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L'appello di Cassis: «Serve un cessate il fuoco immediato a Gaza»

Queste le parole del consigliere federale al Consiglio di sicurezza dell'ONU a New York – Caos in Cisgiordania: «Le forze israeliane hanno attaccato una delegazione spagnola» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'appello di Cassis: «Serve un cessate il fuoco immediato a Gaza»


Red. Online
29.10.2024 06:34
22:02
22:02
Almeno 10 morti nel raid israeliano a Sarafand

Almeno 10 persone sono state uccise stasera in un attacco israeliano sulla città di Sarafand, nel Libano meridionale, la maggior parte delle quali erano donne e bambini: lo ha detto il sindaco della città, come riporta Haaretz.

Secondo il quotidiano libanese L'Orient Le Jour, oltre ai morti, ci sono 21 feriti, ha annunciato in un comunicato il ministero della Sanità. Sono ancora in corso le operazioni di ricerca sotto le macerie.

20:23
20:23
«Oggi 143 morti negli attacchi israeliani a Gaza»

Fonti mediche hanno riferito a Al Jazeera che almeno 143 persone sono state uccise oggi negli attacchi israeliani a Gaza, 132 delle quali nel nord della Striscia.

20:14
20:14
«Il divieto all'UNRWA mette a rischio milioni di palestinesi»

Gli Stati Uniti sono «profondamente turbati» dal divieto all'Unrwa approvato da Israele. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, sottolineando che le autorità statunitense parleranno con il governo israeliano nei prossimi giorni «su come intendono attuare» il divieto.

La norma approvata «pone rischi per milioni di palestinesi» che dipendono dall'Unrwa. L'agenzia delle Nazioni Unite svolge un ruolo che «non può essere ricoperto da nessun altro», ha aggiunto.

19:00
19:00
Almeno 7 morti e 20 feriti in raid Israele a Sidone

Un raid israeliano su Haret Saïda, nel distretto di Sidone, in Libano, ha provocato almeno sette morti e venti feriti: lo afferma il quotidiano libanese L'Orient Le Jour, che afferma che l'attacco israeliano ha colpito tre palazzi.

18:58
18:58
Eletto il nuovo leader di Hezbollah

Naim Qassem era finito nel mirino di Israele già prima di essere annunciato come nuovo leader di Hezbollah, succeduto al defunto Hassan Nasrallah, ucciso dallo Stato ebraico un mese fa. Qassem, la cui elezione sarebbe avvenuta due giorni fa, è da più parti descritto come un segretario generale a termine: o perché sarà raggiunto presto da un missile israeliano (come ha già minacciato il ministro della Difesa Yoav Gallant definendo la sua nomina «temporanea»); o perché sarà sostituito da una personalità di maggior peso politico, su scala locale e regionale.

Il 71enne Qassem non è infatti considerato un esponente di spicco della struttura di Hezbollah. Il fatto che da anni ricoprisse la carica di vice segretario generale, all'ombra di Nasrallah, non corrispondeva alla statura modesta della sua figura. E questo a partire dal rango secondario di shaykh, personalità religiosa a cui si deve rispetto ma non certo paragonabile a un sayyid, un discendente del profeta Maometto, come era Nasrallah, secondo la tradizione dello sciismo.

Eppure da quattro settimane Qassem, barba bianca e tunica nera, ci ha messo letteralmente la faccia. Mentre non erano ancora confermate le sempre più insistenti voci dell'uccisione, sempre da parte di Israele, di Hashem Safieddine, cugino materno di Nasrallah, anch'egli un sayyid e da 15 anni indicato come il successore del defunto leader, Qassem è apparso tre volte sugli schermi televisivi per parlare alla gente di Hezbollah e per lanciare moniti ai nemici esterni e ai rivali libanesi. Anche perché il vuoto di potere ai vertici del partito non poteva durare oltre. Soprattutto per non lasciare sguarnita la posizione, riservata a Hezbollah, all'interno della cupola istituzionale e clientelare libanese che domina il Libano.

