Mondo
La diretta

Lavrov: «USA e alleati prendano sul serio l'uso del nuovo missile»

Il ministro degli esteri russo: «Pronti a usare qualsiasi mezzo per non permettere loro di avere successo in quella che chiamano sconfitta strategica della Russia» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
Lavrov: «USA e alleati prendano sul serio l'uso del nuovo missile»
Red. Online
06.12.2024 06:21
21:13
21:13
Berset promette all'Ucraina un inviato speciale

Il segretario generale del Consiglio d'Europa Alain Berset ha promesso di nominare un inviato speciale per i bambini ucraini al capo dello Stato di Kiev, Volodymyr Zelensky. L'ex consigliere federale si è recato questa settimana nel paese devastato dalla guerra.

«Il segretario generale ha confermato che nominerà un inviato speciale per i bambini dell'Ucraina all'inizio del prossimo anno», indica un comunicato del Consiglio d'Europa diramato questa sera, dopo una visita di tre giorni di Berset in Ucraina. L'inviato speciale avrà l'incarico di far rispettare i diritti dei fanciulli ucraini all'interno e all'estero dei confini del loro paese.

Berset ha anche annunciato la creazione di una task force all'interno dell'organizzazione con sede a Strasburgo (Francia) per coordinare tutte le attività dell'organismo a favore di Kiev.

Il sostegno all'Ucraina è una delle priorità annunciate da Berset, che ha assunto l'incarico di segretario generale del Consiglio d'Europa in settembre.

21:00
21:00
Zelensky e Trump a Notre Dame, possibile l'incontro

La cerimonia di riapertura di Notre Dame, a Parigi, potrebbe trasformarsi in un pre-vertice di pace sull'Ucraina. Tra i 40 capi di Stato e di Governo che domani affolleranno le navate della cattedrale francese tirata a lucido dopo il tragico incendio di cinque anni fa, infatti, ci saranno Volodymyr Zelensky e il presidente eletto Donald Trump. E da Kiev fanno capire che un incontro fra i due «è possibile».

Lo staff di Zelensky d'altra parte è al lavoro da settimane per intercettare gli uomini più vicini al tycoon. Il capo dell'ufficio presidenziale, il potentissimo Andrii Yermak, si è appena recato negli Usa con Serhii Boiev, vice ministro della Difesa per l'integrazione europea, dove ha avuto delle riunioni con il vicepresidente eletto J.D. Vance e Mike Waltz, il futuro Consigliere per la Sicurezza Nazionale.

L'incontro - stando a fonti della Cnn - non aveva lo scopo di discutere un potenziale piano di pace o una soluzione alla guerra ma semmai «condividere la valutazione ucraina» della situazione sul campo di battaglia e stabilire un rapporto di lavoro. Yermak e Boiev hanno presentato un quadro generale della loro strategia di difesa, senza però entrare nei dettagli, mentre Waltz e Vance hanno optato per una «modalità di ascolto».

La campagna elettorale è finita e chiudere la guerra in 24 ore, come aveva promesso Trump, non sarà chiaramente possibile. Tocca dunque rimboccarsi le maniche e confrontarsi con la realtà - scomoda per entrambe le parti. Washington, ad esempio, continua a ripetere a Kiev che puoi avere tutte le munizioni e i mezzi militari del mondo ma se al fronte non hai gli uomini necessari per tenere le linee le cose di metteranno male.

«Sulla mobilitazione ci sono scelte dure da compiere ma andranno compiute», ha ribadito al termine della ministeriale Nato il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Ma Zelensky si rifiuta di abbassare l'asticella sino ai 18 anni, per ragioni comprensibili sia politiche che umanitarie. Eppure è difficile ipotizzare che la nuova amministrazione, sul punto, abbia una visione diversa qualora dovesse scegliere di proseguire il sostegno.

