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L'Iran: «Persi contatti con il capo Quds Qaani dopo il raid a Beirut»
Due alti funzionari iraniani hanno fatto sapere - scrive Reuters sul suo sito - di avere perso i contatti con il capo della Forza Quds dell'Iran dopo gli attacchi israeliani a Beirut in cui è stato ucciso il leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah.
Uno dei funzionari ha detto che Qaani si trovava nella periferia meridionale di Beirut, Dahiyeh, durante un attacco che si dice abbia preso di mira il nuovo leader di Hezbollah Hashem Safieddine, ma il funzionario ha detto che non vi sarebbe stato alcun incontro tra i due. La fonte afferma che l'Iran e Hezbollah non sono stati in grado di contattare Qaani.
23:54
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Gallant: «Tutte le opzioni sono sul tavolo»
«Tutte» le opzioni «sono sul tavolo». Lo ha detto il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant con CNN in merito alla risposta all'attacco dell'Iran.
23:04
23:04
«Decine di terroristi eliminati nell'area di Jabaliya»
Nel corso della giornata di oggi, l'esercito israeliano ha continuato a colpire nell'area di Jabaliya, nella Striscia di Gaza, e - scrive l'Idf in una nota - «decine di terroristi sono stati eliminati».
Ad essere stati colpiti dai raid aerei israeliani sarebbero state «decine di obiettivi» «tra cui terroristi di Nukhba, numerosi siti di infrastrutture terroristiche sotterranee e altro ancora».
Le truppe israeliane avrebbero, inoltre, «localizzato numerose armi nell'area, tra cui granate, munizioni e dispositivi esplosivi, e hanno ingaggiato diversi scontri ravvicinati con i terroristi», due dei quali «eliminati dal fuoco dei carri armati dopo uno scontro diretto». L'aeronautica israeliana afferma poi di avere colpito il sito da cui sono stati lanciati razzi verso l'area di Ashkelon.
Intanto, dal Libano, oltre 120 razzi avrebbero raggiunto Israele. Le sirene hanno suonato stasera in varie località del nord: Yiftah, Haifa e Alta Galilea.
22:35
22:35
Foto satellitari di truppe israeliane vicino all'Unifil
L'esercito israeliano si è installato vicino all'Unifil, occupando alcune posizioni vicino alle forze di pace durante l'invasione della scorsa settimana in Libano. Lo riporta il New York Times citando due portavoce dell'Onu e alcune immagini satellitari che risalgono a ieri, indica il giornale. Andrea Tenenti, portavoce della missione, ha riferito che l'esercito israeliano ha sparato da quelle posizioni a Hezbollah. Siamo stati informati dall'Idf di un'incursione limitata. Siamo ancora qui, non ci siamo mossi", ha aggiunto Tenenti, secondo quanto riportato dal New York Times.
«Questa è una preoccupazione per la missione e qualcosa di cui si sta parlando con l'Idf e all'Onu», ha detto Tenenti, secondo quanto riporta il New York Times. «Questo è uno sviluppo estremamente pericoloso», ha messo in evidenza Nick Birnbak, il portavoce a New York per le missioni di pace dell'One. «E' inaccettabile compromettere la sicurezza delle forze di pace dell'Onu che svolgono compiti affidati dal Consiglio di Sicurezza», ha aggiunto Birnbak, mettendo in evidenza che l'Onu ha inviato una notifica formale delle sue preoccupazione alla missione permanente di Israele all'Onu. Un ufficiale israeliano ha confermato al New York Times la presenza dell'Idf vicino alla base dell'Unifil, spiegando che le posizioni sono state scelte perché offrivano strade e altre infrastrutture.
«Sappiamo che ci sono armi nella zona. Ma a questo punto bisogna trovare soluzioni praticabili», ha osservato Tenenti. «La nostra priorità è tornare alla fine delle ostilità. Il conflitto potrebbe finire se ci fosse un impegno da entrambe le parti», ha messo in evidenza Tenenti.
22:15
22:15
Nuovi attacchi israeliani a Beirut sud
I media statali libanesi affermano che due attacchi israeliani hanno colpito Beirut sud.
21:27
21:27
A Ginevra 500 persone riunite per chiedere la liberazione degli ostaggi di Hamas
Quasi 500 persone si sono riunite oggi a Ginevra per chiedere la liberazione dei 101 ostaggi tuttora prigionieri di Hamas dall'attacco del 7 ottobre di un anno fa. Vari oratori hanno denunciato l'aumento dell'antisemitismo che ne è seguito.
