L'Iran non vuole «pressioni politiche» da parte dell'Aiea
L'Iran non vuole «pressioni politiche» da parte dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). Lo ha affermato il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ismail Baghaei, mentre il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, si trova in visita a Teheran per incontri con le autorità.
«La Repubblica islamica dell'Iran, in quanto paese responsabile e impegnato nel Trattato di non proliferazione nucleare, che ha un programma nucleare pacifico, si aspetta che l'agenzia adotti un approccio indipendente e professionale, libero da pressioni politiche e considerazioni riguardanti l'Iran», ha detto Baghaei in un'intervista all'agenzia di stampa della Repubblica islamica (Irna, controllata dal governo).
«Ospitare il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica è un chiaro segnale dell'approccio della Repubblica islamica dell'Iran per continuare la cooperazione con l'agenzia sulla base degli impegni e degli obblighi delineati nelle normative e nelle convenzioni internazionali pertinenti», ha aggiunto il portavoce.
«Disposti a negoziare se gli europei lo vogliono»
L'Iran è disponibile a negoziare per rilanciare un patto sul suo programma nucleare ma spetta ai paesi europei, coinvolti nell'accordo del 2015 noto come Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa, Piano d'azione congiunto globale), prendere l'iniziativa.
«L'Iran non ha mai abbandonato il tavolo delle trattative sul suo programma nucleare pacifico», ha affermato il ministro degli esteri di Teheran, Abbas Araghchi, dopo un incontro nella capitale iraniana, definito «diretto e importante», con il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi.
«La palla è nel campo dell'Ue/E3», ha scritto sulla rete sociale X Araghachi, in riferimento a Francia, Germania e Gran Bretagna, ovvero i tre paesi europei che avevano firmato, assieme a Russia, Cina e Usa, l'accordo sul nucleare nel 2015, da cui Washington ha ritirato la firma nel 2018 per decisione dell'allora presidente Donald Trump. Successivamente Teheran ha ripreso le attività di arricchimento dell'uranio.
Siamo «disposti a negoziare in base al nostro interesse nazionale e ai nostri diritti inalienabili, ma non siamo pronti a negoziare sotto pressione e intimidazione», ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran.
«Ottenere risultati è fondamentale per evitare la guerra»
Ottenere «risultati» nei colloqui con l'Iran è fondamentale per evitare la guerra: lo ha affermato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'Energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, durante una visita a Teheran.
«È indispensabile arrivare, a questo punto, a risultati concreti, tangibili e visibili che indichino che questo lavoro congiunto sta migliorando la situazione (...) e in senso generale ci sta allontanando dal conflitto e, sostanzialmente, dalla guerra», ha detto Grossi in una conferenza stampa congiunta con il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia nucleare, Mohammad Eslami.