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«Le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese»

È quanto ha detto il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen durante un colloquio con il presidente venezuelano Nicolas Maduro – Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi: «La reazione di Israele è andata oltre l'autodifesa» – Continuano i raid sulla Striscia – La Confederazione non prevede più voli speciali per i cittadini svizzeri in Israele – Ucciso uno dei responsabili della strage nel Kibbutz Nirim – Dagli USA in arrivo aerei di supporto per l'attacco al suolo – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese»
Red. Online
15.10.2023 07:24
23:53
23:53
«Le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese»

«Le politiche e le azioni di Hamas non rappresentano il popolo palestinese». È quanto ha detto il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen durante un colloquio con il presidente venezuelano Nicolas Maduro, stando all'agenzia palestinese Wafa, secondo cui Abu Mazen ha inoltre sottolineato che l'OLP, ovvero l'Organizzazione per la liberazione della Palestina, è la unica rappresentante legittima del popolo palestinese.

23:40
23:40
Sono trenta gli americani uccisi da Hamas

Il Dipartimento di Stato ha reso noto che trenta americani sono stati uccisi negli attacchi di Hamas contro Israele (uno in più rispetto al bilancio di ieri) e che 13 americani risultano dispersi, ovvero due in meno di quanto si credesse in precedenza.

22:59
22:59
Ucciso un comandante di Hamas nel sud

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso un altro comandante di Hamas. Si tratta di Ma'taz Eid, reponsabile della sicurezza nel disretto meridionale di Gaza, colpito a morte in un attacco aereo israeliano sulla Striscia, riferisce Haaretz.

Le forze di difesa hanno preso di mira numerose località nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, colpendo solo oggi un totale di 250 obiettivi.

20:14
20:14
600 mila palestinesi hanno lasciato il settore nord di Gaza

Seicentomila palestinesi hanno abbandonato negli ultimi giorni le loro abitazioni nel nord della Striscia e a Gaza City e, seguendo le istruzioni giunte da Israele, hanno oltrepassato il Wadi Gaza, nel settore centrale, per mettersi al riparo dai combattimenti.

Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Nel corso di una conferenza stampa, Hagari ha smentito accuse giunte da Hamas secondo cui Israele avrebbe colpito quanti si stanno dirigendo verso il sud della Striscia.

Sempre stando al portavoce dell'esercito israeliano, le autorità hanno contattato le famiglie di 155 ostaggi rapiti di Hamas nell'attacco del 7 ottobre.

Intanto, oltre 1.000 persone risultano disperse sotto le macerie degli edifici distrutti dai raid israeliani a Gaza, secondo i servizi di pronto soccorso della Striscia. I morti sarebbero al momento 2670.

19:15
19:15
La Cina si schiera con i palestinesi e i Paesi islamici

Dopo l'ambiguità dei primi giorni, la Cina si è schierata apertamente a favore della causa palestinese di fronte al conflitto tra Hamas e Israele.

Il ministro degli Esteri Wang Yi ha completato la svolta del Dragone in tre mosse tra Usa e, soprattutto, Arabia Saudita e Iran, i due Paesi tornati a relazioni normalizzate con la mediazione di Pechino.

Nella telefonata di sabato con l'omologo americano Antony Blinken, Wang ha bacchettato gli Stati Uniti sollecitando l'assunzione da parte di Washington di «un ruolo responsabile», in linea con la lettura dei media statali cinesi che da giorni accusano l'America di aver schierato portaerei e jet da guerra nell'area nell'ennesima esibizione muscolare.

«Il conflitto si sta intensificando e rischia di sfuggire al controllo», ha incalzato Wang che, nel resoconto di Pechino, ha chiesto «la convocazione di un incontro internazionale il più presto possibile per raggiungere un ampio consenso» sulla creazione dei due Stati - la Palestina in aggiunta a Israele -, indispensabile per gettare le basi di una pace stabile e duratura.

Il ministro, a capo della diplomazia del Partito comunista cinese, ha avuto sempre sabato un'altra telefonata con l'omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud , di cui è stato fornito oggi un resoconto: la reprimenda di Wang stavolta è stata indirizzata contro Israele, le cui azioni «sono andate oltre l'ambito dell'autodifesa» mentre invece lo Stato ebraico «dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del segretario generale dell'Onu sulla fine alle punizioni collettive del popolo di Gaza».

Parole dure che hanno l'obiettivo evidente di bloccare le residue velleità di rapporti normalizzati tra lo Stato ebraico e Riad nell'ambito degli accordi di Abramo sponsorizzati dagli Usa.