"Non avrei mai pensato di essere ancora qui, a distanza di un anno", ha dichiarato Nurit Braun, parlando a nome del Collectif 7 - Suisse. Le fotografie dei 101 ostaggi ancora a Gaza e quelle dei 370 giovani uccisi al festival musicale Nova sono state esposte al centro della Place des Nations. "Due bambini sono detenuti da Hamas", ha dichiarato Braun, sottolineando che gli attacchi sono stati compiuti in "popolazioni di sinistra, per la pace".
Ma "il peggior massacro di ebrei dopo la Shoah" ha suscitato solo una "timida reazione da parte dell'Occidente", ha denunciato Gregory Lafitte, cofondatore del Forum per la diplomazia culturale. Da allora, gli ebrei sono stati confrontati con discorsi di odio e violenza, ha affermato Roseline Cisier, presidente della Comunità israelita di Ginevra, chiedendo di combattere l'antisemitismo.
21:00
21:00
Ursula von der Leyen ricorda il 7 ottobre: «Indicibile la ferocia di Hamas»
«Il 7 ottobre 2023, il mondo si è svegliato con immagini terrificanti di indicibile ferocia, scene che rimarranno impresse per sempre nelle nostre menti. Non può esserci alcuna giustificazione per gli atti di terrore di Hamas. Condanno ancora una volta, e nei termini più forti possibili, quegli attacchi barbari. Hanno portato immense sofferenze non solo al popolo di Israele, ma anche agli innocenti palestinesi». Lo scrive la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in una dichiarazione diffusa per l'anniversario del 7 ottobre.
«Voglio onorare la memoria delle vittime. L'Ue è al fianco di tutte le persone innocenti le cui vite sono state distrutte fino al midollo in quel giorno fatidico», sottolinea la tedesca, evidenziando che «gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele hanno innescato una spirale di violenza che ha portato l'intera regione in uno stato di estrema tensione e instabilità».
«Oggi - aggiunge - i nostri cuori sono anche con le comunità ebraiche in tutto il mondo. Gli episodi antisemiti stanno di nuovo aumentando rapidamente. Dobbiamo combattere collettivamente questo male ovunque si diffonda, anche online. Continueremo a implementare e aggiornare, se necessario, la nostra strategia per combattere l'antisemitismo e promuovere la vita ebraica. Dedicherò più risorse a questo obiettivo. Tutti dovrebbero essere liberi di professare la propria fede nella nostra Unione».
Von der Leyen ribadisce l'appello dell'Europa «per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e la fine del conflitto».
«Sosteniamo gli sforzi diplomatici in corso per raggiungere un accordo globale», scrive la presidente della Commissione europea nella dichiarazione, evidenziando che «un anno dopo, la situazione umanitaria a Gaza è spaventosa» e assicurando che «l'Unione europea continuerà a fare del suo meglio per mobilitare assistenza finanziaria e facilitare le consegne e la distribuzione di aiuti umanitari, al popolo palestinese e ora anche in Libano».
Von der Leyen fa appello a «tutte le parti» affinché agiscano «in modo responsabile, con moderazione e impegnarsi per allentare le tensioni attuali». «Lavoreremo a sostegno di tutti gli sforzi per stabilire le condizioni per una pace duratura, che porti a una soluzione a due stati, in cui Israele e Palestina coesistano fianco a fianco in pace, con sicurezza per entrambi - aggiunge -. È l'unica via praticabile per porre finalmente fine alla sofferenza».
20:23
20:23
L'Egitto condanna i raid israeliani a Deir Al Balah e in Libano
L'Egitto ha condannato, in una nota del ministero degli Esteri, il «massacro commesso ieri sera dall'esercito israeliano a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza, provocando decine di vittime e feriti tra i civili».
In una dichiarazione del ministero, l'Egitto ha condannato anche tutti gli omicidi commessi dall'occupazione israeliana nei territori palestinesi occupati, compreso il massacro avvenuto pochi giorni fa nel campo di Tulkarem in Cisgiordania, nonché quelli causati dai raid aerei sulla periferia sud di Beirut e su varie zone del Libano.
