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Il premier israeliano ne ha dato notizia incontrando i media – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:27
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Hezbollah rivendica il raid sul nord di Israele
Hezbollah ha rivendicato gli attacchi contro le truppe nel nord di Israele nella tarda serata di oggi in concomitanza con la notizia di un cessate il fuoco tra il movimento libanese e Israele dopo oltre un anno di ostilità e due mesi di guerra totale. In dichiarazioni separate, Hezbollah, sostenuto dall'Iran, ha affermato che i suoi combattenti hanno preso di mira «un raduno di forze nemiche israeliane» oltre il confine, a Shtula e a Kiryat Shmona, ciascuno con «una salva di razzi». Il cessate il fuoco, secondo gli accordi, entrerà in vigore alle 4 del mattino ora di Israele e Libano, le 3 in Svizzera.
22:39
22:39
Biden: «Nei prossimi giorni nuovo piano per una tregua a Gaza»
Nei prossimi giorni gli Stati Uniti «lanceranno una nuova iniziativa insieme a Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas». Lo ha annunciato Joe Biden alla Casa Bianca. La tregua di oggi, ha detto il presidente, «ci avvicina alla realizzazione di un'agenda permanente che ho spinto per la regione durante tutta la mia presidenza, una visione per il futuro del Medio Oriente».
21:33
21:33
Razzi dal Libano: sirene nel centro e nel nord di Israele
Sirene d'allarme stanno risuonando nel centro e nel nord di Israele dopo la dichiarazione di Netanyahu sul cessate il fuoco con Hezbollah. Lo riferisce l'esercito israeliano (IDF). Tre razzi a lungo raggio dal Libano sono stati intercettati, fa sapere ancora l'esercito.
20:56
20:56
«3.823 morti nei raid in Libano da ottobre 2023»
Almeno 3.823 persone sono state uccise e 15.859 ferite negli attacchi israeliani contro il Libano dall'ottobre 2023. È l'ultimo bilancio fornito dal ministero della Sanità del Paese, citato da L'Orient Le Jour.
Nelle ultime 24 ore, 55 persone sono state uccise e 160 ferite, ha aggiunto il ministero.
20:41
20:41
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato a favore della tregua
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha votato a favore di un accordo di cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti con Hezbollah in Libano: lo ha detto un funzionario israeliano alla Cnn. La proposta mira a raggiungere una cessazione delle ostilità di 60 giorni con Hezbollah che potrebbe costituire la base di una tregua duratura.
20:14
20:14
Netanyahu: «A Gaza abbiamo ucciso 20 mila terroristi di Hamas»
«A Gaza abbiamo smantellato le brigate di Hamas, ucciso circa 20.000 terroristi, eliminato Sinwar, Deif, i leader dell'organizzazione, e riportato a casa 154 dei nostri prigionieri. Siamo impegnati a riportare a casa tutti i 101 ostaggi che sono rimasti a Gaza, vivi e morti» e «a completare la distruzione di Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel discorso alla nazione di stasera.
«In Cisgiordania - ha aggiunto - stiamo eliminando centinaia di terroristi, distruggendo infrastrutture terroristiche e operando in tutti i punti caldi del terrorismo. Non c'è posto dove non arriviamo».
20:09
20:09
Il premier libanese: «Attuare subito il cessate il fuoco»
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto che il cessate il fuoco in Libano tra Israele e Hezbollah venga «messo in atto immediatamente».
Mikati ha chiesto che la comunità internazionale «agisca rapidamente» per fermare l'aggressione israeliana «e attuare un cessate il fuoco immediato».
Le sue dichiarazioni sono giunte dopo che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva annunciato in un discorso che il gabinetto di sicurezza del Paese avrebbe concordato «questa sera» un accordo di tregua nella guerra contro il gruppo militante libanese Hezbollah.