Due dei membri più illustri di questa cupola, come il presidente del parlamento Nabih Berri e il premier uscente Najib Miqati, stanno da settimane tentando di capire quanto sia indebolito Hezbollah per estendere le rispettive influenze: lasciandosi tentare, sopra o sotto il tavolo, dalle tentazioni occidentali e dei Paesi arabi del Golfo di abbandonare Hezbollah al suo destino per disegnare un Libano assai più vicino agli Stati Uniti e a Israele. Proprio a Berri si era rivolto con decisione Naim Qassem in uno dei suoi discorsi televisivi di metà ottobre: senza di noi non ci sarà nessun accordo politico dopo il cessate il fuoco, aveva detto tirando fuori dalla sua consueta flemma un insolito piglio determinato.

Autore nel 2006 di un saggio su Hezbollah ('La storia dall'interno') e figlio di una famiglia di Kafr Kila, in quel profondo sud del Libano nuovamente trasformato in una landa desolata dall'esercito israeliano, il nuovo leader di Hezbollah è considerato assai meno legato a doppio filo all'Iran rispetto a Nasrallah e, soprattutto, a Safieddine. Certamente, affermano gli osservatori libanesi, dalla sua leadership non bisognerà attendersi nessun cambiamento significativo delle scelte politiche del partito. «Sempre che riesca a sopravvivere ai prossimi raid israeliani», scrivono alcuni commentatori a Beirut. In un comunicato diffuso assieme all'annuncio della sua elezione, da parte del consiglio consultivo di Hezbollah, il movimento armato ha ribadito in serata che il nuovo segretario generale terrà accesa «la fiamma della resistenza» armata contro Israele.

16:27
16:27
Un altro round di colloqui per un accordo sugli ostaggi in Egitto

Un altro round di colloqui per un accordo sugli ostaggi israeliani si terrà questa settimana in Egitto. Lo ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel, aggiungendo che la delegazione israeliana sarà probabilmente guidata dal capo del Mossad David Barnea.

Il funzionario riferisce inoltre che "Israele è alla ricerca di garanzie diplomatiche durature" per porre fine ai combattimenti contro Hezbollah, annunciando che l'inviato speciale degli Stati Uniti Amos Hochstein sarà in Israele la prossima settimana per continuare a premere per una fine negoziata dei combattimenti in Libano.

16:11
16:11
Cassis chiede un cessate il fuoco in Medio Oriente

Al Consiglio di sicurezza dell'ONU a New York, il consigliere federale Ignazio Cassis ha chiesto di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Dal canto loro, le Nazioni Unite parlano di «momento più pericoloso da decenni».

Da quando Hamas ha compiuto atti di terrorismo contro Israele il 7 ottobre 2023, il Consiglio ha adottato quattro risoluzioni, ha dichiarato Cassis.

Queste risoluzioni chiedono il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi, un cessate il fuoco a Gaza, il rispetto del diritto internazionale, la protezione della popolazione civile e l'accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari.

Il ministro degli esteri svizzero ha sottolineato che è inaccettabile che nessuna di queste risoluzioni sia stata attuata. Ha chiesto pertanto un cessate il fuoco immediato.

Poiché la Svizzera presiede questo mese il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, Cassis ha diretto il dibattito sulla situazione in Medio Oriente, al quale possono partecipare tutti i membri delle Nazioni Unite.

Cassis ritiene, inoltre, che la decisione del Parlamento israeliano di vietare le attività dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) segni «una nuova svolta nel conflitto». Questa decisione «viola ampiamente il diritto internazionale», ha rilevato oggi a New York.

«La Svizzera si aspetta che Israele si assuma i suoi obblighi», ha dichiarato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU. La decisione contro l'Unrwa «minaccia l'assistenza umanitaria alla popolazione civile» colpita dal conflitto nei Territori palestinesi, ha aggiunto.

E ha promesso che la Confederazione continuerà ad aiutare. Più in generale, il consigliere federale ritiene che il conflitto in Medio Oriente sia ormai «al di là di ogni umanità».

I voti contro l'UNRWA costituiscono «un nuovo livello» di attacco alle Nazioni Unite, ha aggiunto. Cassis ha inoltre ribadito il sostegno della Svizzera all'ONU e al suo segretario generale Antonio Guterres, dichiarato persona non grata da Israele.