Il ministero degli Esteri ha poi affermato il suo pieno sostegno «alle istituzioni delle Nazioni Unite che operano in circostanze difficili, guidate dall'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso dei rifugiati palestinesi (Unrwa) e dalla Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), sottolineando »il loro ruolo centrale nel sostenere l'azione umanitaria e il ripristino della calma, della stabilità e della sicurezza«.
20:11
20:11
Israele: «L'ala militare di Hamas è sconfitta»
Il capo dell'esercito israeliano, rivolgendosi ai soldati alla vigilia del 7 ottobre, ha affermato che l'ala militare di Hamas è stata «sconfitta».
«È passato un anno e abbiamo sconfitto l'ala militare di Hamas. Abbiamo inferto un duro colpo a Hezbollah, che ha perso tutti i suoi alti dirigenti. Non ci fermeremo», ha affermato il generale Herzi Halevi.
Israele sta combattendo una «guerra lunga», ha detto il capo dell'esercito israeliano rivolgendosi alle truppe alla vigilia dell'anniversario dell'attacco del 7 ottobre. Una guerra che si combatte per il «diritto di essere un popolo libero», ha aggiunto.
20:10
20:10
L'IDF dichiara «zona militare chiusa» alcune città del nord
L'esercito israeliano ha dichiarato "zona militare chiusa" alcune città del nord di Israele, vicine al confine con il Libano, tra cui Manara, Yiftah e Malkiah. Lo riferisce Haaretz. Allo stesso tempo nella stessa regione sono risuonate le sirene d'allarme.
20:10
20:10
Hamas celebra il 7 ottobre: «Un attacco glorioso»
Hamas celebra il «glorioso» attacco del 7 ottobre in un comunicato alla vigilia dell'anniversario.
«Il compimento del glorioso 7 ottobre ha infranto le illusioni che il nemico si era creato, convincendo il mondo e la regione della sua presunta superiorità e capacità», ha affermato in un videomessaggio Khalil al-Hayya, membro di Hamas con base in Qatar, diffuso in vista del primo anniversario dell'attacco nel sud di Israele che ha scatenato la guerra a Gaza.
18:37
18:37
A Berna un omaggio alle vittime del 7 ottobre
Più di 200 persone si sono riunite questa sera alla sinagoga di Berna per rendere omaggio alle vittime dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L'evento di un anno fa ha lasciato profonde cicatrici nella società israeliana, ma anche nella comunità ebraica mondiale.
Per le persone in Israele, la vita è stata stravolta dall'attacco terroristico, ha dichiarato il presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) Ralph Friedländer, cresciuto a Ginevra e Lugano. Ma la vita è cambiata radicalmente anche per gli ebrei in Svizzera.
L'antisemitismo è aumentato in modo massiccio. «Anche i nostri figli devono giustificarsi a scuola e all'università per una guerra con cui non hanno nulla a che fare». Questo è inaccettabile, ha detto.
Gli ebrei devono affrontare un'ondata di antisemitismo senza precedenti. È ovvio che la rappresentazione di Israele in molti media locali ha contribuito a questa situazione, ha precisato.
Anche le numerose dimostrazioni di simpatia per gli attentatori e la mancanza di volontà di condannare gli attacchi terroristici sono state negative, ha proseguito Friedländer. Questo rende il dialogo estremamente difficile.
L'antisemitismo aumenta in tutto il mondo quando il Medio Oriente è in fiamme, ha dichiarato dal canto suo il segretario di Stato Alexandre Fasel, in rappresentanza del Consiglio federale. Ciò che accade a livello geopolitico è una cosa, gli atti antisemiti sono un'altra.
Non ci sono giustificazioni per gli atti di violenza, le aggressioni, le minacce e gli insulti di cui sono vittime anche gli ebrei svizzeri. «Il fatto che i nostri concittadini ebrei debbano sentirsi insicuri nel 2024 è semplicemente inaccettabile», ha affermato.
Fasel ha assicurato che la Svizzera continuerà ad impegnarsi per garantire un futuro di pace in Medio Oriente. È necessario un processo politico verso una soluzione a due Stati. Questa è l'unica base per una pace sostenibile, ha ribadito.
Dal 7 ottobre è passato un anno, «ma da allora stiamo rivivendo questo incubo ogni giorno», ha dichiarato l'ambasciatrice israeliana Ifat Reshef. La società israeliana si sta ancora riprendendo e sta guarendo, e allo stesso tempo deve lottare per il suo futuro e per l'esistenza stessa del suo Paese.
