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«L'Ucraina che conoscevamo non esiste più» – Segui il live

Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova: «I confini sono cambiati e non torneranno più come prima» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Red. Online
18.06.2022 08:33
22:01
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I russi erigeranno un monumento all'imperatrice Caterina II

Gli «occupanti russi erigeranno un monumento all'imperatrice russa Caterina II nella catturata Kherson». A rivelarlo è il sito ucraino Kiev Independent citando il capo dell'amministrazione regionale militare e civile di Kherson, Vladimir Saldo.

«La dirigenza dell'amministrazione militare-civile della regione di Kherson, sostenendo l'iniziativa dei residenti di Kherson di perpetuare la memoria di Caterina II, che fondò la città 244 anni fa, chiede aiuto e sostegno creando un monumento all'imperatrice a Kherson», ha detto Saldo, citato dal sito.

21:31
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Online il sito sui criminali di guerra russi

È online il sito sui criminali di guerra russi. L'Ucraina ha infatti reso operativa sul web una piattaforma per denunciare i crimini di guerra commessi dalle truppe di Vladimir Putin e i loro autori. L'annuncio è stato fatto su Telegram dal capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak.

«Questo sito contiene informazioni dettagliate e verificate sui criminali di guerra russi. L'Ucraina farà di tutto per trovare e punire tutti», ha scritto Yermak. In cima all'elenco di quello che ha chiamato il «Libro dei carnefici del popolo ucraino» compare il generale russo Alexander Dvornikov per le azioni «contro la popolazione civile a Mariupol». Nel sito è possibile anche denunciare nuovi crimini di guerra.

La piattaforma ricorda che i crimini di guerra della Russia contro l'Ucraina sono iniziati il 24 febbraio del 2022, giorno in cui è cominciata l'invasione di Mosca. Secondo il procuratore generale dell'Ucraina, più di 1.700 casi di crimini di guerra russi sono attualmente oggetto di indagine in Ucraina. Sono stati segnalati numerosi casi di distruzione di infrastrutture abitative, uccisioni di civili e saccheggi da parte dell'esercito russo nel territorio ucraino occupato.

Il «progetto - precisa il sito - raccoglie le prove dei crimini di guerra in Ucraina e di coloro che li hanno commessi. Le indagini sono appena iniziate e proseguiranno fino al ritrovamento dell'ultimo carnefice. Tutti coloro che sono coinvolti in crimini contro il popolo ucraino saranno qui presenti».

Le immagini che ritraggono le foto dei russi accusati di crimini sono accompagnate da una serie di informazioni, come la data ed il luogo di nascita, i crimini commessi, il livello di istruzione e i documenti di identità. Un elenco che ricorda il Most-wanted Iraqis, il mazzo di carte da poker che i militari statunitensi idearono per aiutare le truppe ad identificare i membri più ricercati del governo di Saddam Hussein durante l'invasione dell'Iraq nel 2003.

20:36
20:36
Zelensky visita Odessa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo avere visitato la città di Mykolaiv si è recato nella regione di Odessa. Lo ha annunciato il suo ufficio, pubblicando delle foto che ritraggono Zelensky mentre visita il reparto traumatologico e parla con i soldati feriti sottoposti a cure in una struttura medica.

20:34
20:34
Esplosione a forma di fungo nel Lugansk

Una potente esplosione è avvenuta a Severodonetsk nel Lugansk, nell'est dell'Ucraina. Lo riporta l'agenzia russa Tass - parlando della regione come «Repubblica popolare del Lugansk» - che mostra un video dove si vede una nube a forma di fungo di colore rosa che sale nel cielo.

20:12
20:12
«Lottiamo per vincere»

Volodymyr Zelensky torna al fronte mentre i russi bombardano la sua città natale Kryvyj Rih. Il presidente è comparso a sorpresa a Mykolaiv, visitando un altro degli avamposti simbolo della resistenza ucraina.

