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«Attacco mirato su Beirut», ucciso il capo militare di Hezbollah Aqil

L'edificio bersagliato si trova nel quartiere Jamus, vicino alla moschea al Qaem, nel cuore della roccaforte di Hezbollah – Secondo fonti americane citate dal Wall Street Journal, un accordo fra Israele e Hamas «è improbabile prima della fine del mandato di Biden» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Attacco mirato su Beirut», ucciso il capo militare di Hezbollah Aqil
Red. Online
20.09.2024 06:22
22:40
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Chi era Aqil, il boss delle forze d'élite di Nasrallah

Ibrahim Aqil, conosciuto anche come Tahsin, era uno dei principali comandanti militari di Hezbollah, a capo dell'unità delle forze speciali Radwan impegnate in prima linea nel sud del Libano nella guerra contro Israele. Per lo Stato ebraico e gli Stati Uniti era un «terrorista».

Washington aveva posto su di lui una taglia da 7 milioni di dollari per il suo presunto coinvolgimento in attentati attribuiti a Hezbollah contro l'ambasciata americana a Beirut nell'aprile del 1983.

Per anni membro del Consiglio del Jihad, indicato come l'organo supremo di Hezbollah, Aqil ha avuto un ruolo determinante nel gestire la forza Radwan: soprattutto nelle ultime settimane, dopo l'uccisione, sempre a Beirut, a fine luglio, di un altro alto comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr. Secondo alcune fonti, Aqil era stato nominato ad agosto successore proprio di Shukr.

Sin dagli anni '80, quando Hezbollah venne fondato col sostegno decisivo dell'allora neonato Iran rivoluzionario, Aqil risulta un membro chiave delle prime cellule del partito armato libanese anti-israeliano. Dal 2012 viene inviato nella vicina Siria a organizzare il decisivo contributo di Hezbollah alla sanguinosa repressione governativa siriana contro le proteste anti-regime scoppiate l'anno prima nel Paese e che si erano presto trasformate in una rivolta armata.

Secondo analisti libanesi, dopo le esplosioni di cercapersone e walkie talkie attribuite a Israele e che tra martedì e mercoledì hanno ucciso a Beirut e in altre città del Paese circa 40 combattenti del partito e resi invalidi a vita almeno altri 3mila, l'uccisione di Aqil potrebbe segnare un nuovo duro colpo per la leadership di Hezbollah. Ma la sua eliminazione non sembra essere sufficiente a compromettere la struttura del partito armato. Questo, come ribadito nelle ultime ore dal suo leader Hassan Nasrallah, rimane determinato nel proseguire la lotta armata contro Israele.

Lo Stato ebraico ha ucciso, nel corso degli anni, numerosi comandanti politici e militari di partiti armati come Hezbollah e Hamas, senza però riuscire a decapitare le strutture di queste entità anti-israeliane e organizzate attorno ad una serie di esponenti militari che possono essere velocemente rimpiazzati da loro colleghi altrettanto esperti.

22:39
22:39
Soldati gettano corpi dai tetti, l'IDF indaga

Il corpo trascinato fino al ciglio del tetto. Poi, la spinta con un piede, e la caduta nel vuoto. È l'immagine della brutalità di una guerra che non conosce rispetto per la vita e neanche per la morte, quella immortalata nei filmati che mostrano alcuni soldati israeliani mentre gettano dai tetti tre corpi - si presume senza vita - durante un'operazione militare di giovedì in Cisgiordania.

L'ultima di una serie di presunte violazioni da parte delle forze israeliane dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. L'IDF indaga, mentre dagli Stati Uniti il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha parlato di immagini «profondamente inquietanti», che «se si dimostrassero autentiche, rappresenterebbero un comportamento abominevole» sul quale «servirà un'indagine accurata».

Teatro della vicenda è la città di Qabatiya, nella Cisgiordania settentrionale. In alcune riprese di AFP TV sull'operazione di giovedì, si vede un soldato israeliano far rotolare un corpo verso il bordo di tetto per poi spingerlo giù, mentre almeno altri due soldati stanno a guardare. In altri filmati ottenuti dall'Associated Press si contano anche altri due episodi, con l'agenzia di stampa che ha affermato che uno dei suoi giornalisti ha assistito ai fatti ma l'AP non ha potuto confermare immediatamente l'identità o l'ubicazione dei corpi. Ameed Shehadeh, un corrispondente di Al-Arabi, ha raccontato alla CNN che «un bulldozer ha cercato di demolire una casa per far cadere i corpi. Non ha funzionato, quindi i soldati sono saliti e hanno preso a calci e spinto i corpi giù dal tetto». Secondo lui, anche un quarto corpo è stato buttato giù da un tetto vicino a quelli filmati.

