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«L'operazione di terra a Gaza finirà a gennaio»

È quanto sostengono alti funzionari della Casa Bianca, secondo i quali a inizio anno Israele passerà a un «strategia a bassa intensità e iperlocalizzata» che prenderà di mira militanti e leader di Hamas – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«L'operazione di terra a Gaza finirà a gennaio»
Red. Online
06.12.2023 06:21
22:33
22:33
«Ci opporremo a qualsiasi zona cuscinetto dentro Gaza»

Gli Usa si opporranno a qualsiasi proposta di zona cuscinetto all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, citato da Sky News, sottolineando che una simile mossa violerebbe la posizione di Washington secondo cui le dimensioni dell'enclave palestinese non devono essere ridotte dopo l'attuale conflitto.

«Se una qualsiasi zona cuscinetto proposta fosse all'interno di Gaza, ciò costituirebbe una violazione di quel principio e qualcosa a cui ci opponiamo», ha detto. «Se si tratta di qualcosa dentro il territorio israeliano, non ne parlerò: è una decisione che spetta a Israele».

22:32
22:32
«Giovane palestinese ucciso in Cisgiordania»

Un adolescente palestinese di 16 anni è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti dai colpi d'arma da fuoco delle forze israeliane nella città di Yabad, a sud-ovest di Jenin, in Cisgiordania. Ad affermarlo è il ministero della Salute palestinese citato dall'agenzia Wafa. Il ministero ha affermato che il sedicenne Omar Mahmoud Abu Baker è stato colpito a morte al petto dai proiettili delle forze israeliane.

21:32
21:32
Assalto finale a Khan Yunis

È partito l'assalto finale di Israele a Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia. L'esercito sta intensificando le sue operazioni, le unità speciali e i commando della 98/a divisione combattono strada per strada per dare la caccia «ai terroristi». A partire da Yahya Sinwar, il leader della fazione islamica ritenuto il primo responsabile dell'attacco del 7 ottobre, e dall'imprendibile Mohammed Deif, capo delle Brigate al Qassam, l'ala miliare dell'organizzazione.

L'esercito ha circondato la casa di Sinwar, dove però di lui non c'è traccia: sembra invece essersi nascosto da qualche parte nella rete dei tunnel sotto Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu però è determinato: «Ho già detto che le nostre forze possono raggiungere chiunque nella Striscia di Gaza. Ora stanno circondando la casa di Sinwar. Non è la sua fortezza e può scappare. Ma è solo questione di tempo prima che lo prendiamo».

Non è il momento per un nuovo cessate il fuoco, hanno ribadito anche gli Usa, convinti che una tregua ora «non solo rafforzerebbe Hamas ma, in qualche modo, validerebbe gli attacchi del 7 ottobre». Concordi con le dichiarazioni americane, fonti della sicurezza israeliana hanno aggiunto che potrebbe volerci fino a un mese prima che venga esercitata una pressione militare su Hamas sufficiente ad aprire una nuova finestra per una tregua e al conseguente rilascio dei 138 ostaggi ancora prigionieri a Gaza.

Secondo le stesse fonti, inoltre, per raggiungere questo obiettivo le operazioni militari dovranno continuare sia nel nord che nel sud della Striscia. L'esercito - che finora conta 84 soldati morti - continua infatti ad aumentare la pressione per disarticolare la struttura militare di Hamas e delle altre fazioni armate palestinesi, in tutta la Striscia, anche se la strada appare ancora lunga.

Lo testimonia la nuova scoperta nel nord di un deposito di armi definito dall'esercito uno «dei maggiori» di Hamas e che custodiva «centinaia di lanciagranate, decine di missili anti tank e di esplosivi, razzi a lunga gittata, granate e molti droni», ha fatto sapere il portavoce militare.

«Tutte le strutture terroristiche sono state trovate vicino a edifici civili nel cuore della popolazione», ha sottolineato, indicando ancora una volta questa circostanza come «prova ulteriore che Hamas usa i residenti di Gaza come scudi umani».

