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«L'Ucraina scomparirà perché nessuno ne ha bisogno»

Lo riporta la Tass citando un post sull'argomento scritto da Medvedev, in cui in sei punti sostiene che il Paese «non sia necessario» a Europa, Stati Uniti, Africa e America Latina, Asia, Russia e, infine, agli stessi cittadini ucraini– TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«L'Ucraina scomparirà perché nessuno ne ha bisogno»
Red. Online
08.04.2023 08:05
21:38
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Kiev, Via Crucis equipara vittima e aggressore, delusi

«Siamo profondamente grati a Papa Francesco per la sua preoccupazione per l'Ucraina», ma «purtroppo dobbiamo affermare che la mossa di quest'anno è stata ancora una volta eclissata dal tentativo di equiparare vittima e aggressore».

Così il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, commentando su Fb la Via Crucis. «Siamo delusi dal fatto che la Santa Sede non abbia tenuto conto delle argomentazioni ucraine sulla natura offensiva del gesto. La partecipazione congiunta di un ucraino e un russo distorce la realtà» e «i tentativi di segnare l'uguaglianza tra l'Ucraina e la Russia non favoriscono la riconciliazione».

20:12
20:12
Mosca vieta ai suoi funzionari di lasciare il Paese

«La paranoia per le fughe di notizie e le defezioni si diffonde nel regime del presidente Vladimir Putin». Secondo i media, sarebbe questo il motivo dietro alla scelta del primo ministro russo Mikhail Mishustin di vietare ai funzionari governativi di lasciare il Paese senza un permesso speciale.

A riportare l'indiscrezione è il sito russo The Bell - bollato dalle autorità come «agente straniero» - annunciando la nuova stretta del Cremlino mentre da Mosca continuano ad arrivare minacce di distruzione contro Kiev: l'Ucraina «non esisterà» perché «nessuno sul pianeta ne ha bisogno», è l'ultimo attacco del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev.

«Abbiamo bisogno della Grande Russia», ha aggiunto il falco del presidente Vladimir Putin, sottolineando che l'attuale Stato ucraino sarebbe «un malinteso generato dal crollo dell'Urss».

Mettendo da parte le minacce, la decisione di Mishustin trasmette un messaggio di insicurezza da parte del Cremlino, secondo cui i permessi ai burocrati russi potranno essere rilasciati solo per i viaggi ufficiali, mentre dalle restrizioni sono esclusi i dipendenti dell'Amministrazione presidenziale. Una notizia segue alcune indiscrezioni pubblicate dal Financial Times all'inizio della settimana, secondo cui i servizi di sicurezza russi stanno confiscando i passaporti di alti funzionari e dirigenti di aziende statali per impedire i viaggi all'estero.

E di certo, a Mosca non fa sorridere la decisione del ministro dell'Energia ucraino, Herman Galushchenko, di firmare il documento esecutivo che apre al ripristino delle esportazioni di elettricità grazie all'asserita capacità di generazione in eccesso. Perché la 'guerra invernale' russa contro il sistema energetico ucraino «è molto probabilmente fallita», sostiene il ministero della Difesa britannico. Questo nonostante le forze russe abbiano bombardato le principali strutture energetiche ucraine con più di 1.200 missili e droni dall'inizio dell'invasione del Paese, secondo l'operatore statale Ukrenergo.

Mentre infatti le società ucraine che gestiscono la rete continuano a procurarsi trasformatori di ricambio e altri componenti critici, la situazione energetica nel Paese probabilmente migliorerà con l'arrivo del bel tempo, sostiene il report di Londra secondo cui la pianificazione e i preparativi per il prossimo inverno sono probabilmente già iniziati.

L'offensiva contro le infrastrutture critiche di Kiev sembra quindi non aver dato i frutti sperati da Mosca, che ora deve anche guardarsi le spalle dai nemici interni dopo l'attentato di San Pietroburgo che il 2 aprile scorso ha ucciso il blogger e propagandista russo Vladlen Tatarsky. Al funerale nel cimitero di Troyekurovo, a Mosca, ha partecipato anche il fondatore dei mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin. «Tatarsky ha fatto molto perché potessimo andare alla vittoria e distruggere il nemico. Lo ringraziamo per questo, lo ricorderemo sempre. È un soldato che rimane con noi, la cui voce vivrà per sempre e parlerà solo della verità», è l'omaggio del leader dei combattenti russi affidato a un messaggio su Telegram.

