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L'Iran ha lanciato centinaia di missili contro Israele

Teheran ha parlato di una «risposta legale, razionale e legittima agli atti terroristici» dello Stato Ebraico, che rilancia: «Sceglieremo quando rispondere» – La condanna del DFAE – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'Iran ha lanciato centinaia di missili contro Israele
Red. Online
01.10.2024 06:18
01:08
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Israele: «Continueremo a colpire con forza in Medio oriente»

Israele ha promesso che nel corso della notte tra martedì e mercoledì i suoi aerei da combattimento continueranno a colpire «con forza» nelle prossime ore «in Medio Oriente». Lo ha dichiarato in un comunicato il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari, dopo che l'Iran ha attaccato Israele lanciando 180 missili verso il suo territorio.

«L'aeronautica militare continua a operare a pieno regime e stanotte continueremo a colpire con forza in Medio Oriente come facciamo da un anno», ha dichiarato Hagari. 

01:06
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Attacco israeliano a sud di Beirut

L'IDF ha annunciato un attacco in corso a sud di Beirut, in particolare nel quartiere di Dahiyeh, dove venerdì scorso è stato ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.

«Stiamo attaccando obiettivi dei terroristi di Hezbollah», ha precisato l'esercito israeliano in una nota.

01:05
01:05
«Potremmo ridurre Tel Aviv in cenere»

«L'Iran interrompe la sua operazione, ma se Israele intraprende nuove azioni, la nostra risposta sarà più potente«: lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. »Ora, i sostenitori di Israele hanno la responsabilità di fermare il regime, invece di perpetrare stupide interferenze«, ha aggiunto.

»Siamo stati capaci di distruggere Tel Aviv e Haifa durante i nostri attacchi missilistici di ieri - ha avvertito l'ex comandante della Forza Qods Ahmad Vahidi -, ma se il regime israeliano commette un errore, potremmo cambiare idea e ridurre Tel Aviv in cenere in una notte«. 

23:46
23:46
L'IDF chiede l'evacuazione del quartiere Dahiyeh di Beirut

L'esercito israeliano ha chiesto ai residenti del quartiere Dahiyeh di Beirut, lo stesso dove si trovava il quartier generale di Hezbollah dove è stato ucciso il leader Hassan Nasrallah, di evacuare.

23:27
23:27
«Colpiremo ogni Paese che intervenga in aiuto a Israele»

«Colpiremo i Paesi che intervengano direttamente e si lascino coinvolgere in ogni possibile aggressione di Israele contro l'Iran. Attaccheremo simultaneamente i loro centri e interessi nella regione». Lo ha affermato il Quartier generale delle Forze armate iraniane.

23:19
23:19
«Se Israele oserà ancora useremo armi più avanzate»

«Gli attacchi dell'Iran contro Israele sono stati legittimi e se il regime sionista osa continuare i suoi crimini, la nostra reazione sarà più dura: useremo le nostre armi più avanzate». Lo ha affermato il ministro della Difesa iraniano Aziz Nasirzadeh, citato da Irna. «Se il regime sionista commette un errore di calcolo, molto probabilmente attaccheremo di nuovo. Useremo missili che hanno una tecnologia avanzata e sono più distruttivi», ha aggiunto.

22:50
22:50
Nuova operazione di terra stasera nel sud del Libano

L'esercito israeliano ha reso noto che, durante le operazioni di terra di stasera nel sud del Libano, l'IDF ha individuato decine di armi, una base di lancio di razzi e postazioni di combattimento di Hezbollah. Lo riferisce Haaretz. L'aeronautica militare ha inoltre attaccato stasera più di 100 obiettivi.

22:49
22:49
«L'Iran ha fatto un grosso errore e pagherà»

«L'Iran ha fatto un grosso errore stasera e ne pagherà le conseguenze». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al gabinetto di sicurezza, citato dai media israeliani.

22:38
22:38
Discussioni in corso sulla risposta all'Iran

«È in corso un dibattito attivo su come Israele risponderà all'attacco missilistico balistico iraniano»: lo ha detto Joe Biden parlando con i reporter, aggiungendo che le conseguenze per Teheran devono ancora essere valutate.

22:37
22:37
L'Iran ha usato missili ipersonici Fattah

Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica ha utilizzato per la prima volta missili ipersonici Fattah, per distruggere il radar dei sistemi antimissile israeliano Arrow. È quanto scrive su X l'emittente iraniana Press Tv. Il missile Fattah, il conquistatore in Farsi, ha una gittata di 1.400 chilometri e una capacità di colpire il bersaglio tra 13 e 15 volte la velocità del suono. È stato presentato per la prima volta dalla Forza aerospaziale delle Guardie rivoluzionarie durante una cerimonia a Teheran poco più di un anno fa.

22:18
22:18
Mosca: il Medio Oriente dimostra il fallimento della politica di Biden

La situazione in Medio Oriente dimostra «il fallimento totale dell'amministrazione Biden» nella regione. «Una tragedia sanguinosa che non fa che crescere. Le dichiarazioni disarticolate della Casa Bianca dimostrano un'impotenza totale nella risoluzione delle crisi». Lo afferma su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

22:18
22:18
Da Biden pieno sostegno a Israele

Il presidente statunitense Joe Biden ribadisce il «pieno sostegno» americano a Israele dopo l'attacco dell'Iran.

22:15
22:15
Khamenei: «Con l'aiuto di Dio i nostri colpi saranno più gravi»

«Con l'aiuto di Dio, i colpi del fronte della resistenza al corpo fatiscente e decadente del regime sionista saranno più gravi e dolorosi», ha ammonito in serata il leader supremo iraniano Ali Khamenei in un post sul suo account X, in ebraico e persiano, riferendosi agli attacchi missilistici di oggi contro Israele.

22:03
22:03
In Libano 95 morti nelle ultime 24 ore

Nelle ultime 48 ore, le autorità libanesi hanno registrato 140 attacchi aerei e bombardamenti israeliani in diverse regioni del Paese, soprattutto nel sud. Lo riferisce il quotidiano libanese L'Orient le Jour online, aggiungendo che il Ministero della Sanità libanese ha segnalato 95 morti nelle ultime 24 ore, tra cui sei paramedici, tre bambini, otto donne, 11 siriani e sei diverse nazionalità. Le persone ferite nello stesso arco di tempo sono state 172.

Sale così a 1.873 il numero dei morti e a 9.134 quello dei feriti registrati in Libano dall'inizio degli scontri tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre 2023, il giorno dopo l'inizio della guerra a Gaza, scrive ancora la stessa fonte.

22:02
22:02
Le parole di Daniel Hagari

Tramite un messaggio postato sui social, le Forze di difesa israeliane hanno annunciato che l'attacco perpetrato stasera dall'Iran avrà delle conseguenze. «L'attacco dell'Iran è un'escalation grave e pericolosa» ha detto il portavoce dell'esercito Daniel Hagari. «Ci saranno conseguenze. Risponderemo come, dove e quando lo vorremo, in conformità con le direttive del governo di Israele».

21:56
21:56
Gli USA: «Risponderemo adeguatamente a qualsiasi attacco dell'Iran»

«Risponderemo adeguatamente a qualsiasi attacco iraniano a truppe o asset americani»: lo ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder in un briefing con i reporter.

21:54
21:54
Halevi: «Sceglieremo quando punire l'Iran»

Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Herzl Halevi, ha dichiarato questa sera, al termine di una valutazione della situazione, che Israele ha dimostrato la sua capacità «di impedire al nemico di assicurarsi un risultato grazie alla combinazione di un comportamento civile esemplare e di un sistema di difesa aerea molto forte». Halevi ha aggiunto che «sceglieremo quando» l'Iran pagherà il prezzo per le sue azioni. «Dimostreremo le nostre capacità di attacco precise e sorprendenti, in linea con le istruzioni dei vertici politici».

21:46
21:46
Operazione di polizia all'ambasciata d'Israele a Stoccolma

È in corso una grossa operazione di polizia presso l'ambasciata d'Israele a Stoccolma con dieci volanti coinvolte. Le testimonianze raccolte dall'emittente svedese TV4 parlano di una possibile sparatoria ma la polizia al momento ha deciso di non entrare nel dettaglio. «Non posso né confermare né smentire» ha dichiarato Nadya Norton, portavoce della polizia. «Si dice che sarebbe stato udito un botto nella zona e noi siamo sul posto per controllare e indagare» ha aggiunto Norton.

21:43
21:43
UE: «Ferma condanna per il lancio di missili dell'Iran»

«L'UE condanna con la massima fermezza gli attacchi dell'Iran con missili balistici contro Israele, che costituiscono una grave minaccia alla sicurezza regionale. L'UE ribadisce il suo impegno per la sicurezza di Israele e per la stabilità dell'intero Medio Oriente». Lo afferma il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Unione Europea.

