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L'Iran avverte gli Stati Uniti: «State lontani da Israele, così non vi farete male»

È quanto ha scritto ieri sera su X il vice capo dell'ufficio presidenziale iraniano, Mohammad Jamshidi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'Iran avverte gli Stati Uniti: «State lontani da Israele, così non vi farete male»
Red. Online
06.04.2024 08:09
22:57
22:57
Attacco missilistico manca una nave al largo dello Yemen

Un attacco missilistico ha mancato una nave a sud-ovest della città portuale di Hodeida, nello Yemen. Lo ha riferito l'agenzia britannica per la sicurezza marittima Ukmto, sottolineando che sia la nave che il suo equipaggio sono al sicuro. Le Operazioni commerciali marittime del Regno Unito hanno segnalato due missili nelle vicinanze della nave. «Il primo è stato intercettato dalle forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti e il secondo ha colpito l'acqua a poca distanza dalla nave», si legge in una nota che spiega che «la nave non ha riportato danni e l'equipaggio è in salvo«. L'attacco non è stato rivendicato.

22:09
22:09
Israele, drone abbattuto da Hezbollah nel sud del Libano

Un drone israeliano è stato abbattuto da un missile terra-aria di Hezbollah sul Libano meridionale. Lo rende noto l'Idf citato da Times of Israel. L'annuncio arriva dopo che Hezbollah ha dichiarato di aver abbattuto un Uav Elbit Hermes 450 sullo spazio aereo libanese.

22:07
22:07
Scontri tra polizia e manifestanti a Tel Aviv

I manifestanti di Tel Aviv hanno acceso diversi fuochi in Kaplan Street, nei pressi del ministero della Difesa, che sono stati rapidamente spenti dalla polizia con estintori. Lo riferisce Haaretz aggiungendo che la polizia ha usato la forza per allontanare i manifestanti mentre gli speaker del corteo cercavano di riprendere il controllo. La folla gridava «Polizia, chi proteggete esattamente» e «Ben-Gvir è un terrorista».

22:06
22:06
100mila in piazza a Tel Aviv per chiedere le elezioni e la liberazione degli ostaggi

Sono circa 100mila - secondo gli organizzatori - gli israeliani scesi in piazza stasera a Tel Aviv in un protesta contro il governo di Benyamin Netanyahu e per un accordo che riporti a casa gli ostaggi ancora a Gaza a 6 mesi dal loro rapimento da parte di Hamas.

I media parlano invece di «decine di migliaia» ma la definiscono «la più grande dal 7 ottobre». La protesta si è svolta lungo il ministero della Difesa - l'unico a Tel Aviv - per concentrarsi all'incrocio della Ayalon, la tangenziale, rinominata 'Piazza della democrazia'. Tra gli slogan campeggiano quelli che chiedono «elezioni subito» e «Liberate gli ostaggi subito».

22:05
22:05
Germania, calo dei reati antisemiti ma resta la paura

Sei mesi dopo l'attacco dell'organizzazione terroristica Hamas a Israele e l'offensiva militare dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza, il numero di reati antisemiti in Germania è leggermente diminuito, ma il Commissario per l'antisemitismo tedesco rimane preoccupato.

«Il numero di reati antisemiti, che era salito a un livello record nel quarto trimestre del 2023, è sceso di nuovo leggermente nei primi tre mesi dell'anno in corso», ha dichiarato il Commissario del governo federale, Felix Klein, ai giornali del gruppo Funke come riferisce l'agenzia Dpa. Le cifre esatte non sono ancora disponibili. Tuttavia, il clima è ancora molto ostile a Israele: la «paura è ancora presente», ha sottolineato Klein.

Il numero di reati di antisemitismo in Germania era aumentato drammaticamente dopo l'attacco islamista a Israele del 7 ottobre: solo in relazione al conflitto in Medio Oriente, la Polizia federale (Bka) al 21 dicembre aveva registrato più di 1.100 crimini a sfondo politico, un numero doppio rispetto a quelli di ciascuno dei primi tre trimestri precedenti. Allo stesso tempo, era aumentato anche il numero di crimini anti-musulmani.

19:26
19:26
Israele: «Attaccati siti di Hezbollah nel sud del Libano»

L'aeronautica militare israeliana ha reso noto su X che i suoi aerei da combattimento hanno attaccato diverse infrastrutture terroristiche di Hezbollah nelle aree di Aita al-Shaab, Kfar Arnon e Tir Harfa, nel sud del Libano. Secondo un post di Arab news, nell'attacco sono stati uccisi otto membri di Hezbollah e del movimento Amal.

17:52
17:52
Berna: oltre un migliaio di persone manifestano per la pace a Gaza

Oltre un migliaio di persone sono tornate a riunirsi questo pomeriggio in Piazza federale a Berna per chiedere la fine delle ostilità a Gaza. Presente anche l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss che ha tenuto un discorso.

