Il punto

L'Europa centrale sotto la furia della tempesta Boris

Forti piogge e importanti inondazioni hanno colpito in modo particolare Repubblica Ceca, Romania e Polonia, ma anche alcune zone di Slovacchia, Austria, Ungheria e Germania – In totale si contano almeno 7 vittime
© EPA/Maciej Kulczynski/Poland OUT
Red. Online
15.09.2024 15:30

«Il peggio non è ancora arrivato». Sono queste le parole usate dal premier della Repubblica Ceca, Petr Fiala, per descrivere la tempesta Boris che sta colpendo, con estrema violenza, il Paese e gran parte dell'Europa centrale. Piogge torrenziali e inondazioni stanno distruggendo, in particolare, anche Romania, Slovacchia, Polonia, Austria, Ungheria e parte della Germania. E, nel frattempo, si cominciano a contare anche le prime vittime. 

In Romania, tra ieri e oggi, sono morte quattro persone nella regione di Galati, dove almeno 700 abitazioni si sono allagate. In Polonia una persona è morta annegata, mentre in Austria ad avere la peggio è stato un pompiere. I numeri, però, potrebbero aumentare. In Repubblica Ceca, al momento, quattro persone mancano all'appello. Tre di loro sono disperse da ieri, da quando la loro auto è stata travolta da un fiume nella città di Lipova-Lazne. Un altro uomo, invece, è stato travolto da un torrente nella regione di Uherske Hradiste. 

Lontani dalla fine

Ma facciamo un passo indietro. Il maltempo è iniziato venerdì, quando abbondanti piogge e venti molto forti hanno iniziato a colpire l'Europa centrale. Secondo l'analisi dei primi dati, si stima che la tempesta Boris abbia portato, in sole 24 ore, lo stesso quantitativo di pioggia che, solitamente, colpisce in un mese i Paesi interessati dalla perturbazione. Secondo le autorità rumene, tra venerdì e sabato sono cadute «le precipitazioni più intense degli ultimi 100 anni». Ma la fine della tempesta, purtroppo, è ancora lontana. Come dichiarato dal premier ceco, la situazione, infatti, non migliorerà a breve. Anzi, secondo le previsioni nelle prossime ore il maltempo è destinato a peggiorare. Ragione per cui Petr Fiala, nel corso di una dichiarazione alla TV CT24, si è rivolto ai cittadini chiedendo loro di obbedire alle istruzioni delle autorità competenti e rendendoli consapevoli che molti corsi d'acqua «devono ancora raggiungere il picco». Nonostante i servizi di emergenza stiano funzionando bene, infatti, i pericoli rimangono alti. 

Nella notte, il livello dei fiumi è salito parecchio. Causando numerose difficoltà soprattutto nella regione Moravia-Slesia e nel nord della regione di Olomouc, dove sono state sfollate circa 3.000 persone. Ulteriori disagi stanno interessando anche la Boemia meridionale. Si stima che, in Repubblica Ceca, siano stati oltre 100.000 i vigili del fuoco chiamati a prestare servizio. 

«Colpa del cambiamento climatico»

Dopo la Repubblica Ceca, a fare particolarmente i conti con la tempesta è la Romania. «Si tratta di una catastrofe di proporzioni epiche», ha dichiarato il sindaco del villaggio di Slobozia Conachi, Emil Dragomir, nella regione di Galati, fortemente colpita dalla tempesta. Non solo. Ieri, il presidente rumeno Klaus Iohannis ha sottolineato come il Paese «stia vacillando sotto gli effetti del crescente impatto della crisi climatica». «Stiamo nuovamente affrontando gli effetti del cambiamento climatico, sempre più presenti nel continente europeo, con conseguenze drammatiche», ha affermato. 

Polonia travolta dalle inondazioni

Anche la Polonia sta soffrendo in modo particolare a causa della tempesta Boris. A Glucholazy, cittadina storica sul confine, le autorità hanno emesso ordini di evacuazione dopo che il livello del fiume Biala Glicholaska si è alzato di due metri nella notte tra sabato e domenica. Nella conta di Klodzko, nella Polonia sud-occidentale, le persone sfollate sono state invece circa 1.600. «La situazione è molto drammatica», ha dichiarato il primo ministro Donald Tusk ai giornalisti. Importanti disagi si sono registrati anche nelle città principali polacche, come Cracovia. Nella seconda città più grande della Polonia, ai residenti, si legge sui media internazionali, sono stati dati sacchi di sabbia per proteggere le loro case dalle inondazioni. 

Come detto, però, la tempesta Boris sta causando disagi – per ora in maniera minore – anche a Slovacchia e Austria. In particolare, a Bratislava, capitale slovacca, è stato dichiarato lo stato di emegenza. In Austria, come negli altri Paesi, si segnalano fiumi ingrossati a causa delle grosse piogge. Anche alcune zone della Germania meridionale e orientale hanno subito inondazioni.