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A rivelarlo è il Guardian che cita fonti iraniane — Kharkiv: attacco russo nella notte — Allerta aerea scattata poco prima della mezzanotte: secondo il governatore della regione, sono stati sferrati tre attacchi con missili S-300 — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:47
22:47
«Drone ricognitore e palloni russi su Dnipropetrovsk»
I russi hanno lanciato questa sera un drone da ricognizione e diversi palloni sulla regione di Dnipropetrovsk. A riferirlo è il comando dell'aeronautica delle forze armate ucraine in un post su Facebook citato da Ukrinform.
«Le informazioni su (droni) Shahed usati dal nemico nella regione di Dnipropetrovsk la sera del 12 febbraio, che circolano su alcuni canali Telegram, non sono corrette», hanno riferito le autorità. «Il nemico ha utilizzato un Uav da ricognizione e diversi palloni con riflettori angolari», hanno aggiunto, sottolineando che sono stati attivati i sistemi di difesa antiaerea e il risultato è in fase di verifica.
La precisazione giunge dopo che il presidente dell'amministrazione statale regionale di Mykolaiv, Vitaly Kim, e il presidente del consiglio regionale di Dnepropetrovsk, Nikolai Lukashuk , avevano riferito di droni Shahed vicino al Dnipro.
22:03
22:03
Zelensky: «Allargare le sanzioni all'industria nucleare russa»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di allargare le sanzioni globali all'industria nucleare russa, a causa della guerra in Ucraina.
«C'è un altro passo di sanzioni del nostro stato contro l'industria nucleare dello stato terrorista. Con il mio decreto, ho attuato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale di imporre sanzioni a 200 persone che lavorano per l'industria nucleare russa», ha detto Zelensky nel suo discorso serale riportato da Ukrinform, ricordando la decisione di Kiev di sanzionare 199 russi e un ucraino, Yuriy Chernichuk, vice capo ingegnere della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
«Stiamo facendo di tutto per rendere le sanzioni contro l'industria nucleare russa parte delle sanzioni globali contro la Russia per la guerra. Non è facile. C'è una certa resistenza, ma c'è stato un tempo in cui anche altre restrizioni contro la Russia sembravano difficili da attuare», ha sottolineato. «Ora ci sono, ad esempio, su petrolio e prodotti petroliferi dalla Russia».
«Tutti gli elementi del sistema russo coinvolti nella guerra, nel fornire terrore e finanziare l'aggressione devono essere isolati dal sistema globale. Questo sarà fatto», ha aggiunto il leader ucraino. «Ciò è tanto più vero per coloro che hanno partecipato al sequestro e alle azioni illegali nella nostra centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il ricatto delle radiazioni da parte della Russia contro il mondo deve essere punito».
19:39
19:39
Ex Wagner: «Avevo 10 anni da scontare, sono diventato mercenario»
«Il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin è arrivato alla prigione in elicottero tra agosto e settembre. Avevo ancora 10 anni di carcere da scontare per omicidio colposo. Ho pensato che sei mesi a combattere in Ucraina fossero meglio dei 10 o 11 anni che avrei dovuto passare in prigione».
È il racconto fatto alla CNN di uno dei due ex mercenari catturati dall'esercito ucraino alla fine del 2022, reclutati nel gruppo paramilitare del cosiddetto «cuoco di Putin», per i suoi trascorsi nella ristorazione ai tempi in cui il presidente russo era vicesindaco a San Pietroburgo.
I due combattenti ed ex detenuti hanno raccontato di perdite orribili in assalti «a prima ondata». «Eravamo in 90. Sessanta sono morti in un primo assalto, uccisi dai colpi di mortaio. Alcuni sono rimasti feriti, ma non si poteva prestare soccorso», ha raccontato uno di loro, «se un gruppo non ha successo, ne viene inviato subito un altro. Le vittime si accumulavano a decine».
L'altro combattente riferisce di aver fatto parte di un attacco durato cinque giorni, attraverso una foresta vicino alla città di Lysychansk, al confine tra Lugansk e Donetsk: «I primi passi nella foresta sono stati difficili per le mine. Su dieci ragazzi, sette sono stati uccisi immediatamente. Sono stato lì per cinque giorni, con persone che morivano accanto a me, pregando Dio, chiedendo acqua. Pensavo di poter abbassare l'arma ma il combattimento ricominciava 10 minuti dopo, non c'era nessuna emozione, solo un'ondata dopo l'altra. Quattrocento combattenti Wagner sono stati portati lì, e poi sempre di più, in continuazione».