Secondo il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) a questa manifestazione nazionale per una pace giusta in Palestina/Israele erano presenti circa 1200 persone. «Insieme, in Piazza federale a Berna, chiediamo: BASTA alla sofferenza a Gaza». Di fronte alla minaccia di genocidio, la Svizzera deve agire, scrive Amnesty International su X (ex Twitter).

L'organizzazione, che è tra i promotori della manifestazione, in occasione dell'evento ha fatto firmare una petizione che chiede di continuare a finanziare l'UNRWA, l'agenzia dell'ONU per i rifugiati palestinesi. Numerose personalità di spicco, tra cui la ex consigliera federale socialista Ruth Dreifuss, hanno tenuto dei discorsi.

«È necessario un cessate il fuoco immediato e duraturo e misure di ampia portata per garantire gli aiuti umanitari e proteggere la popolazione civile», ha dichiarato Seraina Soldner di Solidarietà con la Palestina, citata nel comunicato stampa. Il 29 aprile, la Svizzera discuterà dei contributi al finanziamento dell'Unrwa.

«Alla luce della catastrofe umanitaria a Gaza, è irresponsabile sospendere i contributi svizzeri all'Unrwa. Chiediamo alla Confederazione, in quanto Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra, di assumersi la propria responsabilità umanitaria e di mantenere i propri contributi», ha aggiunto Guy Bollag del JVJP, sempre stando al comunicato stampa.

«Mentre la rappresentanza svizzera al Consiglio di Sicurezza dell'ONU si impegna per il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari, il Parlamento di Berna blocca questi aiuti urgenti ed essenziali», ha sottolineato Gabriela Mirescu Gruber, rappresentante di AI. La maggioranza del Parlamento continua a rifiutare di finanziare l'Unrwa«, ha dichiarato indignata.

Timrah Schmutz, rappresentante di Swiss Jews Against Occupation, ha spiegato che »molti ebrei nel mondo - e israeliani sul campo - sono colpiti dall'enorme numero di vittime civili di questa terribile guerra e dalla spaventosa situazione umanitaria a Gaza«. Sempre più ebrei rifiutano l'occupazione e l'oppressione e si uniscono all'appello per un cessate il fuoco.

La manifestazione è stata indetta da Amnesty International, dall'associazione con sede a Zurigo Jüdische Stimme für Demokratie und Gerechtigkeit in Israel/Palästina (jvjp, letteralmente Voce ebraica per la democrazia e la giustizia in Israele/Palestina) e dal GSsE.

15:23
15:23
ONU: «La guerra a Gaza è un tradimento dell'umanità»

Il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), Martin Griffiths, ha affermato che la guerra di sei mesi tra Israele e Hamas a Gaza rappresenta «un tradimento dell'umanità».

Secondo il funzionario Onu, nonostante «l'indignazione globale», «è stato fatto così poco per porvi fine, lasciando spazio a una così grande impunità». In una dichiarazione alla vigilia dei sei mesi della guerra, Griffiths ha chiesto «determinazione collettiva affinché si facciano i conti con questo tradimento dell'umanità».

15:22
15:22
Il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza? Un nodo per il cessate il fuoco

Il ritorno dei palestinesi nel nord di Gaza sta emergendo come uno dei nodi nelle trattative per un cessate il fuoco. L'amministrazione Biden sta premendo su Israele affinché permetta a un numero limitato di civili palestinesi sfollati a causa della guerra a Gaza di tornare nel nord della Striscia. Israele - secondo quanto riporta il Wall Street Journal citando fonti arabe - riterrebbe accettabile far tornare al nord circa 2.000 persone al giorno durante il cessate il fuoco, soprattutto donne e bambini, per un totale di 60.000 persone, dal quale sono esclusi quasi tutti gli uomini di età compresa fra i 18 e i 50 anni.

Il ritorno al nord potrebbe scattare 10 giorni o due settimane dopo l'inizio del cessate il fuoco, secondo le stesse fonti. Gli sfollati dovrebbero superare i check point israeliani prima di andare al nord così da evitare che Hamas torni a infiltrarsi.

I termini di questa proposta sono ritenuti inaccettabili da Hamas, che non vuole i check point israeliani e ritiene che le famiglie debbano restare unite.

14:21
14:21
Hamas: «La nostra posizione è cessate il fuoco e il ritiro dell'esercito»

Hamas resta sulle sue posizioni del 14 marzo riguardo un possibile accordo per una tregua a Gaza ma una delegazione della fazione guidata da Khalil Al-Hayya andrà domani al Cairo «in risposta ad una chiamata dai nostri fratelli egiziani».

