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Attacco nella notte alla periferia sud di Beirut – Biden parla con Trump della liberazione degli ostaggi – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:30
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Francia-Israele, tensioni e fischi fra tifosi allo Stadio
È finita 0 a 0 senza grandi incidenti la partita allo Stade de France tra le nazionali di Francia e Israele. Fatta eccezione per l'inno dello stato ebraico fischiato e qualche scontro in tribuna durante il primo tempo, il match di Nations League si è svolto in un clima piuttosto tranquillo. Dopo i fatti molto gravi di una settimana fa seguiti all'incontro di Europa League Ajax-Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam, la capitale di Francia era oggi in stato d'allerta con 4.000 poliziotti schierati per evitare eventuali disordini. «Saremo irremovibili davanti all'antisemitismo», ha avvertito il presidente francese, Emmanuel Macron, poco prima della partita a cui ha voluto assistere personalmente in tribuna. Poco prima del fischio d'inizio, diverse centinaia di persone hanno manifestato a Saint-Denis, il comune a nord di Parigi in cui sorge lo Stade de France, per chiedere alla Francia di dire ''stop al genocidio'' a Gaza. La manifestazione rispondeva allo slogan ''non si gioca con il genocidio'', proprio nel giorno in cui un Comitato speciale delle Nazioni Unite ha concluso che i metodi di guerra usati dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza ''corrispondono alle caratteristiche di un genocidio''. In giornata, il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, aveva parlato al telefono con l'omologo francese, Jean-Noel Barrot, per chiedere di garantire la sicurezza dei tifosi israeliani lungo le rive della Senna.
Per placare le tensioni scoppiate durante il primo tempo dell'incontro agenti hanno innalzato un cordone di sicurezza in mezzo agli spalti. Nello stadio più grande di Francia è quindi tornata la calma, prima dell'avvio del secondo tempo. Oltre che nelle strade e nelle metropolitane, un buon numero di poliziotti e gendarmi erano stati schierati - come non avviene quasi mai - anche all'interno dell'impianto da 80.000 posti, riempito per meno di un quarto. Per il match di questa sera, nel grande stadio costruito per i Mondiali di Calcio del 1998, erano infatti presenti non più di 25.000 spettatori, probabilmente qualche migliaio in meno.
Insieme alle forze dell'ordine attorno allo Stade de France erano schierati 1.600 agenti di sicurezza. Impegnato direttamente nella protezione della squadra israeliana, anche il Raid, l'unità di elite della polizia francese, con teste di cuoio utilizzate nelle operazioni antiterrorismo.
Autorizzate, all'interno dello stadio, soltanto le bandiere di Francia e Israele, vietati i simboli palestinesi e i «messaggi a carattere politico», ha precisato il prefetto Laurent Nunez.
Ieri sera, migliaia di persone avevano manifestato a Parigi contro una serata di gala a sostegno di Israele organizzata da personalità franco-israeliane di estrema destra, e più in generale contro la politica del governo di Benyamin Netanyahu a Gaza e in Cisgiordania
Ad Amsterdam, a scontrarsi in strada erano stati tifosi israeliani, che prima del match avevano intonato cori anti-arabi, contro giovani filopalestinesi, fino a tarda notte, impegnati in quella che il governo israeliano ha definito una vera «caccia all'ebreo». Le autorità francesi, confermando lo svolgimento dell'incontro nonostante le tensioni, hanno escluso di spostare o rinviare la partita, una decisione che - secondo il ministro dell'Interno Bruno Retailleau avrebbe significato «abdicare di fronte alle minacce di violenza e all'antisemitismo».
22:26
22:26
Libano, sono 19 i morti nei vari raid israeliani oggi nel Paese
In Libano si contano complessivamente 19 morti nella sola giornata odierna a seguito di vari attacchi israeliani in diverse zone del Paese, che hanno preso di mira le roccaforti di Hezbollah in Libano.
Gli attacchi sono stati lanciati nella periferia meridionale di Beirut, vicino all'aeroporto internazionale, sulla città di Baalbeck (a est), dove secondo il ministero della Salute sono state uccise otto persone, tra cui cinque donne.
Vicino a Baalbeck, cinque soccorritori della Protezione civile libanese sono morti in un altro raid israeliano contro il loro centro, ha riferito un funzionario dell'associazione.
Nel sud del Paese, altre sei persone, tra cui quattro soccorritori affiliati a Hezbollah, sono state uccise in un attacco israeliano ad Arabsalim, sempre secondo il ministero.
La diplomazia americana ha espresso la sua «preoccupazione» per gli attacchi israeliani a sud di Beirut. «(...) Non vogliamo vedere questo tipo di operazione (militare) a Beirut, in particolare nelle aree densamente popolate», ha affermato il Dipartimento di Stato.