Il consigliere federale ha chiesto ancora una volta ha invitato a una soluzione a due Stati. Cassis ha ricordato che la Svizzera organizzerà una conferenza a nome dell'ONU sull'attuazione delle Convenzioni di Ginevra sulla protezione della popolazione civile nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est.

Domani a Riad, intanto, la Svizzera parteciperà al primo incontro di monitoraggio della nuova Alleanza globale su questo tema, lanciata a fine settembre a New York.

15:45
15:45
Otto soldati austriaci dell'Unifil lievemente feriti

Otto soldati austriaci dell'Unifil sono rimasti lievemente feriti per un razzo caduto su Naqura, in Libano, vicino al confine con Israele. «Si tratta di ferite lievi», ha riferito in un comunicato il ministero della Difesa di Vienna, precisando di non sapere da dove provenga l'attacco, ma «condannandolo fermamente».

Secondo quanto apprende l'agenzia italiana Ansa da fonti informate, sarebbe stato un razzo di Hezbollah, pare intercettato dall'Iron Dome, a cadere a Green Hill, una sezione del quartier generale Unifil. I frammenti avrebbero colpito l'hangar, gestito dagli austriaci, che ospita i mezzi pesanti della missione Onu.

14:36
14:36
Caos in Cisgiordania: «Le forze israeliane hanno attaccato una delegazione spagnola»

L'ex sindaca di Barcellona, Ada Colau, e l'eurodeputato dei Comus (Podemos), Jaume Asens, in due video postati nei rispettivi account su X hanno denunciato che «l'esercito israeliano ha attaccato con gas lacrimogeni la delegazioni internazionale» di cui fanno parte e che si trova a Nablus, in Cisgiordania, mentre accompagnava «contadini palestinesi semplicemente a raccogliere le olive nei campi».

Colau nel video in cui si vedono campi fumanti, denuncia che militari dell'esercito israeliano «hanno cominciato a sparare all'improvviso gas lacrimogeni contro i contadini che non facevano altro che raccogliere olive» ed «hanno sparato anche ad altezza d'uomo».

«È arrivato l'esercito e ha esploso spari assordanti e gas lacrimogeni non solo contro i contadini, ma anche contro la delegazione internazionale», ha spiegato Asens nel suo videomessaggio. «Pensavamo che la nostra presenza avrebbe fatto da dissuasione, ma non è stato così», ha aggiunto.

L'ex sindaca e l'eurodeputato di Comuns hanno viaggiato ieri alla città di Ramallah, in Palestina, con una delegazione internazionale per «indagare le violazioni sistematiche del diritto internazionale» da parte di Israele. Della missione, guidata dall'organizzazione Progresiva International assieme a National Lawyers Guild, fanno parte esperti legali, difensori dei diritti umani e parlamentari di tutto il mondo.

14:34
14:34
«Incursione israeliana in profondità nel sud del Libano»

Secondo i media di Stato libanesi, è in atto una incursione israeliana «in profondità» nel sud del paese, vicino a Khiam, a circa 6 chilometri dalla linea di demarcazione dei due paesi.

I media statali libanesi hanno affermato che i carri armati israeliani sono entrati nella periferia del villaggio di Khiam, la loro incursione più profonda nel sud del Libano dall'inizio dell'operazione di terra lanciata il mese scorso. L'agenzia di stampa ufficiale National News Agency ha riferito dell'ingresso di «un gran numero di carri armati appartenenti all'esercito di occupazione israeliano».

Sono in corso intensi combattimenti tra soldati di Hezbollah e militari israeliani, riferiscono fonti locali e media libanesi. Esse parlano di ripetuti bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani a copertura dei tentativi della fanteria dello Stato ebraico di avanzare contro le difese erette da Hezbollah.

Tra le località libanesi toccate dall'invasione di terra di Israele, cominciata circa un mese fa, Khiam è una delle più strategicamente importanti perché si trova su una collina dalla quale si domina la piana di Marjouyoun e la valle del castello di Beaufort, due direttrici viarie verso il nord del paese.

Khiam è anche tristemente nota per aver ospitato a lungo, durante la prima occupazione militare israeliana del sud del Libano (1978-2000), la famigerata prigione e luogo di tortura dove Israele rinchiudeva i combattenti libanesi, palestinesi e di altre nazionalità che resistevano allo Stato ebraico.