Nella città portuale strategica sul Mar Nero, il leader di Kiev ha osservato le macerie degli edifici colpiti dai raid insieme al governatore Vitaly Kim, il cui palazzo era stato sventrato a fine marzo in uno dei più sanguinosi attacchi compiuti dalle forze di Mosca. «Non smettiamo di lavorare per la vittoria», ha promesso Zelensky, giunto all'indomani di un altro attacco che ha provocato due morti e 20 feriti. «Finché sarete vivi, c'è un forte muro ucraino che protegge il nostro Paese», ha detto poi incontrando un gruppo di soldati, ringraziati insieme ai sanitari di un ospedale locale per «il loro lavoro difficile e importante, la loro sensibilità e le vite che hanno salvato».

La nuova missione presidenziale si è svolta non lontano dalla regione di Kherson, dove secondo il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba potrebbe orientarsi la prossima controffensiva, forse la più cruciale perché riguarda «la città chiave per la stabilità strategica dell'Ucraina».

Intanto, in attesa del possibile contrattacco, in città continua ad agire la resistenza con atti di sabotaggio. I russi l'hanno accusata di «terrorismo» per aver piazzato l'ordigno esploso vicino all'auto del responsabile del sistema penitenziario locale, Yevhen Sobolev, rimasto ferito e operato alle gambe, che era accusato da Kiev di «collaborazionismo».

Mentre Zelensky effettuava la visita, duecento km più a nord i missili russi sono caduti sulla sua città d'origine, Kryvyj Rih, nell'oblast di Dnipro, dove solo nell'ultima settimana sei civili sono rimasti uccisi, secondo il governatore Valentyn Reznichenko. L'artiglieria di Mosca ha colpito il villaggio di Velyka Kostromka, provocando almeno due feriti e distruggendo alcuni edifici.

Nelle ultime ore, nuovi razzi hanno preso di mira diversi obiettivi in tutto il Paese. A Kremenchuk, a sud-est di Kiev lungo il corso del fiume Dnepr, è stata colpita una raffineria di petrolio, mentre a Izyum, nell'oblast di Kharkiv, dopo un raid ha preso fuoco un impianto del gas. Missili da crociera sono stati sparati anche contro la regione di Odessa dalla Crimea, ma sono stati abbattuti dalla contraerea, secondo il Comando operativo meridionale dell'esercito ucraino.

La battaglia continua a infuriare anche nel Donbass. L'esercito russo ha attaccato con colpi di artiglieria e missili le posizioni delle truppe di Kiev e le infrastrutture civili vicino a Lysychansk, Metiolkino, Ustynivka e Voronove, nella regione di Lugansk, dove attacchi aerei sono stati lanciati anche sulle aree di Syrotyne e Borivske.

A Severodonetsk, unità militari di Mosca hanno cercato di effettuare operazioni d'assalto al di fuori della città sempre più saldamente nelle mani di Mosca, ma secondo lo Stato maggiore di Kiev sono state respinte. Nell'area continuano però ad affluire nuove truppe, con 30 tir carichi di soldati che arrivano ogni giorno dalla Russia, secondo il governatore Serhiy Gaidai.

All'interno del perimetro urbano prosegue invece lo stallo armato nella fabbrica chimica Azot, dove rimangono intrappolati nei bunker oltre 500 civili, tra cui una quarantina di bambini. I russi continuano ad accusare le truppe ucraine asserragliate all'interno di utilizzarli come «scudi umani». Fallito il corridoio umanitario proposto da Mosca, che avrebbe voluto condurli nei territori sotto il suo controllo del Lugansk, restano bloccati con scorte di acqua e cibo ormai ridotte al lumicino.

19:07
19:07
La Russia trascina Biden alla «guerra dei prigionieri»

La Russia trascina gli Usa alla «guerra dei prigionieri», in un confronto diretto nel conflitto ucraino che Joe Biden ha sempre voluto evitare.