Reshef ha criticato aspramente tutti coloro che hanno scelto di «placare gli estremisti e ignorare il diritto di Israele all'autodifesa». Israele è determinato a fare tutto il necessario per ripristinare il senso di sicurezza perduto, ha detto.
La manifestazione si è tenuta sotto strette misure di sicurezza. La situazione era calma nei pressi della sinagoga, ha constato un giornalista dell'agenzia Keystone-ATS sul posto.
18:24
18:24
Netanyahu a Macron: «Il limite alle armi rafforza solo l'Iran»
«Le restrizioni alle armi a Israele rafforzano solo l'asse del terrore dell'Iran», ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una telefonata al presidente francese Emmanuel Macron all'indomani di un duro botta e risposta a distanza tra i due.
Le operazione dell'Idf contro Hezbollah - ha aggiunto Netanyahu secondo quanto riferito dal suo ufficio e citato dai media israeliani - «creano l'opportunità di cambiare la realtà in Libano verso la stabilità, la sicurezza e la pace nell'intera regione».
«L'impegno della Francia per la sicurezza di Israele è incrollabile», ha assicurato dal canto suo il presidente francese Emmanuel Macron nel corso della telefonata con Netanyahu, affermando però allo stesso tempo che «è arrivato il momento per il cessate il fuoco» a Gaza e in Libano, ha riferito l'Eliseo.
18:01
18:01
L'Iran cancella tutti i voli a partire da stasera
Le autorità iraniane hanno deciso di annullare tutti i voli negli aeroporti del Paese a partire da stasera alle 21 ora locale (le 19.30 in Svizzera) fino alle 6.00 di domani mattina (le 4.30 svizzere). Lo riferisce l'agenzia iraniana Mehr citando un comunicato ufficiale.
La decisione arriva nel pieno delle tensioni tra Iran e Israele per le minacce di ritorsione dello Stato ebraico all'attacco missilistico di Teheran di martedì scorso.
17:07
17:07
Attentato a Jaffa, la settima vittima è un cittadino italiano
La settima vittima dell'attentato del primo ottobre a una stazione del metrò di Jaffa, nel sud dell'area metropolitana di Tel Aviv, è un cittadino italiano di 33 anni. Lo ha confermato l'ambasciata italiana a Tel Aviv in seguito ad accertamenti con l'Interpol e la polizia israeliana nel primo pomeriggio di oggi. L'unità di crisi della Farnesina ha informato i familiari più stretti della vittima in Italia.
16:48
16:48
Raduno a Bruxelles per gli ostaggi israeliani: «Un anno fa l'orrore»
Una cinquantina di persone si sono radunate a Place du Luxembourg, a Bruxelles, davanti alla sede del Parlamento europeo, per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.
«Il 7 ottobre è una data importante, quel giorno Israele e il mondo intero si sono svegliati di fronte a immagini di orrore che hanno cambiato la nostra vita per sempre», hanno dichiarato gli organizzatori del collettivo belga 7 ottobre.
Fadila Maaroufi, direttrice dell'Osservatorio europeo dei fondamentalismi e cofondatrice del collettivo, ha esortato il governo belga a impegnarsi attivamente nella lotta contro la recrudescenza dell'antisemitismo.
«Chiediamo ai nostri rappresentanti politici di stanziare fondi per avviare azioni strutturali contro l'antisemitismo», ha sottolineato, facendo inoltre appello affinché vengano «bandite le bandiere palestinesi nelle università e chi diffonde messaggi antisemiti o di incitamento al terrorismo venga sanzionato».
16:47
16:47
Ecco come il Mossad vendette a Hezbollah i pager bomba
«Hai ricevuto un messaggio criptato». Questo testo in arabo è apparso contemporaneamente su migliaia di cercapersone dei membri di Hezbollah lo scorso 17 settembre. Ma il modello di teledrin «sicuro», ufficialmente di fabbricazione taiwanese, distribuito ai miliziani come alternativa ai cellulari ritenuti vulnerabili, obbligava, proprio per motivi di sicurezza, a premere due bottoni contemporaneamente con entrambe le mani per leggere il messaggio. E così il miliziano nell'esplosione dell'aggeggio-trappola avrebbe perso l'uso di entrambi gli arti, diventando così - se non fosse morto - inabile al combattimento.