22:12
22:12
Scontri tra tifosi in tribuna durante la partita Francia-Israele
Scontri in tribuna fra tifosi durante la partita Francia-Israele attualmente in corso allo Stade de France di Parigi.
Secondo il sito internet del quotidiano Le Figaro, gli agenti della sicurezza sono dovuti intervenire per placare le tensioni durante il primo tempo della partita considerata ad alto rischio. Gli steward hanno innalzato un cordone di sicurezza in mezzo agli spalti. Allo Stade de France è quindi tornata la calma, prima dell'avvio del secondo tempo.
22:06
22:06
Libano: in due raid israeliani 11 morti, fra cui 9 soccorritori
Il ministero della sanità libanese ha affermato che almeno sei persone, fra cui quattro soccorritori affiliati a Hezbollah, sono morte in un attacco israeliano avvenuto oggi in Libano che ha colpito la loro base operativa nel sud del paese.
In un altro raid condotto dallo Stato ebraico nell'est del Paese dei cedri hanno invece perso la vita altri cinque soccorritori.
21:30
21:30
Francia-Israele: manifestazione pre-partita, «stop al genocidio»
Diverse centinaia di persone hanno manifestato questa sera a Saint-Denis, vicino a Parigi, per chiedere alla Francia di dire «stop al genocidio» a Gaza, prima della partita Francia-Israele in programma questa sera alle 20.45 allo Stade de France: è quanto riferisce un cronista dell'agenzia France Presse.
La manifestazione risponde allo slogan «non si gioca con il genocidio», proprio nel giorno in cui un Comitato speciale delle Nazioni Unite ha concluso che i metodi di guerra usati da Israele nella Striscia di Gaza «corrispondono alle caratteristiche di un genocidio».
Al match, considerato ad alto rischio per violenze e turbative dell'ordine pubblico a una settimana dai disordini di Amsterdam che hanno seguito la partita Ajax-Maccabi Tel Aviv di Europa League, è atteso anche il presidente francese Emmanuel Macron. Quattromila gli agenti schierati per scongiurare scontri e violenze, incluso dentro allo stadio e nelle strade del centro di Parigi.
21:12
21:12
Siria, salgono a 20 i morti per un raid israeliano
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), un'organizzazione non governativa che ha sede nel Regno Unito, ha reso noto che sono saliti a 20 i morti, tra cui miliziani palestinesi e combattenti sostenuti dall'Iran, in un attacco israeliano vicino Damasco.
Gli attacchi hanno coinciso con una visita ufficiale nella capitale siriana di Ali Larijani, consigliere senior del leader supremo iraniano, l'Ayatollah Ali Khamenei, che ha incontrato il presidente siriano Bashar al-Assad.
Recentemente Israele ha intensificato gli attacchi contro la Siria, anche nelle aree vicine al confine libanese, prendendo di mira principalmente le roccaforti del movimento libanese Hezbollah.
19:52
19:52
«Infondate accuse di genocidio contro Israele da parte dell'ONU»
Le accuse da parte di una commissione speciale dell'ONU nei confronti di Israele di aver utilizzato metodi da genocidio a Gaza sono «infondate» per gli Stati Uniti. Lo ha detto il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel in un briefing con la stampa.
«Crediamo che questo tipo di frasi e questo tipo di accuse siano certamente infondate», ha aggiunto.
19:42
19:42
Il capo dello staff di Netanyahu interrogato per tre ore dalla polizia
Il capo dello staff del premier israeliano Tzachi Braverman è stato interrogato oggi per tre ore per il sospetto che abbia falsificato i verbali, conservati nell'ufficio del primo ministro e coperti dal segretario militare, che riguardano i primissimi minuti dell'invasione di Hamas del 7 ottobre. Lo riporta Ynet.
La polizia lo accusa di aver modificato l'orario in cui Benyamin Netanyahu ha ricevuto per la prima volta un aggiornamento telefonico, portandolo dalle 6.40 alle 6.29.
Secondo l'accusa, Braverman avrebbe ricattato un ufficiale dell'esercito per alterare i verbali minacciandolo con una delicata registrazione video che lo riguardava.
Braverman ha negato fermamente le accuse, definendole «grave calunnia» e «selvaggio incitamento».
Il tribunale ha revocato l'ordinanza di silenzio sulla vicenda.
19:05
19:05
«Entro 24 ore Beirut risponderà alla proposta di tregua statunitense»
Entro le prossime 24 ore il Libano potrebbe dare una risposta alla proposta di cessate il fuoco inviata a Beirut dagli Stati Uniti. Lo riferisce Channel 12.