Mosca ora può giocare la carta di Alexander Drueke e Andy Huynh, i due veterani americani catturati in Ucraina che rischiano la condanna a morte come foreign fighter e di cui ha già trasmesso un video propagandistico, mentre è ancora ignota la sorte di un terzo veterano scomparso in aprile, l'ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi.

Il Cremlino inoltre ha altre pedine su cui far leva: Marc Fogel, ex diplomatico appena condannato a 14 anni per traffico di marijuana, la star del basket femminile Brittney Griner, che rischia una condanna simile per reati analoghi, e l'ex marine Paul Whelan, che deve scontare 16 anni per spionaggio.

Tutti «ostaggi legali» che rappresentano una preziosa merce di scambio per altri prigionieri russi, come già avvenuto in aprile tra l'ex marine Trevor Reed e il pilota (trafficante di droga) Konstantin Yaroshenko. In lizza per il prossimo giro, da parte del Cremlino, Viktor Bout, famigerato trafficante di armi conosciuto anche come «il Mercante di morte».

I riflettori adesso sono puntati su Drueke e Huynh, che hanno parlato con la tv di regime Russia Today da un centro di detenzione del Donbass, il giorno dopo che il Daily Telegraph aveva riportato la notizia della cattura dei primi cittadini americani che combattono volontariamente a fianco degli ucraini. I due veterani - Drueke ha servito due volte in Iraq, Huynh ha lavorato nei Marines a Okinawa - sono stati presi dopo essere stati mandati al fronte la scorsa settimana vicino a Kharkiv.

Nel video hanno raccontato che, sotto il comando dei servizi di sicurezza ucraini, dovevano coprire la ritirata delle forze ucraine e che dopo aver svolto il loro compito si sono rifugiati in una buca senza essere visti. Ma con l'infuriare della battaglia non sono stati recuperati tramite l'aiuto dei droni e così, «abbandonati nella foresta», hanno cominciato a camminare per ore finché sono incappati in una pattuglia russa e si sono arresi.

Entrambi assicurano di essere trattati bene, con cibo, coperte e sigarette, ma Drueke racconta di aver sentito voci che potrebbero essere condannati a morte. Come i tre foreign fighter, due britannici e un marocchino, catturati nella battaglia di Mariupol. Anche loro, del resto, si sono uniti ad un gruppo di mercenari stranieri, prevalentemente americani e francesi, la «Task Force Baguette», dove erano soprannominati «Bama» e «Hate».

I due veterani fanno poi una serie di dichiarazioni apparentemente funzionali alla propaganda russa: affermano di aver visto anche l'altra faccia della guerra, ossia i bombardamenti ucraini contro i civili a Donetsk; denunciano la «corruzione» e il «cattivo addestramento» delle unità ucraine con cui hanno combattuto e invitano i loro colleghi veterani a non andare nel Paese.

A confermare che i russi intendono giocare duro è anche la condanna a 14 anni in un carcere di massima sicurezza per Marc Fogel, che lavorava all'ambasciata Usa a Mosca sino a maggio 2021 ma che quando è stato arrestato due mesi dopo all'aeroporto era già diventato un docente di inglese alla Anglo-American School. Aveva con sé 17 grammi di marijuana prescritta dal medico dopo un intervento chirurgico e ignorava che fosse vietata in Russia per scopi terapeutici, secondo la sua versione. Per l'accusa invece l'aveva ben nascosta nei bagagli in un paio di scarpe da ginnastica, dentro un contenitore per lenti a contatto. Alla fine si è dichiarato colpevole di detenzione, contrabbando e produzione di narcotici. Una grana in più per la Casa Bianca.

18:59
18:59
Conquistato il villaggio di Metelkino

Le forze russe hanno conquistato il villaggio ucraino di Metelkino, un sobborgo sudorientale di Severodonetsk, e lo sminamento della zona è già in corso, ha detto il leader ceceno Ramzan Kadyrov, citato da Interfax

«Le unità delle forze speciali di Akhmat, insieme al secondo corpo della milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk, hanno liberato l'insediamento di Metelkino nei pressi della città di Severodonetsk», ha scritto Kadyrov su Telegram.