Il dettaglio è descritto in un lungo articolo sul Washington Post, che ricostruisce i retroscena di quella incredibile operazione militare e d'intelligence raccogliendo le testimonianze di politici, diplomatici e funzionari della sicurezza israeliani, libanesi e statunitensi, interpellati sotto anonimato. L'operazione, scrive il giornale, ideata dal Mossad fin dal 2015, progettata e organizzata dal 2022, è ricorsa alla commercializzazione online e al sabotaggio hi-tech dei cercapersone nella totale inconsapevolezza della ditta detentrice del marchio, la Gold Apollo di Taiwan.
«Per nove anni - scrive il Washington Post - gli israeliani si sono accontentati di intercettare le conversazioni di Hezbollah, mentre pianificavano come trasformare i walkie talkie in bombe nel caso di una futura crisi. Poi si è presentata una nuova opportunità, con un nuovo gadget» suscettibile di essere trasformato in una trappola.
«Poiché i leader di Hezbollah temevano possibili sabotaggi, i cercapersone non potevano essere originari di Israele, degli Stati Uniti o di altri alleati del 'nemico sionista'. E così dal 2023 Hezbollah ha cominciato a ricevere offerte di acquisto in blocco di cercapersone della nota ditta taiwanese Apollo: un marchio ben riconoscibile, una linea di prodotti con una distribuzione planetaria e nessun legame riconoscibile con 'interessi ebraici'. E la compagnia di Taiwan di tutto questo non sapeva nulla», scrive il giornale Usa. L'offerta commerciale arrivò da un intermediario, una donna, ex rappresentante Apollo che aveva creato una propria ditta e acquistato la licenza per vendere con quel marchio. Fu lei, scrive il Wp, a vendere a Hezbollah i robusti e sicuri teledrin modello Ar924, dotati di una grossa batteria che dura anche mesi senza ricarica e resistente a forti sollecitazioni, quindi adatta a situazioni di guerra. A questo punto la produzione di questi gadget, del peso di meno di 80 grammi, è stata esternalizzata di fatto al Mossad, che li ha «supervisionati», modificandoli uno ad uno senza alterarne peso, dimensioni, aspetto o funzionamento. Nella batteria è stata inserita una piccola ma potentissima carica esplosiva, virtualmente invisibile anche smontando la stessa batteria, dotata di un innesco elettrico ancora meno visibile.
«Qualche rischio chiaramente c'era», spiega al giornale una delle fonti. Ma il diabolico stratagemma da una parte - a costo anche di ferire, mutilare o uccidere passanti innocenti - ha messo fuori combattimento centinaia, forse migliaia di combattenti, e dall'altra ha costretto Hezbollah, passata anche l'ondata di esplosioni di radioline, a rinunciare alla comunicazione a distanza, esponendo i capi al rischio degli assembramenti. Una tattica che sembra aver pagato, nelle mire israeliane, nei casi di Hassan Nasrallah e forse anche del suo successore, Hashem Safieddine.
16:35
16:35
«Il 40% degli scolari libanesi sfollati per i raid»
Circa 500.000 studenti sono stati sfollati a causa degli attacchi dell'esercito israeliano in tutto il Libano dalla fine di settembre. Lo ha riferito all'AFP un alto funzionario del Ministero dell'Istruzione libanese.
«Ci sono 1,25 milioni di studenti nelle scuole libanesi», ha detto il direttore generale dell'Istruzione Imad Achkar, e «il 40% di loro sono stati sfollati» a causa dei bombardamenti israeliani, che hanno gettato sulle strade complessivamente più di un milione di persone.
15:38
15:38
«Almeno 17 morti in un raid a Jabaliya, di cui 9 bambini»
Sono almeno 17 i morti nei raid israeliani a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce la Difesa civile palestinese, precisando che 9 vittime erano bambini.
14:52
14:52
Più di 150 siti di Hezbollah sono stati colpiti ieri durante le operazioni di terra nel Libano meridionale
Più di 150 siti di Hezbollah sono stati colpiti ieri durante le operazioni di terra nel Libano meridionale. Secondo l'Idf, le truppe della 98. e 36. divisione hanno individuato e distrutto depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture del gruppo fondamentalista nei villaggi del Libano meridionale.
Tra gli obiettivi colpiti dall'aeronautica militare israeliana postazioni di lancio di missili anticarro, cellule di miliziani, tunnel e depositi di armi, afferma l'Idf.