E sul futuro destino della Striscia, Netanyahu ha poi ribadito che, finché sarà lui premier, non sarà l'Autorità nazionale palestinese a controllare Gaza. «Coloro che educano i propri figli al terrorismo, lo finanziano e ne sostengono le famiglie non saranno in grado di governare Gaza dopo la fine di Hamas», ha tuonato, replicando al presidente Abu Mazen che si sarebbe detto pronto a riprendere il controllo della Striscia una volta terminato il conflitto nell'enclave palestinese.

E mentre Hamas continua a lanciare razzi verso il sud di Israele, al nord Hezbollah ha rivendicato 11 attacchi dal territorio libanese, ormai vero e proprio secondo fronte del conflitto. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno risposto con colpi intensi oltre confine: un drone israeliano ha sparato contro un'abitazione civile a Mays al Jabal, uccidendo una persona e ferendone altre due. E centrando un comando militare e un'infrastruttura degli Hezbollah.

La situazione ha ormai indotto Israele a voler «rimuovere» gli alleati dell'Iran in Libano oltre il fiume Litani in base alla Risoluzione Onu 1701. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che se questo non avverrà Israele agirà «con tutti i mezzi a sua disposizione», inclusi quelli militari. A sud di Israele è tornata anche la minaccia degli Houthi, gli alleati yemeniti di Teheran, che hanno rivendicato il lancio di un missile terra-terra verso Eilat, intercettato dal sistema Arrow.

E mentre Israele ha dato il via ai piani per 1738 nuove case in una parte di Gerusalemme est, continuano le pressioni sul Qatar affinché convinca Hamas a far visitare gli ostaggi dalla Croce Rossa nel timore crescente delle loro condizioni: da quelli che sono tornati in libertà emergono sempre più storie di violenze e abusi sessuali subiti.

21:31
21:31
«Cinquecento persone entrate oggi in Egitto dal valico di Rafah»

Cinquecento persone, egiziani o palestinesi con doppia nazionalità sono entrati oggi da Gaza in Egitto insieme a 20 feriti che saranno curati negli ospedali egiziani. Lo dicono fonti della Mezzaluna Rossa e mediche, riferendo anche di un cambio della guardia tra appartenenti a Medici senza frontiere (Msf). Undici persone, tra cui alcuni membri di Msf si sono diretti nella Striscia di Gaza, mentre un medico dell'organizzazione è arrivato in Egitto.

Fonti ufficiali presso il valico di Rafah hanno intanto annunciato di aver ricevuto un elenco di 344 bambini feriti o ustionati a causa della guerra di Gaza e bambini malati di cancro, con circa 300 accompagnatori.

Dovrebbero arrivare prima di domani e partire dall'aeroporto di Al-Arish per essere curati negli Emirati Arabi Uniti, su iniziativa dello sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, che ha offerto cure per un migliaio di bambini palestinesi e le loro famiglie.

Continua, seppure lentamente, il flusso di aiuti attraverso il valico verso la Striscia di Gaza. Poche le cisterne di carburante, in misura comunque insufficiente ai fabbisogni della popolazione palestinese.

19:56
19:56
«Il Consiglio di Sicurezza ONU deve agire: verso catastrofe irreversibile per i palestinesi»

Per la prima volta da quando è in carica, Antonio Guterres ha invocato per la guerra a Gaza l'articolo 99 della Carta Onu, che consente al segretario generale di portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza qualsiasi questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e sicurezza internazionale.

Guterres «esorta i membri del Consiglio a fare pressione per evitare una catastrofe umanitaria e lancia un appello affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario».

Guterres si aspetta che «l'ordine pubblico crolli presto completamente a causa delle condizioni disperate» di Gaza. Le condizioni umanitarie nel contesto della guerra tra Israele e Hamas si stanno «rapidamente deteriorando fino a diventare una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro insieme», ha scritto il segretario generale dell'Onu in una lettera al presidente del Consiglio di sicurezza.

«Un simile risultato deve essere evitato a tutti i costi». Quindi, ha affermato che «il sistema sanitario a Gaza è al collasso», e «non esiste una protezione efficace per i civili» e «nessun luogo è sicuro a Gaza».

19:10
19:10
Soldati israeliani hasidici creano la prima casa Chabad a Gaza

Soldati dell'esercito israeliano appartenenti alla setta hasidica dell'ebraismo detta Chabad-Lubavitch hanno trasformato una casa nella città di Beit Hanoun, nel nord di Gaza, nella "prima casa Chabad a Gaza". Lo scrive il Times of Israel.