Nel colloquio odierno con la controparte iraniana Hossein Amir-Abdollahian, Wang ha infine assestato il colpo finale: la Cina «sostiene i Paesi islamici nel rafforzare l'unità e il coordinamento sulla questione palestinese» al fine di parlare «con una sola voce. La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili», ha rincarato il capo della diplomazia cinese, chiedendo la tutela di Gaza con adeguati aiuti per prevenire una crisi umanitaria.

La svolta del Dragone non ha sorpreso gli osservatori. «La Cina ha mostrato solo un sostegno iniziale a Israele e ora, dopo aver scoperto la comune reazione musulmana, si è rivoltata completamente contro Israele per trarne un vantaggio strategico», ha commentato Derek Grossman, analista di Rand Corporation, con un post su X.

A dispetto delle lamentele del governo di Gerusalemme per la mancata solidarietà sugli attacchi di Hamas, le dichiarazioni ufficiali cinesi continuano a non menzionare il gruppo di miliziani islamici ma a definire il conflitto come tra israeliani e palestinesi.

«Il calcolo ricorda quello sull'invasione russa dell'Ucraina», ha notato con l'ANSA una fonte diplomatica nella capitale cinese. «In quell'occasione la Cina vide i margini per rafforzare la guida del Sud globale, visto che molti Paesi in via di sviluppo si erano mostrati freddi nella condanna di Mosca.

Adesso, malgrado i legami economici e tecnologici con Israele, Pechino punta a rafforzare non solo la presa in Medio Oriente e sui 22 Paesi della Lega Araba, ma su quelli musulmani più in generale, mostrandosi più affidabile di Usa e Occidente», ha aggiunto la fonte. Anche la soluzione dei due Stati, «la cui attuazione è ora più realistica, potrà essere rivendicata da Pechino come un suo successo».

Intanto l'inviato speciale cinese Zhai Jun sarà la prossima settimana in Medio Oriente per premere per un cessate il fuoco e promuovere colloqui di pace. Mentre la capitale cinese sta affinando gli ultimi preparativi del terzo Forum della Belt and Road di martedì e mercoledì, nel decennale dell'ambizioso piano infrastrutturale lanciato da Xi nel 2013, con l'arrivo del presidente russo Vladimir Putin come ospite d'onore.

18:52
18:52
«Forse miei amici tra le vittime di Hamas»

Tra le vittime - i morti, i feriti o gli ostaggi - causate dal blitz di Hamas nei kibbutz al confine con Gaza potrebbe esserci anche qualcuno molto caro al Papa. Lo ha confidato lo stesso Pontefice in una telefonata col giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman.

Nel raccontargli della situazione, «peggio di quanto si possa vedere nelle immagini», il giornalista ha detto al Papa che tra le persone colpite dai terroristi ci sarebbero diversi argentini. «Lo so, lo so», ha risposto il Papa aggiungendo: «Penso che sicuramente qualche mio amico e lì».

Francesco si potrebbe riferire, anche se non lo dice espressamente nella telefonata che è stata rilanciata sui social, in particolare ad un suo vecchio amico argentino che viveva in un kibbutz proprio al confine con Gaza. Il giornale La Nacion scrive che, fino a questo momento, si contano 8 morti e 19 dispersi tra gli argentini.

Francesco, nella telefonata, ha assicurato la sua vicinanza e ha detto di volere incontrare le famiglie degli ostaggi, come chiesto da quelle argentine attraverso Cymerman. Infine con la voce rattristata ha commentato: «E' come essere tornati indietro di cinquant'anni».

Il Papa, che sta anche telefonando quasi tutti i giorni alla parrocchia cattolica di Gaza, per avere notizie della situazione nella Striscia, ha rinnovato il suo appello all'Angelus sia per gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas sia per i civili di Gaza stretti da un assedio senza via d'uscita: «Rinnovo l'appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza dove è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione».

Poi il Pontefice ha chiesto a tutte le parti di fermarsi: «Già sono morti moltissimi, per favore non si versi altro sangue innocente né in Terra Santa né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo. Basta! - ha detto - Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre».

Infine ha rilanciato l'invito della Chiesa di Terra Santa a tutti i credenti affinché martedì 17 ottobre sia una giornata di preghiera e digiuno per la pace. «La preghiera - ha sottolineato il Papa - è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell'odio, del terrorismo, della guerra».

18:11
18:11
Il valico di Rafah sarà aperto ad aiuti umanitari

Il valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l'Egitto «sarà aperto» per gli aiuti umanitari nella Striscia, come chiedeva l'Egitto per sbloccare l'uscita di circa 500 americani.

