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Putin incontra Xi Jinping: si tratta della prima missione presso una grande potenza globale dal mandato d'arresto emesso nei confronti del leader russo dalla Corte penale internazionale — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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18:57
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L'Ucraina colpisce due aeroporti russi con i missili a lungo raggio USA
Potrebbe essere una svolta sostanziale del conflitto. Gli Usa hanno fornito a Kiev i tanto desiderati missili a lungo raggio Atacms, che sono già stati impiegati in attacchi delle forze ucraine, secondo quanto annunciato dal presidente Volodymyr Zelensky. Diverse fonti affermano che il battesimo del fuoco è avvenuto la notte scorsa, quando le truppe di Kiev hanno colpito due aeroporti controllati dai russi lontano dalla linea del fronte. Il bilancio fornito dagli ucraini è di almeno nove elicotteri distrutti e «decine tra morti o feriti» tra i soldati di Mosca.
Per mesi l'amministrazione di Joe Biden aveva resistito alle richieste del governo ucraino per la fornitura degli Atacms, capaci di trasportare bombe a grappolo ad una distanza fino a 300 chilometri. Il timore del presidente americano era che il loro impiego potesse portare a una escalation incontrollata del conflitto, specie se i vettori fossero stati usati per colpire il territorio russo. Ma evidentemente, dopo la visita del mese scorso di Zelensky a Washington, la Casa Bianca ha cambiato le sue valutazioni, forse a causa dei limitati progressi della tanto attesa controffensiva ucraina e per scongiurare una possibile nuova offensiva russa.
Gli attacchi sono avvenuti contro basi aeree militari vicino alla città di Berdyansk, occupata dai russi, sulla costa del Mar d'Azov, e nell'autoproclamata Repubblica di Lugansk, nell'est dell'Ucraina. Le forze di Kiev hanno affermato di avere distrutto appunto nove elicotteri nemici, un deposito di munizioni, varie attrezzature e di avere danneggiato le piste dei due scali nell'operazione, denominata 'Dragonfly'. Vladimir Rogov, membro dell'autorità regionale filorussa di Zaporizhzhia, che comprende Berdyansk, ha detto sul suo canale Telegram che frammenti di bombe a grappolo M74 trasportate dagli Atacms sono stati trovati sul luogo del bombardamento. L'agenzia ucraina Unian ha pubblicato foto che secondo quanto affermato da chi le ha diffuse mostrano la parte di un missile Atacms trovato sul posto, una variante MGM-140A prodotta nel 1996 con una gittata fino a 165 chilometri.
«Grazie a tutti coloro che aiutano, e oggi un ringraziamento speciale agli Stati Uniti», ha detto Zelensky. «I nostri accordi con il presidente Biden sono stati osservati, gli Atacms hanno dato prova di sé», ha aggiunto il presidente ucraino.
La Russia si appresta nel frattempo a revocare la propria ratifica al trattato che vieta i test nucleari (Ctbt). Una legge in questo senso è stata approvata oggi all'unanimità in prima lettura dalla Duma, la camera bassa del Parlamento. Un gesto in realtà solo simbolico, visto che tale trattato, adottato dalle Nazioni Unite nel 1996, non è mai entrato in vigore perché né Usa né Cina lo hanno mai ratificato, e altre potenze nucleari quali India, Pakistan e Corea del Nord non lo hanno nemmeno firmato.
Mosca assicura inoltre che continuerà a rispettare la sospensione dei test di nuove armi atomiche, come fatto fin dal 1990 prima dall'Urss e poi dalla Russia e fin dal 1992 dagli Stati Uniti. La ripresa dei test nucleari, ha sottolineato recentemente il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov, è possibile solo come risposta a eventuali test condotti dagli Stati Uniti.
18:52
18:52
L'Ucraina lancia per la prima volta i missili Atacms forniti dagli USA
L'Ucraina ha lanciato per la prima volta missili Atacms forniti dagli Usa contro le forze russe. Lo rivelano fonti informate al Wall Street Journal.
Nei giorni scorsi, un piccolo numero di queste armi sarebbe stato inviato in segreto a Kiev per permettere attacchi a lungo raggio durante una fase importante della controffensiva.
16:18
16:18
L'Ucraina lancia per la prima volta i missili Atacms forniti dagli USA
L'Ucraina ha lanciato per la prima volta missili Atacms forniti dagli Usa contro le forze russe. Lo rivelano fonti informate al Wall Street Journal.
Nei giorni scorsi, un piccolo numero di queste armi sarebbe stato inviato in segreto a Kiev per permettere attacchi a lungo raggio durante una fase importante della controffensiva.
14:41
14:41
Xi Jinping accoglie Putin e altri leader a Pechino
Il presidente cinese Xi Jinping ha accolto oggi il suo omologo russo Vladimir Putin insieme agli altri leader che partecipano al forum One Belt, One Road. Lo rende noto il ministero degli Esteri di Mosca. La cerimonia di benvenuto si è svolta presso la Grande Sala del Popolo a Pechino. Un colloquio tra Xi e Putin è in programma domani, dopo gli interventi di entrambi al forum.
13:44
13:44
Colpiti due aeroporti occupati, decine di morti
Le forze ucraine hanno distrutto la notte scorsa nove elicotteri russi, un sistema di difesa aerea, un deposito di munizioni e varie attrezzature negli aeroporti occupati di Lugansk, nell'omonima regione, e Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia.
Lo hanno reso noto le forze di Kiev per le operazioni speciali, come riportano i media ucraini.
Secondo le forze speciali, scrive Ukrainska Pravda, decine di soldati russi sono stati uccisi o sono rimasti feriti nell'operazione, denominata «Dragonfly». Anche le piste degli aeroporti, sottolinea Rbc-Ucraina, sono state danneggiate.