Tra gli invitati a Parigi spiccano i nomi del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il polacco Andrzej Duda, il croato Zoran Milanovic, il bulgaro Roumen Radev, l'estone Alar Karis, il finlandese Alexander Stubb, il lituano Lituanien Gitanas Nauséda nonché tanti leader africani, come il presidente del Congo Denis Sassou Nguesso, il presidente della Repubblica democratica del Congo, Félix Tshisekedi, ma anche Brice Oligui Nguema (Gabon) e Faure Gnassingbe (Togo). Il presidente americano uscente, Joe Biden, sarà rappresentato dalla moglie, Jill.

Piccolo giallo invece per la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: era stata annunciata la sua presenza, poi revocata. A quanto pare un «errore nella comunicazione» da parte dello staff. Ma alcuni osservatori fanno anche notare che la presidente è di ritorno dal Sudamerica per l'accordo con il Mercosur, indigesto a Parigi.

Tra le teste coronate, Philippe e Mathilde del Belgio nonché il Principale Alberto di Monaco. Londra invece sarà rappresentata dal principe William. Ma senza Kate.

18:42
18:42
Kiev: «7 morti in un raid russo sull'oblast di Zaporizhzhia»

Un attacco russo nella regione meridionale di Zaporizhzhia ha ucciso almeno sette persone, secondo quanto riferito dal governatore locale. «Il bilancio delle vittime è salito a sette persone», ha detto Ivan Fedorov in un post su Telegram dopo aver riferito in precedenza che un attacco russo aveva incendiato un edificio.

15:58
15:58
Putin: «I missili Oreshnik potrebbero essere dispiegati in Bielorussia»

I nuovi missili balistici ipersonici russi Oreshnik potrebbero essere dispiegati in Bielorussia a partire dalla seconda metà del 2025. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin citato dalla Tass.

15:55
15:55
Domani a Parigi Zelensky potrebbe incontrare Trump

È «possibile» un incontro tra il presidente eletto Usa Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelensky domani a Parigi a margine della riapertura di Notre-Dame. Lo sostiene un funzionario ucraino all'Afp.

14:26
14:26
Putin: «Il patto di difesa con Minsk include anche armi nucleari tattiche»

Il nuovo trattato di sicurezza tra Russia e Bielorussia prevede «l'uso di tutte le forze disponibili», comprese «le armi nucleari tattiche russe» dispiegate sul territorio bielorusso, in caso di pericolo per «la sovranità, l'indipendenza e l'ordine costituzionale della Russia e della Bielorussia, l'integrità e l'inviolabilità dei territori» dei due Paesi. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo a Minsk con quello bielorusso Alexander Lukashenko a una riunione del Consiglio supremo dello Stato dell'Unione, organismo di alleanza tra i due Paesi.

14:10
14:10
Crimea, 2 condannati per «alto tradimento»

La Corte suprema della Crimea - di fatto controllata dalla Russia - ha condannato due abitanti locali a 15 e 13 anni di reclusione accusandoli di «alto tradimento». Lo riporta la Tass.

Un abitante di Feodosia di 30 anni è stato condannato a 15 anni di reclusione con l'accusa di aver inviato alle forze armate ucraine informazioni sulle unità dell'esercito russo, sulle armi della flotta russa del Mar Nero e sulle posizioni delle navi da guerra russe nel Golfo di Feodosia, mentre un altro abitante della Crimea è stato condannato a 13 anni con l'accusa di «assistenza» a «uno Stato estero in attività dirette contro la sicurezza della Federazione Russa».

Le accuse rivolte ai due imputati non sono verificabili in modo indipendente. Le condanne sono impugnabili in appello.

14:09
14:09
Il portavoce della CPI: «Netanyahu e Putin non hanno l'immunità»

«L'articolo 27 dello Statuto di Roma dice chiaramente che non c'è immunità dall'azione penale per nessuno e questo non vale solo per la Corte Penale Internazionale (CPI) ma è un principio stabilito anche dalla Corte Internazionale di Giustizia». Lo ha detto Fadi Abdallah, portavoce della CPI, in un incontro con i giornalisti a Bruxelles a proposito della posizione di alcuni Paesi europei, come la Francia, sul mandato di arresto ai danni di Benjamin Netanyahu.