20:03
20:03
Netanyahu: «Impedirò all'Iran di dotarsi di armi nucleari»
«Sono determinato a fare tutto il necessario per impedire all'Iran di ottenere armi nucleari. Rimuovere questa minaccia è la missione più importante per garantire l'esistenza e il futuro dello Stato di Israele».
Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nel discorso alla nazione di stasera, ricordando che, nell'attacco contro l'Iran del 26 ottobre, Israele ha «distrutto parti significative della sua difesa aerea e della sua capacità di produrre missili, e distrutto un elemento cruciale del suo programma nucleare».
20:03
20:03
Nuovo raid israeliano nel cuore di Beirut
Un raid israeliano ha appena colpito il cuore di Beirut. Lo rende noto l'Afp-tv, precisando che l'attacco ha preso di mira il quartiere Hamra nel centro della capitale libanese, poco dopo l'allerta lanciata dallo Stato ebraico.
19:43
19:43
Netanyahu: «Assad deve capire che sta giocando con il fuoco»
«In Siria stiamo impedendo sistematicamente i tentativi di Iran, Hezbollah e dell'esercito regolare di trasferire armamenti in Libano. Assad deve capire che sta giocando con il fuoco», ha detto il premier Benyamin Netanyahu questa sera in conferenza stampa a poche ore dal cessate il fuoco con Hezbollah.
19:27
19:27
Netanyahu annuncia: «Sì alla tregua in Libano»
Il premier israeliano Netanyahu ha annunciato il «sì alla tregua in Libano». «Stasera porto al gabinetto un accordo di tregua in Libano» con Hezbollah.
«Con una comprensione totale tra Israele e gli Stati Uniti, manteniamo la libertà militare completa» in Libano, ha detto Benyamin Netanyahu in un discorso alla nazione.
Quanto durerà il cessate il fuoco in Libano «dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo», ha aggiunto il premier, sottolineando tuttavia che «Hezbollah non è più quello di prima, lo abbiamo riportato indietro di decenni».
«Se Hezbollah viola l'accordo e tenterà di armarsi, colpiremo. Se tenterà di ricostruire infrastrutture terroristiche vicino al confine, colpiremo. Se lancerà razzi, se scaverà tunnel, se porterà un camion con missili, colpiremo», ha detto il premier israeliano nel discorso alla nazione.
«Perché fare una tregua adesso? Ci sono tre motivi: concentrarsi sulla minaccia iraniana; rinnovamento delle forze e rifornimento completo. E vi dico apertamente, ci sono stati grossi ritardi nella fornitura di armi e munizioni; terzo motivo, separare i fronti e isolare Hamas», ha spiegato Netanyahu.
La Casa Bianca ha intanto fatto sapere che Joe Biden terrà un discorso sulla tregua in Libano tra circa un'ora, alle 14.30 ora locale, le 20.30 in Svizzera.
Gli Stati Uniti stanno inoltre discutendo con «i partner e le agenzie alleate se avere un ruolo di monitoraggio» sulla tregua tra Israele ed Hezbollah in Libano, ha detto il portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder, in un briefing con la stampa. «Dobbiamo capire quale ruolo avrà il dipartimento della Difesa», ha aggiunto.
18:16
18:16
180 obiettivi di Hezbollah colpiti oggi in tutto il Libano
L'esercito israeliano (IDF) ha reso noto che oggi i caccia israeliani hanno colpito oltre 180 obiettivi di Hezbollah in tutto il Libano. Secondo l'esercito, gli attacchi hanno colpito centri di comando, depositi di armi e altre infrastrutture del gruppo militare filoiraniano a Beirut, nel Libano meridionale e nella valle della Beqaa.
18:03
18:03
Netanyahu farà un annuncio ai media alle 19 ore svizzere
L'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che questa sera alle 20 ora locale (le 19 in Svizzera) farà un annuncio ai media.
17:58
17:58
Hezbollah: «Non è una resa, dobbiamo rifiatare»
Per Hezbollah, l'accordo con Israele costituisce un compromesso strategico che mantiene i fondamenti della sua «missione di resistenza» senza sacrificare la capacità di operare come attore politico-militare in Libano.