«La parte ucraina ha perso tra i 600 e i 700 combattenti, tra morti e feriti, nella battaglia per questo centro nell'ultima settimana», ha detto, aggiungendo che le forze russe stanno rimuovendo mine e trappole esplosive.

18:43
18:43
La polizia tedesca indaga su centinaia di crimini di guerra

L'Ufficio federale della polizia criminale tedesca (Bka) ha annunciato di stare indagando su diverse centinaia di potenziali crimini di guerra russi commessi in Ucraina, precisando anche che sta cercando i mandanti militari e politici di questi crimini.

«Finora abbiamo ricevuto oltre cento indicazioni», ha dichiarato il presidente della Bka Holger Münch al quotidiano «Welt am Sonntag». L'indagine non si concentra solo sugli autori di crimini di guerra, ma anche sui leader militari e politici di questi crimini.

«Questa è la parte più difficile della nostra indagine, un complesso lavoro di puzzle», ha detto Münch. «Il nostro chiaro obiettivo è identificare i responsabili delle atrocità, provare i loro atti attraverso le nostre indagini e assicurarli alla giustizia», anche in Germania, che applica la giustizia universale consentendo che determinati crimini siano processati indipendentemente dal luogo in cui siano stati commessi.

Ma «potrebbe volerci del tempo» perché le indagini relative alla guerra in Ucraina sono solo «all'inizio», ha ammesso Münch.

18:34
18:34
«Siete il muro a protezione del Paese»

«È importante che siate vivi. Finché sarete vivi c'è un forte muro ucraino che protegge il nostro Paese». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ai soldati nella regione di Odessa.

Il presidente ha visitato stamane la città di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale, danneggiata dalla guerra, e dopo aver incontrato i funzionari locali è andato dalle truppe al fronte. «Voglio dirvi grazie da parte del popolo ucraino, dal nostro Stato, per l'ottimo lavoro che state facendo, per il vostro servizio impeccabile», ha aggiunto Zelensky.

Durante la sua visita il presidente ha incontrato anche gli operatori sanitari di un ospedale locale, ringraziando i medici per «il loro lavoro difficile e importante, la loro sensibilità e le vite che hanno salvato. Siete persone eroiche con un cuore grande e gentile».

17:53
17:53
Olena Zelenska bersaglio numero due dei russi

La first lady Olena Zelenska non conosce esattamente quali informazioni di intelligence abbia il marito per affermare che il bersaglio numero uno dei russi è lui, e subito dopo c'è la sua famiglia. Ma sa per certo quali potrebbero essere le conseguenze per il presidente dell'Ucraina se lei finisse insieme con i suoi figli nelle mani di Mosca: «quando vedi i loro crimini, forse sono davvero capaci di tutto», ha detto in un'intervista al «Guardian», sottolineando che ha cercato «di non pensarci troppo per non diventare paranoica».

«Naturalmente è possibile esercitare pressioni sul presidente attraverso la sua famiglia, e non vorrei che dovesse scegliere tra noi e le sue responsabilità. Quindi, se c'è anche la più piccola possibilità di ciò, bisogna eliminarla», ha tagliato corto.

Così quella notte del 24 febbraio, mentre Volodymyr Zelensky non prese neppure in considerazione i suggerimenti dei leader occidentali di lasciare Kiev, lei ha fatto le valigie senza battere ciglio, tra un allarme aereo e l'altro: «avevo la sensazione di trovarmi in una realtà parallela», ha raccontato.

Prima di partire scortata dagli uomini della sicurezza è riuscita a rivedere il marito. Un abbraccio, ma nessuno spazio per lacrime o sentimentalismi. Solo più tardi, andando indietro con il pensiero, ha capito che avrebbe potuto non rivederlo mai più.