«Le ondate successive di attacchi e ritorsioni hanno alimentato una spirale incontrollabile di conflitto. L'UE rimane pienamente impegnata a contribuire a ridurre le tensioni e a scongiurare una pericolosa guerra regionale: siamo in stretto contatto con tutte le parti interessate».

21:39
21:39
Spari su palestinesi che minacciavano soldati a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato di aver aperto il fuoco contro «decine di sospetti palestinesi che hanno iniziato ad avvicinarsi alle forze israeliane sul Corridoio Netzarim nella Striscia di Gaza» e che «rappresentavano una minaccia». Lo riferiscono i media israeliani. L'IDF ha poi aggiunto che nessun militare è rimasto ferito e che la situazione è ora sotto controllo. Non è chiaro al momento se ci siano vittime tra i palestinesi.

21:38
21:38
Israele contro Guterres, «incapace di condannare l'Iran»

La condanna espressa dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo l'ondata di missili iraniani su Israele, contro «l'ampliamento del conflitto e l'escalation in Medio Oriente» non piace al governo israeliano. «Noi condanniamo - ha subito replicato su X il ministero degli Esteri dello Stato ebraico - la tua incapacità di mettere insieme un tweet che dichiari l'Iran responsabile di aver lanciato 181 missili balistici su 10 milioni di civili israeliani».

21:31
21:31
«Stanotte Israele continuerà gli attacchi in tutta regione»

Un funzionario dell'IDF ha detto ai giornalisti che stanotte l'aeronautica militare israeliana «continuerà a condurre attacchi potenti in tutto il Medio Oriente». Lo riferiscono Barak Ravid, reporter di Walla e Axios, e altre fonti di stampa.

L'IDF ha inoltre annunciato di aver «eliminato oggi il terrorista Dhu al-Faqar Hinawi, comandante della divisione Imam Husayn in un attacco mirato a Beirut».

Hinawi, aggiunge l'IDF, «si è arruolato nell'organizzazione terroristica di Hezbollah e ha ricoperto diversi ruoli, tra cui Capo dell'ingegneria nell'unità Aziz e Capo di Hezbollah nella regione di Aleppo. In seguito è stato nominato Comandante della divisione Imam Husayn» che dall'inizio della guerra «ha trasferito il suo quartier generale in Libano e opera in stretta collaborazione con le unità della regione meridionale di Hezbollah».

La divisione, prosegue l'esercito, svolge un ruolo significativo nel combattimento e ha effettuato molti attacchi terroristici dal territorio libanese, siriano e iracheno, tra cui il lancio di numerosi missili anticarro, droni e razzi verso comunità nel nord di Israele, e ha preso parte all'attacco di Uav contro una scuola a Eilat nel novembre 2023.

21:28
21:28
«Colpite 3 basi israeliane con missili ipersonici»

«Abbiamo colpito tre basi militari israeliane vicino a Tel Aviv». Lo hanno reso noto con un comunicato diffuso a Teheran i Guardiani della rivoluzione dopo il lancio di decine di missili contro Israele.

La televisione pubblica iraniana ha poi aggiunto che nell'attacco sono stati utilizzati missili ipersonici di fabbricazione iraniana Fatah.

«Il premier israeliano Benyamin Netanyahu dovrebbe essere consapevole del fatto che l'Iran non è alla ricerca della guerra, ma affronterà con forza qualsiasi minaccia» ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. «L'attacco di oggi era solo una parte del nostro potere, non entrate in guerra con l'Iran» ha aggiunto.

21:26
21:26
Casa Bianca: attacco iraniano sconfitto e reso inefficace

L'attacco iraniano a Israele appare essere stato «sconfitto e reso inefficace», grazie alla professionalità dell'Idf e al supporto americano, e non ha causato vittime né danni agli asset del Paese, secondo i primi accertamenti: lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan in un briefing con i reporter alla Casa Bianca.

Sullivan ha inoltre confermato che «l'Iran ha lanciato quasi 200 missili contro target israeliani». «Ci consulteremo con Israele sui prossimi passi» e «continueremo a monitorare la situazione per ulteriori minacce e attacchi dall'Iran e dai suoi alleati», ha aggiunto il consigliere per la sicurezza USA.

Il segretario di Stato USA Antony Blinken giudica da parte sua «totalmente inaccettabile» l'attacco dell'Iran a Israele. «Il mondo deve condannarlo», ha detto Blinken.

«Condanniamo questi attacchi sconsiderati da parte dell'Iran e chiediamo a Teheran di fermare ulteriori attacchi, inclusi quelli condotti dalle forze alleate», ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder in un briefing con i reporter, ribadendo il sostegno incrollabile degli USA a Israele.

21:19
21:19
Hamas: «Attacco eroico dell'Iran contro Israele»

Hamas ha salutato come «eroico» l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele.

21:18
21:18
Israele: in azione la 98ma, l'unità d'élite delle grandi crisi

Il numero esatto non è noto, ma si sa che i soldati dell'unità di riserva specializzata che compone la 98ma divisione dell'esercito israeliano sono tra i 10 e i 20 mila. E sono i militari che vengono mobilitati durante le grandi crisi per svolgere un ruolo chiave nelle missioni strategiche che richiedono forze altamente qualificate. Come l'operazione «mirata e limitata» che l'IDF ha avviato sul territorio libanese in queste ore.

Composta principalmente da truppe aviotrasportate, la 98ma è famosa, e citata nei manuali di guerra, per la sua capacità di effettuare operazioni rapide e incisive, sia per attacchi di terra che per infiltrazioni profonde.

La divisione, ritirata da Gaza in agosto, è stata trasferita nei giorni scorsi nel nord di Israele, al confine con il Libano, e i primi commando hanno oltrepassato il confine con la missione di sradicare le postazioni di Hezbollah che dall'8 ottobre bombardano le città settentrionali di Israele. Impedendo a circa 70 mila sfollati di fare ritorno nelle loro comunità.

I riservisti dell'unità hanno preso parte a innumerevoli operazioni nella Striscia, in particolare a Khan Younis, nel sud di Gaza. Secondo i resoconti ufficiali dell'IDF, hanno portato a compimento la loro missione uccidendo migliaia di terroristi di Hamas e di altri gruppi jihadisti palestinesi e distruggendo imponenti arsenali. Un militare della 98ma divisione ha dichiarato in giornata che martedì alcune forze sono rimaste all'interno del Libano, mentre altre sono entrate e uscite, come hanno riferito i media israeliani. Un filmato pubblicato dall'esercito fa vedere un commando con giubbotti antiproiettile, caschi e zaini subito prima di entrare in territorio libanese.

Il gruppo d'élite è salito agli onori della cronaca, per così dire, in marzo quando il suo comandante, generale Dan Goldfuss, parlando da Gaza ha invitato tutti i politici israeliani a essere «degni» dei soldati e dei riservisti dell'IDF. Che, nonostante le forti divisioni e le manifestazioni oceaniche a cui avevano preso parte nei mesi precedenti contro la riforma della giustizia di Benyamin Netanyahu, al momento dell'emergenza erano tutti insieme a dare la vita per la sicurezza del popolo israeliano.

Un anno di combattimenti a Gaza, e dopo neanche un mese di pausa spediti ad affrontare corpo a corpo i miliziani che vogliono vendicare la morte di Hassan Nasrallah. Stanchi di guerra per la 98ma non è una citazione, è l'incubo che non ha fine, a un anno dal 7 ottobre.

21:10
21:10
Il DFAE condanna l'attacco dell'Iran

«La Svizzera è seriamente preoccupata» per l'attacco missilistico contro Israele. E, per questo, «condanna fermamente» quanto avvenuto. Sui propri canali social, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha preso posizione rispetto al lancio di missili effettuato oggi da Teheran. Un lancio, si legge, «che aumenta ulteriormente il rischio di una grave escalation nella regione. Le ostilità devono cessare immediatamente per consentire una de-escalation».

21:05
21:05
Attentato a Jaffa: 6 morti alla fermata del metrò

Poco prima che sullo Stato ebraico cadesse la pioggia dei missili iraniani, il terrore era già arrivato nel cuore di Israele: a Jaffa, nel sud dell'area metropolitana di Tel Aviv, due uomini con armi e coltelli hanno colpito i passeggeri in un vagone del metrò.

Sono poi scesi aprendo il fuoco sulle persone in quel momento presenti sulla banchina e accoltellandole altre, anche fuori dalla stazione. Sei i morti alla fine dell'attacco. Altre nove persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in modo grave. I due assalitori sono stati uccisi poco dopo.

Sui media israeliani sono subito comparse le agghiaccianti immagini dell'attacco riprese dalle telecamere di sicurezza: si vedono gli attentatori mentre scendono dalla metropolitana alla fermata Sdérot-Yéroushalaïm, poi gli stessi che fanno fuoco sui presenti.

I due, che secondo la polizia gridavano 'Allah akhbar', hanno poi continuato ad accoltellare persone sul vicino Jerusalem boulevard, prima di essere uccisi da un agente della polizia cittadina e da un passante armato, secondo quanto scrivono i media locali.