Le Case Chabad di tutto il mondo forniscono agli ebrei locali e in viaggio cibo kosher, un luogo per pregare e altri servizi religiosi.

Il sito web Chabad dice su X (ex Twitter) che i soldati vi accenderanno le candele di Hanukkah durante la prossima 'festa delle luci' ebraica di fine anno, diffondendo "la luce di Hanukkah a decine di migliaia di soldati dell'esercito".

18:13
18:13
«Un altro soldato ucciso a Gaza, il totale sale a 84»

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di un altro soldato - un riservista - ucciso in combattimento nel nord della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Secondo i dati dei media, il totale - dall'inizio dell'operazione di terra - è di 84 soldati morti.

16:37
16:37
«Afflusso massiccio di donne alla leva israeliana»

L'esercito israeliano sta registrando un massiccio afflusso di donne di leva e parte di queste si arruolano nelle unità combattenti. Secondo i dati dell'esercito - citato dai media - c'è stato un afflusso superiore al 100%; e il 12% delle arruolate ha scelto di servire nelle unità combattenti già a conflitto in corso.

Le Unità di fanteria leggera del Corpo di difesa del confine hanno registrato un afflusso del 116% mentre in quelle di raccolta di informazioni di combattimento del Corpo l'afflusso è stato del 133%.

Nell'Artiglieria - sempre secondo questi dati - la percentuale è stata del 132% seguita dal sistema di difesa aerea dell'Aeronautica con il 101%. Le Unità di ricerca e salvataggio del Comando del Fronte interno sono al 122% mentre la Polizia di Frontiera ha raggiunto il 119%. Secondo l'esercito, i numeri indicano che si stanno presentando in servizio più soldati di quanto l'Idf (forze di difesa israeliane) avesse inizialmente previsto.

15:26
15:26
Ankara condanna l'espansione degli insediamenti israeliani

«Condanniamo fermamente l'espansione da parte delle autorità israeliane di insediamenti illegali nei territori palestinesi occupati mentre continuano i loro barbari attacchi contro la popolazione civile a Gaza».

Lo ha affermato il ministero degli Esteri turco con un comunicato che definisce «inaccettabile» l'approvazione di un piano per circa 1800 nuovi insediamenti nell'area di Gerusalemme Est.

«Gli atti di terrore e violenza portati avanti dai coloni israeliani e dalle forze di Sicurezza contro i palestinesi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, indicano chiaramente la strategia di attrito e intimidazione contro il popolo e lo Stato palestinese da parte di Israele», si legge nel comunicato che condanna gli insediamenti come «violazione del diritto internazionale».

13:38
13:38
Libano, una persona uccisa in un raid di Israele nel sud

Almeno una persona è stata uccisa e altre due sono rimaste ferite in un attacco israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito libanese citato dal quotidiano L'Orient-Le Jour.

Israele ha iniziato a colpire il sud del Libano, perché da lì erano partiti una serie di lanci verso una postazione dell'esercito nei pressi di Arab al-Aramshe e un'altra sul Monte Hermon.

Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che da questa mattina «carri armati e artiglieria hanno colpito numerose postazioni in Libano e l'aviazione ha centrato un centro di comando militare e una infrastruttura dell'organizzazione terroristica degli Hezbollah».

13:12
13:12
Israele intercetta missile da Mar Rosso verso Eilat

Israele ha intercettato un missile terra-terra lanciato dall'area del Mar Rosso verso la cittadina di Eilat, nell'estremo sud del Paese dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che il missile - intercettato da sistema di difesa Arrow - non è mai entrato in territorio israeliano e non ha costituito per questo una minaccia per i cittadini di Eilat.

Nelle ultime settimane- dall'inizio della guerra a Gaza - la responsabilità dei vari lanci dal Mar Rosso è stata rivendicata dagli Huthi yemeniti alleati dell'Iran.

Intanto, dieci palestinesi «sospettati di terrorismo» sono stati arrestati durante un'operazione dell'esercito nel campo profughi di Jenin in Cisgiordania nel corso della quale un soldato è stato ferito in uno scontro «con uomini armati che hanno lanciato anche esplosivi» ai militari.