Dopo che i video sono stati resi pubblici, provocando indignazione e la condanna sui social, le Forze di difesa israeliane hanno rilasciato una dichiarazione in cui hanno parlato di «un episodio grave che non coincide con i valori delle IDF», sottolineando che «l'incidente è in fase di revisione». Ma senza confermare se i soldati coinvolti fossero stati posti sotto inchiesta.

Secondo il diritto internazionale, i militari dovrebbero garantire che i corpi, compresi quelli nemici, siano trattati dignitosamente. Per Shawan Jabarin, direttore del gruppo per i diritti palestinesi Al-Haq, il video è scioccante ma non sorprendente: «Non c'è alcuna necessità militare di farlo. È solo un modo selvaggio di trattare i corpi palestinesi», ha affermato. «Il massimo che accadrà è che i soldati saranno puniti, ma non ci saranno vere indagini e nessun vero processo».

22:38
22:38
L'ONU: vitare un conflitto regionale è la priorità assoluta

«Porre fine alla guerra a Gaza ed evitare un conflitto regionale a tutto campo, è una priorità assoluta e urgente». Lo ha detto l'Alto Commissario dell'Onu per i diritti umani, Volker Türk, al Consiglio di Sicurezza.

22:38
22:38
Israele all'ONU: «Faremo di tutto per proteggerci»

L'ambasciatore israeliano all'Onu Danny Danon riguardo all'escalation tra lo Stato ebraico e Libano ha avvertito che «se non si troverà una soluzione diplomatica, Israele dovrà adottare tutte le misure necessarie per proteggere i suoi cittadini e consentire ai residenti del nord di tornare alle loro case».

22:37
22:37
L'ambasciatore russo all'ONU: «Le esplosioni di cercapersone sono un atto terroristico»

«Una guerra ampia in Medio Oriente non e' nell'interesse di nessuno». Lo ha detto l'ambasciatore russo all'Onu Vassily Nebenzia durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. Nebenzia ha definito le esplosioni con i cercapersone «come un atto terroristico che pone una minaccia alla pace e sicurezza internazionale con conseguenze imprevedibili per l'intero Medio Oriente». Quindi ha attaccato gli Usa per la politica loro e degli alleati «di utilizzare la tecnologia per il raggiungimento di obiettivi politici militari offensivi. E' chiaro che le loro azioni ci hanno portato a questo».

L'ambasciatore russo all'Onu ha poi sottolineato che «coloro che stanno dietro a questo crimine sono certamente consapevoli che tali tentativi di trascinare il Libano in uno scontro regionale stanno alimentando una situazione già instabile nella regione. Chiaramente gli organizzatori di questo attacco senza precedenti hanno deliberatamente cercato di fomentare uno scontro militare su larga scala in Medio Oriente. Questo non è il primo tentativo del genere, è la continuazione di una serie di attacchi politici, omicidi e assassinii in Libano, Siria e Iran, per una parte dei quali le autorità israeliane si sono assunte la responsabilità». Nebenzia ha poi sottolineato che i risultati della «pseudo diplomazia» dell'amministrazione Biden sono dubbi nella migliore delle ipotesi.

20:09
20:09
L'ONU è «molto preoccupata» per la situazione in Libano

L'ONU è «molto preoccupata» per la situazione in Libano dopo l'esplosione a Beirut, e chiede «moderazione». Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro.

«Siamo molto preoccupati per l'intensificarsi dell'escalation attorno alla Linea Blu, compreso l'attacco mortale di oggi a Beirut. Chiediamo a tutte le parti di allentare immediatamente l'escalation. Tutti devono esercitare la massima moderazione», ha affermato Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale ONU Antonio Guterres.

19:44
19:44
Salgono a 12 i morti nel raid israeliano su Beirut

Sono saliti a 12 i morti nel raid israeliano di oggi su Beirut. Lo hanno reso noto le autorità libanesi.

Il bilancio delle vittime «è salito a 12 morti e 66 feriti, di cui nove in condizioni critiche», ha sottolineato il ministero della Sanità libanese precisando che il raid ha causato il crollo di due edifici in una zona densamente popolata.