Per quanto riguarda «l'esecuzione dell'arresto» la situazione potrebbe essere diversa «ma la decisione spetta ai giudici della CPI stessa».

«Se uno Stato ritiene che vi sia una sorta di conflitto tra l'obbligo di rispettare, ad esempio, l'immunità diplomatica di un accusato, o se vi sono altre circostanze che gli impediscono di onorare l'obbligo di cooperare con la Corte anche per quanto riguarda i mandati d'arresto, l'articolo 9 dello Statuto di Roma consente di sottoporre la questione ai giudici della CPI, che decideranno e daranno indicazioni sull'attuazione o meno di una determinata decisione», spiega il portavoce.

Il nodo, a quanto pare, sta nel fatto che verso Netanyahu e Putin, in quanto capi di Stato e di Governo di Paesi non firmatari dello Statuto di Roma, le nazioni partner potrebbero violare le loro responsabilità di garantirne l'immunità dall'arresto, cosa che non accadrebbe invece con Paesi firmatari dello Statuto. Il punto però è che la deroga, per così dire, va chiesta dagli Stati stessi ai giudici della Corte, costruendo un caso legale: senza autorizzazione da parte della CPI, i Paesi sarebbero in violazione dei loro obblighi, anche nell'esecuzione dell'arresto. Che è quanto capitato alla Mongolia, il cui caso è in via di esame alla Corte.

Ebbene. Per quanto riguarda il caso di Netanyahu e Yoav Gallant, ci sono Paesi che hanno iniziato già tali procedimenti legali? «Non ho visto nulla del genere nei documenti pubblici ma io, in ogni caso, ho accesso solo ai documenti pubblici», spiega il portavoce. Gli Stati hanno infatti la possibilità di chiedere alla Corte la confidenzialità delle procedure.

13:02
13:02
La Russia e la Bielorussia firmeranno un nuovo trattato di sicurezza

La Russia e la Bielorussia firmeranno un nuovo trattato che prevede «garanzie reciproche di sicurezza». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Minsk per un vertice con quello bielorusso Alexander Lukashenko.

Alla domanda se la Russia potrebbe schierare i nuovi missili ipersonici Oreshnik in Bielorussia, Peskov ha risposto che queste decisioni spettano solo ai due presidenti.

11:31
11:31
Putin nomina il nuovo governatore del Kursk

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha nominato Aleksandr Khinshtein come nuovo governatore ad interim della regione russa di Kursk, una parte della quale è controllata dai soldati ucraini dopo l'offensiva lanciata da Kiev ad agosto nella zona: lo riporta l'agenzia Interfax, precisando che il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha spiegato la decisione di Putin con «la necessità di gestione della crisi».

Khinshtein è il presidente della Commissione della Duma per la politica informativa e Putin ha dichiarato che prima di ricoprire quell'incarico, dal 2016 al 2018, è stato un consigliere della Guardia nazionale russa.

«È necessaria una gestione della crisi, vista la situazione in cui si trova la regione di Kursk», ha affermato il presidente russo, legando la nomina a questa esperienza di Khinshtein, scrive Interfax.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti, ha affermato che dal punto di vista militare la situazione nella regione di Kursk è «vicina a una soluzione e sarà certamente normalizzata». Il compito di Khinshtein come nuovo governatore ad interim sarà quello di sovrintendere alla ricostruzione edilizia e al ripristino dei servizi sociali dopo quattro mesi di combattimenti e bombardamenti, ha sottolineato il portavoce.

Khinshtein, ha detto ancora Peskov, dovrà «soddisfare tutti i bisogni dei cittadini della regione, questo sarà il suo lavoro, il suo compito urgente».

