Le reazioni di Cuba e Messico alle prime misure di Trump
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha criticato la decisione del neo presidente americano Donald Trump di revocare la rimozione di Cuba dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Díaz-Canel ha accusato Trump di agire con «arroganza» e di fomentare una «crudele guerra economica» contro l'isola.
«Il presidente Trump, in un atto di arroganza e disprezzo per la verità, ha appena ripristinato la designazione fraudolenta di Cuba come Stato sponsor del terrorismo. Non sorprende. Il loro obiettivo è continuare a rafforzare la crudele guerra economica contro Cuba a fini di dominio», si legge nel messaggio postato sui social dal leader cubano, che attribuisce agli Usa la crisi economica e migratoria di Cuba.
«Il risultato delle misure estreme di assedio economico imposte da Trump è stato quello di causare carenze nella nostra popolazione e un aumento significativo del flusso di migranti da Cuba agli Stati Uniti. Questo atto di scherno e abuso conferma il discredito delle liste e dei meccanismi unilaterali di coercizione del governo degli Stati Uniti», ha concluso Díaz-Canel.
Il Messico chiede «rispetto»
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, si è congratulata sui social con il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ma ha sottolineato che le relazioni tra i due Paesi devono essere improntate su «rispetto, dialogo e cooperazione».
La dichiarazione è stata postata dopo una riunione con una parte del suo gabinetto per delineare la strategia sull'immigrazione in seguito agli annunci di Trump. Durante il suo discorso inaugurale, il tycoon ha confermato che darà subito il via a una serie di espulsioni di massa di persone che si trovano senza documenti sul suolo americano.
«Si troverà il momento, che speriamo sarà presto, per il dialogo, la collaborazione, in cui i nostri team si incontreranno per raggiungere accordi su diverse questioni: immigrazione, riconoscimento del lavoro dei messicani negli Stati Uniti, traffico di droga, armi che attraversano gli Stati Uniti verso il Messico e naturalmente il commercio», aveva detto Sheinbaum ieri durante la sua conferenza stampa mattutina.
La presidente ha poi ammesso che ci sono «visioni diverse, almeno in materia di immigrazione e per quanto riguarda il commercio» tra lei e Trump.