Lo ha detto il segretario di stato USA Antony Blinken partendo dal Cairo.«Stiamo mettendo in atto con le Nazioni Unite, con l'Egitto, con Israele e con altri il meccanismo attraverso il quale ottenere assistenza e portarla alle persone che ne hanno bisogno», ha detto ai giornalisti.

Blinken ha anche dichiarato che gli alleati arabi degli Stati Uniti non vogliono che il conflitto tra Israele e Hamas si estenda. Dal canto suo, Israele non è interessato ad aprire un fronte di guerra alla frontiera con il Libano, ha affermato il ministro della difesa Yoav Gallant riferendosi alla tensione crescente con gli Hezbollah.

18:10
18:10
Il Giappone tenta una mediazione

Il Giappone invierà un delegato per la pace nei Paesi del Medio Oriente per tentare una de-escalation del conflitto tra lo stato di Israele e il gruppo militante palestinese Hamas.

Lo ha detto oggi il neo ministro degli Esteri Yoko Kamikawa ai media, specificando che l'inviato speciale si recherà nella regione impegnandosi con le parti interessate «a raggiungere l'obiettivo di riportare la situazione sotto controllo il prima possibile».

In qualità di presidente di turno del Gruppo del G7, il Giappone continuerà a collaborare con la comunità internazionale e a chiedere ai principali attori l'interruzione delle violenze.

Kamikawa ha anche detto che circa 1.000 connazionali si trovano attualmente in Israele, e ha invitato i cittadini giapponesi che vogliono lasciare il Paese a farlo il prima possibile, mentre sono ancora in funzione i voli commerciali.

Un piccolo numero di cittadini giapponesi è rimasto nella Striscia di Gaza, ha detto il ministro, spiegando che il governo è in stretto contatto con queste persone e sta facendo quanto in suo potere per garantire la loro sicurezza.

17:30
17:30
L'UE condanna Hamas e chiede il rispetto del diritto internazionale

L'Unione europea condanna con fermezza Hamas e i suoi attacchi terroristici. Lo scrivono in una dichiarazione congiunta i ventisette Paesi dell'Unione europea.

Stando alla nota, l'UE condanna i brutali e indiscriminati attacchi in tutto Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane. Non esiste alcuna giustificazione per il terrorismo.

Sottolineiamo con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario e internazionale di fronte a tali attacchi violenti e indiscriminati. L'Ue ribadisce «...l'importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto internazionale umanitario».

17:01
17:01
Oltre 1.400 i morti in Israele per l'attacco di Hamas

Sono oltre 1.400 i morti in Israele per l'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'ufficio del primo ministro citato dai media internazionali.

Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele, stando a dati diffuso stamattina dal Ministero della sanità locale, è salito a 2329, mentre i feriti sono 9714.

Frattanto proseguono i bombardamenti, anche nel sud del Libano da parte di Israele in risposta a razzi lanciati dai fazioni pro palestinesi.

16:58
16:58
«La reazione di Israele è una punizione collettiva»

La reazione di Israele all'attacco di Hamas è andata oltre l'autodifesa e si è tradotta in una punizione collettiva: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al segretario di Stato americano Antony Blinken.

Lo hanno riportato alcuni media USA citando i commenti di al-Sisi trasmessi in tivù durante un incontro con Blinken al Cairo. Al Sisi ha anche affermato di essere contro gli attacchi a qualsiasi civile nel conflitto in corso.

16:26
16:26
Razzi lanciati dal Libano contro Israele

Sarebbero almeno nove i razzi lanciati dal territorio libanese contro il nord di Israele dove prima sono risuonate le sirene di allarme.

Lo ha dichiarato l'esercito di Israele spiegando che cinque razzi sono stati intercettati. L'esercito sta ora colpendo il luogo di origine da dove sono partiti i razzi.

Frattanto, le forze di Hamas presenti in Libano hanno rivendicato il lancio di 20 razzi verso il nord di Israele. I razzi hanno preso di mira la città di Nahariya e sono stati lanciati - ha detto una fonte di Hamas - «in risposta ai crimini dell'occupazione contro il popolo di Gaza».

16:25
16:25
Almeno 12 giornalisti uccisi nella crisi Israele-Gaza

Sono almeno 12 i giornalisti uccisi durante gli otto giorni di conflitto dopo l'attacco di Hamas. Lo ha riferito il Comitato di protezione dei giornalisti (CPJ) citato da Haaretz secondo cui altri 2 sono attualmente considerati dispersi.