Secondo le stime dei servizi segreti occidentali e dei gruppi di difesa delle carceri, sono stati reclutati tra i 40.000 e i 50.000 uomini.
18:26
18:26
«L'Iran ha inviato droni in Russia con navi e aerei»
«L'Iran ha utilizzato navi e una compagnia aerea statale per inviare i nuovi tipi di droni armati avanzati a lungo raggio in Russia da utilizzare nella sua guerra contro l'Ucraina». A rivelarlo è il Guardian che cita fonti in Iran.
«Almeno 18 dei droni sono stati consegnati alla marina di Vladimir Putin dopo che ufficiali e tecnici russi hanno effettuato una missione a Teheran a novembre, dove è stata mostrata loro una gamma completa di tecnologie iraniane», si legge nell'articolo.
Durante la visita a Teheran a novembre, «la delegazione russa di 10 uomini ha selezionato sei droni Mohajer-6, che hanno una gittata di circa 200 km e trasportano due missili sotto ciascuna ala, insieme a 12 droni Shahed 191 e 129, che hanno anche una capacità di attacco aria-terra. A differenza dei più noti droni Shahed 131 e 136, che sono stati ampiamente utilizzati dalla Russia nei raid kamikaze contro obiettivi ucraini, i droni a volo più alto sono progettati per lanciare bombe e tornare alla base intatti», continua l'articolo del corrispondente del Guardian in Medio Oriente, Martin Chulov.
«La maggior parte dei droni inviati in Russia sono stati prelevati segretamente da una nave iraniana da una base sulla costa del Mar Caspio e poi trasferiti in mare su una nave della marina russa», hanno detto le fonti citate dal Guardian, mentre «altri sono stati inviati su una compagnia aerea iraniana di proprietà statale, hanno aggiunto». Teheran «ha anche inviato tecnici a Mosca per aiutare a mettere in servizio i droni. Le fonti hanno rivelato che tre funzionari iraniani per drone - 54 funzionari in tutto - hanno contribuito a implementare il velivolo di contrabbando nell'esercito russo».
I droni «sono stati prodotti nella stessa fabbrica militare nella città centrale di Isfahan che è stata colpita il 28 gennaio da quello che si crede sia stato un drone israeliano», spiega il Guardian. «Si ritiene che l'ultima consegna di droni sia stata messa in servizio sull'Ucraina il 20 novembre. Altri ordini erano attesi prima del sospetto attacco israeliano, che si ritiene abbia causato danni significativi alla produzione dei sistemi d'arma più avanzati dell'Iran, inclusi missili di precisione guidati e droni».
«Il Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane (IRGC) è stato in prima linea nel crescente legame» tra Russia e Iran, «con i leader di alto livello, Khalil Mohammadzadeh, Suleiman Hamidi e Ali Shamkhani, che hanno svolto un ruolo centrale nelle esportazioni di droni verso la Russia». Le fonti del Guardian «includono coloro che hanno una conoscenza diretta della vendita di droni, delle loro capacità e delle specifiche di produzione».
Il giornale spiega che i droni Mohajer-6 «ricevuti dalla Russia a novembre possono rimanere in volo per sei ore e funzionare con energia elettrica. Possono trasportare bombe da 40 kg e contenere sistemi di imaging e puntamento ad alta precisione. Lo Shahed 129 trasporta un carico utile più pesante di 60 kg, ma può rimanere in volo solo per quattro ore, mentre lo Shahed 191 può volare per cinque ore, trasportando 70 kg». Le fonti «hanno affermato che la capacità del velivolo iraniano di battere i sistemi di disturbo è molto apprezzata dalla Russia».
13:52
13:52
«173 ospedali distrutti, serve 1 miliardo per le strutture mediche»
Le forze russe hanno danneggiato 1218 strutture mediche in Ucraina dall'inizio dell'offensiva su vasta scala, di queste 540 sono ospedali. Lo ha detto oggi a Ukrinform il ministro ucraino della Salute Viktor Liashko.
Secondo Liashko 173 ospedali sono andati completamente distrutti e serve "fino ad un miliardo di dollari per riportare lo stato delle strutture mediche statali a quello che era prima del 24 febbraio".
