«Le Baleari sono al limite»: i turisti dovranno pagare più tasse

La Spagna ha (ancora) problemi col turismo. Lo scorso anno, Barcellona aveva dichiarato di voler trasformare, a partire dal 2028, gli appartamenti della città adibiti ad alloggi per visitatori a case per gli abitanti. Una misura per contrastare i prezzi degli affitti ormai alle stelle, ma anche una soluzione per contenere il numero di turisti, sempre più alto. Ora, però, anche le Baleari si trovano ad affrontare una situazione simile. Al punto tale da aver annunciato, ieri, una serie di «misure di contenimento del turismo». Misure che, tuttavia, in questo caso, diversamente da Barcellona, prevedono un aumento della tassa di soggiorno e il pagamento di un nuovo contributo sulle auto a noleggio.
Nello specifico, come rivelano i media spagnoli, la tassa di soggiorno – conosciuta anche come «ecotassa» o tassa sul turismo sostenibile (ITS) – aumenterà da 4 euro a un massimo di 6 euro a notte per persona nei mesi estivi di punta. Questo, per lo meno, secondo il piano iniziale, che deve ancora essere approvato dal Parlamento regionale.
La tassa verrà applicata a quattro aliquote diverse per 10 mesi, da marzo a dicembre, ma non a gennaio e febbraio. Secondo le prime indiscrezioni, i minori di 16 anni saranno esenti dal pagamento. Discorso diverso per i turisti sulle navi da crociera che visiteranno le Baleari nei mesi di giugno, luglio e agosto, che, al contrario, vedranno triplicata la loro «ecotassa», che passerà da due euro a sei euro per ogni notte di soggiorno.
Questa nuova misura, da un lato, servirà a raccogliere i fondi necessari per portare avanti investimenti nella sostenibilità ambientale. Ma, dall'altro, verrà usata anche per sensibilizzare i turisti e gli operatori del settore «sull'importanza di un turismo responsabile».
Fare una vacanza alle Baleari, insomma, tra qualche mese, potrebbe costare un po' di più. Anche perché, come anticipato, verrà verosimilmente introdotta anche una tassa sulle auto a noleggio, che riguarderà i veicoli non immatricolati sull'arcipelago. La misura colpirà i turisti e le società di noleggio che imbarcano i veicoli per i mesi estivi. Secondo le stime, infatti, oltre 60.000 automobili vengano affittate dai visitatori delle isole, motivo per cui l'introduzione di un'imposta – del costo tra 50 a 85 euro con una tariffa fissa in entrata e una variabile in uscita, in funzione delle emissioni del veicolo – potrà aiutare, secondo il piano, a «regolamentare questo fenomeno». Ma oltre a queste nuove tasse, inoltre, sono state proposte anche misure contro il turismo illegale, con aumento delle sanzioni fino a 500.000 euro.
La situazione del turismo, inutile girarci intorno, preoccupa. Jaume Bauzá, ministro del turismo del governo conservatore del Partito Popolare delle Baleari, a tal proposito, ha dichiarato che «le isole hanno raggiunto il loro limite». Lo scorso anno, infatti, sono state organizzate diverse manifestazioni e proteste contro l'impatto del turismo, in particolare sugli alloggi. Basti pensare che, secondo uno studio di Fotocasa – piattaforma per l'edilizia abitativa – lo scorso anno l'affitto medio mensile nelle Baleari è passato da 562 euro a 1.451 euro in un decennio, con prezzi notevolmente più alti in zone calde come Palma di Maiorca. Quanto al turismo, il settore è cresciuto soprattutto nel 2024, anno in cui le isole hanno accolto 18,7 milioni di visitatori: di questi, 15,3 erano stranieri, in particolare tedeschi o britannici.
Non tutti, però, sono soddisfatti della proposta di aumentare l'ecotassa. L'annuncio, infatti, ha suscitato anche aspre critiche da parte delle associazioni del settore turistico delle Baleari. In particolare, la federazione alberghiera di Maiorca ha dichiarato che l'aumento della ecotassa avrà un impatto diretto sulla capacità di spesa dei turisti, colpendo negozi, ristoranti e il settore del tempo libero. Dall'altra parte, l'associazione ha però accolto con favore misure più severe contro le case in affitto per vacanze prive di licenza. Seppur, denunciando una «mancanza di coraggio» nell'imporre, semplicemente, un divieto di costruzione di nuovi appartamenti per vacanze nei blocchi residenziali, anziché puntare a ridurre quelli esistenti.
Dall'altra parte, per quanto riguarda la proposta di imposta sui veicoli turistici, l'associazione di noleggio Baleval ha definito la proposta «discriminatoria e a scopo di lucro» e, soprattutto, non abbastanza efficace per decongestionare le strade delle Baleari che, durante l'alta stagione, sono molto trafficate.