Oceania

Le balene pilota tornano ad arenarsi sulle spiagge australiane

A Cheynes Beach più di 50 esemplari sono stati trovati morti sulla costa – Per altri 46, al momento, sono in corso operazioni di salvataggio – Colpa di una malattia o di un predatore?
©Department of Biodiversity, Conservation and Attractions
Red. Online
26.07.2023 12:30

Le spiagge dell'Australia, ancora una volta, sono diventate teatro di un macabro spettacolo. Come già accaduto in passato, nelle scorse ore, sulla spiaggia di Cheynes, nell'Australia occidentale, si sono arenate centinaia di balene pilota. Più di cinquanta sono morte, mentre per altre 46 sono ancora in corso dei tentativi di salvataggio. Con l'obiettivo di guidarle verso acque più profonde. 

A nulla, o a poco, è servito l'intervento degli esperti di fauna selvatica che, dalle prime ore di martedì, avevano sorvegliato l'area. Il gruppo di balene era stato avvistato a circa 150 metri dalla spiaggia di Cheynes ieri: un comportamento che, fin dal primo momento, aveva destato preoccupazioni. A detta del Guardian, gli esemplari stavano nuotando «pericolosamente» nei pressi della spiaggia, a 60 km circa da Albany. Verso le 16.00 del pomeriggio, poi, il disastro. All'improvviso, è successo il peggio, e un ampio tratto della costa di Cheynes si è ricoperto di balene spiaggiate. 

Sono state ore concitate. Subito dopo l'incidente, il personale del Servizio Parchi e Fauna selvatica australiano — compresi veterinari dello zoo di Perth ed esperti di fauna marina — è arrivato sul posto, per monitorare la situazione e il benessere delle balene, anche e soprattutto nel corso della notte. Portandosi con sé tutto l'occorrente, tra attrezzature specializzate, imbarcazioni e imbragature, per tentare il possibile e riuscire a salvare le balene sopravvissute fino ad ora. 

Una malattia o un predatore

Che cosa sia successo, nelle acque vicino a Cheynes Beach, al momento è ancora un mistero. Come spesso accade in questi casi. Le motivazioni che potrebbero aver spinto le balene ad arenarsi sulla costa, infatti, sono varie. Alcuni esperti di fauna selvatica sostengono che la causa possa essere una componente di stress o una malattia tra alcuni esemplari del branco, che ne avrebbe modificato i comportamenti. Le balene pilota sono animali altamente sociali, e data la loro caratteristica di muoversi in gruppo, potrebbero aver trascinato con sé diversi esemplari. 

Un gruppo di ambientalisti, citato dai media australiani, invece, è di tutt'altro avviso. Secondo gli esperti in questione, le balene si sarebbero spiaggiate sulle coste di Cheynes per difendersi da un predatore. Ipotesi che potrebbe trovare conferma, osservando la zona in cui è accaduto il disastro. Le acque limitrofe alla spiaggia sono conosciute per essere popolate da squali. E da altri nemici artificiali, come macchinari pesanti e imbarcazioni. 

Il mistero di Macquarie Heads

Come anticipato, non è la prima volta che si verificano episodi simili sulle coste australiane. Lo spiaggiamento di Cheynes riporta alla mente quanto accaduto lo scorso settembre, in Tasmania. Sulla remota spiaggia di Macquarie Heads, il 21 settembre dello scorso anno venivano ritrovate 230 balene pilota. Un ritrovamento ancor più misterioso, se pensiamo che due anni esatti prima, il 21 settembre del 2020, sulla stessa spiaggia vennero ritrovati 470 esemplari arenati. Di questi, gli esperti riuscirono a salvarne solo 111. 

Ad oggi, non è ancora chiaro che cosa sia accaduto nelle acque della Tasmania, nel mese di settembre di due anni diversi. Si ipotizza che le balene avessero perso la rotta dopo essersi nutrite troppo vicine alla costa, o che fossero state catturate in una «trappola naturale». Causata dalle spiagge basse, le acque mosse e la leggera pendenza che caratterizzano i fondali dell'oceano in quell'area. O ancora, si era puntato il dito contro possibili cause ambientali. 

Ciò che è certo è, come puntualizzò la biologa marina Vanessa Pirotta in un'intervista ad ABC lo scorso settembre, che «ogni spiaggiamento di balene è sempre un mistero. Ovunque nel mondo».