Il ministro per gli affari strategici israeliano Ron Dermer è stato a Washington questa settimana per incontrare i funzionari dell'amministrazione Biden e dare gli ultimi ritocchi alla proposta, tra cui le garanzie scritte che Israele avrà libertà di azione contro le minacce di Hezbollah in Libano. Dermer ha incontrato anche il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump.
Intanto il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa'ar ha parlato con il suo omologo francese Jean-Noel Barrot - Parigi è coinvolta nel negoziato - e gli ha riferito che ci sono «progressi» nei tentativi di raggiungere un cessate il fuoco in Libano che consenta agli israeliani di tornare alle loro case in sicurezza.
Sa'ar ha sottolineato che deve essere garantita l'attuazione di qualsiasi accordo, incluso quello di tenere Hezbollah lontano dal confine e impedirgli di riarmarsi attraverso la Siria. E ha aggiunto: «la comunità internazionale ha un ruolo da svolgere affinché il Libano torni ad appartenere al popolo libanese e non al regime iraniano».
17:47
17:47
«Nove morti nel raid israeliano a Baalbek»
A Baalbek, nell'est del Libano, nove persone sono state uccise oggi durante un attacco israeliano nel quartiere di al-Shaab e altre cinque sono rimaste ferite: lo riferisce «L'Orient Le Jour». Le squadre della Protezione civile sono ancora al lavoro per rimuovere le macerie.
17:10
17:10
«I metodi di Israele a Gaza sono da genocidio»
I metodi di guerra utilizzati da Israele nella Striscia di Gaza «corrispondono alle caratteristiche di un genocidio». Lo sostiene un Comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche dello Stato ebraico.
Il Comitato evidenzia le «massicce vittime civili e le condizioni imposte ai palestinesi che mettono intenzionalmente a rischio la loro vita» in un rapporto che sarà presentato lunedì all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
«Attraverso l'assedio di Gaza, l'ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l'uccisione di civili e operatori umanitari» e «nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, Israele provoca intenzionalmente morte, fame e lesioni gravi: usa la fame come metodo di guerra e infligge punizioni collettive alla popolazione palestinese», sottolinea il Comitato in una nota.
Il rapporto evidenzia come la vasta campagna di bombardamenti israeliani a Gaza abbia decimato i servizi essenziali e innescato una catastrofe con effetti sanitari duraturi. Nel mese di febbraio le forze israeliane avevano utilizzato più di 25'000 tonnellate di esplosivo nella Striscia di Gaza, «l'equivalente di due bombe nucleari», ovvero circa il doppio della bomba sganciata su Hiroshima, afferma il rapporto. «Distruggendo i sistemi idrici, igienico-sanitari e alimentari, e contaminando l'ambiente, Israele ha creato un mix mortale di crisi che causerà gravi danni alle generazioni a venire», denuncia ancora.
L'organismo dell'ONU si dice inoltre «profondamente allarmato per la distruzione senza precedenti delle infrastrutture civili e per l'elevato numero di morti a Gaza». Un bilancio che solleva serie preoccupazioni sull'uso da parte di Israele di sistemi di puntamento potenziati dall'intelligenza artificiale (AI): «l'uso da parte dell'esercito israeliano di sistemi di puntamento assistiti dall'intelligenza artificiale, con una supervisione umana minima, combinato con bombe pesanti, evidenzia il disprezzo di Israele per il suo obbligo di distinguere tra civili e combattenti e di adottare adeguate misure protettive per prevenire la morte di civili», afferma il rapporto.
Creato nel 1968 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il Comitato è responsabile di indagare sulle pratiche israeliane che incidono sui diritti umani nei Territori palestinesi occupati. Nel rapporto ha esaminato il periodo che va dall'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas fino allo scorso luglio.
16:46
16:46
Siria: l'IDF conferma i raid, «colpita la Jihad islamica palestinese»
L'esercito israeliano (IDF) ha confermato di aver attaccato a Damasco edifici e centri di comando della Jihad islamica palestinese, «gruppo terroristico che agisce seguendo le istruzioni dell'Iran e opera in Siria con la copertura del regime».
«Gli attacchi rappresentano un colpo significativo per il gruppo terroristico palestinese con sede nella Striscia di Gaza e per i suoi miliziani», ha detto l'IDF aggiungendo che la Jihad islamica ha condotto l'attacco del 7 ottobre insieme con Hamas, e i suoi operativi sono coinvolti nel lancio di attacchi contro Israele dal Libano insieme a Hezbollah.