«Il CPJ - ha detto Sherif Mansour coordinatore dell'organizzazione per il Medio Oriente e il Nord Africa - sottolinea che i giornalisti sono civili che fanno un lavoro importante durante tempi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra».

16:02
16:02
«Temiamo un'escalation e l'intervento diretto dell'Iran»

Gli Stati temono un'escalation della guerra tra Israele e Hamas e il coinvolgimento diretto dell'Iran.

Lo ha dichiarato a vari media americani il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, secondo cui Israele avrebbe riaperto le condutture dell'acqua nel sud di Gaza.

Sullivan ha evocato la possibilità di un nuovo fronte di battaglia sul confine tra Israele e Libano. «Non possiamo escludere che l'Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile evenienza», ha ammonito.

Frattanto, il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore che possa aprirsi un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal.

15:46
15:46
I Pasdaran spostano i combattenti verso il confine fra Siria e Israele

Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore che possa aprirsi un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal.

Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, l'IRGC ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un'area vicino a Damasco. La fonte ha riferito che alcuni di loro sono esperti missilistici.

14:32
14:32
A Gaza un milione di sfollati nella prima settimana

L'Onu ha stimato che nella prima settimana di guerra a Gaza ci siano un milione di sfollati.

L'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), tramite la sua responsabile delle comunicazioni Juliette Touma, ha dichiarato che «un milione di persone sono state sfollate durante i primi sette giorni di guerra» tra Hamas, l'organizzazione islamista al potere a Gaza, e Israele ed è «probabile che la cifra aumenti man mano che la gente continua a lasciare le proprie case».

Israele ha esortato i residenti del nord del territorio palestinese assediato - circa 1,1 milioni di persone su una popolazione totale di circa 2,4 milioni - a fuggire verso sud, affermando di voler colpire il nord di Gaza City per distruggere il centro operativo del movimento islamista.

14:31
14:31
Continuano i lanci di missili anticarro dal Libano su Israele

Continuano i lanci di missili anti tank dal Libano contro il nord di Israele, compreso contro una postazione dell'esercito israeliano. Lo riferisce il Jerusalem Post aggiungendo che ai residenti di Menara, Malkia, Yiftach, Margaliot e Ramot Naftali è stato chiesto di cercare riparo.

Da stamattina diversi missili anticarro sono stati lanciati da Hezbollah contro Shtula, ha riferito l'esercito israeliano che ha a sua volta risposto colpendo il sud del Libano. Hezbollah, aggiunge il Jerusalem Post, ha rivendicato il lancio di missili.

Negli attacchi di stamattina, tre civili sono rimasti feriti mentre un soldato israeliano è morto, precisa l'esercito.

14:30
14:30
Netanyahu: «Hamas pensava di spaccarci, ma saremo noi a spacca Hamas»

Hamas «pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas». Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu nella prima riunione di gabinetto del governo di emergenza.

«Questo governo sta lavorando 24 ore al giorno e l'unità di Israele manda un chiaro messaggio alla nazione, al nemico e al mondo». La riunione ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo degli oltre 1300 israeliani morti a causa dell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.

14:15
14:15
Blinken è al Cairo, domani tornerà in Israele

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato al Cairo nell'ambito del suo tour diplomatico in Medio Oriente. Blinken domani tornerà in Israele «per ulteriori consultazioni con i leader israeliani», ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

14:12
14:12
Michel al telefono con il premier palestinese: «Condanno gli attacchi contro i civili»

«In una telefonata con il primo ministro palestinese Mohammed Shtayyeh, ho condannato gli attacchi indiscriminati contro i civili ed esortato al rispetto del diritto internazionale umanitario e alla protezione della vita civile». Lo scrive su X (ex Twitter) il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

«L'Ue è pronta a sostenere il rilancio del processo politico attraverso l'iniziativa dell'Alto rappresentante, Josep Borrell, per la Giornata della pace e con tutti i partner regionali mediorientali», sottolinea Michel.

13:50
13:50
Diffusi audio dei residenti di Gaza: «Hamas ci ruba le chiavi dell'auto»

L'esercito israeliano ha diffuso l'audio di una telefonata in cui un residente di Gaza, che cerca di spostarsi verso il sud della Striscia, dice a un ufficiale dell'intelligence militare di Israele che Hamas non li lascia partire, sottraendo ai palestinesi le chiavi delle auto e i documenti.

«Stanno impedendo alle persone di partire», dice il palestinese. «Dimmi dove esattamente ti stanno bloccando», chiede l'ufficiale. «Quelli che sono vicino all'agenzia (dell'Onu per i rifugiati palestinesi, ndr) stanno prendendo i documenti di identità e le chiavi delle macchine», risponde. «Intendi quelli del movimento? Di Hamas? Chi ti sta fermando? Hamas?», continua l'israeliano. «Sì, sì», conclude il residente di Gaza.

