Le accuse di Mosca, la replica di Oslo: sale la tensione attorno alle Svalbard

Che cosa succede alle Svalbard? La Russia, recentemente, ha accusato la Norvegia di militarizzare l’arcipelago. Un’accusa che Oslo ha rispedito al mittente, dopo che Mosca, ieri, aveva convocato l’ambasciatore norvegese per discutere la questione.
«Mosca – recita un comunicato del Ministero degli Esteri russo – ha invitato la parte norvegese a rinunciare a qualsiasi attività che mini le basi giuridiche internazionali che reggono l’arcipelago». Attività che, aggiunge il Ministero, potrebbero portare a un’escalation delle tensioni o, peggio, aumentare il potenziale di un conflitto nel territorio di Spitsbergen. Oslo, come detto, ha negato qualsiasi tipo di attività militare nella regione. «Le Svalbard sono parte della Norvegia e della NATO» la risposta del portavoce del Ministero degli Esteri norvegese. «Le autorità norvegesi, ovviamente, agiscono in conformità al Trattato delle Svalbard».
Spitsbergen è l’isola più grande di questo arcipelago artico che, scrive Reuters, si trova più o meno a metà fra il Polo Nord e l’Europa continentale. Le Svalbard, dal 1920, sono rette da un Trattato che garantisce alla Norvegia la sovranità sulle isole e, al contempo, consente ai cittadini dei Paesi firmatari del Trattato di stabilirsi nell’arcipelago senza richiedere un visto norvegese. I Paesi firmatari, per intenderci, sono 48, Norvegia compresa. Fra questi, figurano anche la nostra Svizzera (che aderì al Trattato nel 1925) e la Russia, entrata nel 1992. A suo tempo, Mosca aveva invece firmato a nome dell’Unione Sovietica.
Il Trattato restringe, e di molto, i possibili usi militari dell’arcipelago, ma le isole non sono affatto (o non del tutto) una zona demilitarizzata. Ci sono due insediamenti popolati da russi sull’isola di Spitsbergen: Barentsburg e Pyramiden, per un totale di 340 residenti con passaporto russo su una popolazione totale di 2.845 persone secondo i dati ufficiali norvegesi.
Le Svalbard e, in generale, la Norvegia rappresentano un territorio strategico e critico per la NATO. Strategico perché parliamo di un vero e proprio avamposto per l’Alleanza Atlantica, grazie al quale è possibile tenere traccia della flotta di sottomarini nucleari che Mosca schiera nel Nord Atlantico: l’area che monitora Oslo comprende le acque fra le stesse Svalbard e le coste norvegesi. Critico perché la condizione stessa delle Svalbard, Trattato alla mano, ha fatto sorgere dubbi interno all'Alleanza Atlantica. Della serie: l'articolo 5 del Trattato di Washington si attiverebbe in caso di una mossa russa sull'arcipelago? L'oramai ex segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, quando era in carica aveva ribadito in più di un'occasione che qualsiasi attacco alle Svalbard sarebbe stato trattato come un attacco all'Alleanza nel suo insieme. In realtà, le posizioni di altri membri della NATO sono più sfumate. Le parole del Ministero della Difesa russo, ora, assomigliano a uno stress test: Putin, detto in altri termini, starebbe mettendo alla prova l'Occidente in un luogo remoto ma, appunto, fondamentale per gli equilibri del mondo.