Nel luglio del 2006, durante l'ultima guerra tra Hezbollah e Israele, a Khiam furono uccisi in un bombardamento di Israele Israele quattro caschi blu dell'ONU (un austriaco, un canadese, un finlandese e un cinese).

14:00
14:00
L'esperta ONU: «Israele sradica i palestinesi con un genocidio»

La relatrice speciale dell'ONU sulla situazione dei diritti nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha accusato oggi Israele di mirare a «sradicare i palestinesi» dalle loro terre attraverso il «genocidio».

Secondo Albanese - incaricata dal Consiglio per i diritti umani, ma che non parla a nome dell'ONU - «il genocidio della popolazione palestinese sembra essere il mezzo per raggiungere un fine: la completa espulsione o lo sradicamento dei palestinesi dalla terra a cui è legata una parte così essenziale della loro identità e che è illegalmente e apertamente ambita da Israele».

13:55
13:55
Razzi di Hezbollah sul nord di Israele: almeno un morto

Almeno una persona è morta oggi a Maalot, nel nord di Israele, in seguito ad una raffica di razzi lanciata dal Libano: lo hanno reso noto i servizi di emergenza israeliani e l'esercito, come riporta il "Guardian".

"Abbiamo visto un uomo privo di sensi, senza polso, non respirava (...) la sua ferita era critica e abbiamo dovuto dichiararlo deceduto", ha dichiarato il servizio ambulanze israeliano Magen David Adom.

In precedenza l'esercito israeliano (IDF) aveva indicato su Telegram di aver rilevato questa mattina nello spazio aereo del paese circa 50 razzi provenienti dal Libano dopo che le sirene d'allarme sono risuonate nelle zone dell'Alta Galilea e della Galilea occidentale. Alcuni razzi sono stati intercettati, ha aggiunto l'IDF.

13:51
13:51
Quattro soldati israeliani uccisi in combattimenti nel nord della Striscia

L'esercito israeliano (IDF) ha annunciato la morte di quattro soldati in combattimenti nel nord della Striscia di Gaza.

L'IDF non ha precisato le date in cui i soldati sono stati uccisi, ma ha diffuso in un comunicato i loro nomi: si tratta del capitano Yehonatan (Joni) Keren di 22 anni, del sergente maggiore Nisim Meytal di 20 anni, del sergente maggiore Aviv Gilboa di 21 anni e del sergente maggiore Naor Haimov di 22 anni.

13:45
13:45
Sale a 93 il bilancio dei morti a Beit Lahiya

È salito a 93 morti il bilancio dell'attacco lanciato la notte scorsa da Israele contro la città di Beit Lahiya, nel nord dell Striscia di Gaza: lo ha hanno reso noto fonti mediche, come riporta al-Jazeera.

Allo stesso tempo, il direttore dell'ufficio stampa governativo gestito da Hamas - Ismail al-Thawabta - ha condannato su Telegram quello che ha definito un «orribile massacro contro civili, bambini e donne» a Beit Lahiya.

11:03
11:03
Almeno 64 persone uccise da Israele nella regione libanese di Beka'a

Sale a 64 persone uccise, tra cui donne e bambini, il bilancio di raid aerei israeliani compiuti nelle ultime ore nella valle orientale della Beka'a, nella regione di Baalbek. Lo riferisce il ministero della sanità libanese. I feriti sono 44.

10:58
10:58
Almeno 560 mila persone fuggite dal Libano in Siria nelle ultime settimane

Più di mezzo milione di persone sono fuggite nelle ultime settimane dal Libano verso la Siria, da più di 13 anni travolta da un conflitto intestino e regionale, a causa dell'offensiva militare israeliana.

Lo riferisce il ministero degli sfollati libanese citato dai media di Beirut, secondo cui 160'000 persone sono libanesi e circa 400'000 sono siriani, rientrati in patria dopo essere stati per anni profughi nel Libano.

10:51
10:51
Israele bombarda un edificio residenziale nel nord della Striscia: è strage

La Protezione civile della Striscia di Gaza ha affermato oggi che un attacco aereo israeliano ha ucciso la notte scorsa più di 77 persone in un edificio residenziale nel distretto settentrionale di Beit Lahiya.