14:51
14:51
L'Iran avverte Netanyahu di «non giocare col fuoco»
Il comandante della Marina dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Alireza Tangsiri, ha avvertito il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu di «non giocare col fuoco», dopo che quest'ultimo ha minacciato di attaccare l'Iran in risposta al lancio di missili del primo ottobre su Israele.
«Abbiamo elaborato una serie di scenari per affrontare i nemici», ha sottolineato Tangsiri. L'Iran ha piani per ogni situazione ed è pienamente pronto ad affrontare qualsiasi circostanza, ha aggiunto, citato da Tasnim.
14:41
14:41
Attacco con coltello alla stazione centrale degli autobus di Beersheba
È di un morto e dieci feriti il bilancio di un attacco terroristico alla stazione centrale degli autobus di Beersheba, nel sud di Israele: una donna di 25 anni è morta a causa delle ferite riportate, hanno detto i soccorritori.
Era un ufficiale della guardia di frontiera Shira Haya Suslik, la ventenne rimasta uccisa nell'attentato, riferiscono i media di Tel Aviv.
La polizia sta indagando per stabilire se l'attacco sia stato compiuto sia con accoltellamento che con colpi d'arma da fuoco. L'autore dell'attentato è un arabo israeliano originario del Negev, hanno riferito i media di Tel Aviv. L'attentatore, secondo i testimoni, è sceso da un autobus aprendo il fuoco probabilmente con un fucile automatico.
Il terrorista che ha compiuto l'attacco è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, ha riferito il servizio ambulanze Magen David Adom.
14:40
14:40
Colpita l'ex scuola Khalifa bib Zayed
Un centro di comando con un gruppo di terroristi di Hamas installato dentro l'ex scuola Khalifa bib Zayed è stato colpito pochi minuti fa nel nord di Gaza. Lo rende noto l'Idf affermando che la postazione veniva usata da Hamas per colpire Israele e le sue truppe.
13:58
13:58
Israele: in 12 mesi 885 civili uccisi; Hamas: 41.870 morti a Gaza
Negli ultimi dodici mesi in Israele sono stati uccisi 885 civili in attacchi terroristici, tra cui 809 vittime del massacro del movimento islamista Hamas del 7 ottobre. L'aggiornamento è stato pubblicato oggi dall'Istituto nazionale di assicurazione israeliano, e non include i membri dell'esercito o delle squadre di sicurezza.
Da quando Israele è stato fondato nel 1948, circa 3200 civili sono stati uccisi in attacchi terroristici.
Gaza: 41.870 morti
Dal canto suo, sempre oggi, il ministero della sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che almeno 41'870 persone sono state uccise nei dodici mesi di guerra. I feriti sono 97'166.
12:52
12:52
L'appello del Papa: «Liberare gli ostaggi e proteggere i palestinesi»
«Domani sarà passato un anno dall'attacco terroristico contro la popolazione in Israele alla quale rinnovo la mia vicinanza. Non dimentichiamo che ancora ci sono molti ostaggi a Gaza per i quali chiedo l'immediata liberazione». Lo ha detto il papa alla vigilia del drammatico anniversario dell'attacco del movimento islamista Hamas ad Israele, parlando all'Angelus.
«Da quel giorno il Medio Oriente è precipitato in una sofferenza sempre più grave con azioni militari distruttive che continuano a colpire la popolazione palestinese. Questa popolazione sta soffrendo tantissimo a Gaza e negli altri territori. Si tratta per lo più di civili innocenti. Tutta gente che deve ricevere gli aiuti umanitari necessari».
Bergoglio ha poi chiesto «un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso quello libanese: preghiamo per i libanesi, specialmente per gli abitanti del sud costretti a lasciare i loro villaggi. Faccio appello alla comunità internazionale affinché si metta fine alla spirale di vendetta e non si compiano più attacchi come quello compiuto dall'Iran qualche giorno fa, che possono fare precipitare quella regione in una guerra ancora più grande. Tutte le nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza e i loro territori non devono essere attaccati o invasi. La sovranità va rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace non da odio e guerra».
12:20
12:20
«È salito a 26 morti il bilancio del raid sulla moschea»
Il movimento islamista Hamas, attraverso il ministero della sanità di Gaza, afferma che è salito a 26 morti il bilancio del raid israeliano della scorsa notte sulla moschea a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Il precedente bilancio, stilato dai servizi di soccorso, indicava il numero di 21 vittime.