Testimoni hanno raccontato al Jerusalem Post il terrore e il caos di quei momenti. «Eravamo sul metrò quando abbiamo sentito gli spari all'esterno - ha detto uno di loro -. Inizialmente abbiamo pensato a fuochi d'artificio, poi abbiamo capito che era qualcosa di molto peggio. Ci siamo buttati a terra. La gente gridava. Abbiamo visto una persona che sanguinava».

I feriti sono stati trasportati agli ospedali Wolfson di Holon e Ichilov di Tel Aviv. Inizialmente, scrive Maariv, si pensava ad una sparatoria legata alla criminalità, come ne vengono registrate con una certa frequenza nella zona, dove risiede un noto boss. Ma appena chiarita la natura dell'attacco, sul luogo sono giunti molti agenti, subito impegnati a verificare la presenza di «altre minacce», come riferito da un comunicato.

Poco dopo, infatti, i media israeliani avevano riferito che era stata segnalata la presenza di terroristi in un albergo, l'Hasharon Hotel di Herzliya, poco distante da Tel Aviv. Qualcuno aveva lanciato l'allarme dopo aver sentito quelli che sembravano colpi d'arma da fuoco. Le forze di sicurezza hanno poi verificato che si era trattato di un falso allarme.

21:05
21:05
«Israele ha sconfitto l'attacco dell'Iran»

«Israele ha effettivamente sconfitto» l'attacco dell'Iran. Lo afferma il segretario di Stato USA Antony Blinken, secondo quanto riportato da CNN.

20:40
20:40
180 i missili balistici lanciati dall'Iran su Israele

Sono stati circa 180 i missili balistici che l'Iran ha lanciato contro Israele nell'attacco di stasera. Lo riferisce l'esercito israeliano citato dai media locali.

Secondo una fonte della Difesa israeliana, citata da Haaretz, c'è una vittima degli attacchi iraniani su Israele: un palestinese di Gaza ucciso nella città di Gerico, in Cisgiordania.

20:20
20:20
Teheran ha informato Russia e USA prima dell'attacco a Israele

Alti funzionari iraniani hanno detto alla Reuters, ripresa dal sito di Haaretz, che Teheran avrebbe informato la Russia prima degli attacchi missilistici su Israele. Un alto funzionario iraniano ha aggiunto che gli Stati Uniti erano stati allertati dall'Iran tramite canali diplomatici «poco prima dell'attacco».

20:20
20:20
L'Iran chiude lo spazio aereo e ferma tutti i voli

L'Iran chiude lo spazio aereo e ferma tutti i voli. «L'Iran è ora in stato di guerra», ha dichiarato il ministero dell'Intelligence iraniano avvertendo che Teheran affronterà i Paesi che dovessero sostenere Israele.

20:19
20:19
Alcuni dei missili iraniani sono stati intercettati dagli USA

Alcuni dei missili iraniani lanciati oggi verso Israele sono stati intercettati dai sistemi anti-missilistici USA dislocati nella regione, prima di raggiungere i cieli dello Stato ebraico, e non dall'Iron Dome israeliano. Lo riferiscono fonti americane citate dalla Bbc.

Anche la Giordania ha reso noto di aver intercettato missili e droni lanciati dall'Iran verso Israele.

I servizi medici di emergenza di Israele, Magen David Adom, hanno segnalato due feriti lievi nell'attacco missilistico iraniano sul Paese. Lo riporta Times of Israel. I due sono rimasti feriti da schegge a Tel Aviv.

Altre persone sono state invece curate per ferite lievi dopo essere cadute mentre correvano nei rifugi per ripararsi o per attacchi di ansia.

Dopo l'attacco iraniano, Israele ha riaperto lo spazio aereo. Lo riferiscono i media israeliani.

20:11
20:11
Il Medio Oriente gela le Borse, corrono petrolio e oro

L'attacco dell'Iran a Israele gela le Borse. Preoccupate da una escalation in Medio Oriente, le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rosso ad eccezione di Londra, salita dello 0,48%. Milano è invece calata dell'1,04% mentre Francoforte e Parigi hanno ceduto rispettivamente lo 0,65% e lo 0,81%. In rosso anche a Wall Street, dove il Nasdaq e lo S&P 500 pagano il prezzo più alto e si avviano a un ottobre che appare tutto in salita in attesa delle elezioni americane.

Corrono invece il petrolio e l'oro. Il Wti avanza del 5% e rivede quota 71 dollari al barile. Avanza deciso anche il Brent: le quotazioni non solo recuperano le perdite di quasi del 3% di avvio seduta, ma arrivano a guadagnare il 5%. L'oro sale invece dell'1,12% confermandosi, insieme ai Treasury americani, un bene rifugio per eccellenza.

L'incursione israeliana in Libano e l'attacco diretto dell'Iran a Israele preoccupano gli investitori perché, affermano alcuni analisti, aprono scenari inediti in un momento di incertezza della politica americana in attesa delle elezioni presidenziali. La corsa alla Casa Bianca procede serrata e, in assenza di una chiaro leader, gli investitori procedono già con cautela, anche se sollevati dalla nuova linea della Fed, che ha aperto una stagione di tagli dei tassi.

Dopo una riduzione di mezzo punto, è possibile che entro la fine dell'anno ci siano altre due sforbiciate da un quarto di punto a meno di sorprese legate a improvvise fiammate sui prezzi.

Di fronte alle tensioni in Medio Oriente a Wall Street corrono i titoli della difesa. Northrop Grumman guadagna il 4,3%, L3Harris Technologies il 3,6% e Lockheed Martin il 3,4%. Rialzi he compensano le perdite nel settore tecnologico, con Nvidia e Apple le più pesanti.

20:09
20:09
Netanyahu avrebbe cercato Putin prima dell'attacco iraniano

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe cercato di verificare la possibilità di una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin qualche ora prima della rappresaglia missilistica iraniana su Israele. Lo riferiscono alcuni media internazionali, riprendendo un'ipotesi avanzata fra gli altri dalla testata israeliana Ynet. Secondo questa fonte, la cosa sarebbe stata valutata per sondare un ipotetico intervento del leader del Cremlino su Teheran per provare a evitare l'attacco.

19:48
19:48
Attacco finito, gli israeliani possono lasciare i rifugi

Il Comando interno dell'esercito israeliano ha annunciato che gli israeliani possono uscire dai rifugi, dopo l'attacco di missili iraniani. I residenti sono tuttavia invitati a continuare a seguire le istruzioni.

Il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, citato dai media, ha intanto affermato che l'attacco dell'Iran contro Israele «avrà delle conseguenze. Abbiamo dei piani e agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo». «Siamo in stato di massima allerta in difesa e in offensiva, proteggeremo i cittadini di Israele», ha aggiunto.

L'ordine di lanciare missili contro Israele è stato dato dal leader supremo iraniano Ali Khamenei. Lo scrive la Reuters nel suo sito web precisando di averlo appreso da un alto funzionario e aggiungendo che dopo l'attacco missilistico di questa sera Khamenei rimane in un luogo sicuro, sempre secondo quanto ha affermato un alto funzionario iraniano.

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha avuto una conversazione telefonica con il collega israeliano Benyamin Netanyahu sullo sfondo della rappresaglia missilistica dell'Iran. Lo riportano i media del Regno Unito citando fonti di Downing Street che non precisano per ora i contenuti della chiamata. Starmer sta consultando d'urgenza anche altri leader, in particolare di Paesi mediorientali, fra cui re Abdallah di Giordania.

«Condanno l'ampliamento del conflitto in Medio Oriente, con un'escalation dopo l'altra. Questo deve finire. Abbiamo assolutamente bisogno di un cessate il fuoco». Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres dopo le notizie dell'attacco missilistico dell'Iran contro Israele.

19:47
19:47
Biden ordina di aiutare Israele ad abbattere i missili

«Il presidente e la vicepresidente monitorano l'attacco iraniano contro Israele dalla Situation Room e ricevono aggiornamenti. Il presidente ha dato indicazione all'esercito americano di aiutare Israele nella difesa e abbattere i missili che puntano verso Israele». Lo afferma Sean Savett, portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale.

19:41
19:41
Spari a festa a Beirut per l'attacco iraniano contro Israele

Numerosi colpi di arma da fuoco sono stati uditi a Beirut e dintorni presumibilmente sparati verso il cielo per celebrare l'attacco missilistico iraniano contro Israele. Lo riferisce nel suo sito web l'emittente televisiva libanese LBC.

19:34
19:34
Schegge o razzi caduti anche a Tel Aviv

L'IDF ha annunciato la caduta di schegge o razzi a Tel Aviv, vicino al Mar Morto, nel sud del Paese e nella regione di Sharon. Non si segnalano feriti al momento.