L'edificio di 5 piani, riporta l'agenzia, è stato completamente raso al suolo: al suo interno, si stima, si trovavano almeno un centinaio di persone, tra le quali donne e bambini. Secondo Al-Jazeera, più raid sarebbero stati effettuati sulla struttura. Testimoni hanno fatto sapere che molte persone si erano rifugiate solamente ieri sera nell'edificio. 

10:41
10:41
«Drone lanciato dallo Yemen»

L'esercito israeliano (IDF) ha rilevato questa mattina nel suo spazio aereo un drone lanciato dallo Yemen dopo che le sirene d'allarme erano risuonate ad Ashkelon, nel sud del paese.

Il drone, ha aggiunto l'IDF in un comunicato pubblicato su Telegram, è caduto in uno spazio aperto nella zona e non sono stati segnalati feriti.

I ribelli Huthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno in seguito rivendicato l'attacco. «La forza UAV (droni, ndr) delle forze armate yemenite ha effettuato un'operazione militare specifica mirando alla zona industriale del nemico israeliano nella regione di Ashkelon», si legge in una dichiarazione degli Huthi.

10:09
10:09
«Presto attacchi più devastanti contro Israele»

«Il regime sionista dovrà affrontare colpi ancora più devastanti nei prossimi giorni»: lo ha detto oggi il vice comandante delle Guardie rivoluzionarie, Mohammadreza Naghdi, come riporta la tv di Stato iraniana.

«I sionisti saranno sorpresi dai colpi», ha aggiunto, sottolineando che «i popoli di Palestina e Libano hanno scelto una leadership e un percorso corretti, invece dei leader nazionalisti palestinesi, che non hanno un modo di pensare realistico e religioso. In questo modo, hanno fatto una grande mossa e hanno messo in ginocchio gli Stati Uniti».

10:08
10:08
Naim Qassem è il nuovo leader di Hezbollah

È Naim Qassem il nuovo leader di Hezbollah. Lo ha riferito l'emittente tv al-Manar dello stesso movimento armato libanese. Finora ne era il numero 2.

Sotto la guida del nuovo segretario generale Hezbollah continuerà a resistere a Israele, si legge in un comunicato diffuso da quest'ultimo. "Lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi di Hezbollah, per mantenere accesa la fiamma della resistenza e issare la sua bandiera fino a quando non otterremo al vittoria", viene affermato nella nota.

Qassem, 71 anni, originario del sud del Libano, ha ricoperto a lungo la carica di vice segretario generale del partito sciita libanese. Nonostante questo incarico formalmente di rilievo, Qassem è stato da più parti considerato una figura di secondo ordine rispetto al defunto leader Hassan Nasrallah e a quello che per diversi anni era stato indicato come suo successore, Hashem Safieddin.

Sia Nasrallah che Safieddin, entrambi uccisi da Israele, erano sayyid, ovvero appartenevano alla schiera dei "discendenti del profeta" Maometto, una vera e propria nobiltà morale e politica nello sciismo politico. Qassem - che indossa il turbante bianco, non un sayyid ma uno shaykh - è una figura di rispetto che però non detiene quella autorità religiosa e politica dei sayyid, che indossano il turbante nero.

07:22
07:22
Sale a 60 morti il bilancio degli attacchi israeliani nell'est del Libano

Il ministero della sanità libanese ha reso noto che almeno 60 persone sono state uccise ieri nei raid israeliani in diverse aree di Baalbek, nella valle orientale della Beka'a, dove domina il gruppo militante Hezbollah.

Il ministero ha affermato che il bilancio riguarda diverse aree della regione di Baalbek mentre il suo governatore Bachir Khodr ha denunciato quelli che ha definito i raid "più violenti" nell'area dallo scoppio della guerra tra Israele e Hezbollah alla fine del mese scorso.

06:34
06:34
Il punto alle 6.30

Il capo della CIA Bill Burns ha discusso una nuova formulazione per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo sul rilascio degli ostaggi in un incontro tenutosi domenica con le controparti israeliane e qatariote: una pausa di 28 giorni nei combattimenti, con Hamas che rilascia circa 8 ostaggi e Israele che rilascia decine di prigionieri palestinesi, secondo tre funzionari israeliani. Lo scrive Axios.