«L'Ucraina ha aiutato i ribelli siriani a far cadere Assad per danneggiare la Russia»
C’è anche la mano degli ucraini dietro alla caduta del regime siriano di Bashar al-Assad? A quanto pare sì, visti i suoi forti legami con la Russia. Secondo fonti informate della questione citate dal Washington Post, i ribelli siriani che hanno preso il potere a Damasco lo scorso fine settimana hanno ricevuto droni e sostegno da parte degli agenti dell'intelligence di Kiev (GUR), nel tentativo di indebolire Mosca e i suoi alleati siriani.
Secondo le fonti, nelle scorse settimane, i servizi segreti ucraini hanno inviato una ventina di operatori di droni esperti e circa 150 velivoli senza pilota al quartier generale dei ribelli a Idlib per supportare le attività dell’Hayat Tahrir al-Sham (HTS), il principale gruppo ribelle che ha sede proprio nel nord-ovest della Siria.
Fonti dell'intelligence occidentale, citate sempre dal WP, ritengono che l'aiuto di Kiev abbia avuto un «ruolo modesto» nel provocare la caduta del presidente Assad. L’azione di Kiev, tuttavia, farebbe parte del suo sforzo di colpire segretamente le operazioni russe in Medio Oriente, in Africa e all'interno della Russia stessa.
Il programma di assistenza segreta dell'Ucraina in Siria, non è certo una novità, e ha un’ovvia motivazione: colpire l’invasore e indebolire i suoi alleati. Una fonte del servizio di intelligence militare ucraino, già lo scorso giugno, aveva riferito al Kyiv Post che «dall'inizio dell'anno, i ribelli siriani, supportati da agenti ucraini, hanno inflitto numerosi attacchi alle strutture militari russe presenti nella regione». Le passate operazioni ucraine in Siria sarebbero state condotte da un'unità speciale del GUR nota come «Khimik» in collaborazione con l'opposizione siriana.
Anche i funzionari russi non hanno fatto mistero del supporto di Kiev ai ribelli, lamentandosi delle azioni ucraine in Siria. Alexander Lavrentyev, rappresentante speciale della Russia per la Siria, ha dichiarato in un'intervista di novembre alla TASS: «Abbiamo effettivamente informazioni che gli specialisti ucraini della Direzione principale dell'intelligence dell'Ucraina si trovano sul territorio di Idlib».
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, a settembre, aveva invece parlato degli «emissari dell'intelligence ucraina» a Idlib, affermando che stavano conducendo «operazioni sporche». Prima che l'offensiva dell'HTS rovesciasse Assad, i funzionari russi sospettavano che il legame dell'Ucraina con il gruppo ribelle fosse un tentativo di reclutare combattenti siriani per la sua guerra contro Mosca.
Come detto, l'operazione in Siria non è l'unico caso in cui l’intelligence ucraina opera all'estero per contrastare i russi e i loro alleati. Secondo la BBC, l'Ucraina, lo scorso agosto, aveva aiutato i ribelli nel Mali settentrionale a tendere un'imboscata ai mercenari russi del gruppo Wagner, provocando la morte di un’ottantina di miliziani.
Il generale Kyrylo Budanov, capo della direzione principale dell'intelligence, nell’aprile del 2023 aveva promesso che l'Ucraina avrebbe «perseguito i russi colpevoli di crimini di guerra in qualsiasi parte del mondo».
Secondo il WP, le incursioni ucraine in Africa, l’offensiva nella regione russa di Kursk e l'operazione in Siria riflettono un tentativo di ampliare il campo di battaglia e danneggiare i russi in aree in cui le truppe di Putin sembrano impreparate: la Russia sapeva delle azioni ucraine in Siria e ha visto arrivare i ribelli, ma non è riuscita a fermare l'attacco che ha portato alla caduta del regime del suo alleato Assad.