18:22
18:22
Israele conferma: «Ucciso il capo militare di Hezbollah Aqil»

Il portavoce dell'IDF Daniel Hagari ha confermato ufficialmente che il capo delle operazioni militari di Hezbollah, Ibrahim Aqil, è stato ucciso in un attacco dell'esercito israeliano insieme con i rappresentanti della catena di comando.

«Aqil e i comandanti eliminati erano tra gli artefici del piano per l'occupazione della Galilea: Hezbollah prevedeva di razziare il territorio israeliano, occupare gli insediamenti del nord, e assassinare innocenti», ha dichiarato Hagari in conferenza stampa.

Il portavoce dell'esercito israeliano ha precisato che Aqil, e i vertici operativi di Hezbollah e della forza d'élite Radwan, si erano incontrati «sottoterra, sotto un edificio residenziale, nel cuore del Dahiyeh, mentre usavano i civili come scudi umani. Si sono incontrati per coordinare le attività terroristiche contro i civili israeliani», ha detto.

17:31
17:31
Hezbollah afferma di aver lanciato razzi contro una base dell'intelligence israeliana nel nord di Israele

Hezbollah afferma di aver lanciato razzi contro una base dell'intelligence israeliana nel nord di Israele, accusata di omicidi mirati, definendola la risposta al raid dello Stato ebraico contro la roccaforte del gruppo a sud di Beirut.

Il gruppo sostenuto dall'Iran ha dichiarato che i suoi combattenti hanno preso di mira «il principale quartier generale dell'intelligence nella regione settentrionale, responsabile degli omicidi, con raffiche di razzi Katyusha», aggiungendo che l'attacco era «in risposta agli attacchi del nemico israeliano» nel sud del Libano.

17:17
17:17
Nuova raffica di razzi lanciata dal Libano su Israele

Una nuova raffica di 20 razzi è stata lanciata dal Libano verso il nord di Israele. Secondo le l'IDF, almeno la metà è stata abbattuta dalle difese aeree. Da questa mattina Hezbollah ha lanciato circa 170 razzi sull'area settentrionale dello Stato ebraico.

16:19
16:19
Il viaggio in USA di Netanyahu rinviato di un giorno

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu volerà negli Stati Uniti mercoledì, un giorno dopo quanto inizialmente previsto, «a causa della situazione di sicurezza». Lo scrivono i portali Ynet e Times of Israel.

Il primo ministro terrà un discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite venerdì alle 16:30 ora israeliana. Si prevede che Netanyahu rientrerà in Israele sabato sera.

15:26
15:26
L'IDF: «Abbiamo condotto un attacco mirato a Beirut»

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno condotto «un attacco mirato» su Beirut con l'obiettivo di neutralizzare un membro di alto rango degli Hezbollah ricercato anche dagli USA. Stando al ministero della sanità libanese il bilancio è di almeno otto morti e 59 feriti.

L'edificio bersagliato si trova nel quartiere Jamus, vicino alla moschea al Qaem, nel cuore della roccaforte di Hezbollah. Sul posto ambulanze e civili sono accorsi per cercare le vittime sotto le macerie.

La TV panaraba Aljazeera ha indicato quale obiettivo dell'attacco Ibrahim Aqil, capo della forza Al-Radwan, l'unità d'élite della formazione libanese filo-iraniana. Una fonte vicina a Hezbollah afferma che Aqil è stato ucciso nel raid israeliano.

Era ricercato dagli Stati Uniti anche per il suo ruolo nell'attentato del 1983 contro una caserma dei Marines a Beirut e per aver diretto la presa di ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni '80.

Taglia da 7 milioni

Già nel 2015 gli Stati Uniti avevano classificato Ibrahim Aqil come «terrorista» e il suo nome era legato a numerosi attacchi terroristici in tutto il mondo e ad attività militare anche in Siria.

L'anno scorso, in occasione del 40esimo anniversario dell'attentato all'ambasciata americana a Beirut, la Casa Bianca annunciò che avrebbe dato 7 milioni di dollari a chiunque avesse diffuso informazioni su Aqil, uno dei responsabili dell'attentato che costò la vita a 63 persone.

14:32
14:32
«Hezbollah stava ancora consegnando i cercapersone esplosi»

Secondo due fonti della sicurezza libanese, Hezbollah stava ancora consegnando ai miliziani nuovi cercapersone con il marchio Gold Apollo poche ore prima che in migliaia esplodessero, martedì: questo indica che il gruppo era certo che i dispositivi fossero sicuri dopo un'analisi dei kit elettronici per identificare le minacce.

