«L'incendio dei due palazzi a Valencia stabilirà un prima e un dopo in Spagna»

(Aggiornato alle 15.20) «Sembra di trovarsi di fronte a una zona di guerra». È con queste parole che un testimone descrive l'incendio che ieri ha colpito due palazzi gemelli a Valencia, nel quartiere Campanar. Una tragedia senza precedenti in Spagna, che ha causato, fino ad ora, quattordici feriti e almeno cinque morti. Le ricerche di ulteriori dispersi (almeno 14) proseguono da ore, nonostante i vigili del fuoco abbiano dichiarato di non aspettarsi di trovare «alcun sopravvissuto».
Dopotutto, le immagini, da brividi, che da ieri si diffondo sui social, non lasciano spazio a troppe speranze. Oggi, delle due torri non resta che uno «scheletro incandescente». Il fuoco ha inghiottito tutto. Rapidamente. Il primo edificio, di 14 piani, di nuova costruzione, è stato avvolto dalle fiamme ieri pomeriggio, giovedì, intorno alle 17.30, per ragioni ancora da stabilire. A causa del forte vento di ponente, il rogo si è però propagato anche al palazzo adiacente, altrettanto velocemente. I pompieri sono intervenuti tempestivamente, cercando di mettere in salvo gli inquilini dai balconi, prima che fosse troppo tardi. In totale, sono state coinvolte ventidue squadre di vigili del fuoco, 6 unità Samur e due unità di supporto vitale di base. Secondo i dati dell'amministrazione, riportati da El Pais, gli edifici, in totale, erano composti da 138 appartamenti, in cui vivevano fino a 450 residenti.
Purtroppo, però, come detto, le fiamme si sono propagate in maniera troppo veloce. Nel giro di dieci minuti, secondo i testimoni. La vicepresidente dell'Ordine degli ingegneri tecnici industriali di Valencia, Esther Puchades, che aveva effettuato una perizia sull'edificio divorato dalle fiamme, sostiene che la causa sia da attribuire (oltre al vento e alle alte temperature) al rivestimento del materiale isolante, collocato fra i due strati di alluminio dei pannelli delle facciate, considerate «altamente infiammabili». Ossia, il poliuretano. Materiale che, in Spagna, solitamente, non viene utilizzato in questo modo.
Alla luce dell'incendio del grattacielo Grenfell avvenuto a Londra nel 2017, in cui morirono decine di persone, alcuni Paesi – tra cui la stessa Gran Bretagna – ne avevano vietato l'utilizzo per la costruzione delle facciate degli edifici. Tra questi, però, non Madrid. Anche se, a detta dell'esperta, questo materiale viene solitamente isolato con barriere tagliafuoco, proprio per impedire che, in caso di incendio, le fiamme si propaghino velocemente. Ciò che invece, insomma, è avvenuto ieri.
Il rogo che ha inghiottito i due palazzi era di dimensioni così vaste da far credere che ora, in seguito alla tragedia, la normativa possa essere rivista. Nel frattempo, però, oggi si contano i danni e, soprattutto, le perdite di quella che è stata definita una tragedia che «segnerà un prima e un dopo in Spagna». Quattordici feriti sono stati trasportati in ospedale, chi per intossicazione da fumo, chi per ustioni o per fratture. Al momento, soltanto sei persone restano ancora ricoverate: tra di loro ci sono anche cinque vigili del fuoco.
Nel mentre, gli abitanti che sono riusciti a sfuggire alle fiamme sono stati prontamente trasferiti nelle camere degli alberghi della città, grazie anche a quella che El Mundo descrive come «una corsa di solidarietà da parte degli abitanti della zona».
Al contempo, però, mentre le palazzine ancora bruciano, proseguono, disperatamente, le ricerche delle quattordici persone che mancano ancora all'appello. Sebbene, come anticipato, le speranze di trovare dei sopravvissuti tra loro siano debolissime. Stando a quanto riporta il quotidiano locale Levante, durante la notte i droni avrebbero localizzato «vari corpi carbonizzati» al nono piano della Torre 1. Tuttavia, fino a questa mattina, non è stato possibile identificare i cadaveri, a causa dell'elevato rischio di crollo dell'edificio, che non ha consentito di effettuare immediatamente un sopralluogo.
Le reazioni
Nel frattempo, Valencia si sta risvegliando in quella che sarà una delle giornate più difficili della sua storia. La sindaca María José Catalá ha annunciato che, a partire da oggi, verranno dichiarate delle «giornate di lutto ufficiale». Il governatore della città, Carlos Mazón, e i suoi consiglieri hanno invece fatto sapere di aver annullato tutti gli impegni previsti per la giornata. Dal canto suo, il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, su X si è detto «costernato per il terribile incendio», esprimendo la sua solidarietà a tutte le persone colpite e il suo riconoscimento a tutto il personale d'emergenza.
Diversi membri delle autorità, tra cui anche la sindaca Catalá, la delegata del Governo, Pilar Bernabé, e il capo del Consell si sono invece recati sul luogo della tragedia nelle scorse ore. Tragedia che, come detto, segnerà un prima e un dopo nella storia della Spagna, ma anche e soprattutto in quella di Valencia.