La vulgata interna al partito descrive l'accordo come «una pausa tattica», necessaria per riorganizzare le forze e affrontare le prossime sfide, senza mai abbandonare la lotta contro quello che considera «il nemico sionista».
Fonti vicine al partito armato libanese a Beirut affermano che, sebbene il ritiro dei combattenti a nord del fiume Litani possa essere interpretato come una concessione tattica, questo è in realtà un «adattamento temporaneo» al contesto attuale, «necessario per proteggere i civili» e preservare l'integrità del suo arsenale.
La bozza di accordo con Israele non include infatti il disarmo di Hezbollah, come era invece previsto dalla risoluzione 1701 del 2006, basata, in parte, sulla risoluzione 1559 del 2004. Le fonti ammettono che il partito abbia dovuto cedere su un pilastro della sua strategia, valida almeno fino all'uccisione da parte di Israele del suo leader Hassan Nasrallah lo scorso settembre: ovvero la firma di un'intesa bilaterale con Israele, rompendo la narrativa del «fronte comune» con Hamas.
Questo passo, secondo le fonti, «è stato necessario per evitare che il conflitto si trasformasse in una guerra ancor più devastante» per il Libano, travolto dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia e al collasso per un conflitto in corso da più di un anno. L'assenza di strumenti coercitivi nell'accordo per fermare le incursioni israeliane è un punto centrale per il Partito di Dio.
Hezbollah denuncia che Israele, con il sostegno americano, continuerà a sfruttare le ambiguità del testo per giustificare azioni militari future. Nonostante ciò, le fonti interne al partito insistono nel dire che la presenza di missili a media e lunga gittata nel proprio arsenale rimane una garanzia contro qualsiasi offensiva su larga scala. A tal proposito, Hezbollah vede nel dispiegamento dell'esercito libanese e nel mantenimento della presenza dei militari della missione Onu (Unifil) «una soluzione temporanea, non risolutrice».
Le fonti sottolineano inoltre quello che da più parti viene evidenziato: la mancanza di un reale supporto logistico e politico per le forze armate libanesi farà sì che il controllo effettivo della regione resterà nelle mani delle comunità locali, dove Hezbollah assicura di avere ancora profonde radici sociali e politiche, nonostante la politica della «terra bruciata» dell'esercito israeliano. Ecco perché, per Hezbollah, l'accordo con Israele non è una resa, ma un momento di consolidamento strategico. Il Partito di Dio si prepara a sfruttare le ambiguità dell'intesa per mantenere la propria influenza nel sud del Libano e preservare, almeno in parte, il suo ruolo come principale forza araba di resistenza nella regione.
16:30
16:30
Almeno 11 civili uccisi in un raid israeliano a Gaza
Almeno 11 civili sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti oggi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira una scuola che ospitava sfollati nel quartiere di Zeitoun, a sud della città di Gaza. Lo riporta Wafa.
Fonti locali hanno riferito che gli aerei da guerra hanno bombardato la scuola al-Hurriya, che ospita gli sfollati nel quartiere di Zeitoun.
16:27
16:27
La tregua in Libano sarà in vigore dalle 10 di domani
La tregua tra Hezbollah e Israele entrerà in vigore domani mattina alle 10 ora locale, un'ora in meno in Svizzera. Lo ha affermato una fonte del governo libanese, seconda quanto riferiscono i media locali.
In precedenza la tv libanese al-Jadid ha affermato che il cessate il fuoco sarà annunciato poco dopo le 22, ora locale in Libano, congiuntamente da Stati Uniti e Francia.
Secondo al-Jadid anche il primo ministro libanese Najib Mikati annuncerà l'accordo di cessate il fuoco, esprimerà le sue osservazioni e approverà pubblicamente l'intesa.