13:32
13:32
La Confederazione non prevede più voli speciali

Per il momento la Confederazione non prevede più voli speciali per i cittadini svizzeri in partenza da Israele. È ancora possibile prenotare voli commerciali, precisa il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Si consiglia pertanto ai cittadini svizzeri di esaminare altre opzioni di partenza, ha aggiunto. Il DFAE ricorda inoltre di seguire le istruzioni delle autorità locali.

I consigli di viaggio per il momento rimangono invariati. Sono aggiornati, costantemente controllati e riflettono la valutazione attuale della situazione, ricorda il DFAE.

13:30
13:30
«Se Israele invade Gaza la situazione andrà fuori controllo»

«Nessuno può garantire il controllo della situazione» se Israele invade Gaza. È l'avvertimento lanciato da Teheran.

13:29
13:29
«Il mondo deve capire che Hamas è peggio dell'Isis»

«Il mondo deve capire che Hamas è anche peggio dell'Isis e che non ci fermeremo finché non vinceremo». Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen in visita nel sud di Israele con la collega francese Catherine Colonna, secondo quanto riferisce il ministero.

«Il mondo deve permetterci di sconfiggere il terrorismo islamico omicida, altrimenti toccherà anche a loro», ha aggiunto Cohen, ringraziando la ministra per la sua visita in Israele e il sostegno della Francia.

Ad Ashkelon i due ministri hanno parlato con i feriti nell'attacco del 7 ottobre e incontrato le famiglie di alcuni ostaggi, tra cui i parenti di Maya Shem rapita al festival di musica a Reim, e di Almog Meir, anche lui rapito e portato nella Striscia di Gaza.

Secondo le ultime stime, sono 17 i francesi morti nell'attacco e 15 i dispersi. Tra il 2015 e il 2016 la Francia ha subito diversi attacchi dell'Isis sul proprio territorio con un bilancio di circa 300 vittime.

13:05
13:05
Sirene d'allarme a Tel Aviv

Sirene di allarme anti razzi stanno risuonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l'agenzia di stampa Ansa sul posto.

13:04
13:04
«Sono 2.384 i morti tra Gaza e la Cisgiordania»

Il ministero della Sanità dell'Anp ha riferito che il numero dei morti nei raid israeliani dal 7 ottobre a Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre i feriti sono 10.250.

In particolare, scrive l'agenzia palestinese Wafa, «nella Striscia sono state uccise 2.329 persone, la maggior parte delle quali erano bambini e donne, mentre il numero dei feriti ha raggiunto 9.042. In Cisgiordania, il numero dei morti è salito ieri a 55, dopo la morte ieri del sedicenne Muhammad Rifaat Adwan, nel governatorato di Tulkarem, mentre il numero dei feriti è salito a oltre 1.200».

12:40
12:40
«Circa 1.500 ebrei ortodossi hanno chiesto l'arruolamento»

Circa 1.500 ebrei ortodossi (haredim) di età superiore all'età di esenzione dalla coscrizione militare (26 anni) hanno chiesto di unirsi al servizio di riserva dell'esercito dall'inizio del conflitto. Le domande - secondo Haaretz - saranno ora valutate dalle forze armate. Di norma per gli ebrei ortodossi in Israele c'è l'esenzione dalla leva.

12:33
12:33
L'appello del Papa: «Liberate gli ostaggi»

«Continuo a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e in Palestina. Ripenso ai tanti, in particolare ai piccoli e agli anziani. Rinnovo l'appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza dove è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione». Lo ha detto il Papa all'Angelus.

«Già sono morti moltissimi, per favore non si versi altro sangue innocente né in Terra Santa né in Ucraina o in qualsiasi altro luogo. Basta! Le guerre sono sempre una sconfitta, sempre», ha detto il Papa.

12:32
12:32
Continuano i lanci di razzi da Gaza e i raid sulla Striscia

Dopo una pausa di numerose ore sono ripresi in mattinata i lanci di razzi dalla Striscia. In particolare nelle comunità israeliane di confine a ridosso con Gaza.

Da parte israeliana sono stati centinaia gli attacchi sull'enclave palestinese che hanno privilegiato le capacità di Hamas, in particolare centri di comando, compound militari, siti di lancio di razzi e missili anti tank e posti di osservazione a Zaytun, Khan Younis e ad ovest di Jabaliya. Ad essere stati colpiti sono stati anche centri di comando della Jihad islamica.

