Le testimonianze degli studenti: «Ho visto molto sangue»
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Örebro, oggi, è una città devastata. Sono «circa dieci», secondo quanto comunicato finora dalle autorità, le persone uccise da colpi d'arma da fuoco in una scuola per adulti. Sui media locali, a cominciare da Aftonbladet, le testimonianze del dramma si moltiplicano. Mate, un ventunenne, ha ripercorso proprio per Aftonbladet i momenti più concitati e difficili che ha vissuto all'interno dell'istituto: «Una persona è entrata e ha iniziato a sparare» ha spiegato. «Subito dopo, la gente ha iniziato a urlare. Io sono rimasto in classe con i miei compagni. L'insegnante ci ha detto di chiudere le porte e mettere le giacche alle finestre affinché, da fuori, non potessimo essere visti».
Il testimone ha raccontato che, verosimilmente, gli spari sono partiti alle 12.40. «Avevamo lezione alle 12.30 ed eravamo lì da una decina di minuti. Siamo rimasti in classe per diverse ore». I pensieri, va da sé, corrono. Mate, in particolare, si è chiesto e si chiede che cosa sarebbe successo se fosse stata colpita la sua classe: «Mi dispiace per chi è rimasto colpito direttamente da questa tragedia, ringrazio Dio per contro che tutti noi, intendo la mia classe, stiamo bene».
Andreas, 28 anni, ha rilasciato la sua testimonianza a Expressen: «Abbiamo sentito tre colpi e forti urla. All'inizio, non capivamo che cosa fosse o potesse essere, ma poi abbiamo intuito che quelli sentiti potevano essere colpi d'arma da fuoco. Di conseguenza, abbiamo chiuso a chiave l'aula, barricato le porte e coperto con giacche e giacconi le finestre. Tutti, in classe, si sono seduti sotto il tavolo e si sono messi al riparo». «Ho visto molto sangue» si è limitato a dire, dal canto suo, Magnus.
Le sparatorie nelle scuole, in Svezia, sono fortunatamente molto rare. Negli ultimi anni, le autorità hanno piuttosto dovuto far fronte a sparatorie e attacchi nell'ambito delle violenze fra gang.