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L'impegno politico di Elon Musk sta affossando Tesla?

Ricavi in discesa e utile crollato del 70% per l'azienda di auto elettriche: Musk fa sapere che il suo lavoro per l'amministrazione Trump è quasi finito, ma i dazi e il calo di fiducia per le sue controverse uscite politiche potrebbero colpire duro anche in futuro
©Jose Luis Magana
Michele Montanari
23.04.2025 13:15

I risultati di Tesla sono pessimi: ricavi in calo e utile crollato di oltre il 70%. L'azienda automobilistica ha chiuso il primo trimestre del 2025 sotto le attese, penalizzata dai dazi, alla crescente concorrenza di vetture più economiche, dal calo delle vendite e dai contraccolpi del coinvolgimento di Elon Musk nell'amministrazione Trump.

Lo stesso Musk, nelle scorse ore, ha promesso agli azionisti di volersi ritirare «in modo significativo» dal lavoro con il governo degli Stati Uniti per concentrarsi sulla sua auto elettrica, così da attenuare le preoccupazioni degli investitori.

Il miliardario ha quindi promesso di dedicare «molto più tempo a Tesla» a partire dal mese prossimo, affermando che il suo incarico alla guida del Dipartimento per l'efficienza governativa (DOGE) è quasi concluso. In qualità di «impiegato speciale», il fondatore di SpaceX e proprietario del social X può infatti lavorare per il governo soltanto per 130 giorni all’anno (ne sono passati una novantina da quando è entrato in carica, poco dopo l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, lo scorso 20 gennaio).

Gli investitori chiedono con sempre più insistenza a Musk di concentrarsi sull'azienda automobilistica, la quale sta facendo i conti con il drastico calo delle vendite e l'aumento dei costi causato dalla guerra commerciale avviata dal presidente Donald Trump. Proprio ieri, il tycoon, dopo che il segretario del Tesoro Scott Bessent ha parlato di situazione «insostenibile», ha fatto sapere di voler ridurre i dazi contro la Cina. Fatto sta che negli ultimi mesi sono scoppiate proteste da parte dei consumatori a causa dell'operato di Musk nel governo USA, tanto da spingere alcuni proprietari della vettura elettrica ad incollare adesivi con la scritta «l'ho comprata prima che Elon uscisse di testa».

Guardando al futuro, le prospettive di Tesla non sono rosee se le misure economiche del tycoon dovessero restare in vigore: il colosso delle auto elettriche potrebbe infatti risentire dei dazi del presidente americano, che la rendono un potenziale oggetto di misure ritorsive, oltre al fatto che la produzione di auto negli Stati Uniti sarà più costosa.

«Anche se l'attuale quadro dei dazi ha un impatto relativamente ampio sulle nostre attività energetiche rispetto a quelle automobilistiche, stiamo prendendo misure per stabilizzarle nel medio termine», ha fatto sapere l’azienda di auto elettriche in un comunicato.

Ma i dati parlano chiaro: i ricavi nel primo trimestre sono calati del 9% a 19,3 miliardi di dollari, con quelli della divisione automotive scesi del 20%. L'utile, rispetto allo scorso anno è calato del 71%, a 409 milioni, sotto le previsioni del mercato. L'utile operativo è sceso del 66% a 0,4 miliardi, risultando in un margine operativo del 2,1% rispetto al 5,5% dello stesso periodo dello scorso anno.

Tesla sembra aver risentito delle attività politiche di Musk, considerate antidemocratiche, le quali hanno allontanato i clienti e causato gravi danni alla percezione del suo marchio. Il patrimonio personale di Musk è diminuito di oltre 130 miliardi di dollari quest'anno a causa della svendita delle azioni Tesla.

L'azienda, dal canto suo, ha affermato di star «effettuando investimenti prudenti che prepareranno» il settore automobilistico alla crescita. Ma ciò dipenderà da fattori quali l'aumento della produzione e il «contesto macroeconomico più ampio». «L'incertezza sui mercati automobilistico ed energetico continua ad aumentare perché la rapida evoluzione delle politiche commerciali influisce negativamente sulla catena di approvvigionamento globale e sulla struttura dei costi di Tesla e delle nostre rivali», ha spiegato il colosso delle auto elettriche, mettendo in guardia sulla possibilità che la domanda potrebbe essere influenzata in particolare da un «cambiamento di sensibilità politica».

I dazi di Trump hanno aggravato le difficoltà di Tesla e minacciano di stravolgere le catene di approvvigionamento del settore automobilistico a livello globale e di far salire i costi in tutto il settore. Sebbene Tesla, stando alle previsioni, dovrebbe uscirne relativamente meno colpita rispetto a molte altre case automobilistiche, grazie ai suoi grandi stabilimenti in California e Texas, i suoi veicoli contengono comunque alcuni componenti non statunitensi. La carriera politica di Musk, segnata da momenti decisamente controversi, come la bufera in seguito a un suo presunto saluto fascista durante le celebrazioni per l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, o i suoi spietati attacchi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno portato a manifestazioni contro Tesla in numerose città USA, nonché a ondate di boicottaggio verso il marchio automobilistico.

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