Mentre russi e ucraini continuano a escludere la possibilità di un negoziato, continuano gli scontri al fronte. Secondo Kiev, la situazione a Bakhmut è estremamente difficile a causa dei continui attacchi degli invasori, ma i soldati ucraini resistono. Battaglie feroci si concentrano poi sulla città di Maryinka, dove sono stati respinti più di 10 attacchi.

Le forze ucraine lavorano intanto per rafforzare le posizioni difensive lungo il confine con la Bielorussia e la Russia, mentre da Mosca arriva una nuova denuncia di possibili provocazioni nella regione ucraina di Sumy, imitando l'uso di munizioni con «sostanze tossiche» da parte dei russi insieme a false intercettazioni di presunte discussioni dell'esercito di Putin su preparativi per l'uso di «armi chimiche».

Tutto - secondo il ministero della Difesa russo - come parte di un piano di Kiev per lanciare una campagna informativa sui media occidentali su vasta scala per screditare la Russia sulla scena internazionale.

14:21
14:21
«L'Ucraina scomparirà perché nessuno ne ha bisogno»

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitry Medvedev è convinto che l'Ucraina scomparirà perché nessuno ne ha bisogno. Lo riporta la Tass citando un post sull'argomento scritto da Medvedev sulla sua pagina su VKontakte.

La pubblicazione dell'ex presidente russo è divisa in sei punti in cui Medvedev sostiene perché l'Ucraina non è necessaria, rispettivamente, a Europa, Stati Uniti, Africa e America Latina, Asia, ma neppure alla Russia e, infine, gli stessi cittadini ucraini.

Medvedev ha anche definito l'attuale stato ucraino «un malinteso generato dal crollo dell'Urss». «E quindi non abbiamo bisogno di una sub-Ucraina. Abbiamo bisogno della Grande Russia», ha scritto il politico. Quanto agli stessi ucraini, secondo Medvedev, «sono costretti a vivere in costante ansia e paura» e «vogliono andare ovunque». «Nessuno sul pianeta ha bisogno di una simile Ucraina. Ecco perché non esisterà», riassume il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa.

12:53
12:53
Intercettati due jet russi nel Baltico, vicino allo spazio della NATO

Primo decollo rapido di allerta Nato per gli F-16 «Carpathian Vipers» dell'aeronautica rumena. Lanciati dalla base aerea lituana di Šiauliai, hanno intercettato due caccia russi in volo nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Baltico, vicino al territorio della Nato. Lo fa sapere l'Alleanza atlantica.

12:42
12:42
«Nave russa armata con 4 missili Kalibr nel Mar Nero»

Attualmente ci sono 7 navi russe in servizio di combattimento nel Mar Nero, di cui una armata con fino a quattro missili Kalibr. Lo scrive su Facebook la Marina delle forze armate dell'Ucraina.

«Alle 10:00 dell'8 aprile: 7 navi da guerra nemiche erano in servizio di combattimento nel Mar Nero, tra cui una portamissili da crociera Kalibr, con una salva totale fino a 4 missili», si legge nel rapporto.

Inoltre, sono state segnalate una nave da guerra russa nel Mar d'Azov e fino a sette navi da guerra - tra cui 3 portamissili da crociera Kalibr, con una salva totale fino a 20 missili - nel Mar Mediterraneo.

12:39
12:39
«Trenta bambini sono stati riportati in Ucraina»

Più di 30 bambini sono stati riportati in Ucraina e si sono riuniti alle loro famiglie dopo essere stati portati illegalmente in Russia: lo rende noto l'organizzazione ucraina Save Ukraine, come riporta il Guardian.

«I bambini rapiti dai russi nelle regioni di Kherson e Kharkiv sono stati riuniti alle loro famiglie dopo diversi mesi di separazione», si legge in un tweet della Ong, secondo cui i bambini sono ora al sicuro «ma hanno bisogno di un recupero psicologico e fisico».

