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Queste le parole del ministro degli Esteri russo in un'intervista alla CBS: «Donald Trump ha ragione ad affermare che Stati Uniti e Russia si stanno muovendo nella giusta direzione per quanto riguarda la fine della guerra» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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13:59
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È cominciato l'incontro tra Putin e Witkoff a Mosca
Il presidente russo Vladimir Putin è a colloquio a Mosca con l'inviato americano Steve Witkoff. Lo rende noto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe.
Un video diffuso dal servizio stampa del Cremlino mostra Putin che riceve Witkoff al Cremlino e, dopo una cordiale stretta di mano, lo invita ad accomodarsi al famoso tavolo bianco dove riceve gli ospiti stranieri. «È un piacere vederla», dice l'inviato USA. Al colloquio sono presenti anche il negoziatore russo Kirill Dmitriev e il consigliere presidenziale per la politica estera Yuri Ushakov.
13:38
13:38
Trump: «La Crimea resterà ai russi, Zelensky lo capisce»
«La Crimea resterà con la Russia. E Zelensky lo capisce, e tutti capiscono che è con loro da molto tempo. È con loro da molto prima che arrivasse Trump... È una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere». Lo ha detto Donald Trump in un'intervista a Time.
«La Crimea è andata ai russi - dice Trump nell'intervista - È stata consegnata a loro da Barack Hussein Obama, non da me. Detto questo, riusciranno a riprenderla? Lì ci sono sempre stati i russi. Ci sono stati i loro sottomarini molto prima del periodo di cui stiamo parlando, per molti anni. La popolazione parla in gran parte russo in Crimea. Ma è stata data via da Obama. Non è stata data via da Trump. Mi sarebbe stata tolta come è stata tolta a Obama? No, non sarebbe successo. Se fossi stato presidente, la Crimea non sarebbe stata presa».
12:02
12:02
Reuters svela le proposte per la pace in Ucraina di Kiev e USA
Il piano di pace per l'Ucraina proposto dagli Usa prevede il riconoscimento de jure americano della Crimea come territorio russo e il riconoscimento de facto del controllo russo sulle aree attualmente occupate da Mosca. Lo scrive sul suo sito la Reuters, che ha visionato il documento.
Gli Usa propongono inoltre la revoca delle sanzioni adottate contro la Russia fin dal 2014. La controproposta di Kiev e degli europei è invece di rimandare le trattative sugli aspetti territoriali a dopo un cessate il fuoco e «un graduale allentamento delle sanzioni dopo che sarà raggiunta una pace sostenibile».
La Reuters precisa che il documento americano è stato consegnato ai rappresentanti europei il 17 aprile in una riunione a Parigi dall'inviato Usa Steve Witkoff. La risposta è stata messa a punto nella riunione di Londra del 23 aprile tra rappresentanti europei ed ucraini e consegnata a Washington.
Anche sulle garanzie di sicurezza a lungo termine per l'Ucraina le posizioni sono diverse. Il documento americano presentato da Witkoff parla genericamente di «robuste garanzie di sicurezza» che dovrebbero vedere come garanti gli europei ed altri Paesi amici, ma esclude l'ingresso di Kiev nella Nato. La controproposta è più specifica e afferma che non ci devono essere limiti alle forze ucraine e nessuna restrizione al dispiegamento in Ucraina di forze militari degli alleati di Kiev. Inoltre europei ed ucraini chiedono che anche gli Stati Uniti si facciano garanti e propongono un accordo che preveda l'applicazione all'Ucraina dell'articolo 5 della Nato.
Il documento europeo ed ucraino chiede inoltre che Kiev riceva compensazioni finanziarie per i danni subiti nel conflitto attingendo dai capitali russi congelati all'estero. Mentre la proposta di Washington parla genericamente di risarcimenti senza indicare la fonte dei finanziamenti.
12:02
12:02
Berlino dice «no» a un diktat in Ucraina: «Serve una pace giusta»
«In Ucraina vogliamo una pace giusta ed equa e non un diktat» lo ha detto Christiane Hoffmann, vice portavoce del governo federale tedesco nel corso della conferenza stampa del venerdì. Hoffmann ha anche aggiunto: «valutiamo positivamente che ci siano colloqui per definire una pace ma quella in Ucraina non può essere imposta con un diktat, per noi è importante garantire la sovranità dell'Ucraina e che il paese possa contare su un forte esercito in grado di difenderlo, questa è la migliore condizione per la sicurezza ucraina. Inoltre, vogliamo che resti aperta in futuro la possibilità che l'Ucraina entri nell'Unione europea».