12:18
12:18
«Arrestati 330 palestinesi di Hamas in Cisgiordania»

Dall'inizio del conflitto con Hamas del 7 ottobre scorso, l'esercito israeliano ha arrestato in Cisgiordania 330 palestinesi ricercati, inclusi 190 affiliati di Hamas. Solo ieri sera - secondo il portavoce militare - sono stati arrestati 33 membri di Hamas.

11:30
11:30
Colpito l'ospedale anglicano a Gaza, 4 feriti

«Il nostro ospedale Arab Ahli a Gaza è stato colpito dagli attacchi israeliani. Due piani sono stati danneggiati e quattro persone sono rimaste ferite. La sala ecografie e mammografie è stata danneggiata».

Lo fa sapere l'arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum.

«Continuiamo a pregare per la pace e la fine della guerra in Terra Santa», è il suo appello sui social nei quali posta le foto della distruzione avvenuta nell'ospedale a Gaza.

10:55
10:55
Nuovo missile anti tank dal Libano

Un altro missile anti tank è stato lanciato contro soldati israeliani che stavano operando lungo il confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui l'esercito sta ora colpendo postazioni militari di Hezbollah in territorio libanese.

10:44
10:44
Raid israeliano sui palestinesi in fuga: «È una menzogna di Hamas»

«È una menzogna di Hamas» che l'esercito israeliano abbia colpito in un raid un convoglio di civili palestinesi in fuga dal nord della Striscia di Gaza verso il sud. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari in un briefing con la stampa internazionale.

«Centinaia di migliaia di palestinesi» si sono già spostati verso il sud della striscia di Gaza, come ordinato da Israele. «Ma Hamas ricorre a sistemi energici per impedire in modo attivo quegli spostamenti», ha detto Hagari. «Facciamo appello alla popolazione: spostatevi a sud, oltre il fiume Wadi Gaza, per la vostra sicurezza''.

10:10
10:10
Israele vieta l'accesso dei civili al confine col Libano

L'esercito israeliano ha proibito l'ingresso di tutti i civili fino a quattro chilometri dal confine con il Libano. La decisione - secondo i media - è stata spiegata con l'aumento degli attacchi da oltre frontiera. Al tempo stesso l'esercito ha ordinato ai residenti delle zone di confine all'interno dei 4 chilometri di restare vicino ai rifugi.

09:54
09:54
Hezbollah rivendica l'attacco contro un tank israeliano

Hezbollah, il partito armato libanese filo-iraniano, ha rivendicato stamani l'attacco contro un carro armato israeliano nel settore centrale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar degli stessi jihadisti sciiti libanesi.

09:25
09:25
Uccisi 52 residenti del kibbutz di Kfar Aza

Il kibbutz di Kfar Aza - uno dei più colpiti dall'attacco di Hamas il 7 ottobre scorso - ha fatto sapere che nell'assalto sono stati uccisi 52 dei suoi residenti. Inoltre, 13 dei membri del kibbutz sono stati dichiarati scomparsi e altri 7 rapiti e portati da Hamas nella Striscia.

09:24
09:24
«Tre civili israeliani feriti in attacco dal Libano»

Tre civili israeliani sono stati feriti da un missile anti tank a Shtula, nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l'esercito, citato dai media. L'esercito sta ora rispondendo all'attacco colpendo da dove è partito il fuoco.

09:01
09:01
«Un raid israeliano ha colpito l'aeroporto di Aleppo»

Un raid aereo israeliano ha preso di mira l'aeroporto di Aleppo, città siriana controllata dal governo. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria dopo che un attacco simile ha colpito gli aeroporti di Aleppo e Damasco. «Un raid israeliano proveniente dalla direzione del mare ha colpito l'aeroporto di Aleppo», ha detto all'agenzia Afp Rami Abdel Rahman, responsabile dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).

08:57
08:57
Il monito dell'Iran: «Interverremo se l'operazione israeliana a Gaza dovesse continuare»

L'Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l'inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un'ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l'operazione israeliana a Gaza continua. Lo riporta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione.

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato sabato a Beirut l'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Tor Wennesland, hanno riferito le due fonti diplomatiche. Wennesland, secondo le stesse fonti, ha esortato Amir-Abdollahian a contribuire a prevenire un allargamento del conflitto a Gaza e in Israele nella più ampia regione del Medio Oriente.