Lo ha fatto sapere il portavoce dell'esercito spiegando che sono «stati distrutti due imbocchi di tunnel, 3 laboratori di manifattura di armi e sequestrati decine di armi e munizioni». Inoltre in tutta la Cisgiordania sono state arrestate altri 16 palestinesi ricercati, tre dei quali affiliati ad Hamas.

12:12
12:12
«C'è un aumento del rischio di atrocità a Gaza»

Il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Türk, ha avvertito che c'è un aumento del rischio di atrocità a Gaza, esortando le parti coinvolte ad astenersi dal commettere tali violazioni. Lo riporta il Guardian.

«I miei colleghi hanno descritto la situazione come apocalittica. In queste circostanze, il rischio di crimini atroci aumenta», ha detto Türk ai media a Ginevra. «È necessario adottare misure urgenti, sia da parte delle parti interessate che da parte di tutti gli Stati, in particolare quelli con influenza, per prevenire tali crimini».

11:49
11:49
Israele annuncia una «pausa umanitaria nella zona di Rafah a Gaza sud»

L'esercito israeliano ha annunciato una pausa tattica «a fini umanitari» nei combattimenti fino alle 14 di oggi (le 13 in Svizzera) nella zona di Ash Shaboura nel distretto di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare in lingua araba Avichai Adraee aggiungendo che ci sono combattimenti in alcuni parti della strada Salah al-Din a Khan Younis e che devono «essere evitate».

Intanto, il ministero della Salute, guidato da Hamas, afferma che nelle ultime 24 ore ci sono stati 73 morti. In un aggiornamento, il ministero della Sanità afferma che ieri sono stati trasportati 73 corpi e 123 feriti presso l'ospedale di al-Aqsa, nel centro di Gaza.

Dal canto suo, la Turchia respinge il progetto di istituire una zona cuscinetto a Gaza dopo la fine dei combattimenti : lo ha affermato il presidente Recip Tayyip Erdogan, aggiungendo che tale piano è «irrispettoso» nei confronti dei palestinesi.

Parlando ai giornalisti su un volo di ritorno dal Qatar, Erdogan ha detto che il futuro di Gaza dopo la guerra sarà deciso dal popolo palestinese e che Israele deve restituire i territori che occupa, secondo l'emittente Haberturk ripresa da Haaretz.

11:42
11:42
Israele «non voleva colpire i militari del Libano»

All'indomani dell'uccisione da parte di Israele di un militare libanese nel sud del Libano lungo la linea di demarcazione tra i due paesi, media di Beirut danno risalto stamani alle affermazioni dell'esercito israeliano secondo cui i militari libanesi non erano l'obiettivo del raid di Israele.

«L'esercito è stato informato che soldati delle forze armate libanesi sono rimasti feriti durante l'attacco», si legge in un comunicato dell'esercito israeliano ripreso stamani dai media di Beirut. Il 27.enne sergente Abdelkarim Moqdad dell'esercito libanese è morto ieri a seguito delle ferite riportate in un bombardamento di artiglieria israeliano nei pressi di Marjuyoun. Altri tre militari sono stati feriti.

«Le forze armate libanesi non erano l'obiettivo», continua il testo del comunicato dell'esercito israeliano.

11:26
11:26
«Almeno 1.207 palestinesi uccisi dalla ripresa delle ostilità»

Almeno 1'207 palestinesi sono stati uccisi a Gaza dalla ripresa delle ostilità il primo dicembre: lo riporta l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr), che cita il ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas.

Il 70% delle vittime, precisa l'Ohchr, erano donne e bambini.

Nel frattempo, il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari fa pressione sulla Croce Rossa affinché visiti subito i rapiti di Hamas, circa 138, che sono a Gaza.

"Ogni minuto in prigionia mette a rischio la vita " degli ostaggi, ha dichiarato. "La Comunità internazionale deve agire e la Croce Rossa - ha insistito - deve avere accesso agli ostaggi".

L'esercito israeliano ha pure scoperto uno dei maggiori depositi di armi di Hamas a Gaza nord, vicino a una clinica e a una scuola. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nel deposito c'erano "centinaia di lancia granate, decine di missili anti tank e di esplosivi, razzi a lunga gittata, granate e molti droni".