19:32
19:32
Allarme antiaereo ad Amman

Nella capitale della Giordania, Amman, il cielo notturno si è illuminato quando è stato attraversato da un oggetto che sembrava essere un missile, riferisce Al Jazeera online aggiungendo che allo stesso tempo un allarme antiaereo veniva trasmesso dagli altoparlanti, mentre numerose persone si sono radunate all'aperto. Frattanto, sono stati uditi diversi tonfi ed esplosioni in lontananza, seguiti da alcuni lampi di luce, aggiunge la stessa fonte.

19:30
19:30
I missili sopra la Città Santa

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno pubblicato un post su X in cui mostrano i missili sorvolare la Città Santa di Gerusalemme. «Questo è l'obiettivo del regime iraniano: tutti» scrivono le IDF, riferendosi al fatto che Gerusalemme è un luogo sacro per i cristiani, gli ebrei e i musulmani.

19:27
19:27
«Le esplosioni che state sentendo sono il risultato delle intercettazioni»

«L'attacco dell'Iran sta continuando, rimanete in uno spazio protetto fino a nuovo ordine. Le esplosioni che state sentendo sono il risultato delle intercettazioni» dei missili o di frammenti caduti. È il messaggio dell'esercito israeliano (IDF) su Telegram aggiungendo che «la difesa aerea sta identificando e intercettando i lanci».

19:26
19:26
Sospesi tutti i voli da e per Israele

I voli in arrivo e in partenza da Israele sono stati sospesi per l'arrivo di missili dall'Iran. Gli aerei in arrivo sono stati dirottati verso altre destinazioni. Lo riferisce il portale israeliano Ynet.

19:23
19:23
L'attacco iraniano contro Israele è una «risposta legale, razionale e legittima agli atti terroristici»

L'attacco iraniano contro Israele è una «risposta legale, razionale e legittima agli atti terroristici», ha scritto su X la missione iraniana presso le Nazioni Unite a New York. «Se il regime sionista dovesse osare rispondere o commettere ulteriori atti di cattiveria, ne deriverà una risposta successiva e schiacciante. Si consiglia agli Stati regionali e ai sostenitori dei sionisti di separarsi dal regime» ha aggiunto la missione. L'ordine iraniano di lanciare missili contro Israele è stato impartito dalla Guida Suprema Khamenei, hanno dichiarato alla Reuters alti funzionari iraniani.

19:21
19:21
L'Iran parla di rappresegalia per i leader di Hamas e Hezbollah uccisi

Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica ha dichiarato che la raffica di missili lanciati contro Israele dall'Iran è una rappresaglia per l'uccisione dei leader dei loro principali alleati, Hezbollah e Hamas, ovvero Hassan Nasrallah e Ismail Haniyeh. La Reuters riferisce che quasi 200 missili sono stati lanciati dall'Iran verso Israele, secondo la radio dell'esercito israeliano. Al momento non è chiaro quanti abbiano raggiunto i bersagli, mentre la maggior parte dei resoconti dei testimoni parla di «missili che volano sopra di noi».

19:10
19:10
Segnalata una seconda ondata di missili

Una seconda ondata di missili è stata segnalata in volo sopra Gerusalemme. Ne dà notizia il Guardian. 

18:52
18:52
In questa prima ondata lanciati almeno 102 missili

Una pioggia di missili iraniani sta investendo Tel Aviv, come sta constatando l'agenzia di notizia italiana ANSA sul posto. Il portale israeliano Ynet scrive di almeno 102 missili per la prima ondata. In tutto Israele, ora, stanno intanto risuonando le sirene d'allarme anti missile.

18:45
18:45
L'Iran ha lanciato missili verso Israele

L'esercito israeliano afferma che dall'Iran sono stati lanciati missili verso Israele, riferisce la Reuters. Secondo l'agenzia di stampa, sono già state segnalate sirene d'allarme a Tel Aviv e ora anche a Gerusalemme. Ecco un post su X delle Forze di difesa israeliane (IDF), in cui si dice che tutti i civili israeliani sono nei rifugi antiatomici mentre razzi provenienti da Iran vengono sparati contro Israele.

18:43
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Ucciso a Beirut un leader di Hezbollah

L'Idf ha reso noto che nel raid di oggi su Beirut è stato ucciso Muhammad Ja'far Kasir, per 15 anni a capo dell'Unità 4400, «uno dei leader più anziani dell'organizzazione terroristica Hezbollah e la persona più importante nell'asse terroristico Iran-Hezbollah-Siria».

«Considerato vicino al regime iraniano, era coinvolto in centinaia di operazioni di contrabbando di armi 'strategiche' dall'Iran a Hezbollah, ed era tra coloro che promuovevano il progetto di missili di precisione del gruppo terroristico».

18:42
18:42
L'attacco dell'Iran potrebbe essere di vasta portata

«Stiamo seguendo seriamente la minaccia di un attacco missilistico da parte dell'Iran contro Israele, potrebbe essere di vasta portata». Lo ha detto in un nuovo briefing il portavoce dell'IDF Daniel Hagari.

17:53
17:53
Libano, in più di 100 mila scappano in Siria

Per più di un decennio divisi tra libanesi, recalcitranti a ospitare una massa considerevole di profughi, e indesiderati siriani in fuga dalla Siria in guerra, circa 150mila tra libanesi e siriani sono ora fianco a fianco a fare la fila ai posti di frontiera tra i due Paesi per fuggire dal Libano sotto il fuoco di Israele e cercare riparo in Siria.

L'alto commissariato per i diritti umani dell'Onu ha detto che da metà settembre, da quando sono cominciati gli attacchi massicci israeliani nel sud del Libano, nella valle orientale della Bekaa e in varie zone di Beirut, sono circa 100mila i siriani tornati in Siria.

Il Libano, che ha una popolazione di circa sei milioni di persone e che ha una superficie corrispondente grosso modo all'Abruzzo, da almeno dieci anni ospita più di un milione di profughi siriani. La loro presenza, associata al prolungarsi in Libano della più grave crisi finanziaria della storia del paese, ha acuito enormemente le tensioni tra le due comunità, con sempre più frequenti episodi di violenza e discriminazione compiuti da libanesi contro famiglie vulnerabili di siriani.

La guerra di Israele in Libano ha sparigliato le carte anche in questa dinamica: accanto ai 100mila siriani in fuga, circa 40mila libanesi, per lo più originari della Bekaa e del sud del Paese, si sono uniti in fila ai convogli di siriani che cercano di raggiungere le zone siriane di Homs e Damasco.

Si tratta delle due città più vicine al Libano e quelle dove, per diverse ragioni familiari, si dirige gran parte dei libanesi e dei siriani che fuggono. «Passiamo dall'incudine in Libano al martello in Siria», afferma Abu Ali, padre di famiglia in attesa da ore, assieme alla moglie e ai figli, di passare al punto di frontiera di Dabbusie per raggiungere Homs.

«In Siria non abbiamo più una casa né un lavoro. E i miei genitori faticano a sopravvivere», afferma Abu Ali in riferimento al fatto che anche in Siria, devastata dal conflitto in corso da più di 13 anni e travolta da una crisi economica aggravata dalle sanzioni occidentali, le condizioni di vita sono molto difficili.

I libanesi che fuggono in Siria lo fanno - sperano - in via temporanea. «Spero di tornare tra qualche giorno, al massimo tra una settimana», afferma Hisham, in fila al valico di frontiera di Masnaa e diretto a Damasco. Come gran parte dei libanesi che scappano, Hisham è sciita ed è originario del sud del Libano. Il punto di raccolta per lui e molte altre famiglie dello stesso villaggio è la periferia sud di Damasco, dove Hezbollah da 12 anni ha stabilito una vera e propria roccaforte politica, sociale ed economica. «Andremo a stare da amici che vivono vicino al santuario di Sayyida Zeinab», afferma Hisham, in riferimento al santuario sciita di Damasco, sotto influenza diretta dell'Iran.

Altri libanesi, provenienti dalla Bekaa, confinante con la Siria, raggiungono Qusayr, una località siriana tra Homs e il confine libanese. Qui nel 2013 Hezbollah ha condotto un'aspra battaglia con gruppi armati locali, che si opponevano allora alle forze governative di Damasco. Il Partito di Dio ha spazzato via non soltanto i gruppi armati siriani rivali ma ha di fatto costretto quasi tutta la popolazione di Qusayr a lasciare la zona.

«Noi andiamo a Qusayr, raggiungiamo mio cugino», afferma Mona al valico di Qasr. Mona è madre di famiglia e lascia dietro suo marito Ali. «Lui aspetta di capire come si evolve la situazione. Tutti noi speriamo di tornare presto alle nostre case».

17:40
17:40
«Difenderemo Hezbollah anche dopo Nasrallah»

«Come abbiamo sostenuto Hezbollah durante l'epoca di Sayyed Hassan Nasrallah lo difenderemo ancora». Lo ha affermato il segretario della Sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Akbar Ahmadian, dopo avere visitato l'ufficio di Hezbollah a Teheran.