Il capo della diplomazia iraniana, sempre stando al resoconto delle fonti, ha risposto che l'Iran non vuole che il conflitto si trasformi in una guerra regionale e vuole cercare di aiutare nel rilascio dei civili tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza. Ma Amir-Abdollahian ha sottolineato che l'Iran ha le sue linee rosse, spiegando che se l'operazione militare israeliana continua - e soprattutto se Israele mantiene la sua promessa di un'offensiva di terra a Gaza - l'Iran dovrà rispondere, secondo le fonti. Wennesland ha chiamato il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi e altri dirigenti, trasmettendo il messaggio dell'Iran.

L'ufficio di Wennesland ha confermato l'incontro di sabato con Amir-Abdollahian, affermando che i due hanno discusso «gli sforzi diplomatici per rilasciare ostaggi, allentare l'escalation e prevenire una diffusione del conflitto nella più ampia regione» del Medio Oriente.

I combattimenti tra Hamas e Israele rischiano di trasformarsi in una guerra regionale se l'Iran verrà coinvolto direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso un gruppo militante in Siria o appoggiando qualsiasi decisione di Hezbollah di unirsi completamente ai combattimenti.

Il monito dell'Iran arriva mentre l'amministrazione Biden cerca di dissuadere Teheran e gli Hezbollah sostenuti dall'Iran in Libano dall'entrare in guerra. Questa settimana, gli Stati Uniti hanno inviato nella regione un gruppo di portaerei e aerei da combattimento proprio a questo scopo di deterrenza.

08:56
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Biden a Netanyahu: «Lavoriamo per garantire acqua, cibo e cure ai civili»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha discusso con il primo ministro Benjamin Netanyahu «il coordinamento Usa con le Nazioni Unite, l'Egitto, la Giordania, Israele e altri nella regione per garantire ai civili innocenti l'accesso all'acqua, al cibo e alle cure mediche», riaffermando «il suo sostegno a tutti gli sforzi per proteggere i civili»: lo rende noto la Casa Bianca.

Nella telefonata, il presidente americano ha ribadito «il fermo sostegno degli Stati Uniti a Israele» e ha aggiornato Netanyahu «sul sostegno militare degli Stati Uniti», ribadendo «il suo avvertimento contro chiunque cerchi di espandere il conflitto».

«Mano a mano che emergono sempre più informazioni sulle brutali atrocità commesse da Hamas la scorsa settimana, il presidente Biden ha ribadito la necessità che tutti i Paesi condannino inequivocabilmente Hamas come organizzazione terroristica che non rappresenta le aspirazioni del popolo palestinese», si legge nella nota della Casa Bianca.

08:48
08:48
Seconda portaerei statunitense nel Mediterraneo orientale

Gli Usa mandano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come «deterrenza contro azioni ostili a Israele»: lo annuncia il Pentagono.

08:40
08:40
«Sono 29 gli americani uccisi negli attacchi di Hamas»

Sale da 27 a 29 il numero dei cittadini americani uccisi negli attacchi di Hamas in Israele: lo ha riferito un portavoce del dipartimento di stato Usa, aggiungendo che risultano anche 15 cittadini statunitensi e un residente permanente legale dispersi.

«Stiamo lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovano», ha assicurato, ricordando la collaborazione con il governo israeliano «su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, inclusa la condivisione di informazioni di intelligence».

08:26
08:26
«Oggi corridoio a Gaza tra le 10 e le 13»

«Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale, ndr) Israele non colpirà l'itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona»: lo ha reso noto su X (ex Twitter) in lingua araba il portavoce militare, Avichay Adraee.

«Per la vostra sicurezza sfruttate questo breve lasso di tempo per andare a sud. Potete essere certi - conclude Adraee - che i dirigenti di Hamas hanno già provveduto alla protezione loro e delle loro famiglie».

08:20
08:20
Inviato speciale cinese in Medio Oriente per premere sui colloqui di pace

L'inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in Medio Oriente la prossima settimana per premere su un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas e per promuovere i colloqui di pace.

Zhai, ha riferito il network statale CCTV «visiterà il Medio Oriente allo scopo di coordinarsi con le varie parti per un cessate il fuoco, per proteggere i civili, per alleviare la situazione e per promuovere colloqui di pace». La missione di Zhai era stata anticipata venerdì dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante la conferenza stampa con l'omologo UE Josep Borrell, al termine del Dialogo strategico Cina-UE.

07:58
07:58
Iniziato lo sgombero di Sderot

L'esercito israeliano ha iniziato oggi lo sgombero della città di Sderot, situata a ridosso della striscia di Gaza, che è stata teatro di efferatezze da parte di commando di Hamas e che è stata colpita ripetutamente dai lanci di razzi.

