Medio Oriente

Le immagini satellitari confermano: la Russia se ne sta andando dalla Siria con armi e bagagli

Immagini pubblicate dalla società Maxar mostrano le forze del Cremlino preparare l'equipaggiamento militare per il trasporto – È ancora presto per dire se ciò si trasformerà in un ritiro completo, ma funzionari russi hanno rivelato al Moscow Times: «È probabile»
©EPA RUSSIAN DEFENCE MINISTRY PRESS (Keystone)
Red. Online
14.12.2024 17:11

La Russia sta ritirando l'attrezzatura militare dalle proprie basi in Siria. Il 10 dicembre, ne avevamo parlato qui, l'intelligence ucraina aveva anticipato la notizia, segnalando in particolare la "ritirata" in corso nella base aerea di Hmeimim. E ora esistono prove concrete di quanto l'operazione sia estesa: il Cremlino, è proprio il caso di dirlo, sta prendendo armi e bagagli e sta lasciando l'aeroporto. Immagini satellitari diffuse ieri da Maxar mostrano infatti le forze del Cremlino impacchettare equipaggiamenti militari alla base di Hmeimim. Le foto scattate dalla società specializzata in osservazione della Terra mostrano due aerei da trasporto pesante An-124 all'aeroporto di Hmeimim con i coni di ogiva aperti per caricare attrezzature pesanti, nonché elicotteri smontati e pronti per il trasporto. Anche i sistemi di difesa aerea russi S-400, si legge sul Moscow Times, sono stati spostati dal loro precedente sito di schieramento presso la base aerea.

Altre immagini della base della Marina russa a Tartus, invece, mostrano come la situazione sia rimasta sostanzialmente invariata da mercoledì. A inizio settimana, secondo Business Insider, sarebbero stati ritirati da lì i sei mezzi (tre fregate, due petroliere e un sottomarino) sinora ospitati.

«Un numero maggiore di aerei da trasporto russi è ora visibile a Hmeimim. La batteria di S-400 si sta preparando per il trasporto. Mentre l'aviazione tattica è ancora presente, la [Russia] sembra concentrarsi su Khmeimim e Tartus. In breve, è in corso un ritiro. Non è ancora chiaro se si tratti di un'uscita completa. Ci sono indicazioni e voci in tal senso, ma è meglio aspettare le prove», ha commentato su X Michael Kofman, senior fellow del think tank Carnegie Endowment.

Le basi russe in Siria

L'impatto della caduta di Assad – ne avevamo parlato qui, quando ancora non si era concretizzata – rappresenta un durissimo colpo per gli interessi di Mosca nella regione, ma non solo. Le basi di Tartus e Hmeimim fungevano da collegamento, rispettivamente, per la Russia al Mediterraneo e all'Africa. Situate nel governatorato di Latakia, ora si trovano sotto il controllo dei ribelli siriani. È ancora presto, come sottolineano gli esperti, per dire se il ritiro dei mezzi si trasformerà in un'uscita completa dalla Siria. Ma secondo quanto riferito al Moscow Times da diplomatici russi anonimi, il ritiro completo della Russia dal Paese mediorientale appare «probabile».

A Mosca, insomma, non resta che sperare che il caos nel quale versa ancora la Siria permetta di mantenere una testa di ponte nel Paese. Gli stessi funzionari russi hanno spiegato al Moscow Times che il Cremlino «scommette sul fatto che le lotte intestine tra i ribelli islamisti che hanno rovesciato il regime siriano permettano a Mosca di mantenere il suo punto d'appoggio strategicamente importante nel Paese».