La riunione di gabinetto israeliana per decidere sul cessate il fuoco con Hezbollah è iniziata prima del previsto, e la discussione è in corso da circa un'ora. Lo hanno riferito intorno alle 17:00 (le 16:00 in Svizzera) i media locali.
Un deputato di Hezbollah ha da parte sua affermato che Israele vuole «vendicarsi sui libanesi» prima del cessate il fuoco. L'esercito israeliano (Idf) continua intanto a bombardare Beirut.
15:26
15:26
«Almeno un morto e 10 feriti nei raid su Beirut»
È di almeno un morto e 10 feriti il primo bilancio ufficiale degli ultimi raid israeliani nel cuore di Beirut, dove l'Idf ha colpito un palazzo che ospita sfollati. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese.
Allo stesso tempo Israele ha condotto una serie di raid consecutivi contro la periferia sud della capitale libanese, roccaforte di Hezbollah, che secondo l'agenzia di stampa nazionale Ani sono i più violenti dall'inizio della guerra in Libano oltre due mesi fa.Med
15:18
15:18
«Il cessate il fuoco in Libano sarà annunciato alle 22»
Il cessate il fuoco sarà annunciato poco dopo le 22, ora locale in Libano, congiuntamente da Stati Uniti e Francia. Lo riferisce la tv libanese al-Jadid.
Secondo al-Jadid anche il primo ministro libanese Najib Mikati annuncerà l'accordo di cessate il fuoco, esprimerà le sue osservazioni e approverà pubblicamente l'intesa.
14:48
14:48
«Dieci raid israeliani simultanei su Beirut»
Dieci attacchi israeliani in simultanea hanno colpito Beirut, dopo l'ordine di evacuazione dell'Idf, le forze armate israeliane, ai civili in una ventina di zone della periferia sud della capitale. Lo riportano i media internazionali.
L'agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito che un precedente attacco israeliano a Beirut «ha distrutto un edificio di quattro piani che ospitava sfollati».
13:21
13:21
Gaza, «Diecimila tende spazzate via dal vento e dalla pioggia»
Il direttore dei programmi sanitari e direttore dell'ospedale Al-Quds della Mezzaluna Rossa nella Striscia di Gaza, Bashar MuraD, ha affermato che più di 10.000 tende a Mawasi Khan Yunis sono state spazzate via da forti venti e dalla pioggia, costringendo i civili sfollati a spostarle in aree lontane dalla spiaggia in condizioni molto difficili e dure. Lo riporta Wafa.
Murad ha aggiunto alla radio Voice of Palestine che la popolazione soffre di varie patologie toraciche, in particolare anziani e bambini, a causa del notevole calo delle temperature e della mancanza di vestiti invernali, dispositivi di riscaldamento e coperte.
13:09
13:09
«In Libano l'esercito israeliano ha raggiunto il fiume Litani»: la prima volta dal 2000
La 91. divisione delle Forze di difesa israeliane (IDF) ha raggiunto il fiume Litani, nel settore orientale del Libano meridionale e anche l'area di Wadi Saluki: è la prima volta dal 2000, anno in cui Israele si ritirò dalla zona meridionale del Paese, che le truppe raggiungono il fiume Litani. Lo riferisce l'IDF.
12:10
12:10
L'indagine israeliana: «Netanyahu responsabile del fallimento del 7 ottobre»
La Commissione d'inchiesta civile indipendente sulle responsabilità per il 7 ottobre ha pubblicato le sue conclusioni in un severo rapporto in cui ritiene che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu sia «responsabile di aver indebolito tutti i centri decisionali, tra cui il governo e il Consiglio di sicurezza nazionale, in un modo che ha impedito qualsiasi discussione seria che includesse una pluralità di opinioni su importanti questioni di sicurezza».
