Le stelle viste dal telescopio spaziale Hubble disegnano spirali
Disegnano spirali, proprio come i dischi di alcune galassie, le stelle viste dal telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa). Si stanno addentrando verso il centro di un enorme ammasso stellare presente nella Piccola Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea. La scoperta, pubblicata in due articoli sulla rivista The Astrophysical Journal e guidata dall'americano Space Telescope Science Institute di Baltimora, apre una finestra sull'universo primordiale.
La Piccola Nube di Magellano, infatti, ha una composizione chimica più semplice rispetto a quella della nostra galassia ed è quindi simile a quelle che era possibile osservare nell'universo giovane, tra 2 e 3 miliardi di anni dopo il Big Bang.
I ricercatori, guidati dall'italiana Elena Sabbi, hanno sfruttato la grande longevità del telescopio Hubble (operativo fin dal 1990) per misurare lo spostamento delle stelle nell'arco di 11 anni: i risultati mostrano che gli astri stanno viaggiando ad una velocità di oltre 3'200 chilometri orari quindi, durante il periodo preso in considerazione, si sono spostati di quasi 322 milioni di chilometri (più del doppio della distanza tra Terra e Sole).
Le osservazioni incredibilmente precise sono state possibili solo grazie alla grande sensibilità degli strumenti di Hubble, dal momento che l'ammasso di stelle studiato (NGC 346) si trova a circa 200mila anni luce di distanza dalla Terra. Il tipo di movimento mostrato dalle stelle è stato poi studiato anche con il Very Large Telescope (Vlt) dello European Southern Observatory (Eso), situato nel deserto di Atacama in Cile.
Grazie a questo telescopio, un secondo gruppo di ricercatori guidato da Peter Zeidler dell'Esa è riuscito a misurare la velocità radiale, che indica se un oggetto si sta avvicinando o allontanando dall'osservatore. «Ciò che è stato sorprendente è che abbiamo utilizzato due metodi completamente diversi con strutture diverse, e siamo giunti alla stessa conclusione», commenta Zeidler: «Tutto si sta muovendo a spirale verso l'interno dell'ammasso».