13:05
13:05
Cremlino: «Infondate le notizie dell'invio di armi dalla Corea del Nord»
Le notizie sull'invio di forniture di armi dalla Corea del Nord alla Russia sono senza fondamento. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe, dopo che nei giorni scorsi gli Usa e la Gran Bretagna hanno affermato appunto che Pyongyang aveva inviato armi a Mosca.
"Lo dicono in continuazione, senza fornire alcuna prova", ha detto Peskov in risposta alla richiesta di commentare tali affermazioni. "Abbiamo sempre risposto - ha aggiunto il portavoce - che la Corea del Nord è un nostro vicino e che continueremo a costruire relazioni reciprocamente vantaggiose con il nostro vicino, basate sul rispetto reciproco, e che svilupperemo relazioni in tutti i settori. Questo è un nostro diritto sovrano e non pensiamo che qualcuno abbia il diritto di interferire in questo".
12:49
12:49
Putin incontra il premier ungherese Orban
Il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato oggi il primo ministro ungherese Viktor Orban. Lo riferisce l'agenzia Interfax da Pechino, dove i due sono presenti al forum «One Belt, One Road», e dove è avvenuto il colloquio.
Le relazioni della Russia con molti paesi europei vengono «mantenute e sviluppate» nonostante le sanzioni e «uno di questi paesi è l'Ungheria», ha detto Putin, citato dalla Tass, incontrando Orban.
Questi ha da parte sua affermato che l'Ungheria «cerca di salvare tutto ciò che può» nei rapporti con la Russia. «L'Ungheria - ha affermato Orban, citato dall'agenzia Interfax - non ha mai voluto lo scontro con la Russia. Al contrario, il nostro obiettivo è sempre stato quello di stabilire ed espandere i contatti reciproci, e ci siamo riusciti. Tuttavia, a causa dell'operazione militare e delle sanzioni, le nostre relazioni hanno sofferto molto».
«Siamo interessati a mantenere la cooperazione non solo a livello di comunicazione, ma anche a livello economico, finché ciò sarà possibile», ha continuato Orban, ringraziando la società statale russa per l'energia atomica Rosatom, che in Ungheria sta costruendo una centrale nucleare, e Gazprom per il fatto che l'azienda continua a rispettare i contratti esistenti. «Siamo quindi riusciti a salvare molto di quello che abbiamo realizzato, a nessuno piace vedere vanificati i risultati del suo lavoro ottenuto in passato per ragioni di cui non ha colpa», ha aggiunto Orban.
Dopo l'incontro il premier ha scritto su Facebook: «Incontro con il Presidente Putin. Oggi in Europa tutti si chiedono se ci sarà un cessate il fuoco in Ucraina. Anche per noi ungheresi, la cosa più importante è che l'ondata di rifugiati, le sanzioni e la guerra nel nostro paese vicino finiscano».
06:26
06:26
Il punto alle 6.00
Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato in Cina. Lo testimoniano le immagini diffuse dai media statali cinesi: l'aereo presidenziale russo è atterrato all'aeroporto di Pechino intorno alle 9.30 locali (le 3.30 in Svizzera). Putin è impegnato nella sua prima missione presso una grande potenza globale dal mandato d'arresto emesso nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale: vedrà l'omologo Xi Jinping, incontrato più di 40 volte negli ultimi dieci anni. Il leader russo parteciperà, quale ospite d'onore, al terzo forum sulla Belt and Road Initiative in programma oggi e domani a Pechino, secondo quanto ha riferito il canale in lingua inglese CGTN, parte del network pubblico cinese CCTV, che nei giorni scorsi ha trasmesso una lunga intervista al capo del Cremlino. Nell'annuncio fatto lunedì da Mosca, Putin avrà domani il bilaterale con Xi allo scopo di rafforzare i legami bilaterali e un'amicizia personale «senza limiti», a dispetto dell'invasione dell'Ucraina che ha gettato la Russia nell'isolamento internazionale. Durante i colloqui «sarà prestata particolare attenzione alle questioni internazionali e regionali», ha riferito una nota. Gli osservatori si aspettano poche sorprese dalla visita del leader russo in Cina, considerando l'incontro con Xi piuttosto come un gesto simbolico di sostegno di Pechino a Mosca: interessanti, tuttavia, saranno i segnali sulla stretta dipendenza economica e diplomatica russa nei confronti del Dragone.
Oltre alla guerra contro l'Ucraina, tra i dossier nell'agenda dei due leader c'è anche il conflitto tra Israele e Hamas, su cui Putin punta a rompere l'isolamento internazionale proponendosi come mediatore, visti i rapporti vantati con i leader del mondo islamico. La Cina, come la Russia, ha un rapporto stretto con l'Iran, dove la leadership clericale sostiene sia Hamas sia Hezbollah, il gruppo militante libanese che potrebbe aprire un secondo fronte contro Israele. Quest'anno Pechino ha mediato un'intesa tra gli ex nemici regionali Iran e Arabia Saudita, tornati ad avere relazioni normali dopo un decennio di aspre tensioni. L'inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in settimana in Medio Oriente per spingere per un cessate il fuoco e colloqui di pace, secondo quanto ha annunciato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
Continuano, intanto, gli scontri in Ucraina. Nella notte le forze russe hanno preso di mira con lancio di missili il distretto di Izium nella regione ucraina di Kharkiv, affermano le autorità militari dell'oblast citate dai media locali. Il generale Serhii Melnyk, capo della guarnigione militare di Kharkiv, rende noto che non ci sono al momento informazioni su eventuali vittime o danni. I missili sarebbero stati lanciati dalla città russa di Valuyki, situata nella regione di Belgorod. L'allerta aerea è stata attivata nel Kharkiv almeno nove volte nelle ultime 24 ore.