L'auto elettrica fa respirare: «Quest'anno l'Europa risparmierà 20 milioni di tonnellate di CO2»

Il risparmio, di per sé, è importante. Anzi, importantissimo. L'Europa, secondo una nuova analisi dell'organizzazione non governativa Transport & Environment (T&E), quest'anno risparmierà 20 milioni di tonnellate di CO2. Grazie, evidentemente, alla transizione verde e, nello specifico, a un maggior numero di auto elettriche in circolazione. Allargando il campo, le emissioni dell'intero settore dei trasporti, nel continente, sono in calo. Un calo che T&E ha definito «strutturale». Al contempo, i risparmi legati alla riduzione delle emissioni su strada sono fortemente compromessi dalla crescita dei viaggi aerei. Che l'aviazione non faccia abbastanza per la riduzione delle emissioni è stato detto più volte, in tempi recenti. La stessa T&E, lo scorso dicembre, ha puntato il dito contro non poche compagnie. T&E, in ogni caso, ritiene che l'UE non dovrebbe rinunciare alle sue politiche e, analogamente, all'obiettivo dell'indipendenza energetica.
Secondo le stime dell'organizzazione non governativa, il settore dei trasporti europeo nel 2024 ha emesso 1,05 miliardi di tonnellate di CO2, contro gli 1,1 miliardi del 2019. Un calo, nell'ordine del 5%, c'è dunque stato. Ed è dovuto, come detto, alle auto elettriche. Se è vero che, ad esempio in Svizzera, ma il discorso vale anche altrove, l'elettromobilità non è cresciuta come le autorità e il mercato auspicavano, tant'è che la quota di vendita delle vetture con la presa nel nostro Paese è in calo, è altrettanto vero che le previsioni parlano di (quasi) 9 milioni di veicoli elettrici in circolazione sulle strade europee entro al fine del 2025. Senza questa svolta verso l'elettrico, nel 2025 verrebbero immessi nell'atmosfera altri 20 milioni di tonnellate di CO2, scrive appunto T&E, pari alle emissioni di sette centrali elettriche a carbone. Così William Todts, direttore esecutivo di T&E: «Le politiche verdi dell'UE cominciano a dare i loro frutti. Grazie al passaggio ai veicoli elettrici, stiamo iniziando a vedere un calo strutturale delle emissioni dei trasporti. L'Europa si sta lentamente liberando dalla sua dipendenza dal petrolio, ma continuiamo a spendere centinaia di miliardi per le importazioni dalle potenze d'oltremare. Non è questo il momento di rinunciare alle misure ecologiche. Per la prosperità e la sicurezza del continente, è il momento di raddoppiare».
Nonostante i progressi fatti, in effetti, l'Europa è ancora fortemente dipendente dalle energie fossili e, di riflesso, dalle importazioni: il 96% del suo petrolio greggio e il 90% del suo gas naturale provengono dall'estero. Secondo T&E, nel 2024 l'Europa ha speso qualcosa come 250 miliardi di euro per le importazioni di petrolio. Il vecchio continente, in particolare e venendo alle auto elettriche, continua a dipendere dalle importazioni di materiali chiave per la produzione di batterie come il litio (100%), il nichel (75%) e l'alluminio (58%). Rispetto a petrolio e gas, tuttavia, i metalli possono essere riciclati. T&E, in questo senso, nel suo studio dimostra come, nel 2030, nel corso della sua vita un veicolo elettrico consumerà solo 20 litri di materiali per la sua batteria contro gli oltre 12.400 litri di carburante di un'auto con motore a combustione.
Mentre le emissioni delle automobili sono destinate a diminuire, quelle del trasporto aereo continuano – come detto – ad aumentare. L'anno scorso, le compagnie aeree europee hanno emesso 143 Mt di CO2, con un aumento di quasi il 10% rispetto al 2023. Le emissioni del trasporto marittimo europeo rimangono, a loro volta, decisamente alte, con 195 Mt di CO2 equivalente. Il motivo è presto detto: entrambi i settori dipendono (ancora) fortemente dai combustibili fossili. Detto ciò, con l'inclusione del trasporto marittimo nel sistema ETS entrambi i settori – stando alle stime di T&E – hanno raccolto 5 miliardi di euro lo scorso anno. Una cifra che, entro la fine del decennio, potrebbe salire a 30 miliardi. Questi fondi potrebbero quindi essere utilizzati per colmare il divario di prezzo fra i carburanti verdi e quelli fossili tradizionali.