«Hezbollah inizierà una nuova esperienza dopo questo incidente», ha detto Ahmadian in riferimento all'uccisione del leader del gruppo Nasrallah da parte di Israele. «La resistenza è coinvolta in una guerra, una singola azione non ha significato», ha detto il segretario della Sicurezza nazionale rispondendo ad una domanda riguardo a contromisure contro gli attacchi di Israele.

17:36
17:36
Forte boato a Tel Aviv

Un forte boato è stato sentito a Tel Aviv. Lo ha constatato l'agenzia di notizie italiana ANSA sul posto.

L'esplosione sentita questa sera a Tel Aviv è stata provocata da un ordigno lanciato dal Libano sul centro di Israele e caduto in un'area aperta. Lo rende noto l'esercito israeliano.

Le sirene non sono state attivate in base al protocollo che non lo prevede se razzi o missili cadono esplodendo in aree non abitate.

17:27
17:27
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è «estremamente preoccupato»

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è «estremamente preoccupato» per l'escalation del conflitto in Libano, «chiede un cessate il fuoco immediato» e sottolinea che «una guerra totale deve essere evitata a tutti i costi e la sovranità e l'integrità territoriale del Libano devono essere rispettate».

Il portavoce Stephane Dujarric ha fatto sapere in una nota che Guterres ha parlato questa mattina con il premier libanese Najib Mikati, e gli ha detto che l'intero sistema Onu nel paese «è mobilitato per assistere tutti coloro che sono nel bisogno».

17:17
17:17
L'ambasciata USA in Israele dirama allerta di alto livello

L'ambasciata statunitense in Israele ha diramato «un avviso di allerta di alto livello ai suoi dipendenti in Israele e nei Territori palestinesi, ordinando loro di tornare a casa e di prepararsi a entrare in un rifugio antiaereo»: lo riporta Haartez riprendendo il New York Times. È la prima volta che viene emesso un ordine del genere dopo l'attacco aereo dell'Iran contro Israele nell'aprile scorso.

17:16
17:16
USA: altri tre squadroni aerei in arrivo in Medio Oriente

Tre ulteriori squadroni aerei americani di F-15, F-16 e A-10 stanno arrivando in Medio Oriente. Lo afferma lo US Central Command su X.

17:10
17:10
L'Ue per un cessate il fuoco immediato fra Hezbollah e Israele

«L'Ue rinnova il suo appello per un cessate il fuoco immediato tra Hezbollah e Israele e affinché entrambe le parti si impegnino ad attuare pienamente e simmetricamente la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in modo da garantire il ritorno in sicurezza delle popolazioni sfollate da entrambe le parti, nell'ambito di una più ampia soluzione negoziata».

Lo dichiara l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. Bruxelles aveva tentato di elaborare una dichiarazione a 27 ma, a quanto si apprende, ciò non è stato possibile a causa del veto di un Paese membro.

«L'ampiezza della situazione umanitaria in rapido deterioramento richiede un'assistenza internazionale urgente: l'Ue è già completamente mobilitata e ha appena annunciato un'assistenza aggiuntiva il 29 settembre, in aggiunta agli impegni precedenti. Si sta valutando un ulteriore sostegno dell'UE per far fronte alle crescenti esigenze umanitarie. Il coordinamento consolare tra gli Stati membri dell'Ue e con gli altri Paesi associati viene esercitato in tempo reale per garantire la nostra preparazione a qualsiasi situazione di emergenza», spiega l'Alto Rappresentante.

17:07
17:07
Sanzioni USA a coloni israeliani violenti in Cisgiordania

Gli Usa hanno imposto sanzioni contro un gruppo di coloni violenti in Cisgiordania che, secondo il Dipartimento del tesoro, ha ripetutamente attaccato i palestinesi e distrutto le loro proprietà nel territorio occupato da Israele.

«Attraverso queste attività violente, Hilltop Youth sta destabilizzando attivamente la Cisgiordania e danneggiando la pace e la sicurezza sia dei palestinesi che degli israeliani», ha dichiarato il Tesoro Usa in un comunicato. Il gruppo ha compiuto omicidi, incendi dolosi e altri attacchi per intimidire i palestinesi e ha devastato la loro comunità, ha detto il Tesoro.

17:02
17:02
L'Iran prepara un attacco imminente contro Israele

L'Iran si prepara a un attacco con missili balistici contro Israele. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando un funzionario dell'amministrazione USA, secondo il quale l'attacco sarebbe «imminente».

Secondo un responsabile della Casa Bianca, un attacco militare diretto dall'Iran contro Israele comporterà gravi conseguenze per Teheran.

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha intanto messo in guardia dai «giorni di grandi sfide» che attendono il Paese. «Quello che vi chiedo sono due cose», dice Netanyahu.

«Uno, di obbedire rigorosamente alle direttive dell'Home Front Command. Salva delle vite. E secondo, restare uniti. Restiamo fermi insieme nei giorni difficili che ci attendono. Insieme resisteremo, insieme combatteremo e insieme vinceremo». Lo riporta il Times of Israel.

16:38
16:38
La Svizzera è preoccupata per l'escalation di violenza in Libano

La Svizzera è «profondamente preoccupata» per l'escalation di violenza in Libano. Oggi il DFAE ha invitato tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità. Non sono stati segnalati feriti tra i 1'200 cittadini svizzeri presenti sul posto.

Il diritto internazionale, compreso quello umanitario, deve essere rispettato. La Svizzera invita al dialogo e alla de-escalation, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

La scorsa notte l'esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato un'offensiva di terra in Libano per lottare contro le milizie islamiste di Hezbollah, nonostante gli appelli internazionali alla de-escalation. Da diversi giorni, l'esercito israeliano sta effettuando intensi bombardamenti in Libano, sostenendo di avere come obiettivo gli Hezbollah.

Finora nessun ferito svizzero

Finora non sono stati segnalati feriti tra i circa 1'200 cittadini elvetici registrati presso l'ambasciata svizzera in Libano, ha precisato il DFAE all'agenzia Keystone-ATS. Circa 90 persone sono inoltre registrate nell'applicazione Travel Admin per un soggiorno nella regione.

I servizi di Ignazio Cassis sconsigliano i viaggi in Libano e raccomandano ai cittadini svizzeri di lasciare il Paese con i propri mezzi. Il DFAE afferma che non sta organizzando alcuna partenza. Tutte le rappresentanze svizzere nella regione rimangono operative e il personale sta bene. La helpline del DFAE è inoltre disponibile 24 ore su 24.

Diversi Paesi stanno organizzando l'evacuazione dei propri cittadini. La marina francese, ad esempio, si è pre-posizionata nel caso in cui i suoi cittadini debbano essere sfollati al largo delle coste libanesi e la Germania ha inviato ieri un aereo militare a Beirut.

Anche i militari dell'Esercito svizzero schierati come «peacekeeper» nell'ambito della missione Untso (missione delle Nazioni Unite per il monitoraggio del cessate il fuoco in Medio Oriente) stanno bene. Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) ha annunciato oggi pomeriggio, tramite la piattaforma X, che si trovano in luoghi protetti.

16:33
16:33
Sanzioni USA ai coloni israeliani violenti in Cisgiordania

Gli Usa hanno imposto sanzioni contro un gruppo di coloni violenti in Cisgiordania che, secondo il Dipartimento del tesoro, ha ripetutamente attaccato i palestinesi e distrutto le loro proprietà nel territorio occupato da Israele.

«Attraverso queste attività violente, Hilltop Youth sta destabilizzando attivamente la Cisgiordania e danneggiando la pace e la sicurezza sia dei palestinesi che degli israeliani», ha dichiarato il Tesoro USA in un comunicato. Il gruppo ha compiuto omicidi, incendi dolosi e altri attacchi per intimidire i palestinesi e ha devastato la loro comunità, ha detto il Tesoro.

15:37
15:37
Erdogan: «Daremo sostegno al Libano in ogni modo»

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che la Turchia sosterrà il Libano «con ogni mezzo» nel contesto dell'intensificarsi degli attacchi da parte di Israele. «Li sosterremo in tutti i modi possibili», ha affermato Erdogan citando i «fratelli libanesi», durante un discorso al Parlamento di Ankara.

«Avverto chiaramente Israele sul fatto che i risultati di un'operazione di terra in Libano non somiglieranno alle loro precedenti occupazioni», ha aggiunto il leader turco, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara.

«L'aggressione di Israele coinvolge anche la Turchia. Ci opporremo a questo terrore di Stato con tutti i mezzi a nostra disposizione per la nostra patria, la nostra nazione e la nostra indipendenza», ha detto Erdogan, dopo avere sostenuto che l'amministrazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu vorrebbero «mettere gli occhi» sull'Anatolia.

15:23
15:23
Ex viceministro bulgaro: «Hezbollah potrebbe colpire in Europa»

«L'organizzazione Hezbollah è stata dissanguata dopo l'operazione militare di Israele, ma non ha ancora perso del tutto la sua vitalità. Ciò che è più pericoloso per noi europei è che possa scoppiare di seguito una guerriglia urbana nel nostro continente». Lo ha dichiarato Milen Keremedciev, ex vice ministro degli Esteri della Bulgaria, in un'intervista al canale televisivo Btv.

