L'incubo di Abigail Edan è finalmente finito
L'incubo è finito. Abigail Edan, la bimba israelo-americana rapita da Hamas lo scorso 7 ottobre, è finalmente libera. La piccola faceva parte dei diciassette ostaggi rilasciati oggi da Hamas. «È libera e si trova in Israele adesso» ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. La storia di Abigail, dopo gli attacchi terroristici di Hamas, aveva fatto il giro del mondo. L'Associated Press era stata fra le prime testate a parlarne. E la Casa Bianca, subito, si era occupata di lei. Descrivendola come il cittadino a stelle e strisce «più piccolo in ostaggio». Lo stesso Biden, alcuni giorni fa, aveva confidato di sperare in una liberazione della bambina. «Incrociamo le dita».
Nata il 24 novembre 2019, Abigail ha compiuto quattro anni durante la prigionia. Ritorna a casa, ma con un trauma enorme da sopportare: i suoi genitori, infatti, sono stati uccisi il 7 ottobre. «Abbiamo trascorso le ultime sette settimane preoccupandoci, pregando, sperando» aveva spiegato Liz Hirsh Naftali, la zia di Abigail Edan, ai microfoni della CNN. La liberazione della bimba è stata confermata proprio alla CNN da un alto funzionario statunitense.
Abigail ha una sorella di sei anni e un fratello di dieci. Pure loro, quel maledetto 7 ottobre, hanno visto i loro genitori assassinati durante i brutali attacchi di Hamas contro Israele. La famiglia ha sempre sperato, nel corso delle settimane, che Abigail venisse liberata. «La speranza è che Abigail torni a casa, torni a casa entro venerdì», aveva dichiarato alcuni giorni fa sempre la zia. «È il giorno del suo quarto compleanno». Anche il presidente americano Biden, come detto, nelle ultime ore aveva espresso parole di speranza per la liberazione della piccola. Liberazione avvenuta due giorni dopo il suo quarto anno di età.
Lo scorso 7 ottobre, nel kibbutz Kfar Aza, Abigail stava dormendo assieme ai fratelli Michael e Amalia. La sua cameretta era adibita a rifugio in caso di attacchi missilistici. Il papà, Roy, fotografo di professione, era appena rientrato a casa dopo aver girato un servizio per il portale Ynet News. Con lui c'era la moglie, Smadar. I terroristi, una volta entrati nell'abitazione, avevano iniziato a sparare all'impazzata. Colpendo il padre di Abigail alla schiena mentre teneva la piccola in braccio. Il suo corpo, di fatto, aveva salvato la bambina facendole da scudo. Abigail, quindi, era riuscita a scappare verso la casa dei vicini, che l'avevano accolta offrendole rifugio. Proprio dai vicini, infine, era stata catturata dai combattenti di Hamas.