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Le false narrazioni contro i femminicidi

Negli ultimi giorni si è discusso molto di come la violenza di genere abbia una matrice culturale che affonda le proprie radici nel patriarcato: ma ciò non è stato accolto positivamente da tutti – Ecco alcune delle false e fuorvianti teorie diffuse sui social
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Facta.News
06.12.2024 12:04

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, si è discusso molto di come la violenza di genere abbia una matrice culturale che affonda le proprie radici nel patriarcato.

Il fatto che i femminicidi siano collegati a questo sistema di potere e oppressione non è stato accolto positivamente da tutta l'opinione pubblica. Per screditare e contrattaccare questa teoria, sui social sono state diffuse diverse narrazioni false e fuorvianti. Vediamone insieme alcune. 

«Le donne uccidono più figli degli uomini»

Ad esempio su X è stata condivisa la tesi che le madri uccidano i propri figli più dei padri. Questa affermazione tuttavia è infondata

Prendendo come riferimento gli ultimi dati forniti dall’istituto Eures ricerche Economiche e Sociali, tra il 2017 e il 2022 in Italia i figlicidi in generale sono stati più frequentemente commessi dai padri (78 casi) rispetto alle madri (38 casi). 

«I media non parlano delle violenze delle donne» 

A fine novembre del 2024 sempre X è stato postato lo screenshot di un articolo intitolato «Mamma uccide le figlie e poi si toglie la vita: «Volevano passare il Natale con il papà». Avevano 9 e 11 anni». L'autore del post ha sollevato interrogativi sulla scarsa risonanza mediatica della notizia, alludendo al fatto che le violenze commesse dalle donne siano spesso sottovalutate e coperte dalla stampa. 

In realtà, l’articolo in questione risale al 17 dicembre 2022. In quei giorni, l'agente della Guardia Civil spagnola Paola Buforn aveva ucciso le sue due figlie, Iris e Lara, prima di suicidarsi a Quintanar del Rey, in Spagna. Il movente, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il tentativo del padre di ottenere la custodia condivisa delle bambine. La notizia, quindi, è vecchia, e all’epoca aveva avuto non poca risonanza mediatica: infatti, varie testate spagnole e italiane avevano riportato l’accaduto.