«Non dimentichiamo che il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso nell'operazione israeliana, aveva dato il nulla osta all'attentato del 18 luglio 2012 all'aeroporto di Burgas», rinomata località balneare bulgara sul Mar Nero, dove una bomba in un autobus carico di turisti israeliani causò sette morti e oltre trenta feriti.

«Questo tipo di vendetta per l'assassinio di Hassan Nasrallah è molto probabile e facilmente realizzabile», ha aggiunto Keremedciev. A suo dire «cellule di Hezbollah in Europa potrebbero essere attivate contro aziende e missioni israeliane».

15:22
15:22
L'IDF: «Puntiamo a un'offensiva il più breve possibile, anche solo di poche settimane»

L'esercito israeliano (Idf) ha rivelato di aver già effettuato più di 70 mini incursioni con le forze speciali dall'inizio della guerra, distruggendo numerose postazioni di Hezbollah, tunnel e migliaia di armi che sarebbero state potenzialmente utilizzate dal gruppo terroristico per invadere Israele. Lo riporta il Times of Israel.

I funzionari militari hanno affermato che mirano a rendere l'offensiva «il più breve possibile, anche solo di poche settimane. Non c'è stata alcuna intenzione da parte dell'Idf di rimanere nel Libano meridionale, ma invece, prevede di rafforzare le sue difese e la sorveglianza al confine dopo l'operazione di terra».

15:21
15:21
Erdogan: «Netanyahu verrà fermato come è successo con Hitler»

«Come Hitler è stato fermato in passato lo stesso accadrà a (Benjamin) Netanyahu», il premier israeliano. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un discorso in occasione della riapertura del Parlamento dopo la pausa estiva, trasmesso dalla TV di Stato Trt.

«Gaza è diventata un campo di sterminio dove sono state uccise decine di migliaia di persone. È un imbarazzo per l'umanità e addirittura ci sono alcuni Paesi che continuano a sostenere Israele mentre quelli che stanno in silenzio sono complici. Qualunque cosa faccia Israele, prima o poi sarà fermato», ha aggiunto il leader turco, citando anche i recenti raid israeliani in Libano.

15:19
15:19
«Tremila terroristi di Hezbollah erano pronti per attaccare»

Circa 2.400 terroristi di Radwan e altri 500 terroristi della Jihad islamica palestinese, addestrati da Radwan, erano in attesa nei villaggi del Libano meridionale per attaccare Israele nei giorni successivi all'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Lo rende noto l'Idf in una conferenza stampa in cui si spiega che già 70 mini incursioni sono state effettuate dalle forze speciali israeliane in Libano per un totale di mille siti di Hezbollah in Libano. Lo riporta il Times of Israel.

15:18
15:18
Klm sospende i voli per Israele fino alla fine dell'anno

La compagnia aerea olandese Klm ha annunciato la sospensione dei collegamenti aerei con Israele fino alla fine dell'anno. La decisione è stata presa in seguito al prolungarsi della crisi mediorientale e della sua estensione.

In precedenza Klm aveva deciso di sospendere i collegamenti con l'aeroporto di Tel Aviv fino al 26 ottobre.

15:15
15:15
Almeno 600 persone si sono rifugiate in un monastero al confine tra Israele e Libano

Almeno 600 persone si sono rifugiate in un monastero al confine tra Israele e Libano dopo che l'esercito israeliano ha intimato ai residenti di Ain Ebl e di almeno altre 20 città di evacuare immediatamente le proprie case. Lo riportano i media internazionali.

Gli abitanti sono fuggiti nel monastero nella città di Rmeish, nel Libano meridionale, che non ha ricevuto alcun avvertimento da parte di Israele, in attesa di un convoglio dell'esercito che li scorti a Beirut.

15:14
15:14
Londra sollecita «un cessate il fuoco immediato»

In Libano serve «un cessate il fuoco immediato e una soluzione diplomatica dei problemi, nessuno vuole vedere una escalation regionale». Lo ha detto oggi a Sky il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, alla luce delle «incursioni» belliche annunciate dell'esercito israeliano e ai preludi d'invasione.

Lammy ha peraltro evocato «una situazione volatile e in peggioramento», rinnovando l'appello ai cittadini britannici ancora presenti a lasciare il Libano e a farlo «con urgenza» approfittando dei charter indicati dal governo. «Se chiuderanno gli aeroporti, il governo non potrà garantire un'evacuazione rapida», ha avvertito.

14:43
14:43
A Gaza il bilancio è salito a 41.638 morti

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 41.638 persone sono state uccise nella guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 23 morti nelle 24 ore precedenti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 96.460 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.

14:38
14:38
Restrizioni ai civili nel nord e nel centro di Israele

Il Comando del fronte interno dell'Idf ha imposto nuove restrizioni ai civili nel nord e nel centro di Israele, tra cui Tel Aviv, Gerusalemme, la regione di Sharon, l'area del Carmelo, Wadi Ara e la Cisgiordania settentrionale, dopo che questa mattina Hezbollah ha lanciato razzi verso il centro del Paese e in vista delle imminenti festività del Capodanno ebraico.

14:23
14:23
Svizzera «profondamente preoccupata» per l'escalation in Libano

La Svizzera è «profondamente preoccupata» per l'escalation di violenza in Libano. Oggi il DFAE ha invitato tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità. Non sono stati segnalati feriti tra i 1.200 cittadini svizzeri presenti sul posto.

Il diritto internazionale, compreso quello umanitario, deve essere rispettato. La Svizzera invita al dialogo e alla de-escalation, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

La scorsa notte l'esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato un'offensiva di terra in Libano per lottare contro le milizie islamiste di Hezbollah, nonostante gli appelli internazionali alla de-escalation. Da diversi giorni, l'esercito israeliano sta effettuando intensi bombardamenti in Libano, sostenendo di avere come obiettivo gli Hezbollah.

Finora nessun ferito svizzero

Finora non sono stati segnalati feriti tra i circa 1.200 cittadini elvetici registrati presso l'ambasciata svizzera in Libano, ha precisato il DFAE all'agenzia Keystone-ATS. Circa 90 persone sono inoltre registrate nell'applicazione Travel Admin per un soggiorno nella regione.

I servizi di Ignazio Cassis sconsigliano i viaggi in Libano e raccomandano ai cittadini svizzeri di lasciare il Paese con i propri mezzi. Il DFAE afferma che non sta organizzando alcuna partenza. Tutte le rappresentanze svizzere nella regione rimangono operative e il personale sta bene. La helpline del DFAE è inoltre disponibile 24 ore su 24.

Diversi Paesi stanno organizzando l'evacuazione dei propri cittadini. La marina francese, ad esempio, si è pre-posizionata nel caso in cui i suoi cittadini debbano essere sfollati al largo delle coste libanesi e la Germania ha inviato un aereo militare a Beirut lunedì.

13:27
13:27
UNIFIL: «Qualsiasi incursione in Libano viola la sovranità e l'integrità territoriale libanese»

«Qualsiasi incursione in Libano viola la sovranità e l'integrità territoriale libanese e viola la risoluzione 1701». Lo scrive in una nota Unifil (la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite), precisando che «nonostante questo pericoloso sviluppo - ovvero l'inizio delle operazioni di terra delle Idf nel Paese dei cedri - le forze di peacekeeping rimangono in posizione».

«Abbiamo piani di emergenza pronti da attivare se assolutamente necessario», ha precisato l'Unifil, che esorta le parti a «fare un passo indietro» ed evitare un'escalation che «porterà solo più violenza e più spargimento di sangue».

«I civili devono essere protetti, le infrastrutture civili non devono essere prese di mira e il diritto internazionale deve essere rispettato», ha concluso la missione Onu, esortando le parti a rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e la 1701 «come unica soluzione praticabile per riportare la stabilità in questa regione».

12:00
12:00
Gaza, in un anno uccisi 11.000 bimbi e 6.000 donne

L'esercito israeliano in un anno ha ucciso a Gaza almeno 11.000 bambini e 6.000 donne, il bilancio più alto rispetto a qualsiasi conflitto degli ultimi 20 anni, considerando lo stesso lasso di tempo: lo denuncia Oxfam di fronte all'allargamento del conflitto in Libano e in Cisgiordiana (compresa Gerusalemme est) e all'ulteriore massacro di civili che ne sta conseguendo.

Oltre 25 mila bambini hanno perso un genitore o sono rimasti orfani e in moltissimi hanno perso un arto. Inoltre, in media ogni 3 ore i bombardamenti colpiscono un'infrastruttura civile, tra cui scuole, ospedali e punti di distribuzione degli aiuti umanitari.

Le vittime indirette del conflitto potrebbero essere oltre 180mila, si legge inoltre in un comunicato, in cui Oxfam lancia un appello urgente per un immediato cessate il fuoco e la fine delle atrocità.