15:48
15:48
Siria: governo, 15 i morti nel raid isrealiano su Damasco
Sono 15 i morti nei raid israeliani che hanno preso di mira Damasco e la sua periferia. Lo riferisce il ministero della difesa siriano.
14:05
14:05
Raid israeliano nel quartiere Mazzé di Damasco, che ospita la sede ONU
L'agenzia di stampa statale siriana Sana ha riferito di un raid israeliano nell'elegante quartiere Mazzé di Damasco, che ospita la sede delle Nazioni Unite, oltre ad ambasciate e istituzioni di sicurezza siriane.
Secondo l'organizzazione non governativa Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh), quattro persone sono state uccise.
«Un attacco israeliano ha preso di mira l'area di Mazzé a Damasco», ha indicato l'agenzia di stampa Sana, menzionando informazioni preliminari e pubblicando un video di una strada che si riempie di fumo grigio.
Secondo Sana, il raid è avvenuto in concomitanza con la visita di Ali Larijani, consigliere della guida suprema iraniana Ali Khamenei, arrivato nella capitale siriana per una «missione politica speciale» durante la quale incontrerà il presidente Bashar al-Assad.
Nelle ultime settimane, questo quartiere è già stato colpito da bombardamenti imputati a Israele.
12:39
12:39
«Israele sta attaccando Hezbollah a Beirut»
Secondo i media libanesi, i caccia dell'aeronautica militare israeliana stanno attaccando il quartiere di Dahiyeh, nella regione meridionale di Beirut, baluardo dell'organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista Hezbollah.
10:48
10:48
«Israele si sta affrettando a promuovere un accordo di cessate il fuoco in Libano»
Ron Dermer, ministro degli affari strategici del governo del premier israeliano Benjamin Netanyahu, è stato domenica scorsa a Mar-a-Lago (Florida, Usa), prima tappa del suo tour negli Stati Uniti, e ha detto al presidente eletto Donald Trump e a Jared Kushner, genero di Trump ed ex consigliere per le questioni mediorientali, che Israele si sta affrettando a promuovere un accordo di cessate il fuoco in Libano.
Lo riferisce il quotidiano The Washington Post, che cita tre attuali ed ex funzionari israeliani informati sull'incontro. L'obiettivo di Tel Aviv sarebbe garantire una rapida vittoria in politica estera al presidente eletto. «C'è un accordo sul fatto che Israele regalerebbe qualcosa a Trump (...), che a gennaio ci sarà un accordo sul Libano», ha detto un funzionario israeliano citato dal giornale.
06:20
06:20
Il punto alle 06.00
Un attacco dell'aviazione israeliana è avvenuto nella notte alla periferia sud di Beirut, capitale del Libano. Lo documentano, scrive il Times of Israel, le immagini girate da un cameraman dell'Afp. Le riprese mostrano fumo che si alza da un'area soggetta a una richiesta di evacuazione dell'esercito israeliano circa un'ora prima.
I miliziani libanesi di Hezbollah affermano di aver lanciato missili contro i soldati israeliani nei pressi della città di confine di Bint Jbeil, nel Libano meridionale. In una nota, Hezbollah ha dichiarato di aver preso di mira «la periferia meridionale della città di Bint Jbeil con una salva di missili di tipo Nasr 1».
I familiari di alcuni degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri da Hamas a Gaza, che nel pomeriggio di ieri sono stati ricevuti dal presidente USA Joe Biden, hanno saputo che il presidente uscente ha affrontato l'argomento con il presidente eletto Donald Trump nel corso dell'incontro tra i due, avvenuto poco prima. Biden e Trump, hanno riferito le famiglie, sono «pienamente allineati sull'importanza di liberare gli ostaggi». I rappresentanti delle famiglie prevedono di incontrare anche il senatore della Florida Marco Rubio, appena nominato da Trump segretario di Stato. Il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, ha detto ai giornalisti che l'amministrazione uscente è «pronta a lavorare con la squadra» del presidente eletto «per una causa comune, su base bipartisan, per fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire il rilascio degli ostaggi, sia vivi che deceduti». Quattro cittadini americani sono tra quegli ostaggi che si ritiene siano ancora vivi. Almeno tre ostaggi americani sono morti a Gaza dall'attacco del 7 ottobre 2023, secondo Cbs News.
Le forze israeliane continuano a bloccare l'accesso degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese. Lo segnala il portavoce ONU. «Sei tentativi di consegnare aiuti salva-vita nelle aree assediate a nord di Gaza sono stati bloccati. Tre missioni prevedevano la consegna di acqua e cibo a Jabalya, Beit Hanoun e Beit Lahiya. Tutti i tentativi dell'ONU di entrare in queste aree con cibo, acqua e medicinali sono stati negati o bloccati».