Lo ha fatto sapere su Telegram Hamas ribadendo che le posizioni per un accordo sono «un cessate il fuoco permanente, il ritiro dell'esercito da Gaza, il ritorno degli sfollati, la libertà di movimento e un serio accordo di scambio di prigionieri».

Nella capitale egiziana sono in corso tentativi per riprendere i negoziati.

14:11
14:11
«I morti a Gaza sono 33.137»

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 33.137, di cui almeno 46 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 75.815, secondo la stessa fonte.

14:08
14:08
Sei mesi dall'attacco di Hamas, la BBC tira le somme della guerra

Almeno 33.000 palestinesi uccisi, secondo il ministero della Sanità di Hamas, e circa 13.000 combattenti dell'organizzazione terroristica morti, secondo le Forze di difesa israeliane (Idf). La guerra di Israele nella Striscia di Gaza compie domani 6 mesi. Il 7 ottobre 2023 Hamas uccise circa 1.200 israeliani e prese in ostaggio 253 persone: in risposta, Israele promise di «schiacciare e distruggere» la fazione palestinese. La BBC si chiede oggi quanto sia vicino il raggiungimento di quell'obiettivo.

Gran parte della Striscia è stata distrutta, commenta l'emittente britannica, chiedendosi quanti leader di Hamas siano stati uccisi. Secondo le stime dell'Idf, prima del 7 ottobre Hamas aveva circa 30.000 combattenti a Gaza: molti degli esponenti del gruppo - come il suo leader, Ismail Haniyeh - vivono all'estero, mentre gran parte della sua struttura di leadership militare si trova all'interno della Striscia. In una recente dichiarazione, l'Idf ha affermato di aver ucciso circa 13.000 combattenti di Hamas dall'inizio della guerra: allo stesso tempo, ha pubblicato i nomi di 113 leader dell'organizzazione uccisi, la stragrande maggioranza dei quali nei primi tre mesi di guerra.

In confronto, l'esercito israeliano non ha segnalato l'uccisione di alcun alto dirigente di Hamas a Gaza quest'anno fino a marzo. Il 26 marzo, l'Idf ha dichiarato di aver ucciso Marwan Issa, vice comandante dell'ala militare di Hamas, considerato uno degli uomini più ricercati da Israele: sarebbe il leader più anziano del gruppo ad essere ucciso dall'inizio del conflitto. La Bbc sottolinea di aver trovato anche nomi duplicati nell'elenco, che sono stati sottratti dal totale.

Fuori dai confini della Striscia, il leader politico di Hamas - Saleh al-Arouri - è morto in un'esplosione nel sobborgo meridionale di Dahiyeh a Beirut a gennaio. E Israele è ampiamente considerato responsabile dell'attacco. Tuttavia, secondo gli esperti molti dei leader di spicco del gruppo a Gaza, incluso Yahya Sinwar, sono ancora vivi.

Quanto agli ostaggi, ne sono stati liberati 109 nell'ambito di scambi di prigionieri e tre sono stati tratti in salvo dall'Idf. I corpi di 12 ostaggi sono stati recuperati, incluso uno oggi e quelli di tre uccisi dall'Idf durante una delle loro operazioni. Dei rimanenti ostaggi, secondo Israele 34 sono morti. L'ostaggio vivo più giovane ha 18 anni, quello più anziano ne ha 85. I due ostaggi più giovani presi il 7 ottobre erano Ariel e Kfir, che avevano rispettivamente 4 anni e 9 mesi al momento del rapimento: la loro morte è stata annunciata da Hamas, ma non confermata da Israele.

12:39
12:39
«Ucciso un comandante senior della sicurezza di Hamas»

L'esercito e lo Shin Bet hanno annunciato di aver ucciso questa settimana a Gaza Akram Abd Al-Rahman Husein Salamah, «un operativo senior della Sicurezza interna di Hamas».

Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui l'operativo «ha ricoperto numerose posizioni chiave nell'organizzazione terroristica, inclusa quella di vice capo del Distretto di Khan Yunis».

«Era responsabile - ha aggiunto - della programmazione e dell'esecuzione di significativi attacchi terroristici in Israele».

12:38
12:38
Recuperato dall'IDF il corpo di un ostaggio ucciso a Gaza

Il corpo di Elad Katzir (47 anni), un ostaggio rapito lo scorso 7 ottobre dalla Jihad islamica nel kibbutz di Nir Oz, è stato recuperato dalle Forze di difesa israeliane (Idf) in un'operazione nella Striscia e riportato in Israele.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che le spoglie di Katzir - «ucciso in cattività dalla Jihad islamica» - sono state recuperate dai soldati la scorsa notte a Khan Yunis, nel sud della Striscia, dopo essere state «localizzate sulla base di intelligence dell'Idf e dello Shin Bet».