Lo riferiscono i media israeliani. Un membro di Hezbollah ha ricevuto il nuovo cercapersone lunedì, che è esploso il giorno dopo mentre era ancora nella scatola, ha riferito una delle fonti.

13:35
13:35
Israele, terza ondata di razzi

Altri 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo annuncia l'Idf come ha scritto Haaretz. La maggior parte dei razzi è caduta in aree aperte, ha aggiunto l'esercito.

Hezbollah ha rivendicato la responsabilità degli attacchi missilistici contro tre siti militari israeliani.

13:34
13:34
Israele ricorre contro la richiesta di arresto CPI per Netanyahu

Israele ha presentato ricorso contro la richiesta di emettere mandati di arresto della Corte penale internazionale contro il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, affermando che la mossa sarebbe «illegale».

Lo riporta Haaretz citando una nota del ministero degli Esteri israeliano in cui si annuncia che lo Stato ebraico ha presentato un'obiezione alla giurisdizione della Cpi. La Corte «non ha alcuna autorità in relazione al caso in questione», afferma il ministero aggiungendo che Israele ha «descritto in dettaglio come il procuratore abbia palesemente violato la costituzione della Corte».

13:23
13:23
Nuova ondata di 70 razzi dal Libano verso il nord

L'esercito israeliano afferma che circa 70 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele nella seconda ondata di attacchi nel giro di mezzora. Lo riporta Haaretz.

Hezbollah ha riferito di aver risposto ai raid aerei israeliani nel sud del Libano con una serie di lanci di razzi sull'Alta Galilea: «In risposta alle aggressioni nemiche sulle località del sud del Libano i combattenti della resistenza islamica hanno colpito...», cominciano così i comunicati che variano poi a seconda degli obiettivi presi di mira e delle armi usate.

13:22
13:22
Le batterie dei walkie talkie erano imbevute di esplosivo Petn

Le batterie dei walkie-talkie esplosi erano imbevute di un composto altamente esplosivo noto come Petn: lo riportano i media internazionali citando una fonte libanese a conoscenza dei componenti del dispositivo.

Secondo la fonte, il modo in cui il materiale esplosivo era integrato nel pacco batteria ne rendeva estremamente difficile il rilevamento.

13:03
13:03
Hezbollah aggiorna a 39 uccisi il bilancio di attacchi hacker

Hezbollah ha oggi aggiornato a 39 suoi membri uccisi il bilancio delle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie tra martedì e mercoledì e attribuite a Israele. In un comunicato del Partito di Dio si annuncia la morte, a causa delle ferite riportate, di un membro del partito libanese, Muhammad Ali Hassan.

Si tratta del bilancio più sanguinoso, dallo scoppio del nuovo round di guerra tra Hezbollah e Israele lo scorso 8 ottobre, subìto da Hezbollah in attacchi israeliani condotti in poco più di 24 ore.

12:41
12:41
«Hezbollah ha lanciato 60 razzi verso il nord di Israele»

Sessanta razzi sono stati lanciati da Hezbollah verso il nord di Israele. Gli allarmi hanno risuonato a Safed, in diverse località della Galilea e a Ortal, nelle alture del Golan. Un incendio è divampato vicino ad un parco giochi a Safed. Lo riferiscono i media israeliani.

11:35
11:35
In corso una nuova ondata di raid aerei israeliani nel sud del Libano

Media libanesi, ripresi dal Times of Israel, riferiscono di una nuova ondata di attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale. Gli attacchi sono stati segnalati a Mays al-Jabal, Aitaroun e Kafr Kila.

11:34
11:34
Anziana di 83 anni inizia lo sciopero della fame davanti alla Knesset

Una donna di 83 anni ha iniziato uno sciopero della fame davanti alla Knesset per chiedere il ritorno degli ostaggi prigionieri di Hamas a Gaza.

Orna Shimoni, che ha perso suo figlio durante la prima guerra del Libano nel 1982, ha dichiarato a Ynet: «Ho deciso che non c'è più nulla che io possa fare. Ho partecipato a tutte le marce e alle manifestazioni. Ho partecipato a centinaia di veglie funebri. I miei figli mi dicono che li sto uccidendo, ma è l'unica cosa che posso fare».

Shimoni ha invitato «tutti a venire qui. Sei milioni di persone devono uscire e mostrare ai legislatori che il popolo vuole indietro gli ostaggi, e questa sarà l'immagine della vittoria».

