentatori e canali diversi ma di fatto con gli stessi cantanti e gli stessi tormentoni? Pare proprio di no. Perché nel Suzuki Music Party, dove come valletta (adesso però si dice co-presentarice) avrà Ilenia Pastorelli, la sfida di Amadeus sarà quella di proporre soltanto inediti, o meglio, canzoni in anteprima televisiva: su altri media circoleranno già qualche giorno prima.
21 per 15
I partecipanti alla trasmissione registrata 5 giorni prima all’Allianz Cloud di Milano (il vecchio Palalido, poco distante da San Siro) davanti a un pubblico pagante saranno 21, quasi tutti nomi mainstream ma non proprio da vecchio, con 15 canzoni (alcuni di loro canteranno insieme) che per quanto inedite o ascoltate poco saranno all’insegna dell’andare sul sicuro. Tananai, Ornella Vanoni, ANNA, Lazza, Emma, Emis Killa, Paola & Chiara, Benji & Fede, BigMama, Fiorella Mannoia, Francesca Michielin, Mecna, Massimo Pericolo, Merk e Kremont, Achille Lauro, Clara, La Rapresentante di Lista, Tredici Pietro, Baby Gang, Simba La Rue, Fudasca. Un cast che a leggerlo così sarebbe potuto essere quello dell’ultimo Sanremo di Amadeus o del sesto, se avesse voluto farlo. Non ci sarà gara, cosa che per le abitudini degli spettatori del 2024 può essere un problema, e prima o dopo le esibizioni i cantanti scambieranno due parole con Amadeus, cosa che a Sanremo era impossibile fare.
Sanremo d'autunno
Difficile, per non dire impossibile, che il Music Party vada a fare concorrenza frontale a Sanremo nei prossimi anni, come date. Non lo permetterebbero prima di tutto i discografici, che però invece gradiscono questo che nella testa di Amadeus dovrebbe diventare nei prossimi anni una sorta di Sanremo autunnale, quindi con la gara, con le stesse logiche di Sanremo ma in una città più gradita agli addetti ai lavori, come è Milano, e con più agilità: niente promozioni di fiction, niente monologhi strappalacrime o pseudo-comici, pochissimi siparietti con gente slegata dalla musica, una scaletta meno rigida. Un marziano potrebbe chiedersi perché, al di là di un po’ di soldi in più (ma nemmeno tanti) Amadeus abbia abbandonato Sanremo per fare un embrione di anti-Sanremo. Per il momento senza Fiorello.
Festivalbar
Ciclicamente torna l’idea di riproporre una trasmissione amatissima da milioni di persone, con Amadeus in testa. Lui che il Festivalbar l’ha condotto cinque volte consecutive (dal 1993 al 1997, le prime tre volte con Federica Panicucci e le altre con Alessia Marcuzzi), proprio come Sanremo ma in ben altra fase della carriera, lo vorrebbe fare anche sul Nove, a 18 anni dalla inspiegabile scomparsa nel 2007. Inspiegabile perché in estate la musica in televisione funziona e lo provano le tante trasmissioni, tutte uguali ma con nomi diversi, che coprono il vuoto lasciato dalla creatura di Vittorio Salvetti, che gli eredi a causa di una lite con Mediaset stanno di fatto facendo morire visto che chi si ricorda del Festivalbar è sempre più vecchio, per non dire di peggio. Amadeus già prima del suo cambio di casacca aveva buttato lì l’idea, Discovery ha gli argomenti giusti per rompere questo stallo e quindi dall’estate 2025 potremmo avere il Festivalbar. O una manifestazione itinerante analoga, senza il traino della nostalgia.
Chissà chi è
Subito una doppietta per un noto stakanovista come Amadeus, arrivato al top dopo essere passato da alti e bassi. Perché lo stesso 22 settembre partirà Chissà chi è, cioè I soliti ignoti che conduceva sulla RAI ma con un nome diverso. Stesso format, stesso quasi tutto: bisognerà indovinare il lavoro di otto persone, utilizzando vari indizi e scoprendo chi di loro è legato al parente misterioso. Questo davvero è andare sul sicuro e lo stesso Amadeus lo ha ammesso: del resto la tassa per fare liberamente altre cose sul Nove è proprio il presidio del cosiddetto access prime time, cioè la fascia che inizia alla fine dei telegiornali delle 20 o comunque verso le 20.30 o 20.40. La fascia più pregiata dal punto di vista pubblicitario.
La Corrida
Rifare per l’ennesima volta La Corrida non sembra un’idea geniale, non perché la storica trasmissione di Corrado sia inimitabile ma proprio per il motivo contrario. Quella gente comune, a volte dilettanti allo sbaraglio (come da sottotitolo) ma a volte anche semiprofessionisti ambiziosi, che accettava di farsi prendere in giro dal conduttore ha aperto la strada ai mille talent show successivi e come Corrida propriamente detta ha avuto una vita su Mediaset anche con Gerry Scotti e per un breve periodo con Flavio Insinna, prima di essere riciclata in Rai con Carlo Conti e di essere adesso a Discovery. Comunque la versione di Amadeus partirà a fine ottobre, con maggiore enfasi sull’aspetto talent e meno casi umani da sfruttare cinicamente. Come sta andando Amadeus? Già si sente questa domanda, prima ancora che inizi. Se la sta facendo anche lui.