«Il numero di martiri provocati dagli attacchi della forza di occupazione alla moschea dei Martiri di Al Aqsa e della (annessa) scuola Ibn Rushd ha raggiunto il numero di 26, con molti altri feriti», indica il ministero in una nota.
In un suo comunicato, l'esercito israeliano (Idf) ha affermato di aver compiuto un «attacco di precisione sui terroristi di Hamas che stavano operando in un centro di comando e controllo», senza precisare il numero le vittime.
12:19
12:19
Il CICR chiede il rilascio immediato degli ostaggi a Gaza
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha chiesto il rilascio immediato senza condizioni degli ostaggi israeliani detenuti dal movimento islamista Hamas, al potere a Gaza, nel primo anniversario del massacro da lui perpetrato il 7 ottobre dello scorso anno in Israele.
«Il fatto che così tante famiglie siano ancora separate dai loro cari dopo dodici mesi di conflitto è straziante: occorre fare ogni sforzo per riunire gli ostaggi alle loro famiglie», si legge nel messaggio della Croce rossa, che ha anche chiesto che si possa accedere ai sequestrati per verificare le loro condizioni.
Il comitato ha aggiunto che tutte le parti devono «comportarsi con rispetto nei confronti di tutte le persone colpite dal conflitto: sono esseri umani con diritti e meritano protezione, aiuti umanitari e la possibilità di ricostruire le loro vite in sicurezza».
12:18
12:18
Almeno 6 morti tra Rafah, Al-Zawaida e Jabaliya
Almeno sei palestinesi sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza in raid israeliani che hanno colpito Rafah, Al-Zawaida e soprattutto Jabaliya, nel nord, dove Israele ha lanciato una nuova operazione terrestre, «mettendo in trappola decine di famiglie» palestinesi: lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa.
«Fonti locali riferiscono che le forze di occupazione israeliane sono avanzate nella parte orientale di Jabaliya, nel nord della Striscia, circondando famiglie nelle loro case e nelle scuole predisposte all'accoglienza degli sfollati. Contemporaneamente, l'artiglieria israeliana ha preso di mira aree residenziali di Jabaliya, provocando distruzione e panico diffusi. Sono inoltre stati impiegati droni, che hanno sparato su abitazioni civili a Jabaliya, contribuendo a incrementare il bilancio delle vittime. Fra le persone uccise c'è anche il giornalista Hassan Hamad, la cui casa è stata colpita durante i bombardamenti», scrive Wafa.
Quanto agli altri cinque morti, uno si trovava in un ex edificio scolastico nel quartiere Samir di Gaza City, due in un'ex scuola ad Al-Zawida, nel centro della Striscia, mentre un corpo è stato recuperato vicino ad Al-Abadlah, vicino a Rafah, nel sud. Infine, una donna è rimasta uccisa nel sobborgo di Abasan Al-Kabira, a est di Khan Younis, sempre nel sud, e diversi membri della sua famiglia sonio feriti.
11:14
11:14
La Chiesa evangelica riformata in Svizzera commemora le vittime del conflitto
La Chiesa evangelica riformata in Svizzera (EKS) commemora le vittime del conflitto in Medio Oriente. Il pensiero è rivolto a tutte le persone colpite, indipendentemente dall'origine o dalla religione.
Le indicibili sofferenze di entrambe le parti ci ricordano con urgenza la necessità di pace e giustizia in questa regione, ha indicato oggi l'EKS. Questo conflitto non deve scalfire il consenso comune a schierarsi contro la violenza e a favore dei diritti umani e ad aiutare chi ha bisogno di aiuto.
11:14
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Il premier libanese invita il mondo a «fare pressione su Israele» per un cessate il fuoco
Il premier libanese Najib Mikati ha invitato il mondo a «fare pressione su Israele» affinché «si impegni per un cessate il fuoco», dopo una notte di intensi bombardamenti israeliani sulla periferia sud di Beirut, roccaforte dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese Hezbollah.
In un suo comunicato, Mikati ha anche lodato il presidente francese Emmanuel Macron che «ancora una volta ha sostenuto il Libano», evocando un prossimo vertice internazionale e ribadendo il suo «sostegno all'appello di Francia e Stati Uniti» ad una tregua.
09:30
09:30
L'IDF: «Stiamo circondando Jabalia»
Le truppe israeliane stanno circondando il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, dove il movimento islamista Hamas si sta riorganizzando, malgrado i numerosi raid, fa sapere l'esercito dello Stato ebraico (Idf), che poco prima ha detto di aver avvertito la popolazione palestinese locale, intimandole di evacuare la zona.