"Tutte le strutture terroristiche - ha spiegato - sono state trovate vicino edifici civili nel cuore della popolazione. Un'ulteriore prova dell'uso cinico che l'organizzazione terrorista di Hamas fa dei residenti di Gaza usati come scudi umani".

Dal canto suo, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato al quotidiano Kathimerini che "il nostro obiettivo principale è stare dalla parte giusta della storia. La risposta della Turchia al trattamento ingiusto e disumano del popolo palestinese, insieme alla nostra volontà di criticare Israele per le azioni che violano palesemente il diritto internazionale e i diritti umani, è un aspetto essenziale dell'impegno verso questo obiettivo".

"Dato che molti Paesi occidentali - ha aggiunto Erdogan - stanno adottando posizioni sempre più simili, l'adempimento di questo obbligo morale da parte della Turchia nei confronti della questione palestinese non solleva dubbi sul fatto che essa 'appartenga o meno all'Occidente'", ha aggiunto il presidente turco. "Piuttosto che mettere in discussione l'orientamento e la posizione della Turchia, bisognerebbe concentrarsi sui casi in cui alcuni Paesi occidentali possono trascurare i valori per cui si battono con forza. Il silenzio sulla brutalità di Gaza ne è l'esempio più lampante".

Intanto, alcuni boati di esplosioni sono stati uditi poco fa sul lato siriano delle Alture del Golan, contese tra Siria e Israele.

Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria secondo cui le esplosioni si sono verificate "mentre alcuni razzi sono stati sparati dal lato siriano" verso Israele.

09:16
09:16
«Due palestinesi uccisi da Israele in Cisgiordania»

Due palestinesi sono stati uccisi in scontri armati con l'esercito israeliano nel campo profughi di Al-Fara e nella città di Tammoun, a sud di Tubas, vicino Nablus in Cisgiordania. Lo hanno fatto sapere fonti mediche locali riferite dall'agenzia palestinese Wafa. Negli scontri - secondo la stessa fonte - sono rimasti feriti anche altri 11 palestinesi.

Fonti mediche hanno confermato al nostro corrispondente che sono stati uccisi un giovane e un ragazzo: Moaz Ibrahim Zahran (23 anni), del campo di Al-Faraa, e Abdul Rahman Imad Khaled Bani Odeh (16 anni), della città di Tammo.

Intanto, l'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati. Uno, secondo il portavoce militare, è stato ucciso in un combattimento a Gaza. Il secondo è morto in un incidente d'auto.

08:51
08:51
Blinken e Yi: «È necessaria una de-escalation della guerra»

Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi hanno concordato, nel corso di una telefonata tenuta oggi, sulla necessità di una de-escalation del conflitto tra Hamas e Israele.

Blinken, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato americano , «ha ribadito l'imperativo che tutte le parti lavorino per evitare che il conflitto si estenda», mentre Wang - secondo Pechino - ha sottolineato «che la massima priorità è cessare il fuoco e porre fine alla guerra il prima possibile».

Intanto, «battaglie intense» sono in corso nella Striscia. Lo ha detto l'esercito israeliano, secondo cui nell'ultimo giorno sono stati circa 250 gli «obiettivi terroristici» colpiti in tutta Gaza.

«I soldati - ha spiegato il portavoce militare - continuano a localizzare armi, imbocchi di tunnel, esplosivi e altre infrastrutture militari». Tra queste, sono state distrutte le postazioni da cui ieri sono stati lanciati i razzi nel centro di Israele.

L'aviazione ha colpito nell'area di Deir al-Balah dove sono stati «eliminati terroristi di Hamas e della Jihad islamica palestinese». Secondo il portavoce, è stata colpita una «cellula armata nei pressi di una scuola nel nord di Gaza» e in un'altra scuola, sempre nel nord, sono state trovate «armi e munizioni».

08:20
08:20
Ex premier d'Israele: «Non bombardiamo Gaza in modo indiscriminato»

«Se avessimo voluto fare del male ai civili, avremmo potuto vincere l'intera guerra in un giorno, l'8 ottobre»: lo ha detto alla Bbc l'ex primo ministro israeliano, Naftali Bennett, sottolineando che Israele sta mostrando moderazione a Gaza.

