L'Ucraina ha riconquistato Lyman: e adesso?
Lyman è stata riconquistata dall’esercito ucraino, sì. La città nella regione di Donetsk, fresca di annessione annunciata in pompa magna da Vladimir Putin, è considerata di importanza strategica. Il motivo? È stata utilizzata dall’esercito russo come base logistica per le operazioni militari nell’est del Paese.
Le forze russe, leggiamo, si sono ritirate dopo essere state circondate da quelle ucraine. Kiev ha annunciato, con particolare enfasi, di avere messo a segno un colpo eccezionale. Mosca, a questo giro, non ha saputo nascondere l’evidenza. Ammettendo la ritirata. Una ritirata, a detta del ministero della Difesa russo, decisa per evitare che i soldati rimanessero in trappola. D’altronde, secondo il governatore della vicina regione di Lugansk i russi avevano tre possibilità: fuggire, morire tutti assieme (si è parlato di oltre 5 mila uomini) o arrendersi.
La vittoria dell’esercito ucraino ha un significato altresì simbolico, dato che arriva all’indomani del terribile discorso di Putin e dell’annessione, dopo referendum farsa, delle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Nell'annunciare l'entrata in città delle truppe di Kiev, il ministero della Difesa ucraino, con parecchia ironia, su Twitter ha scritto: «L'esercito ucraino ha e avrà sempre il voto decisivo nei 'referendum' odierni e futuri».
In termini prettamente militari, invece, è la conferma di come la controffensiva di Kiev nell’est stia dando i suoi frutti. E di come la Russia, alle prese con una mobilitazione parziale sconclusionata e criticata, sia sempre più in difficoltà e, di riflesso, nervosa.
E adesso? Beh, adesso Kiev potrebbe conquistare terreno anche nel Lugansk. Infliggendo un altro colpo a Mosca.