Il luogo dove ha trascorso i mesi dal momento dell'invasione russa è top secret, «meno dico, più sono al sicuro», ha sottolineato. I figli non l'hanno mai abbandonata: Kyrylo, nove anni, e Oleksandra, di 17, si sono comportati benissimo, ha spiegato sorridendo, «guardavamo il telegiornale. Sì, avevamo una televisione».

Certe sere vedeva le immagini del marito con la maglietta verde militare che teneva discorsi al popolo ucraino e si appellava ai leader internazionali: «ho capito che per lui era tutto molto emozionante. Conoscendolo, credo che abbia usato tutte le leve emotive possibili per far passare il messaggio. Ma non si trattava di manipolazione, era genuino, erano i suoi sentimenti».

«Ogni giorno in Ucraina muoiono due bambini a causa dell'aggressione russa», ha denunciato oggi Olena in un discorso online in occasione del decimo anniversario dell'Aspen Institute Central Europe. «Molte persone in questi quasi quattro mesi mi hanno detto che per loro è difficile anche solo leggere le notizie sull'Ucraina. Li capisco molto bene. È difficile per qualsiasi persona normale dotata di empatia scoprire ogni giorno come un missile sia entrato in casa di qualcuno, proprio in una stanza, e abbia ucciso una famiglia. È difficile guardare le foto di città danneggiate, buchi al posto delle finestre, persone negli ospedali ferite dalle mine». Ma questa è l'Ucraina nel 2022. Per colpa dei russi, «capaci di tutto».

16:17
16:17
Critiche fra i vertici ucraini: «Non si giochi con i numeri dei morti»

«Voglio rivolgermi ancora una volta alle figure che dicono che abbiamo 200, 300 e più persone morte al fronte ogni giorno. Alcuni addirittura hanno detto circa 1.000... Non hanno la possibilità di ottenere tali informazioni. Questi non sono birilli o un circo. Questa è la vita delle persone». Lo ha detto il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Oleksiy Danilov, citato dall'«Ukrainska Pravda», criticando le affermazioni di esponenti governativi e politici, tra cui il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak e il vice leader del partito di Volodymyr Zelensky e negoziatore David Arahamiya.

«Non capisco perché lui (Podolyak) faccia tali affermazioni. È un rappresentante dello Stato maggiore? Non capisco perché ora è la voce dell'esercito. Cose del genere dovrebbero essere dette da Zaluzhny (comandante delle forze armate, ndr), Shaptala (capo di Stato maggiore, ndr) e dal ministro della difesa» Oleksiy Reznikov, ha aggiunto Danilov.

14:28
14:28
«Settantasette minatori intrappolati nel Donetsk a causa delle bombe di Kiev»

Secondo i filorussi, i bombardamenti ucraini hanno intrappolato 77 minatori in una miniera di carbone nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, dopo che è stata tolta la corrente alla miniera, riferiscono i media russi.

13:27
13:27
Nuovi bombardamenti su Kryvyi Rih, la città di Zelensky

L'esercito russo ha lanciato nella notte nuovi attacchi contro la regione orientale di Dnipropetrovsk, bombardato in particolare il distretto di Kryvyi Rih, dove è nato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Solo nell'ultima settimana, sei civili sono stati uccisi: ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Valentyn Reznichenko, citato da Ukrinform.

«Le sirene dei raid aerei hanno risuonato due volte nella regione di notte. I russi hanno colpito di nuovo il distretto di Kryvyi Rih», ha detto, aggiungendo le truppe russe hanno sparato più volte con l'artiglieria sul villaggio di Velyka Kostromka. Alcuni edifici sono stati distrutti ma non sono state segnalate vittime.

In precedenza, è stato colpito l'insediamento di Zelenodolsk. Dall'inizio della guerra nella regione di Dnipropetrovks più di 500 case e 300 appartamenti sono stati distrutti.