Katzir fu rapito insieme alla madre Hanna, poi liberata lo scorso 24 novembre. Il padre Avraham fu ucciso nel kibbutz.

12:36
12:36
L'Iran: «La vendetta è inevitabile, decideremo come e quando»

«L'attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell'Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l'operazione di rappresaglia». Lo ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane Mohammad Bagheri, citato dall'l'agenzia di stampa ufficiale Irna.

«Il recente attacco israeliano alla sede del consolato iraniano nella capitale siriana, Damasco, è una sorta di follia e rappresenta il suicidio del regime sionista», ha assicurato Bagheri, durante i funerali a Isfahan di uno dei due alti ufficiali uccisi, Mohmmad Reza Zahedi, comandante di un'unità d'élite dei Guardiani responsabile delle operazioni esterne dell'Iran.

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, il bilancio totale del raid è di 16 vittime.

Tuttavia, il deputato del Parlamento Hossein Jalali ha dichiarato che la guerra con Israele non è nell'interesse del Paese, poiché Israele cerca di coinvolgere l'Iran in un conflitto diretto. «Tuttavia, continueremo a perseguire la nostra politica di utilizzo dei proxy iraniani nella regione per rispondere a Israele», ha aggiunto.

12:23
12:23
Sirene d'allarme nel nord di Israele al confine con il Libano

Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha reso noto il portavoce militare.

11:19
11:19
«Le forze dell'Iran in massima allerta per un attacco a Israele»

L'Iran ha posto tutte le sue forze armate «in massima allerta» dopo aver preso la decisione di «rispondere direttamente» a Israele per l'attacco del primo aprile a Damasco «per creare deterrenza». Lo riferisce il New York Times, citando due funzionari iraniani che hanno richiesto l'anonimato.

10:23
10:23
L'Australia seguirà un'indagine sull'uccisione dei volontari del WCK

Il governo australiano ha chiesto a Israele di «preservare tutte le analisi sull'uccisione di sette operatori umanitari a Gaza» e ha in programma di nominare un consulente indipendente per seguire da vicino l'indagine ufficiale. Inoltre ha dichiarato che le informazioni fornite da Israele sulla vicenda dell'uccisione degli operatori del World Central Kitchen, nella quale ha perso la vita anche la cittadina australiana Zomi Frankcom, «non hanno ancora soddisfatto le nostre aspettative».

Il vice primo ministro Richard Marles e la ministra degli Esteri Penny Wong hanno mandato messaggi alle loro controparti israeliane nei quali si sostiene che l'Australia richiede che i responsabili delle uccisioni siano chiamati a risponderne, che le evidenze siano preservate e che siano presi provvedimenti, se «il personale delle Forze di Difesa non ha agito secondo la legge o i protocolli militari israeliani».

Si chiede, inoltre, che siano introdotti con urgenza adeguamenti alle pratiche di targeting, se è provato che siano state un fattore nell'attacco con droni su tre veicoli della World Central Kitchen. Le lettere indicano che sarà nominato «un consulente speciale al governo australiano per verificare che le indagini siano condotte in maniera conforme alle nostre aspettative.

»Siamo inoltre allarmati da commenti iniziali, secondo cui questo è stato un incidente e che tali incidenti accadono in guerra. Queste reazioni suggeriscono che la gravità delle morte di sette operatori umanitari debba ancora essere considerata dal governo di Israele«.

09:23
09:23
L'Iran agli USA: «State lontani da Israele»

Teheran «ha avvertito in un messaggio scritto la leadership americana di non lasciarsi trascinare nella trappola tesa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu», che potrebbe provocare un conflitto diretto tra Stati Uniti e Iran: lo ha scritto ieri sera su X il vice capo dell'ufficio presidenziale iraniano, Mohammad Jamshidi.

Il messaggio sottolineava: «State lontani (da Israele, ndr), così non vi farete del male», ha proseguito Jamshidi, aggiungendo: «In risposta, gli Stati Uniti hanno chiesto a Teheran di non prendere di mira le strutture americane».

La lettera è arrivata dopo che Israele ha attaccato lunedì l'annesso consolare dell'Iran a Damasco, uccidendo sette membri delle Guardie Rivoluzionarie. L'Iran ha accusato gli Stati Uniti di aver avuto un ruolo nell'attacco attraverso il loro sostegno a Israele. Accusa negata da Washington.

08:10
08:10
Il punto alle 8.00

L'ex speaker della camera Nancy Pelosi si aggiunge al coro dei democratici che chiedono a Joe Biden di sospendere il trasferimento di armi a Israele. «Alla luce del recente attacco contro gli operatori umanitari e alla sempre peggiore crisi umanitaria a Gaza, riteniamo che non sia giustificabile approvare i trasferimenti di armi a Israele», si legge in una lettera firmata da 36 democratici, fra i quali Pelosi.