11:40
11:40
Il sindaco di Kiev: «Cedere territori è il prezzo da pagare in cambio della pace»
«Cedere territori» dell'Ucraina alla Russia come prezzo da pagare - magari «temporaneamente» - per avere «la pace». Il popolare sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ex campione del mondo di pugilato, si smarca dal presidente Volodymyr Zelensky e apre uno spiraglio a questo sbocco - già messo nero su bianco dagli Usa nei negoziati con Mosca - in un'intervista alla Bbc.
«Cedere territori - ammette Klitschko - è uno degli scenari possibili. Non è giusto, ma in cambio della pace, di una pace temporanea, può essere una soluzione, anche temporanea». Per quanto il popolo ucraino, in fondo al sua animo, «non accetterà mai l'occupazione».
09:46
09:46
Witkoff, l'inviato per la pace degli USA, è atteso oggi a Mosca
L'inviato per la pace degli Stati Uniti, Steve Witkoff, è atteso oggi a Mosca per ulteriori colloqui con la Russia, inclusi incontri con il presidente Vladimir Putin, sul piano di pace per l'Ucraina proposto da Donald Trump. Lo scrive il Guardian.
Con l'obiettivo di ottenere dei risultati prima dei 100 giorni di Trump alla Casa Bianca, la prossima settimana, Witkoff dovrà trovare un modo per trasmettere il senso della frustrazione del presidente per l'attacco russo a Kiev di giovedì, pur cercando di fare progressi significativi mentre Washington cerca di esercitare pressioni su Kiev affinché accetti la sua proposta.
07:44
07:44
Il Regno Unito potrebbe rinunciare a inviare migliaia di peacekeeper in Ucraina
La Gran Bretagna potrebbe rinunciare al progetto di inviare migliaia di soldati a protezione dell'Ucraina perché i rischi sono considerati «troppo elevati»: lo scrive The Times.
Il ridimensionamento del piano dei volenterosi punterebbe a spingere Mosca a spostare le sue linee rosse per raggiungere un accordo di pace. Il piano punterebbe a ricostituire e riarmare l'esercito di Kiev, con protezione aerea e marittima. E con addestratori militari inviati nell'Ucraina occidentale che non si troverebbero vicino alla linea del fronte.
06:39
06:39
Mosca: «Abbattuti 79 droni ucraini nella notte»
Durante la notte, i sistemi di difesa aerea hanno distrutto e intercettato 79 droni ucraini sopra alcune regioni della Russia. Lo ha riferito, riporta la Tass, il Ministero della Difesa russo.
«Tra le 20:10 (ora di Mosca) del 24 aprile e le 06:00 (ora di Mosca) del 25 aprile, i sistemi di allerta della difesa aerea hanno intercettato e distrutto 79 droni ucraini ad ala fissa: 59 sul territorio della Repubblica di Crimea, 11 droni sul Mar Nero, quattro droni sul territorio della regione di Belgorod, due droni ciascuno sui territori delle regioni di Kursk e Nizhny Novgorod e un droni sul territorio della regione di Ivanovo».
06:24
06:24
Il punto alle 6.00
«Donald Trump ha ragione ad affermare che Stati Uniti e Russia si stanno muovendo nella giusta direzione per quanto riguarda la risoluzione del conflitto ucraino». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in un'intervista alla CbBS riporta la Tass. «Il presidente degli Stati Uniti crede, e ritengo a ragione, che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Le forze armate russe - ha detto ancora Lavrov - stanno conducendo attacchi in Ucraina solo contro obiettivi militari o siti utilizzati dall'esercito ucraino. Il presidente russo Vladimir Putin lo ha già ribadito in più occasioni».
Inoltre, sempre Lavrov ha affermato che La Russia è pronta a concludere un accordo sulla risoluzione del conflitto ucraino, ma alcune disposizioni del futuro accordo devono ancora essere concordate e Mosca ci sta lavorando. «Siamo pronti a raggiungere un accordo, ma ci sono ancora alcuni punti specifici, elementi di questo accordo, che devono essere perfezionati, e siamo impegnati proprio in questo processo. Trump - ha detto ancora Lavrov - è l'unico leader mondiale che ammette la necessità di affrontare le cause profonde della crisi ucraina».
Le sanzioni non hanno ostacolo il commercio
Le sanzioni non hanno ostacolato la crescita del commercio russo, il debito estero e interno del Paese è diminuito. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergei Shoigu in un'intervista alla TASS.
«I risultati sono molto evidenti. La crescita dell'economia russa negli ultimi due anni è stata del 4,1%», ha osservato. «Il volume del commercio estero ha mantenuto una dinamica positiva. Alla fine dell'anno, nonostante le sanzioni, è aumentato di 3,8 miliardi di dollari, raggiungendo oltre 716 miliardi di dollari. Il surplus della bilancia commerciale estero è aumentato di 7 miliardi di dollari, attestandosi a circa 146 miliardi di dollari. Il debito estero e interno della Federazione Russa è diminuito. Il sistema finanziario e bancario ha dimostrato stabilità».