13:26
13:26
«Il riarmo dell'Ucraina? Pianificato per arrivare alla guerra»

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, intervistata da Sky News Arabia, ha sostenuto che un riarmo dell'Ucraina e il suo inserimento nelle esercitazioni NATO è stato «pianificato» per portare all'attuale scontro bellico.

Questo nonostante appelli lanciati da Mosca per «anni» alla comunità internazionale per spingere Kiev al negoziato. È quanto emerge dalle dichiarazioni della portavoce riportate sul sito della tv panaraba.

Zakharova, nell'accusare l'Alleanza atlantica di «ostacolare» i negoziati, ha aggiunto che ciò avviene «in parallelo con la fornitura di armi a Kiev, l'invio di consiglieri militari e lo svolgimento di esercitazioni di regolari della NATO, anche se l'Ucraina non fa parte dell'Alleanza; e questo è stato pianificato con l'obiettivo di creare questa situazione e risolverla militarmente».

«Per anni abbiamo chiesto alla comunità internazionale di usare la propria influenza politica, diplomatica ed economica per portare Kiev al tavolo dei negoziati e attuare ciò che il Presidente dell'Ucraina si era assunto come propria responsabilità in base agli accordi di Minsk», ha premesso la portavoce.

«Nelle nostre dichiarazioni e commenti, abbiamo invitato tutti coloro che potrebbero influenzare Kiev a partecipare, ma tutti sono rimasti indifferenti a ciò che avevamo chiesto loro», ha aggiunto Zakharova.

La portavoce del ministero degli Esteri russo ha inoltre risposto a una domanda sulla visita nella capitale ucraina dei leader Ue «Scholz, Macron e Draghi» dicendo che «le armi inviate in Ucraina, e i combattenti, prolungano l'operazione russa e il conflitto in Ucraina e nessuno sa perché sono andati a Kiev. Forse volevano incoraggiare (il presidente ucraino Volodymyr) Zelensky a fare più morti, non lo sappiamo. Li abbiamo sentiti impegnarsi per la ricostruzione ma la questione non è chiara: parlano della ricostruzione dell'Ucraina e allo stesso tempo forniscono armi».

«L'Europa deve essere consapevole che le armi che invia all'Ucraina le ritorneranno indietro attraverso il mercato nero, perché Zelensky non controlla più nulla e le operazioni militari sono gestite da consiglieri militari, soprattutto inglesi». Il presidente ucraino Volodymyr «Zelensky interpreta solo il ruolo del presidente e trascorre la giornata esibendosi davanti alle telecamere e registrando video», ha aggiunto la portavoce come riporta il sito dell'emittente panaraba. «Kiev ha messo in stallo i negoziati senza reagire (...) alle soluzioni che Mosca propone per uscire dalla crisi», ha sostenuto ancora Zakharova.

11:48
11:48
Centinaia di persone al funerale di Roman Ratouchny, attivista e combattente

Centinaia di persone oggi al monastero di San Michele della Cupola d'Oro nel centro di Kiev per partecipare ai funerali di un giovane attivista ucraino ucciso in battaglia nell'Est del Paese, figura di rilievo del movimento pro-europeo Maya.

Roman Ratouchny è morto il 9 giugno nei pressi di Izyum, nella regione di Kharkiv. Questa mattina quattro soldati hanno portato a spalla la bara del combattente che è stato salutato dalla folla alla presenza di molti militari. A mezzogiorno è prevista una manifestazione in Piazza Indipendenza (Maidan in ucraino) e la bara sarà sepolta nel cimitero di Baikove, nel sud di Kiev.

Roman Ratouchny è stato uno dei primi studenti a protestare in Piazza Indipendenza alla fine del 2013, quando è partito per combattere nell'esercito ucraino come molti altri civili dall'inizio dell'offensiva russa. Questo ha dato il via al movimento di protesta pro-europeo Maya che ha portato all'uscita del presidente filo-russo Viktor Yanukovych nel 2014.