09:31
09:31
«Mosca vieta ai funzionari del governo di lasciare il Paese»

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha vietato ai funzionari governativi di lasciare il Paese senza un permesso speciale: lo riporta il Kyiv Independent, che cita il media russo The Bell. I permessi possono essere rilasciati da Mishustin solo per i viaggi ufficiali e le restrizioni non si applicano ai dipendenti dell'Amministrazione presidenziale.

La notizia segue indiscrezioni pubblicate dal Financial Times all'inizio della settimana secondo cui i servizi di sicurezza russi stanno confiscando i passaporti di alti funzionari e dirigenti di aziende statali per impedire i viaggi all'estero, «mentre la paranoia per le fughe di notizie e le defezioni si diffonde nel regime del presidente Vladimir Putin».

09:30
09:30
Tracce di esplosivo sulla barca al centro dell'inchiesta del Nordstream

Gli investigatori tedeschi hanno trovato tracce di esplosivo sulla Andromeda, la barca a vela al centro dell'inchiesta sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 avvenuto lo scorso settembre: lo riporta il New York Times (Nyt), che cita tre anonimi funzionari tedeschi.

Il quotidiano statunitense scrive inoltre che due membri dell'equipaggio della barca, secondo quanto è emerso dalle indagini, avevano passaporti bulgari falsi.

L'Andromeda ha attraccato nel porto dell'isola danese di Christianso dopo essere stata noleggiata il 5 settembre nel porto di Rostock, nel nord della Germania, e aver fatto una sosta notturna a Wik, una località meno conosciuta della Germania settentrionale, il cui porto è privo di telecamere di sorveglianza.

Un dipendente del porto che ha chiesto l'anonimato ha detto al Nyt di ricordare molto bene la visita poiché ha cercato ripetutamente di parlare con l'equipaggio - prima in tedesco, poi in inglese - ma invece di rispondere un uomo gli ha semplicemente pagato in contanti le spese per l'ormeggio e si è allontanato.

Martedì scorso il Washington Post, citando alcuni funzionari a conoscenza del dossier, scriveva che secondo gli investigatori l'Andromeda non è stata probabilmente l'unica imbarcazione utilizzata nel sabotaggio del gasdotto.

08:07
08:07
Il punto alle 08.00

Mosca afferma che Kiev sta pianificando una provocazione nella regione ucraina di Sumy imitando l'uso di munizione di artiglieria con «sostanze tossiche» da parte delle forze armate russe e che i servizi speciali ucraini sono stati incaricati di pubblicare false intercettazioni radiofoniche di presunte discussioni dell'esercito russo su preparativi per l'uso di «armi chimiche».

Il tutto farebbe parte di un piano di Kiev per lanciare una campagna informativa sui media occidentali su vasta scala per screditare la Russia sulla scena internazionale e cercare di avviare una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per accusare Mosca, secondo il ministero della Difesa russo.

Le forze di Kiev «per attuare i loro piani - afferma il Coordinamento interdipartimentale russo per la risposta umanitaria in Ucraina - nelle ultime due settimane hanno preparato un presunto sito di prima linea di difesa delle forze armate ucraine sulla linea di combattimento con le truppe russe nell'insediamento di Akhtyrka. Dagli obitori porteranno corpi di militari ucraini la cui morte sarebbe avvenuta a seguito dell'uso d'artiglieria russa equipaggiata con sostanze velenose. Ciò consentirà agli esperti invitati dai paesi occidentali di documentare il presunto uso di armi chimiche da parte delle forze armate russe».

«Per rendere più credibile questa provocazione - aggiunge il dipartimento del ministero della Difesa di Mosca -, i servizi speciali ucraini sono stati incaricati di predisporre e pubblicare sui social network false intercettazioni radiofoniche di presunte discussioni da parte di militari russi su preparativi per l'uso di armi chimiche, nonché di falsificare ordini di ricezione di munizioni speciali».

Mosca parla dunque della «preparazione di una provocazione su larga scala volta a screditare la Federazione Russa sull'arena internazionale, sotto la guida dell'Ufficio della presidenza di Kiev, per distogliere l'attenzione dai numerosi crimini di guerra commessi dall'esercito ucraino e da militanti di gruppi nazionalisti. Con l'aiuto della prevista provocazione, Kiev cercherà di avviare una riunione del Consiglio di sicurezza Onu in cui accusare la Russia di tali azioni».