L'intelligence denuncia «un'azione ibrida aggressiva di Mosca» sulle elezioni in Romania
Gli Stati Uniti chiedono un'inchiesta approfondita sulle influenze della Russia sulle elezioni presidenziali e legislative in Romania, importante alleato di Washington nella NATO, dopo che a pochi giorni dal secondo turno delle elezioni presidenziali di domenica prossima il Consiglio supremo della difesa nazionale a Bucarest ha declassificato documenti in cui si denuncia un'«azione ibrida aggressiva della Russia» sulle elezioni che ha portato al risultato sorprendente, al primo turno, del candidato indipendente, ma con posizioni di estrema destra, filorusse e populista Calin Georgescu (23% delle preferenze) e a più del 30% dei voti per le forze di estrema destra alle legislative.
La Romania è stata oggetto di azioni coordinate, in modo particolare sulle reti sociali, in vista del primo turno delle presidenziali del 24 novembre. La vittoria di Georgescu è stata il risultato di una campagna sui social orchestrata con ogni probabilità da «un attore statale», rivelano i documenti desecretati.
La Russia ha sostenuto Georgescu su TikTok con diversi metodi, inclusi account coordinati, algoritmi per rafforzare la sua presenza sulla rete e promozioni a pagamento. Sono stati reclutati influencer per promuovere Georgescu sia in modo diretto, con messaggi di sostegno, che indiretto, con messaggi neutrali ma contenenti etichette a lui associate.
Decine di account TikTok hanno usato il logo dei servizi di intelligence e il titolo di Brigata anti-terrorismo, con migliaia di follower e centinaia di migliaia di like ai post pubblicati, si legge ancora nei documenti declassificati. Una campagna costosa laddove Georgescu ha invece dichiarato zero spese elettorali.
I dati di accesso ai diversi siti sulle elezioni ufficiali sono poi stati pubblicati sulle piattaforme associate ai cybercriminali in Russia, forse procurati da violazioni ai legittimi utenti o sfruttando il server.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha espresso «la preoccupazione» per la scelta dei romeni nel processo elettorale dopo la diffusione del rapporto del Consiglio supremo, pur ribadendo che gli Stati Uniti non interferiscono con il processo elettorale.
La Romania è un partner NATO al confine con l'Ucraina e il suo ruolo non può essere messo in discussione da «attori stranieri che cercano di portare via la Romania dalle sue alleanze occidentali», ha sottolineato il portavoce.
Da parte sua la Commissione europea ha inviato a TikTok un ordine di conservazione dei dati ai sensi del Digital Services Act (DSA), ha dichiarato Thomas Reigner, portavoce dell'esecutivo europeo durante un briefing con la stampa a Bruxelles.
La piattaforma dovrà «congelare e conservare» tutti i dati relativi al processo elettorale in Romania e metterli a disposizione della Commissione, affinché questa possa analizzare come TikTok si sia mossa per contrastare rischi sistemici per l'integrità delle elezioni, come previsto dal DSA.
L'esecutivo UE «ha ricevuto e sta lavorando» su questi documenti, conferma Reigner, e ha imposto a TikTok - con cui è «in contatto» - di consegnare i dati entro il 13 dicembre.
La Commissione ha pure convocato per domani una riunione tra i coordinatori dei servizi digitali dei paesi europei «per discutere di tutte queste questioni, Inoltre, abbiamo sollevato la questione in una task-force informale sulla crisi informatica, che comprende la Commissione, ma anche il Servizio di azione esterna europeo, Europol ed Enisa», l'agenzia di cybersicurezza dell'UE.
Se l'esecutivo UE riscontrasse che TikTok non ha preso misure adeguate di contrasto ai rischi di manipolazione elettorale, tra le opzioni si prospetta una sospensione »temporanea e ipotetica« della piattaforma a livello europeo, ha puntualizzato il portavoce.