«Non è questo il momento di restare in città», ha detto il sindaco Allon Davidi. La città conta 30.000 abitanti che avranno diritto di soggiornare in pensioni a spese dello Stato in luoghi più sicuri di Israele. Secondo i media, l'evacuazione non è obbligatoria e chi lo ritiene opportuno può restare nella propria abitazione. 

07:52
07:52
Il capo di Hamas ha incontrato il ministro iraniano a Doha

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh, secondo l'agenzia iraniana Irna.

I due hanno discusso degli sviluppi della guerra tra Hamas e Israele, e convenuto di «continuare la cooperazione per raggiungere tutti gli obiettivi della resistenza e del popolo palestinesi». È il primo incontro a questo livello dopo l'attacco dell'organizzazione terroristica in Israele il 7 ottobre.

Durante l'incontro, Amirabdollahian ha elogiato l'attacco di Hamas «senza precedenti» definendolo una «vittoria storica» che ha inflitto una battuta d'arresto all'occupazione israeliana del territorio palestinese.

«Se i crimini di guerra del regime sionista continuano a Gaza, c'è la possibilità che accada qualsiasi tipo di evento nella regione e l'Iran continuerà i suoi sforzi per porre fine alle atrocità dei sionisti», ha sottolineato il ministro, citato dall'Irna.

Haniyeh da parte sua ha chiesto un maggiore sostegno da parte dei Paesi islamici al movimento palestinese, contro i «crimini di guerra di Israele».

Amirabdollahian ha compiuto una visita nella regione recandosi in Iraq, Libano, Siria e Qatar per tenere colloqui sugli sviluppi della guerra tra Israele e Hamas.

07:46
07:46
Sale a 2.329 il bilancio dei morti a Gaza, 9.714 i feriti

Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2.329, mentre i feriti sono 9.714. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale.

07:40
07:40
Iran: «Se Israele continua la situazione sarà incontrollabile»

«Se i crimini di guerra e il genocidio dell'apartheid israeliano non verranno fermati immediatamente, la situazione potrebbe andare fuori controllo e ripercuotersi su conseguenze di vasta portata» dopo notizie secondo le quali Teheran avrebbe avvertito Israele in un messaggio tramite l'Onu, che avrebbe ispondere se Israele avesse effettuato un'offensiva di terra nella Striscia di Gaza controllata da Hamas.

«La responsabilità (della continuazione degli attacchi israeliani) spetta alle Nazioni Unite, al Consiglio di sicurezza e agli Stati che stanno portando il Consiglio verso un vicolo cieco», ha aggiunto la missione iraniana.

07:26
07:26
Ucciso uno dei responsabili della strage nel Kibbutz Nirim

Israele ha ucciso la scorsa notte nel sud della striscia di Gaza uno dei responsabili della strage avvenuta la settimana scorsa nel Kibbutz Nirim. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, secondo cui si tratta di Billal al-Kedra, comandante dell'unità di elite di Hamas nota come Nukhba nella zona di Khan Yunes, nel sud della Striscia. In questo attacco, condotto da aerei da combattimento, ha precisato il portavoce, «sono stati uccisi altri terroristi di Hamas e della Jihad islamica».

07:24
07:24
Il punto alle 7.00

Questa notte il Comando Centrale degli Stati Uniti ha affermato in un post sui social media che aerei A-10, velivoli di supporto per l' attacco al suolo, si uniranno presto agli F-15 già dispiegati nell'area. Lo riporta la Cnn. «Dotandoci di mezzi avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e la sicurezza nella regione», ha dichiarato in una nota il tenente generale Alexus Grynkewich, comandante della Nona Air Force. Il movimento degli aerei da guerra «rafforza la posizione degli Stati Uniti e migliora le operazioni aeree in tutto il Medio Oriente», ha detto.

Nel frattempo, Israele ha affermato che avvierà «operazioni militari significative» solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). «La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area», ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. «È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore».

Inoltre, l'evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere «l'equivalente di una condanna a morte», ha avvertito ieri sera l'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). «L'OMS condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2.000 pazienti nel nord di Gaza», ha affermato in una nota. Lo spostamento di 2.000 pazienti nel sud di Gaza, «dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte» - afferma.

«Il peggior massacro di ebrei dall'Olocausto»

«Stiamo assistendo al peggior massacro di ebrei dall'Olocausto. Stiamo assistendo a una crisi umanitaria a Gaza»: lo ha detto Joe Biden intervenendo a Washington ad una cena per la campagna a favore dei diritti umani. La maggior parte delle persone che vivono a Gaza, ha aggiunto, sono «famiglie palestinesi innocenti, che non vogliono avere niente a che fare con Hamas».