10:56
10:56
«Adesione all'UE? Riforme avviate al 70%

«Qualcuno pensa che vogliamo diventare membri approfittando della guerra. Non è vero, non vogliamo scorciatoie. Sappiamo di dover migliorare, le riforme servono a questo. Però corriamo». Lo spiega Mariia Mezentseva, parlamentare a capo della delegazione ucraina a Bruxelles, in un'intervista al Corriere della Sera commentando il via libera al processo di adesione dell'Ucraina all'UE.

«L'integrazione delle reti elettriche era in calendario per il 2027. A una settimana dall'inizio dell'invasione russa ci siamo staccati da Russia e Bielorussia per entrare nella rete europea - spiega - Abbiamo già firmato il trattato di libero scambio. Siamo digitalizzati. Chiaro che dobbiamo migliorare. Nella parità di genere, ad esempio. Essere candidati non significa essere membri, ma come per la difesa militare, gli ucraini capiscono che essere europei salverà la nostra identità».

Fino alla settimana scorsa anche Paesi Bassi, Danimarca e Svezia erano perplessi guardando agli indici di corruzione dell'Ucraina. «Sono convinta siano dubbi superati. Il nostro progresso in quel campo è spettacolare. In cinque anni abbiamo fatto ciò che altri non hanno fatto in trenta - prosegue - Le informazioni e le garanzie per essere parlamentare a Kiev sono quattro volte più lunghe e accurate che per partecipare ai lavori del Consiglio europeo. Dobbiamo cambiare la mentalità. Ma le riforme sono al 70% avviate. Magistratura, polizia, appalti».

Per l'Ucraina l'ingresso nell'Unione europea «è la strada per la qualità: del cibo, della gestione dei rifiuti, della sicurezza sul lavoro, dell'efficienza dei trasporti, della lotta alle emissioni di CO2, dei voli, degli imballaggi, del mercato energetico, di tutto - conclude - Noi vogliamo la qualità. Vogliamo l'Europa».

10:09
10:09
«Dall'inizio della guerra 323 bambini sono stati uccisi»

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono stati uccisi 323 bambini (tre giorni fa erano 313) e oltre 583 sono rimasti feriti. L'aggiornamento è stato rilasciato dalla Procura generale citata da Ukrinform, specificando che i numeri forniti non sono definitivi.

09:48
09:48
«I negoziati con la Russia potrebbero riprendere a fine agosto»

Il capo della squadra negoziale con la Russia sulla guerra, David Arahamiya, ha affermato che l'Ucraina potrebbe riprendere «a fine agosto» i colloqui con i russi, sospesi di fatto dopo i colloqui a Istanbul il 29 marzo, dopo una serie di controffensive in alcuni posti.

«Fine agosto - ha risposto sulla ripresa dei colloqui il capo negoziatore a Voice of America, ripresa da Ukrainska Pravda - Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi».

08:45
08:45
«Nuovi attacchi russi vicino a Lysychansk, in Lugansk»

L'esercito russo sta attaccando con colpi di artiglieria e missili le posizioni delle truppe ucraine e le infrastrutture civili vicino a Lysychansk, Metiolkino, Ustynivka e Voronove, nel Lugansk. A Severodonetsk, unità militari di Mosca hanno cercato di effettuare operazioni di assalto al di fuori della città, ma sono state respinte: afferma l'ultimo rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine citato da Ukrinform.

Attacchi aerei sono stati lanciati nelle aree di Syrotyne e Borivske, nella regione di Lugansk.

«Sono stati lanciati attacchi aerei nelle aree di Syrotyne e Borivske. I nostri difensori hanno respinto con successo l'assalto nei pressi di Syrotyne e Metiolkine. L'occupante si è ritirato sulle sue posizioni precedenti. Così come nei pressi di Hirske», ha scritto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai.