Fino ad oggi il numero più alto di donne uccise in un solo anno era di 2.600 in Iraq nel 2016, secondo i dati relativi al periodo 2004-2021, forniti dallo Small Arms Survey. Il numero più alto di bambini uccisi era stato registrato in Siria, dove nei primi due anni e mezzo di guerra ne erano morti 11.000, circa 4.700 all'anno.

Oxfam sottolinea poi che il numero record di donne e bambini uccisi a Gaza non include le circa 20.000 persone non identificate, disperse o sepolte sotto le macerie. Uno studio pubblicato a luglio su Lancet ha stimato che il numero reale di morti nella Striscia potrebbe essere superiore a 186.000, prendendo in considerazione le morti indirette, ad esempio per fame o mancanza di assistenza sanitaria.

«I rapporti delle Nazioni Unite degli ultimi 18 anni confermano che in nessun altro conflitto era mai stato ucciso un numero così alto di minori. Nell'ultimo anno a Gaza, questo numero indicibile è stato di cinque volte superiore a quello registrato tra il 2005 e il 2022 - afferma Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia -. Cifre scioccanti che impongono la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente, soprattutto di fronte all'escalation regionale a cui stiamo assistendo».

Pezzati ricorda che «gli orribili attentati del 7 ottobre di un anno fa, che hanno causato 1.200 vittime tra cittadini israeliani e stranieri, tra cui 282 donne e 36 bambini, con 250 persone prese in ostaggio, hanno costituito gravi violazioni del diritto internazionale umanitario. Ma niente giustifica la morte violenta di innocenti. A questo si aggiunge la complicità dei Paesi più influenti nel contesto internazionale, che hanno continuato a rifornire Israele di armi, senza chiedere conto del massacro di civili».

12:00
12:00
Israele ordina l'evacuazione di oltre 20 aree nel sud del Libano

L'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di evacuare oltre 20 aree nel sud del Libano.

In una dichiarazione rilasciata su X, il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichai Adraee, ha chiesto ai residenti di diversi villaggi nel Libano meridionale, tra cui Aabbassiyeh e Bint Jbeil, di evacuare a nord del fiume Awali, decine di chilometri a nord del confine israeliano. Lo riportano i media israeliani.

«Le attività di Hezbollah stanno costringendo l'Idf ad agire contro il gruppo», si legge nella dichiarazione, sottolineando che i residenti «devono immediatamente recarsi a nord dell'Awali».

11:48
11:48
Il premier libanese chiede all'ONU aiuti per gli sfollati

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto alle Nazioni Unite di fornire aiuti d'emergenza agli sfollati dopo l'avvio delle operazioni di terra da parte di Israele in Libano.

11:47
11:47
«Non ci sono stati scontri diretti con Hezbollah all'interno del Libano»

Un funzionario della sicurezza israeliano ha affermato che non ci sono stati scontri diretti con Hezbollah all'interno del Libano, contraddicendo le precedenti affermazioni dell'IDF di «pesanti combattimenti» in corso. Lo riporta il Guardian.

I raid delle truppe israeliane nel Libano meridionale, iniziati durante la notte, sono stati «limitati» e hanno interessato solo una breve distanza oltre confine, ha detto il funzionario della sicurezza israeliano, aggiungendo che un'operazione più ampia che abbia come obiettivo la capitale libanese Beirut, colpita da ripetuti attacchi aerei negli ultimi giorni, «non è sul tavolo».

11:36
11:36
ONU: «Servono 400 milioni di aiuti urgenti per gli sfollati a causa degli attacchi in Libano»

Le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato un appello per oltre 400 milioni di dollari in aiuti urgenti per le centinaia di migliaia di persone sfollate a causa degli attacchi israeliani in Libano, secondo quanto dichiarato dopo un incontro con il Primo Ministro a Beirut.

«Il primo ministro libanese Najib Mikati e il coordinatore umanitario per il Libano Imran Riza hanno lanciato un appello d'emergenza per 426 milioni di dollari per mobilitare risorse urgenti per i civili colpiti dall'escalation del conflitto che ha portato a una crisi umanitaria in Libano», si legge nella dichiarazione.

11:16
11:16
«Attaccata un'altra nave al largo dello Yemen»

Un missile ha danneggiato oggi un'altra nave a nord-ovest della città portuale yemenita di Hodeida, controllata dai ribelli: lo ha reso noto l'agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto) poche ore dopo l'annuncio di un precedente attacco con un drone marino contro un'altra nave nella zona.

«La nave è stata attaccata da un missile. La nave ha subito danni. Tutto l'equipaggio è salvo», ha riferito la Ukmto.

10:57
10:57
Lufthansa sospende i voli per Beirut fino al 30 novembre

Lufthansa ha prorogato la sospensione dei voli per Beirut fino al 30 novembre.

09:32
09:32
Houthi: «Attaccate con droni postazioni militari a Tel Aviv»

Il movimento Houthi dello Yemen ha preso di mira le postazioni militari israeliane a Tel Aviv e Eilat con dei droni: lo ha dichiarato il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, in un discorso televisivo, come riporta la stampa internazionale.

09:28
09:28
Israele conferma: «Operazioni segrete in Libano da mesi»

L'esercito israeliano ha pubblicato un documento in cui il comandante dell'unità Aguz conferma per la prima volta che l'IDF ha effettuato operazioni segrete di commando transfrontalieri negli ultimi mesi nel sud del Libano: «Abbiamo iniziato con più operazioni di basso profilo, e oggi entreremo in una manovra più significativa e riporteremo i residenti del nord sani e salvi alle loro case. Questa è una questione fondamentale, è dal 2006 che non operiamo in Libano». Lo riporta Channel 12.

L'IDF ha anche pubblicato la documentazione dei preparativi effettuati dalla 98. divisione in vista del suo ingresso in Libano. Commando, paracadutisti e mezzi corazzati della 7. brigata si sono preparati nelle ultime settimane per l'operazione.

«Dopo molti mesi di manovre nella Striscia di Gaza, dove i combattenti della divisione hanno acquisito competenze ed esperienza operativa, sono andati a nord e stanno ora manovrando nel settore settentrionale dopo aver apportato i necessari aggiustamenti per il combattimento in Libano», ha detto l'IDF.

09:20
09:20
L'IDF: «Ci sono intensi combattimenti nel Libano meridionale»

Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che sono in corso «intensi combattimenti» nel sud del Libano ed ha invitato i civili a non guidare veicoli nelle aree a sud del fiume Litani fino a nuovo avviso.

«Ci sono intensi combattimenti nel Libano meridionale, in cui i miliziani di Hezbollah stanno usando l'ambiente civile e voi come scudo umano per organizzare attacchi», ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee: «Per la vostra sicurezza, vi chiediamo di evitare la circolazione dei veicoli a sud del fiume Litani».

09:16
09:16
L'UNICEF: almeno 80 bambini uccisi, centinaia i feriti

«Sono profondamente preoccupata per il rapido deterioramento della situazione umanitaria in Libano. Nell'ultima settimana, secondo le notizie, almeno 80 bambini sono stati uccisi negli attacchi, mentre altre centinaia sono rimasti feriti. Secondo i rapporti del Governo, il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di un milione, tra cui oltre 300.000 bambini». Lo ha detto la Direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell.

«Migliaia di bambini e famiglie vivono per strada o in rifugi, molti dei quali sono fuggiti dalle loro case senza beni e forniture essenziali. Le condizioni umanitarie peggiorano di ora in ora», ha aggiunto.

«L'Unicef e i nostri partner sono sul campo in Libano per raggiungere bambini e famiglie con un sostegno essenziale. Le nostre squadre - riferisce Russell - stanno consegnando acqua potabile, forniture mediche, materassi e coperte, oltre a kit igienici, dignity kit e per i neonati. Stiamo fornendo servizi di salute e nutrizione, protezione dell'infanzia e sostegno psicosociale ai bambini. Ma con l'intensificarsi della violenza, aumentano anche i bisogni umanitari. Qualsiasi offensiva di terra o ulteriore escalation in Libano peggiorerebbe ulteriormente una situazione catastrofica per i bambini. Un simile esito deve essere evitato a tutti i costi».

L'Unicef continua a chiedere un'urgente cessazione delle ostilità. «Ribadiamo l'invito a tutte le parti a proteggere i bambini e le infrastrutture civili e a garantire che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza tutti coloro che ne hanno bisogno - in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario».

09:13
09:13
Hezbollah: «Presi di mira soldati IDF nel nord di Israele»

Hezbollah ha affermato questa mattina di aver preso di mira due volte i soldati dell'esercito israeliano (Idf) a Metula, nel nord di Israele, dopo l'annuncio dell'Idf la notte scorsa dell'inizio di «operazioni di terra limitate» nel sud del Libano. Il movimento filo-iraniano ha reso noto di aver sparato colpi di artiglieria e razzi contro «truppe nemiche» a Metula, al confine con il Libano.