11:15
11:15
L'appello dell'UNICEF: «I bambini con tumore a Gaza devono essere evacuati»

«Molti bambini affetti da leucemia e da altri tipi di malattie tumorali richiedono l'evacuazione medica. Se non li allontaniamo rapidamente, non ce la faranno». Lo afferma il vice direttore dell'Unicef Ted Chaiban in missione in Israele, Striscia di Gaza e Gisgiordania ricordando che a Gaza «continuano gli attacchi devastanti contro scuole, ospedali e luoghi di sfollamento, con oltre 14mila bambini uccisi».

«Da gennaio - sottolinea - l'entità della distruzione e della sofferenza dei bambini è aumentata considerevolmente. Il numero totale degli sfollati è passato da 1,7 a 1,9 milioni di persone. Nessun luogo è sicuro nella Striscia di Gaza». Inoltre «si sono accumulate tonnellate di rifiuti solidi non trattati. Ho parlato con bambini che scavavano in enormi mucchi di rifiuti».

L'Unicef è tornata a chiedere il «cessate il fuoco» e «il rilascio incondizionato degli ostaggi, in particolare dei due bambini Bibas».

«La continua distruzione di Gaza e l'escalation di violenza in Cisgiordania - aggiunge Chaibain non porteranno pace o sicurezza nella regione. Questa può essere raggiunta solo con una soluzione politica negoziata, che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini israeliani e palestinesi».

11:14
11:14
«Israele pianificava da 15 anni un attacco con i cercapersone»

Un funzionario dell'intelligence statunitense ha dichiarato ad Abc News che Israele probabilmente ha pianificato l'operazione di esplosione degli ordigni di Hezbollah per circa 15 anni. Lo riporta il Times of Israel.

Un'operazione del genere richiede un lungo processo di creazione di società fittizie, con molteplici livelli di sotterfugi per consentire agli agenti di inserirsi nella catena di fornitura, ha detto la fonte alla rete.

Alcuni dei soggetti coinvolti non sapevano di essere al servizio dell'intelligence israeliana, ha aggiunto il funzionario.

La fonte ha anche osservato che in passato la Cia aveva evitato di ricorrere a un attacco del genere perché considerato un rischio elevato per i civili.

10:38
10:38
«Soldati israeliani ripresi mentre spingevano tre corpi giù dai tetti»

Durante il raid di ieri nella città di Qabatiya, nella Cisgiordania settentrionale, soldati israeliani sono stati ripresi mentre spingevano tre corpi apparentemente senza vita giù dai tetti.

L'episodio, su cui ora l'Idf indaga, è l'ultimo di una serie di presunte violazioni da parte delle forze israeliane dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, che secondo i gruppi per i diritti umani dimostrano un uso eccessivo della forza nei confronti dei palestinesi.

Lo riporta Haartez. "Si tratta di un incidente grave che non coincide con i nostri valori", ha affermato l'esercito aggiungendo che l'incidente è "in fase di revisione".

09:58
09:58
A Taiwan interrogatori e perquisizioni sui cercapersone esplosi di Hezbollah

Due persone di aziende taiwanesi sono state interrogate nell'ambito dell'indagine delle autorità di Taipei sui cercapersone esplosi ai militanti di Hezbollah. Hsu Ching-kuang, presidente e fondatore di Gold Apollo, la società indicata come produttrice dei dispositivi, ha negato ancora responsabilità nella loro realizzazione, puntando il dito contro il partner ungherese Bac Consulting Kft, a cui l'azienda aveva permesso di usare il suo marchio.

I media locali hanno anche riferito che la seconda persona interrogata è Wu Yu-jen, un rappresentante collegato alla Bac Consulting Kft, che aveva fondato una società con sede a Taipei denominata Apollo Systems. «Il nostro Paese prende il caso molto seriamente - ha precisato una nota dell'ufficio dei procuratori nel distretto di Shilin, nella capitale taiwanese -. Abbiamo incaricato ieri la sede di sicurezza nazionale dell'Ufficio investigativo di interrogare ulteriormente due persone di aziende taiwanesi come testimoni», autorizzati poi ad andarsene dopo diversi round di domande. «Chiariremo i fatti il ;;prima possibile, ad esempio se le aziende taiwanesi sono coinvolte o meno», ha aggiunto la nota.