11:30
11:30
Gli USA promettono all'Ucraina una «valanga di assistenza militare» e nuove sanzioni contro la Russia

La Casa Bianca ha promesso all'Ucraina una «valanga di assistenza militare» oltre a nuove sanzioni contro la Russia, in un incontro fra il consigliere per la Sicurezza nazionale americano, Jake Sullivan, e il capo dell'ufficio di presidenza ucraino, Andryi Yermak. È quanto scrive il Guardian, che cita un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale e parla della strategia 'last minute' dell'amministrazione Biden di massima assistenza a Kiev prima dell'avvicendamento con Donald Trump, con tutte le relative incognite.

Sullivan, scrive il Guardian, si è impegnato a fornire «centinaia di migliaia di ulteriori proiettili d'artiglieria, migliaia di razzi e centinaia di veicoli corazzati» entro metà gennaio. Gli Usa hanno anche promesso di addestrare nuove truppe ucraine fuori dal territorio ucraino, oltre a prestiti, che sarebbero quasi finalizzati, per 20 miliardi di dollari finanziati da asset finanziari russi congelati .

Il Pentagono ha impegnato 725 milioni di dollari di aiuti militari a Kiev entro questa settimana, pressato anche dalla nuova maggioranza parlamentare dei repubblicani, con lo speaker della Camera, Mike Johnson, che ha bloccato ulteriori 24 miliardi di aiuti all'Ucraina.

09:56
09:56
«Droni ucraini su un centro di distribuzione di aiuti alimentari nel Kherson»

Tre civili sono stati uccisi e tre feriti gravemente in un attacco di droni kamikaze ucraini su un centro di distribuzione di aiuti alimentari nella regione ucraina di Kherson, secondo il governatore della parte di territorio sotto controllo russo, Vladimir Saldo. L'attacco è avvenuto nella località di Alyoshki e i tre feriti sono ricoverati in terapia intensiva, precisa Saldo.

08:14
08:14
Ucraina: «Abbattuti 32 droni russi su 53 lanciati nella notte»

Le forze di difesa dell'Ucraina annunciano di aver abbattuto 32 droni durante la notte su almeno 53 lanciati dai russi, per lo più droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana, mentre 16 di essi sono caduti in zone aperte, 2 sono usciti dallo spazio aereo ucraino verso la Bielorussia e di altri 3 si sono perse le tracce. Lo scrive l'agenzia ucraina Ukrinform, citando il canale Telegram dell'Aeronautica militare.

06:21
06:21
Il punto alle 06.00

Mosca auspica che gli Stati Uniti e i suoi alleati «prendano sul serio» il fatto che la Russia abbia testato il nuovo missile ipersonico Oreshnik sull'Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov in un'intervista al giornalista americano Tucker Carlson. «Gli Stati Uniti e gli alleati degli Stati Uniti che forniscono queste armi a lungo raggio al regime di Kiev, devono capire che saremmo pronti a usare qualsiasi mezzo per non permettere loro di avere successo in quella che chiamano sconfitta strategica della Russia e per difendere i nostri legittimi interessi».

«Ci sono diversi canali, principalmente sullo scambio di persone che prestano servizio in Russia e negli Stati Uniti. Ci sono stati diversi scambi». Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov in un'intervista a Tucker Carlson. «Ci sono anche canali che non sono pubblicizzati, ma fondamentalmente gli americani inviano lo stesso messaggio che inviano pubblicamente, e cioè che dovete fermarvi, dovete accettare il modo che sarà basato sulle esigenze e sulla posizione ucraina», ha aggiunto. Detto questo, Lavrov ha osservato - secondo quanto riporta la Tass - che oggigiorno la Russia sente «qualcosa di diverso, comprese le dichiarazioni di Volodymyr Zelensky secondo cui possiamo fermarci ora lungo la linea di contatto». In ogni caso, secondo Lavrov, la Russia non ritiene che la risoluzione della crisi ucraina sia di esclusiva competenza di Mosca e Washington. Noi «preferiamo i modi che prevalgono nei BRICS, nella Shanghai Cooperation Organization, dove il principio della Carta delle Nazioni Unite di uguaglianza sovrana degli stati è realmente incarnato, mentre invece gli Stati Uniti non sono abituati a rispettare l'uguaglianza sovrana degli stati».