09:12
09:12
Swiss non vola per Tel Aviv e Beirut

Dopo un'attenta considerazione, Swiss ha deciso di sospendere i voli da e per Tel Aviv fino a giovedì 31 ottobre 2024 compreso. Tutti i voli da e per Beirut saranno cancellati fino a sabato 30 novembre 2024 compreso. «Questa misura mira a fornire una maggiore prevedibilità sia ai nostri passeggeri che all’equipaggio».

I passeggeri interessati verranno contattati direttamente. È offerta la possibilità di riprogrammare gratuitamente il viaggio a una data successiva o di ottenere il rimborso totale del biglietto.

08:30
08:30
IDF: «Colpito un centro di comando e controllo di Hamas, ex scuola dell'UNRWA»

L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto di aver colpito la notte scorsa con un «attacco mirato» terroristi di Hamas in un centro di comando e controllo nell'area di Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza.

Il centro, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, si trovava all'interno di un complesso che in precedenza fungeva da scuola dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) - la 'Shejaiya' - ed era utilizzato dai terroristi per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell'Idf e lo Stato di Israele.

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che 19 civili sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani sulla ex scuola dell'Unrwa, che ospitava sfollati vicino a Gaza City. Wafa afferma che tra le vittime ci sono donne e bambini.

08:29
08:29
Pioggia di razzi (anche) dal Libano

Prosegue senza sosta il lancio di razzi dal Libano verso Israele. L'esercito ha reso noto che in seguito a un allarme aereo scattato alle 7:36 (le 8:36 in Svizzera) nella zona di Metula (nord), sono stati identificati circa 5 razzi provenienti dal Libano, alcuni dei quali sono stati intercettati e altri sono caduti nella zona.

Dopo un allarme alle 7:46 nell'area di Avivim (nord), inoltre, sono stati individuati diversi razzi provenienti dal Libano che sono caduti in aree aperte. Infine, dopo un allarme alle 8:01 sempre a Metula, sono stati identificati diversi razzi provenienti dal Libano, alcuni dei quali sono stati intercettati.

07:58
07:58
Beirut, «colpiti siti di produzione di armi e infrastrutture appartenenti a Hezbollah»

L'esercito israeliano (Idf) ha colpito ieri «siti di produzione di armi e infrastrutture appartenenti a Hezbollah» nel quartiere di Dahieh, a Beirut: lo rende noto l'Idf su Telegram.

«Ieri (lunedì), sotto la direzione dell'intelligence dell'Idf, l'Iaf (l'Aeronautica, ndr) ha condotto attacchi precisi contro diversi impianti di produzione di armi e altre infrastrutture terroristiche di Hezbollah nell'area di Dahieh, a Beirut. Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, tra cui l'emissione di avvisi ai civili nell'area, l'uso di munizioni precise e la sorveglianza aerea».

«L'organizzazione terroristica di Hezbollah ha intenzionalmente incorporato i suoi impianti di produzione di armi e gli armamenti sotto i centri abitati civili di Beirut, usando la popolazione civile come scudo umano per le sue attività terroristiche - prosegue la nota -. L'Idf continua a colpire l'infrastruttura terroristica di Hezbollah e a degradare le sue capacità militari in Libano, al fine di ripristinare la sicurezza per i cittadini dello Stato di Israele».

07:53
07:53
Operazioni nel sud del Libano guidate dalla 98. Divisione

La 98. Divisione dell'esercito israeliano (Idf) ha iniziato le «operazioni mirate, limitate e localizzate nel Libano meridionale... dopo aver operato per molti mesi nella Striscia di Gaza»: lo rende noto l'Idf su Telegram.

«Nelle ultime settimane, i soldati della 98. Divisione, inclusi i soldati dei Paracadutisti, del Commando e della 7. Brigata, si sono preparati per operazioni mirate, limitate e localizzate nel Libano meridionale, che sono iniziate ieri sera (lunedì) - si legge in un comunicato -. In queste settimane sono stati approvati i piani e i soldati si sono addestrati nell'arena settentrionale».

«Dopo aver operato per molti mesi nella Striscia di Gaza, dove i soldati della divisione hanno acquisito competenze ed esperienza operativa, si sono spostati a nord e stanno ora operando nell'arena settentrionale dopo aver apportato le modifiche necessarie per combattere in Libano», conclude la nota.

07:47
07:47
Almeno 10 morti nel villaggio di Daoudiya

Almeno 10 persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite nella notte in seguito al bombardamento da parte dell'esercito israeliano di una casa nel villaggio di Daoudiya, nel sud del Libano: lo riporta l'agenzia di stampa nazionale libanese (Nna) citata da Al Jazeera. Secondo l'agenzia tutte le vittime appartenevano alla stessa famiglia.

07:46
07:46
Pacchetto USA di aiuti umanitari ai palestinesi

Gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto da 336 milioni di dollari in assistenza umanitaria per i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania. «L'assistenza offre aiuti umanitari salvavita» e «la logistica per gli sfollati di Gaza per aiutarli a prepararsi ai prossimi mesi invernali», afferma il Dipartimento di Stato. Dall'ottobre del 2023 gli Stati Uniti hanno annunciato complessivamente aiuti umanitari per un miliardo ai palestinesi.

06:18
06:18
Il punto alle 06.00

L'operazione di terra israeliana nel sud del Libano è iniziata. Poco prima delle 2 del mattino (ora svizzera) è arrivato l'annuncio ufficiale delle forze armate israeliane, secondo cui, «in conformità con la decisione del livello politico, sono state avviate incursioni terrestri limitate, localizzate e mirate basate su intelligence precisa contro obiettivi terroristici e infrastrutture di Hezbollah nel Libano meridionale. Questi obiettivi si trovano in villaggi vicini al confine e rappresentano una minaccia immediata per le comunità israeliane nel nord di Israele». L'esercito, si legge in una nota, «opera secondo un piano metodico stabilito dallo Stato Maggiore e dal Comando Settentrionale, per il quale i soldati si sono addestrati e preparati negli ultimi mesi», l'operazione non punta a occupare il sud del Libano.

L'operazione «Northern Arrows» («Frecce del Nord») «continuerà in base alla valutazione della situazione e parallelamente al combattimento a Gaza e in altri scenari». L'esercito «continua a operare per raggiungere gli obiettivi della guerra e fa tutto il necessario per difendere i cittadini di Israele e riportare i cittadini del nord di Israele alle loro case».

L'aeronautica israeliana ha intercettato un drone sul Mediterraneo, a decine di chilometri di distanza dalla costa di Israele. Lo ha detto l'IDF. Almeno 10 missili sono entrati nel nord di Israele dal Libano. Alcuni sono stati intercettati, mentre altri sono caduti.

Aerei israeliani hanno effettuato un attacco con droni nel sud del Libano contro la casa di Mounir Maqdah, leader delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, il braccio armato di Fatah. Lo riferisce L'Orient-Le Jour. Nell'operazione, è stato colpito un edificio nel campo di rifugiati palestinesi di Ain El-Hilweh vicino a Sidone. Lo riporta Times of Israel, citando Reuters. Il campo è il più grande di quelli palestinesi nel Paese. Sono almeno 13 i morti.

Almeno tre civili sono morti negli attacchi israeliani vicino Damasco. Lo riportano i media siriani. Il ministero della Difesa siriano ha messo in evidenza che l'aggressione israeliana, effettuata con missile e droni, ha causato «la morte di tre civili, il ferimento di altri nove e provocato importanti danni materiali. I nostri sistemi di difesa aerea hanno intercettato la maggior parte dei missili e de i droni», ha aggiunto il dicastero di Damasco. Secondo i media locali, le difese aeree siriane avrebbero intercettato «obiettivi ostili» nei pressi della capitale siriana. La TV di Stato siriana comunica che un giornalista è stato ucciso nei raid.  

Suonano le sirene di allarme nel nord di Israele, nell'area di Metula.

Il via libera USA

Le operazioni «limitate per distruggere l'infrastruttura di Hezbollah che potrebbe essere utilizzata per minacciare i cittadini israeliani» sono «in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza». Lo afferma un portavoce del consiglio alla Sicurezza nazionale americano, citato dai media USA. «Sappiamo che l'espansione della missione può essere un rischio e continueremo a discuterne con gli israeliani. E in definitiva, una risoluzione diplomatica è l'unico modo per raggiungere stabilità e sicurezza durature lungo il confine tra Israele e Libano», ha aggiunto.

Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha avuto una conversazione telefonica con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, durante la quale hanno discusso le operazioni israeliane e dello smantellare l'infrastruttura di attacco lungo il confine così che Hezbollah non possa condurre attacchi in stile 7 ottobre fra le comunità del nord di Israele. Austin «ha riaffermato che la soluzione diplomatica è necessaria per assicurare che i civili possano tornare in sicurezza nelle loro abitazioni», si legge in una nota nella quale si precisa che il capo del Pentagono e Gallant hanno parlato delle «serie conseguenze per l'Iran nel caso in cui decidesse di lanciare un attacco diretto contro Israele».