Il rapporto incolpa il premier, gli ex ministri della Difesa e i capi dei servizi di sicurezza israeliani per il fallimento durante l'attacco di Hamas. La commissione afferma che Netanyahu è stato responsabile di aver messo a tacere i critici del suo approccio «soldi in cambio di silenzio» nella gestione di Hamas e che il primo ministro «è responsabile di aver ignorato gli avvertimenti» prima del 7 ottobre.
Dopo decine di udienze e la testimonianza di circa 120 testimoni negli ultimi quattro mesi, la commissione ha determinato che Netanyahu è stato anche responsabile «del fatto che non è stato possibile fornire una risposta alle varie esigenze sul fronte interno a causa del caos tra i ministeri».
Mentre Netanyahu è stato responsabile della decisione di non colpire preventivamente Hamas, anche gli ex primi ministri Naftali Bennett e Yair Lapid sono responsabili di aver «mantenuto il concetto di denaro in cambio di silenzio, anche se in modi diversi», afferma la commissione. I ministri del governo, «nella maggior parte dei vari ministeri», sono responsabili dell'«incapacità del governo di fornire una risposta alle famiglie delle persone scomparse e prigioniere; della mancanza di risposta alle esigenze dei soldati combattenti di raggiungere i fronti meridionale e settentrionale; della mancanza di risposta e assistenza per le famiglie degli sfollati e dei loro figli, sia nel nord che nel sud».
Allo stesso modo, l'esercito e la polizia israeliana «sono le uniche responsabili della mancanza di coordinamento tra loro e dei numerosi fallimenti che hanno impedito il salvataggio di molti partecipanti al festival Nova a Reim», afferma il rapporto.
09:48
09:48
«Netanyahu deve approvare l'accordo oggi, non ci sono più scuse»
«Dobbiamo raggiungere l'accordo per il cessate il fuoco oggi: non ci sono più scuse per rinviare. Altrimenti il Libano crollerà. Spero che oggi il governo Netanyahu approverà l'accordo di Stati Uniti e Francia. Basta con ulteriori richieste».
Lo ha detto l'Alto rappresentante UE, Josep Borrell parlando con i media a margine del G7 Esteri di Fiuggi (Lazio).
Sul Libano «c'è una proposta sul tavolo mediata da Usa e Francia che fornisce a Israele tutti gli impegni di sicurezza che ha chiesto, non ci sono scuse per rifiutare questa proposta. L'accordo prevede la partecipazione della Francia nel comitato di implementazione» del cessate il fuoco «che sarà presieduto dagli Stati Uniti», ha detto ancora Borrell.
«I libanesi hanno accettato, hanno chiesto alla Francia di farne parte e la Francia vuole aiutare, ma questo è uno dei punti ancora mancanti» nell'accordo, «perché Israele non vuole che i francesi ne facciano parte, c'è un veto», ha sottolineato.
08:30
08:30
Iran all'ONU: «Misure punitive immediate contro Israele»
Il viceministro degli Esteri iraniano, Kazem Gharibabadi, ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere provvedimenti immediati e ad adottare misure punitive contro Israele. Lo riporta l'Irna.
«Chiediamo l'imposizione di sanzioni efficaci e complete contro Israele, come mezzo per fermare le atrocità mortali del regime in tutta la regione dell'Asia occidentale», ha affermato Gharibabadi intervenendo alla riunione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione sulle armi chimiche (CSP-29) tenutasi all'Aia.
Il viceministro ha inoltre sollecitato azioni globali contro Israele «per aver usato armi vietate nelle sue guerre contro Gaza e il Libano».
06:26
06:26
Il punto alle 6.00
«Ogni annuncio di cessate il fuoco è benvenuto. Hezbollah è stato al fianco del nostro popolo e ha fatto sacrifici significativi». Lo ha detto - come riporta Al Jazeera - Osama Hamdan, importante leader di Hamas in Libano, all'emittente libanese Al Mayadeen, annunciando il sostegno ad un'eventuale tregua tra l'alleato Hezbollah e il «nemico» Israele. Hamdan è un membro dell'ala politica di Hamas.