11:22
11:22
La regione di Kherson bombardata dai russi almeno 49 volte
«Gli invasori russi hanno bombardato ieri per ben 49 volte il territorio della regione di Kherson» ed «una persona è rimasta ferita. L'area è stata attaccata con artiglieria, cannoni antiaerei, mortai, carri armati e anche con dei missili». Lo scrive Ukrinform.
Secondo il governatore della regione, Oleh Sinehubov, citato dal Guardian, «tre missili russi S-300 hanno colpito ieri sera la città ucraina orientale di Kharkiv» e «una infrastruttura è stata danneggiata».
11:21
11:21
Zelensky rimuove il numero due della Guardia Nazionale
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollevato dall'incarico il numero due della Guardia Nazionale, Ruslan Dziuba, con un ordine esecutivo in data di ieri nel quale tuttavia non vengono specificate le ragioni del provvedimento. Lo riferisce Kyiv Independent, sottolineando che Dziuba era responsabile della logistica militare.
In quest'ottica quindi, la decisione di Zelensky sembra rientrare nei cambi ai vertici di istituzioni e agenzie governative seguiti agli scandali e alle accuse di corruzione.
La Guardia Nazionale ucraina fa capo al ministero dell'Interno e ha responsabilità di sicurezza pubblica. In questa fase è anche direttamente impegnata al fronte.
11:20
11:20
«Ieri colpite 14 basi temporanee russe»
Le forze ucraine hanno colpito nelle ultime 24 ore, con missili e artiglieria, 14 basi temporanee russe, un deposito di munizioni e un complesso di missili antiaerei: lo riporta lo Stato Maggiore dell'esercito di Kiev nel suo aggiornamento quotidiano sull'andamento del conflitto.
Le truppe ucraine hanno colpito almeno 19 volte le basi temporanee russe nel Paese ed hanno abbattuto un aereo Su-25 oltre a un drone di tipo Orlan. Sempre nelle ultime 24 ore, Kiev ha respinto gli attacchi russi vicino a 11 insediamenti, tra cui Bilohorivka e Serebrianske nella regione di Lugansk e Torske, Fedorivka, Bakhmut, Ivanivske, Chasiv Yar, Pervomaiske, Pobeda, Vuhledar e Mariinka nel Donetsk.
Secondo l'esercito ucraino, i russi hanno lanciato 12 attacchi missilistici (tre dei quali hanno colpito le infrastrutture civili nella regione di Kharkiv), 32 attacchi aerei e oltre 90 attacchi con sistemi missilistici a lancio multiplo (MLRS) contro le infrastrutture ucraine.
07:23
07:23
Il punto alle 7.00
Oggi, domenica 12 febbraio, è il 354. giorno dall'inizio della guerra in Ucraina. I combattimenti continuano con violenza soprattutto nell'est del Paese. Nella notte, le forze armate russe hanno lanciato tre attacchi missilistici nella notte su Kharkiv, secondo quanto riferito dal governatore della regione Oleg Sinegubov su Telegram. L'allerta aerea è scattata poco prima della mezzanotte. Secondo Sinegubov sono stati sferrati tre attacchi con missili S-300. Una infrastruttura sarebbe stata danneggiata e si conta almeno un ferito, un uomo di 35 anni ricoverato in ospedale.
Ieri, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, commentando il viaggio europeo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha affermato: «L'Europa si sta dissolvendo, e presto scomparirà del tutto».
Il fondatore del gruppo di mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin, ha affermato in un'intervista, intanto, che Mosca deve stabilire obiettivi chiari nella sua campagna: stabilire con fermezza la propria presenza nell'Ucraina orientale o spingersi avanti per catturare una parte maggiore del Paese. Per farlo deve catturare la roccaforte di Bakhmut, ma le truppe di Kiev stanno opponendo una feroce resistenza. Lo riporta il Guardian.
Prendere «Bakhmut è necessario affinché le nostre truppe possano operare. Perché lo chiamano tritacarne? Perché l'esercito ucraino sta inviando sempre più unità. Probabilmente è troppo presto per dire che siamo vicini. Ci sono molte strade in uscita e meno strade in entrata. Le truppe ucraine sono ben addestrate e come ogni grande città è impossibile catturarla frontalmente. Stiamo gestendo molto bene. Prima dobbiamo prendere Bakhmut e poi possiamo dire forte e chiaro che l'abbiamo presa».