Il caso

L’Italia è piena di Giambruno

La premier Giorgia Meloni annuncia la fine del rapporto con il compagno dopo i fuorionda «da spogliatoio» diffusi da Striscia: ma cosa c'è dietro?
Stefano Olivari
20.10.2023 12:00

Andrea Giambruno ha fatto ridere mezza Italia ed indignare l’altra metà, in entrambi i casi al di là dei suoi demeriti. Di sicuro l’ormai ex compagno del primo ministro Giorgia Meloni, nonché padre di sua figlia Ginevra, è diventato un personaggio di culto pop ben oltre il suo rapporto con la premier, il cui imbarazzo negli ultimi tempi era sempre più evidente. Ma i fuorionda spiattellati da Striscia la Notizia sono paradossalmente la parte più seria del caso Giambruno, la cui lettura è anche politica.

Diario del giorno

Giambruno da qualche settimana conduce una trasmissione del pomeriggio di Rete 4, Diario del giorno, incentrata sull’attualità, e ha fatto notizia più per i cambi di pettinatura e l’atteggiamento da ‘piacione’ che per altro. Poi i due fuorionda diffusi da Striscia la Notizia, quindi da Canale 5: nel primo Giambruno scherza e un po’ ci prova con l’altra giornalista presente in studio, Viviana Guglielmi, nel secondo con una imprecisata collaboratrice si lascia andare a battute da caserma o da spogliatoio maschile. Non è un dettaglio che si trovasse però in uno studio Mediaset, con qualsiasi sillaba che può essere registrata ed usata… Con la Guglielmi si è prodotto in frasi allusive, complimenti al vestito ed anche in una toccatina ai capelli che lei non ha particolarmente gradito, seguita da un grattamento in mezzo alle proprie gambe, mentre con la collaboratrice si è esibito in un duetto che non verrà dimenticato. «Posso toccarmi il pacco quando vi parlo», dice a un certo punto Giambruno. «L’hai già fatto», replica gelida la donna. «Tu sei fidanzata?», incalza Giambruno. «Sì, te l’ho già detto». Ma l’ex first gentleman non si arrende: «Ci siamo già conosciuti io e te? Lo sai che io e (audio del nome coperto, ndr) abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset. Stiamo cercando una terza partecipante, facciamo un threesome. Anche un foursome…». E via su questo tenore, forse comprensibile a chi in vita sua ha frequentato uno spogliatoio maschile, con realtà e scherzo che si fondono, ma certo non adatto ai media del 2023 e forse nemmeno a quelli del 1983.

Le «Giambrunate»

Episodi del tutto in linea con il Giambruno diventato personaggio pubblico dopo tanti anni dietro le quinte, da giornalista e soprattutto autore di tante trasmissione di Mediaset. Uscito dal cono d’ombra, Giambruno non si è accontentato del ruolo di coniuge di un politico, meno che mai di quello di giornalista, ed ha iniziato lui stesso a fare politica. Sono così nate quelle definite «Giambrunate» sia dagli amici sia dai nemici, queste tutte in onda e con il loro autore consapevole che le sue parole sarebbero state riprese e vivisezionate. Dalla «transumanza» riferita ai movimenti dei migranti all’attacco al ministro della sanità tedesco (invitato ad andarsene in vacanza nella Foresta Nera e non in Italia, dopo che aveva fatto considerazioni sul clima) fino ad uno pseudo-giustificazionismo per alcuni fatti di cronaca riguardanti stupri di gruppo e alle interviste da VIP (a Chi aveva confessato di avere «Un cuore gitano»), la breve era Giambruno sarà ricordata per una serie incredibile di gaffe ed in generale per un atteggiamento strafottente, che a molti piace ma a molti no: del secondo gruppo ormai da mesi faceva parte Giorgia Meloni.

Una storia iniziata nel 2015

Certo è che Giambruno non è una macchietta di passaggio nella storia della Meloni, ma il grande amore di una vita dedicata alla politica. Una storia iniziata nel 2015 proprio in televisione quando la allora trentottenne Meloni ospite di Quinta Colonna (altra trasmissione di Rete 4, la conduceva Paolo Del Debbio), scambiò il numero di telefono con questo sconosciuto autore, di quattro anni più giovane. Un anno dopo la nascita di Ginevra (l’annuncio della gravidanza durante il Family Day) ed una serie di spostamenti, con Giambruno che poi si è trasferito da Milano a Roma. Anche prima di condurre è spesso stato usato contro la Meloni dalla stampa di parte avversa: subito era nata la leggenda del Giambruno di sinistra, peraltro mai sostenuta dalle sue posizioni pubbliche (anzi), artefice in qualche modo della svolta moderata della compagna, atlantista ed europeista anche in contrasto con parte della base di Fratelli d’Italia. Ma qui forse si vola troppo alto.

Cosa c'è dietro?

La maggioranza dei media italiani ha visto nel caso dei fuorionda di Giambruno un avvertimento di Mediaset alla premier, visto che Forza Italia è allo sbando, dopo la morte di Silvio Berlusconi, e che non è fantapolitica ipotizzare una sorta di annessione da parte del partito della Meloni. Che poi Pier Silvio e/o Marina Berlusconi vogliano fare politica in prima persona è un altro discorso, al momento è più no che sì. Vale però anche la dietrologia opposta: da mesi Giambruno era diventato per la Meloni fonte di imbarazzo, non soltanto per gli interventi televisivi, e Mediaset (come tendenza favorevole al governo) le ha offerto una chance per chiudere un rapporto probabilmente già chiuso da tempo, da prima delle strane vacanze segrete fra Puglia e Albania. In ogni caso uno che lavora da vent’anni in televisione non poteva non sapere che tutto ciò che accade in uno studio televisivo viene registrato e può essere usato dall’azienda nel modo che ritiene più opportuno (a Mediaset vale anche per il pubblico, che prima delle trasmissioni firma una liberatoria), quindi questo suo tirare la corda forse non è stato totalmente ingenuo. Sia come sia, l’era Giambruno è finita in diversi sensi, visto che il suo stile di conduzione, oltretutto in un programma del pomeriggio rivolto alle casalinghe, ai piani alti di Mediaset piace poco.

Una donna che si è fatta da sola

Ognuno ha quindi a disposizione la dietrologia preferita, senza contare il fatto che l’amore e la sua fine non si possano spiegare. Ma ogni strada contribuisce comunque alla narrazione di una Meloni che si è fatta da sola, cresciuta senza il padre (e lo ha subito ricordato) e senza dover ringraziare figure maschili: non esistono mentori o maestri della Meloni, al massimo uomini (fra questi Berlusconi) che le hanno dato una chance ma certo nessuno con cui lei si debba sentire in debito o peggio ancora ricattata (concetto che spesso ripete). Una Meloni che esonerando Giambruno ha tolto all’opposizione le argomentazioni femministe e che adesso non deve più giustificare l’ingiustificabile. Anche se l’Italia, e non soltanto l’Italia, è piena di Giambruno che votano e nessun politico può scordarsene.