Intanto, sono state anche effettuate perquisizioni in quattro località, tra cui il distretto di Xizhi di New Taipei City dove ha la sua sede Gold Apollo, e il distretto di Neihu di Taipei, dove è invece basata Apollo Systems. Mentre sia il ministro dell'Economia Kuo Jyh-huei sia il premier Cho Jung-tai hanno ribadito ancora una che le società e Taiwan non hanno esportato direttamente cercapersone in Libano.

09:53
09:53
«Un'alta personalità uccisa a Damasco in un attacco israeliano»

Secondo la tv pubblica Kan, «un'alta personalità» è stata uccisa nei pressi dell'aeroporto internazionale di Damasco in un attacco attribuito a Israele.

Diversi media arabi hanno riferito questa mattina che Israele ha attaccato un veicolo sulla strada dell'aeroporto di Damasco, secondo il canale saudita al Hadath diversi membri della milizia filo-iraniana «le brigate Hezbollah in Iraq sarebbero state eliminati.

09:18
09:18
Otto palestinesi uccisi in un raid aereo a Gaza

Almeno otto palestinesi sono stati uccisi e altri quattro feriti oggi in un attacco aereo israeliano che ha colpito un edificio nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Lo riporta l'agenzia Wafa.

08:54
08:54
La minaccia dell'Iran: «Israele subirà una risposta distruttiva dalla resistenza»

Israele subirà «una risposta distruttiva da parte del fronte della resistenza» dopo le esplosioni dei dispositivi in Libano che hanno portato alla morte di almeno 30 persone e al ferimento di migliaia. Lo ha scritto il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, in una lettera al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah.

«Tali atti terroristici, indubbiamente dovuti alla disperazione e ai fallimenti del regime sionista, incontreranno presto una risposta schiacciante dal fronte della resistenza e assisteremo alla completa distruzione di questo regime crudele e criminale», si legge nella lettera, riferisce Irna.

07:34
07:34
Beirut: «I dispositivi esplosivi manomessi prima di entrare nel Paese»

I dispositivi esplosi in Libano nei giorni scorsi sono stati manomessi con l'esplosivo «in modo professionale prima di entrare nel Paese e sono stati fatti esplodere inviando loro un'email». Lo riferisce la missione libanese all'Onu, secondo un'indagine preliminare condotta dalle autorità di Beirut, in una lettera al Consiglio di sicurezza alla vigilia di una riunione sull'accaduto.

Intanto il gruppo taiwanese Gold Apollo, che produce cercapersone, ha escluso di avere prodotto i dispositivi degli Hezbollah fatti esplodere, chiamando in causa il suo partner ungherese Bac, che ha a sua volta smentito ogni coinvolgimento.

Gli investigatori taiwanesi hanno perquisito quattro luoghi nell'ambito di un'indagine della procura sull'origine degli apparecchi che hanno provocato morti e feriti in Libano.

Citando funzionari americani e di altre nazionalità in condizione di anonimato, il New York Times ha affermato questa settimana che l'intelligence israeliana avrebbe intercettato i cercapersone esportati dal gruppo taiwanese prima del loro arrivo in Libano introducendovi materiale esplosivo. Ma Gold Apollo ha smentito le notizie secondo cui essa stessa avrebbe prodotto e venduto i cercapersone a Hezbollah.

La procura taiwanese ha annunciato l'apertura di un'indagine sull'origine dei cercapersone. Stessa cosa stanno facendo le autorità della Bulgaria, che indaga sul possibile coinvolgimento di un'azienda con sede a Sofia nella consegna dei cercapersone a Hezbollah.

06:22
06:22
Il punto alle 6.00

Un accordo fra Israele e Hamas è improbabile prima della fine del mandato di Joe Biden. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti americane, secondo le quali l'amministrazione Biden non smetterà comunque di perseguire un accordo, ritenendolo l'unica via per mettere fine alla guerra a Gaza. Il pessimismo è legato a due motivi. Uno è il numero dei prigionieri che Israele dovrebbe rilasciare per riportare a casa gli ostaggi. Il secondo è legato ad Hamas che avanza richieste e poi rifiuta di dire sì una volta che gli Stati Uniti e Israele le hanno accettate.

Nel frattempo, l'esercito israeliano ha riferito in serata di aver condotto nuovi raid aerei in Libano contro sistemi lanciarazzi di Hezbollah «pronti a essere utilizzati immediatamente contro il territorio israeliano». «Da questo pomeriggio, le forze aeree hanno colpito circa 100 lanciarazzi e altre infrastrutture terroristiche per un totale di 1.000 cannoni», ha affermato un comunicato dell'Idf.