«Avremmo potuto bombardare Gaza indiscriminatamente», ha osservato, aggiungendo che questa «sarebbe stata la cosa più semplice del mondo... (ma) non lo stiamo facendo».

08:08
08:08
«L'ospedale di Al-Aqsa sta finendo le forniture mediche»

La disponibilità di carburante e forniture mediche ha raggiunto livelli critici all'ospedale di Al-Aqsa, nella Striscia di Gaza, a causa della chiusura delle strade, mentre centinaia di pazienti hanno bisogno di cure d'emergenza a causa degli incessanti bombardamenti israeliani. Lo rende noto in un comunicato Medici senza frontiere (Msf), sottolineando che lo staff palestinese e internazionale di Msf nell'ospedale riceve in media 150-200 feriti di guerra al giorno dall'inizio di dicembre.

«I pazienti ricoverati sono 700 e ne arrivano sempre di nuovi. Stiamo esaurendo le forniture essenziali per curarli», afferma Marie-Aure Perreaut Revial, coordinatrice delle emergenze di Msf a Gaza.

«La carenza di medicinali e di carburante potrebbe impedire all'ospedale di fornire interventi chirurgici salvavita o cure intensive. Senza elettricità i ventilatori non funzionerebbero più, le donazioni di sangue sarebbero interrotte e la sterilizzazione degli strumenti chirurgici sarebbe impossibile - prosegue Perreaut Revial -. È fondamentale facilitare la fornitura di materiale umanitario. L'ospedale ha urgente bisogno di set chirurgici, fissatori esterni per fratture e farmaci essenziali, compresi quelli per le malattie croniche».

06:22
06:22
Il punto alle 6.00

L'attuale operazione di terra a Gaza «durerà diverse settimane» e poi «entro gennaio» Israele passerà ad una strategia «a bassa intensità e iperlocalizzata» che prenda di mira militanti e leader di Hamas. Lo riferiscono alti funzionari della Casa Bianca alla Cnn.

L'ambasciatore israeliano a Mosca

«Ci vorranno settimane o addirittura mesi perché Israele raggiunga i suoi obiettivi militari nella Striscia di Gaza». Lo ha detto - come riporta la Tass - l'ambasciatore di Israele in Russia, Alexander Ben Zvi. «La pianificazione - ha aggiunto - dipende dai successi militari. Ma posso dire con certezza che ci vorranno settimane».

Inoltre, Ben Zvi ha dichiarato che «la ripresa del cessate il fuoco tra Israele e Hamas è ancora possibile, ma l'operazione militare continuerà finché i membri del movimento palestinese non rinunceranno ai loro sforzi militari. Bisognerebbe capire quali sono i loro piani: se, per esempio, Hamas rilasciasse tutti gli ostaggi e decidesse di non impegnarsi più in azioni militari, ci sarebbe qualcosa di cui discutere. Finora, purtroppo, loro stanno rifiutando questa opzione. L'operazione militare continuerà finché non capiranno che questa non è la scelta migliore per loro».

Revocato il visto a Lynn Hastings

Nel frattempo, Israele ha revocato il visto al coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Lynn Hastings. Lo ha annunciato su X il ministro degli affari esteri israeliano, Eli Cohen. «Non rimarremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi delle Nazioni Unite», ha scritto in un post. In dettaglio, secondo il ministro Lynn Hastings, che è vice coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente e coordinatore residente delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, non si è pronunciata contro Hamas per gli atti commessi durante l'attacco del 7 ottobre.

Uccisi diversi comandanti di Hamas

Nella notte, inoltre, «le forze dell'Idf hanno eliminato diversi comandanti di Hamas e agenti della Brigata Nord della Striscia di Gaza, la seconda più grande brigata di Hamas, che si nascondevano in un tunnel situato vicino all'ospedale indonesiano durante l'attacco». Lo scrive su X l'esercito israeliano precisando che cinque comandanti «sono stati eliminati»: si tratta di Asam Abu Rakba, Rafat Salman, Ahmed Al-Ghandoor, Wael Rajab e Ibrahim Al-Biari. Inoltre, scrive l'Idf, «quattro comandanti di battaglione sono stati eliminati nella Brigata Gaza, la più grande di Hamas, e il battaglione Tsabra è stato danneggiato in modo significativo e il suo quartier generale è stato messo fuori uso».