«Le truppe della 401esima e della 460esima brigata sono riuscite a circondare la zona e stanno conducendo operazioni in quel settore», ha fatto sapere l'Idf.
Quest'ultimo ha indicato che informazioni dei servizi segreti rivelano «la presenza di terroristi e di infrastrutture del terrore nell'area di Jabaliya» ed evidenziano «gli sforzi di Hamas di ricostruire le sue capacità operative in quell'area». «Prima e durante l'operazione, l'Iaf (l'aviazione militare, ndr) ha colpito decine di obiettivi militari nell'area per appoggiare le truppe di terra dell'Idf», dicono ancora i militari dello Stato ebraico.
Il portavoce della protezione civile di Gaza, Mahmud Gaza, interpellato dall'agenzia di stampa France-Presse (Afp), ha affermato che diversi raid hanno scosso Jabaliya nelle ultime ore, parlando di «molte vittime».
Il campo di Jabaliya è stato bombardato spesso e con regolarità dall'inizio della guerra, un anno fa.
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Il punto alle 07.30
Le sirene anti-missile stanno risuonando in Alta Galilea, nel nord di Israele vicino al confine libanese. Lo scrive Ynet.
«Il numero di morti è salito a 21 e c'é un gran numero di feriti a seguito del bombardamento da parte dell'occupazione (Israele) di una moschea che ospitava gli sfollati davanti al cancello dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale», ha dichiarato il portavoce della Protezione Civile, Mahmud Bassal.
L'esercito israeliano (Idf), dal canto suo, ha reso noto che l'Aeronautica militare ha lanciato nella notte un attacco «mirato» contro «un complesso che in precedenza fungeva da scuola Ibn Rushd, nell'area di Deir al Balah», nel centro della Striscia di Gaza. Nel complesso, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, si trovava «un centro di comando e controllo all'interno del quale operavano i terroristi di Hamas».
L'Aeronautica militare israeliana ha condotto durante la notte «attacchi mirati contro una serie di depositi di armi e siti di infrastrutture terroristiche appartenenti all'organizzazione terroristica Hezbollah nell'area di Beirut»: lo rende noto su Telegram l'esercito israeliano (Idf). «L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha deliberatamente posto i suoi impianti di produzione di armi e gli armamenti sotto gli edifici residenziali nel cuore della città di Beirut, mettendo a rischio la popolazione civile dell'area», prosegue il comunicato.
L'emittente tv libanese di Hezbollah, al Manar, riporta che i caccia israeliani hanno effettuato nella notte più di 25 raid nelle aree di Al-Mreijeh, Burj Al-Barajneh, Airport Road e Haret Hreik nella parte meridionale di Beirut.
Le forze israeliane hanno lanciato volantini sul nord della Striscia di Gaza, intimando alla popolazione palestinese di evacuare la zona di Jabalia in vista di un attacco. Lo scrive Ynet, che aggiunge che l'attacco - secondo il notiziario panarabo Al Araby Al Jadeed - è iniziato con l'ingresso di soldati dell'Idf nel campo profughi di Jabalia e negli edifici circostanti.
«L'orribile» attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele ha «segnato le anime»: lo afferma il Segretario Generale dell'Onu, Antonio Guterres, in un video pubblicato su X per commemorare le vittime della strage. Guterres è stato ripetutamente attaccato dai funzionari israeliani per le precedenti mancanze nel condannare adeguatamente i massacri di Hamas, le violenze sessuali ampiamente documentate di quel giorno e i successivi attacchi a Israele, tanto che il governo Natanyahu lo ha dichiarato «persona non grata» nel Paese mercoledì scorso. Nel video, il numero uno dell'Onu menziona le violenze sessuali e sottolinea la sua condanna delle atrocità e della presa di ostaggi, compreso il rifiuto di Hamas di consentire le visite della Croce Rossa. Guterres ricorda «tutti coloro che sono stati brutalmente uccisi e hanno subito violenze indicibili, compresa la violenza sessuale, mentre stavano semplicemente vivendo la loro vita». E chiede ancora una volta il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, la fine della guerra e una soluzione al conflitto israelo-palestinese, sottolineando le «profonde sofferenze umane» che la guerra ha inflitto ai «palestinesi di Gaza e ora al popolo libanese».