08:43
08:43
L'ex sergente USA Drueke è vivo: è stato catturato dai russi

L'ex sergente dell'esercito statunitense Alexander Drueke, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo. Lo ha reso noto la famiglia citando un nuovo video che circola online e nel quale si rivolge alla madre.

Drueke, come altri veterani USA, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui la tv Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l'ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all'esercito russo dopo essere stati abbandonati dai comandanti ucraini. Un terzo veterano, l'ex ufficiale dei Marine Grady Kurpasi, risulta scomparso in Ucraina da aprile. Un quarto invece, Willy Joseph Cancel, è stato ucciso in maggio.

L'amministrazione USA sostiene di non sapere dove si trovano i tre ex militari scomparsi, ma ha sconsigliato agli americani di andare o di rimanere in Ucraina.

08:36
08:36
«Dalla Crimea missili sulla regione di Odessa»

Nella notte la regione di Odessa è stata attaccata dall'esercito russo con missili da crociera, i razzi sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina: lo ha riferito il Comando operativo Sud di Kiev citato da Unian.

«Due missili Onyx lanciati dal complesso costiero nel territorio della Crimea occupata sono stati distrutti in aria dall'unità di difesa aerea», si legge nella nota del Comando.

08:34
08:34
«L'Ucraina con i confini di prima non c'è più»

«L' Ucraina che conoscevamo, all'interno di quei confini, non c'è più. E non sarà più così. Questo è ovvio. Quei confini non ci sono più», lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in un'intervista a Sky News Arabia, citata dall'agensia Ria Novosti.

08:33
08:33
Il punto alle 8.00

È il 116. giorno dall'inizio della guerra in Ucraina e gli scontri nell'est del Paese continuano senza sosta. Decine di civili ucraini si sono esibiti ieri in esercitazioni militari nelle postazioni fortificate lasciate dalle truppe russe a Bucha, una città sinonimo di crimini di guerra imputati alle forze di Mosca. Un gruppo di investigatori ed esperti internazionali ha visitato nel frattempo le aree devastate dalla guerra vicino a Kiev, tra cui una scuola bruciata, come parte dell'indagine in corso in Ucraina sui presunti crimini di guerra. «L'entità di questi crimini, la loro sistematicità, sembrano molto chiaramente crimini contro l'umanità. Si tratta di un'intera gamma di violazioni del diritto internazionale umanitario», ha dichiarato un esperto alla Reuters, citato dal Guardian.

Nella notte, intanto, una paramedica ucraina è stata liberata dalle truppe russe. Ad annunciarlo è stato lo stesso Zelensky, che ha dichiarato come Kiev sia riuscita a ottenere il rilascio di Yulia Payevska, catturata dalle forze russe a Mariupol il 16 marzo. 

Continua, poi, il flusso di aiuti internazionali a sostegno dell'Ucraina. Kiev ha ricevuto nelle scorse ore, riporta il Guardian, un prestito di 733 milioni di dollari dal Canada. Denaro, ha affermato il ministero delle Finanze ucraino, che sarà indirizzato «alle spese prioritarie, in particolare per garantire le spese sociali e umanitarie di prima necessità».

Il piano dell'amministrazione Biden di vendere all'Ucraina quattro grandi droni armabili è stato messo in pausa per il timore che le sofisticate attrezzature di sorveglianza possano cadere in mani nemiche, fa sapere il quotidiano britannico. L'obiezione all'esportazione dei droni è nata dal timore che le apparecchiature radar e di sorveglianza dei droni potessero creare un rischio per la sicurezza degli Stati Uniti se fossero cadute in mani russe.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che è «assolutamente necessario» che i leader parlino direttamente con il presidente russo Vladimir Putin nel tentativo di porre fine alla guerra. Parlando all'agenzia di stampa tedesca DPA ieri, Scholz ha detto: «È assolutamente necessario parlare con Putin, e continuerò a farlo, come farà anche il presidente francese».