Il caso

L'elogio di Rota a un veterano nazista: «Un errore che non dovrebbe mai più ripetersi»

Fa discutere lo scivolone dello speaker della Camera dei Comuni canadese, «colpevole» di aver incoraggiato i presenti, tra cui Zelensky e Trudeau, a partecipare a una standing ovation per Yaroslav Hunka, riconoscendolo erroneamente un «eroe di guerra»
©Patrick Doyle
Red. Online
25.09.2023 21:00

Un errore che «non dovrebbe mai più accadere». Così il gruppo ebraico canadese CIJA ha definito quanto avvenuto negli scorsi giorni in Canada, quando lo speaker della Camera dei Comuni canadese, Anthony Rota, ha elogiato un uomo ucraino che ha servito in un'unità nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Riavvolgendo il nastro, il 22 settembre, nel suo intervento dopo il discorso di Zelensky, in visita nel Paese, Rota ha «riconosciuto una persona in tribuna». Vale a dire, Yaroslav Hunka. Ma nessuno, tra colleghi parlamentari e membri della delegazione ucraina, era a conoscenza di quanto lo speaker avesse intenzione di comunicare, a riguardo di quell'individuo. Facendo un errore clamoroso. 

Hunka, 98.enne, era seduto in tribuna quando ha ricevuto una standing ovation dopo che proprio Rota lo ha definito «un eroe ucraino, canadese» davanti all'intero Parlamento. Ringraziandolo per «tutti i suoi servizi». Un elogio notevole, già. Ma fatto senza conoscere la vera identità dell'uomo e il suo passato in una divisione nazista che ha partecipato al genocidio degli ebrei. Ossia la 14. Divisione granatieri delle Waffen-SS, conosciuta anche come Divisione Galizia: un'unità volontaria composta per la maggior parte da ucraini sotto il comando nazista. Accusata, neanche a dirlo, di crimini di guerra. 

Le immagini scattate dal Parlamento canadese, poi, hanno fatto il resto. Negli scatti divulgati si vedono chiaramente il primo ministro canadese Trudeau e il presidente ucraino Zelensky partecipare all'elogio, sorridendo e applaudendo Hunka. Reazioni che, ovviamente, non sono passate inosservate, mentre lo stesso 98.enne salutava dalla tribuna in silenzio. Oltre che il danno, quindi, anche la beffa. 

Non ci sono dubbi: quello di Rota è stato, a tutti gli effetti, un errore. Grave, gravissimo, ma pur sempre un errore. Ma per quale motivo, allora, lo speaker avrebbe voluto elogiare il veterano nazista? A dirla tutta, Rota non ha fornito grandi spiegazioni. Semplicemente, si è limitato a dire di aver «riconosciuto una persona in tribuna», e da lì avrebbe quindi deciso di elogiare l'uomo per aver combattuto nella Prima Divisione Ucraina. Senza rendersi conto, però, del clamoroso errore. Insieme a questa breve spiegazione, chiaramente, sono arrivate anche innumerevoli scuse. «Desidero, in particolare, estendere le mie più profonde scuse alle comunità ebraiche in Canada e nel mondo. Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni», ha aggiunto lo speaker.  

Scuse che, seppur apprezzate, almeno dalla CIJA, non sono bastate. Il pentimento di Rota da solo, infatti, non è stato sufficiente ad archiviare il caso. Il leader dell'opposizione conservatrice canadese Pierre Poilievre ha puntato il dito anche contro il primo ministro del Paese, Justin Trudeau, che al momento dei fatti, come detto, era presente in sala, e ha addirittura applaudito. A suo dire, anche il premier è «responsabile dell'incidente», e le scuse sarebbero dovute arrivare pure da lui. Una sollecitazione che Trudeau non ha preso particolarmente bene. Anzi, l'ufficio del primo ministro ha sottolineato che la decisione di invitare Hunka era stata presa unicamente dall'ufficio dello speaker, e che pertanto solo Rota avrebbe dovuto scusarsi, dato che era «l'unica cosa giusta da fare».