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«L’intervista di Harry e Meghan? Una farsa»

Antonio Caprarica, storico corrispondente della RAI, commenta le rivelazioni dei duchi di Sussex da Oprah Winfrey: «Le affermazioni di Meghan sono veleno puro, c’è un’imitazione pedissequa della famosa intervista di Diana del 1995»
© Harpo Productions/Joe Pugliese/Handout via REUTERS/File Photo
Martina Salvini
09.03.2021 06:00

Due ore per raccontare la loro verità. Meghan e Harry hanno affidato a Oprah Winfrey il loro sfogo contro la famiglia reale, segnando una frattura definitiva. Un colloquio davanti alle telecamere definito «liberatorio», in cui i duchi del Sussex hanno parlato di tutto: dalle accuse di razzismo ai pensieri di suicidio, passando anche per i rapporti tesi con Carlo e la lite con Kate Middleton. Un’intervista che «fa un’enorme tristezza», commenta Antonio Caprarica, per anni corrispondente della RAI a Londra, oltre che autore di diversi libri - ultimo dei quali «Elisabetta, per sempre regina», in uscita il 6 aprile - sui Windsor. «C’è un solo momento di verità - spiega -, quando Harry risponde che, se non fosse arrivata Meghan, non sarebbe mai uscito dalla famiglia reale. I was trapped, dice. Ero intrappolato in quella vita. Meghan appare quindi come portatrice di verità, colei che gli fa vedere la luce. Ci si chiede però se arriverà un giorno in cui, magari finito il rapporto tra i due, lui si renderà conto di essere stato intrappolato nella vita di Meghan».

«Una farsa»

Nell’intervista alla CBS emerge con chiarezza «di chi è la regia di questa farsa», osserva Caprarica. Una «farsa», proprio così la definisce il nostro interlocutore. «Karl Marx diceva che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia e la seconda come farsa. In questa vicenda, un po’ meschina e triste, siamo di fronte alla ripetizione, in chiave farsesca, della storia di Diana. Ed è la regia voluta da Meghan, che si presenta davanti alle telecamere con gli occhi neri come quelli di Diana nel 1995, quando rilasciò la famosa intervista in cui raccontò del matrimonio troppo affollato». Anche la rivelazione di aver meditato il suicidio mentre era incinta di Archie, secondo Caprarica, è la «riproduzione farsesca» del presunto tentativo di suicidio di Diana quando era in attesa di William. «C’è un’imitazione pedissequa della famosa intervista alla BBC del 1995. Con una piccola differenza: Diana poteva presentarsi come vittima e certamente lo era. Era sposata a un marito infedele, circondata da una famiglia in cui era poco amata. Qui, invece, si fatica a capire di cosa siano vittima Harry e Meghan. Se non fossero membri dissidenti della famiglia reale, nessuno dei due meriterebbe neppure due secondi di intervista da Oprah Winfrey. L’unico elemento che proietta una luce su questa coppia è proprio il loro abbandono della famiglia reale, altrimenti sarebbero due signor nessuno». Non solo. Secondo Caprarica, «il vittimismo con cui si sono presentati in TV è totalmente infondato. Ad esempio, Harry racconta di essere stato tagliato fuori anche dal punto di vista finanziario, ma va ricordato che le indennità garantite alla famiglia reale sono motivate dal fatto che rappresentano un’istituzione. Loro, quella istituzione l’hanno lasciata e ora pretendono di essere pagati dal pubblico solo perché sono Harry e Meghan? È ridicolo».

Durante l’intervista, la coppia non attacca mai la regina Elisabetta. «È sempre stata meravigliosa con me», spiega Meghan. «L’ho sempre rispettata», le fa eco Harry, raccontando che si sentono su Zoom. «Non c’è un attacco diretto, è vero. Ma colpire l’istituzione - dice Caprarica - significa attaccare la regina. Del resto, è chiarissima la differenza tra le parole di Harry e quelle della moglie. Le affermazioni di Meghan sono veleno puro. Parla di razzismo e di bullismo, tacendo però sugli episodi di bullismo che sono stati denunciati contro di lei. Fatti di cui dovrebbe vergognarsi e per le quali non è mai stata denunciata, in virtù della sua posizione a corte. Nelle parole di Harry, invece, si percepisce la sofferenza per la rottura con la famiglia».

Le accuse di razzismo

L’ex attrice ha fatto calare sulla famiglia reale l’ombra, pesantissima, del razzismo. Qualcuno, senza precisare chi, avrebbe infatti espresso la preoccupazione che il figlio Archie fosse «troppo scuro». Accuse che hanno sconvolto l’opinione pubblica britannica, con il Governo che si è affrettato ad affermare che «non c’è posto per il razzismo nella nostra società» e i laburisti che hanno chiesto un’inchiesta da parte di Buckingham Palace. Un biasimo, quello nei confronti della casa reale, che Caprarica condanna: «Razzismo? Macché, basti pensare che tre anni fa, mentre il presidente degli USA erigeva muri e bloccava l’immigrazione, la più antica monarchia europea, per anni baluardo del colonialismo, spalancava le braccia a una ragazza afro-americana».

E la regina?

La regina, per ora, tace. Pare che Elisabetta II non abbia guardato l’intervista e si sia limitata a chiedere ai suoi assistenti di prepararle un report da leggere a colazione. E i britannici? Caprarica non ha dubbi: «Saranno indignati. La popolazione si schiererà a favore della regina, della nonna. Anche perché l’accusa di insensibilità alla famiglia reale arriva proprio nel momento in cui il nonno, il principe Filippo, è ricoverato in ospedale».