Sanità

L'UE segnala possibili casi di morbillo «anche dove è stato debellato»

La causa è la copertura vaccinale contro il virus «subottimale» in molti Paesi europei
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Ats
24.04.2023 12:52

La copertura vaccinale contro il morbillo è «subottimale» in molti Paesi europei, ed è «probabile che osserveremo un aumento del numero di casi segnalati in futuro». È quanto emerge dal rapporto annuale sul morbillo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

Tra il 2018 e il 2022 vi è stata una netta diminuzione dei casi, «probabilmente dovuta alle misure attuate durante il Covid», evidenzia l'Ecdc, avvertendo che «il virus può trovare il modo di diffondersi in sacche di popolazioni non protette portando a focolai anche nei Paesi che hanno debellato il morbillo».

In particolare, evidenzia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, «i bambini di età inferiore a un anno sono il gruppo con la più alta incidenza di casi poiché sono troppo piccoli per essere vaccinati e dovrebbero quindi essere protetti dall'immunità della comunità».

«Tra il 2000 e il 2018, i decessi per morbillo sono diminuiti di tre quarti (73%) in tutto il mondo» e «i vaccini hanno prevenuto circa 23,2 milioni di decessi», ma dall'inizio della pandemia «oltre 1,2 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms hanno perso una vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia». È quanto dichiara Emer Cooke, direttrice dell'Agenzia europea dei medicinali, in occasione della Settimana europea della vaccinazione.

Inoltre, indica Cooke, «67 milioni di bambini in tutto il mondo hanno perso una o più vaccinazioni in tre anni a causa dell'interruzione del servizio causata da sistemi sanitari in difficoltà, diversione delle risorse, conflitti, fragilità e diminuzione della fiducia nell'immunizzazione».

«La settimana europea della vaccinazione - conclude la direttrice dell'Ema - dovrebbe essere un invito all'azione per ogni cittadino europeo».