Guerra

L'artiglieria nordcoreana arriva in Russia: avvistati i cannoni semoventi M1989 Koksan

Si tratta di efficaci armi a lunga gittata, ma con una mobilità limitata e un problema di durevolezza della canna: come e dove verranno impiegati?
Michele Montanari
17.11.2024 12:30

Questa settimana è stata diffusa una foto che mostra alcuni cannoni semoventi nordcoreani M1989 Koksan da 170 millimetri presumibilmente pronti a essere schierati sul campo di battaglia. L’immagine è stata postata lo scorso 14 novembre su più canali Telegram pro-Cremlino e sembra attendibile: stando a Meduza gli esperti di intelligence l'hanno geolocalizzata nella regione russa di Krasnoyarsk. Ma di cosa si tratta? E quale può essere il potenziale impatto dell’arsenale nordcoreano sul conflitto?

Meduza sottolinea che ad oggi non si sa molto delle reali capacità dei cannoni semoventi M1989 Koksan da 170 millimetri, i quali sono stati sviluppati alla fine degli anni '80 come evoluzione del precedente modello, l'M1978. Anche il nome dell’arma è solo una designazione provvisoria usata dall'intelligence militare statunitense, che per prima identificò i cannoni nella città di Koksan, vicino a Pyongyang, nel 1989. Il calibro da 170 millimetri del Koksan è insolito: né la NATO né la Russia (e prima ancora l’URSS) hanno usato niente di simile. Le specifiche dell’arma sono simili a quelle di un cannone tedesco dell'era della Seconda guerra mondiale che l'Unione Sovietica, ai tempi, confiscò e consegnò all’allora leader nordcoreano Kim Il Sung.

Mentre ci si interroga sull’arsenale mostrato in foto, che mostra veicoli dal telaio cingolato a cinque rulli tipico dell'obice semovente M1989 Koksan, le truppe nordcoreane sono già state dispiegate in Russia per supportare quelle di Putin contro gli ucraini. Negli scorsi giorni, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel ha confermato che Pyongyang ha inviato «oltre 10 mila soldati nordcoreani», la maggior parte dei quali schierati nella regione di Kursk, invasa ad agosto dagli ucraini. Al momento non è chiaro chi utilizzerà gli M1989 Koksan, come non è noto se i nordcoreani opereranno come unità indipendenti o se verranno integrati nella fanteria dell’esercito russo. In questo caso l'M1989 Koksan non verrebbe impiegato, visto che non è progettato per il supporto diretto della fanteria. Piuttosto si tratta di un sistema di artiglieria pesante concepito per attacchi a lungo raggio, in grado di colpire le posizioni strategiche in territorio nemico. Ricoprirebbe, insomma, un ruolo simile a quello dei cannoni 2S7 Pion russi. È dunque probabile che le unità di artiglieria pesante nordcoreane vengano utilizzate all’interno della Russia, anche perché le grandi dimensioni e il peso (40 tonnellate) potrebbero limitarne la mobilità, in particolare su terreni urbani pieni di macerie.

Inoltre non è noto quanti Koksan abbia effettivamente ricevuto Mosca. Nonostante la produzione di armi della Corea del Nord sia cresciuta, è probabile che Pyongyang manterrà la maggior parte dei sistemi di artiglieria in patria, dato che i Koksan verrebbero probabilmente impiegati per colpire Seul in caso di ostilità con la Corea del Sud.

Secondo il canale Telegram Military Informant, il Koksan vanta una gittata impressionante (tra i 40 e i 60 km, a seconda del tipo di munizioni utilizzate), ma soffre di una rapida usura della canna, il che lo rende efficace ma non destinato ad azioni prolungate. Stando agli esperti militari, la sua cadenza di fuoco è di 1-2 colpi ogni 5 minuti. Secondo l'agenzia di stampa indipendente iStories i cannoni nordcoreani potrebbero sostituire i 2S7 Pion della Russia, le cui forniture, così come le munizioni da 203 mm, sarebbero in calo. L'arrivo dei Koksan permetterebbe dunque ai russi di accedere alle inutilizzate munizioni da 170 mm presenti nei depositi nordcoreani.

La Russia ha già utilizzato sistemi di artiglieria semoventi simili ai Koskan per supportare le operazioni di combattimento urbano in città come Mariupol, Rubizhne, Bakhmut e Avdiivka, ma, dal 2023, è stata l'aviazione ad assumere un ruolo centrale nel supporto degli scontri urbani, utilizzando bombe plananti guidate, più precise e potenti.

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