L'UE vuole vietare la riparazione di auto con più di 15 anni?

L'Unione Europea intende vietare la riparazione di automobili con oltre 15 anni di vita? La polemica, come spiega fra gli altri Euronews, sta viaggiando a gran velocità sui social. Da mesi, oramai. E questo perché una proposta specifica della Commissione Europea sulle riparazioni di modelli fuori uso è stata interpretata con sfumature decisamente cupe. Alcuni utenti, per dire, temono che l'UE voglia confiscare loro le macchine più vecchie. In realtà, le cose stanno diversamente.
Negli ultimi mesi, dicevamo, la polemica sta facendo discutere e non poco il popolo del web, con particolare attenzione ai social. I vari post che stanno circolando affermano, in coro, che la Commissione Europa starebbe valutando di vietare la riparazione dei veicoli con oltre 15 anni di vita. Quelli, riassumendo al massimo, con un chilometraggio elevato. I timori degli utenti, leggiamo, si basano su una proposta della Commissione del luglio 2023, destinata ad aggiornare una direttiva dei primi anni Duemila sullo smaltimento delle vecchie automobili.
Qualche dato, per inquadrare meglio il contesto: stando a un rapporto della Commissione del 2021, qualcosa come 3,8 milioni di auto fuori uso, nel 2017, sono scomparse dal mercato legale europeo. Non solo, ogni anno oltre 6 milioni di veicoli – secondo la Commissione – sono da considerare rifiuti. Di qui, appunto, la proposta: promuovere la produzione di auto che abbiano un minore impatto ambientale e che, parallelamente, siano più facili da riparare, ma anche creare una divisione più netta fra veicoli usati e automobili fuori uso.
Così a suo tempo Adalbert Jahnz, portavoce della Commissione Europea per i trasporti e l'ambiente: «Il motivo per cui è così importante avere una definizione chiara di cosa sia un'auto usata e di cosa sia effettivamente un'auto a fine vita è che nell'Unione Europea si sta verificando un tipo di frode molto specifico». E ancora: «Sappiamo che circa un terzo delle vecchie auto, ovvero le auto a fine vita, scompare completamente dalle statistiche degli Stati membri. Questo perché vengono vendute in modo fraudolento come auto usate. Queste auto usate non circolano mai sulle nostre strade, ma vengono smaltite in modo dannoso per l'ambiente, sprecando molte delle preziose materie prime di cui sono fatte le automobili. Questo è uno dei motivi per cui stiamo proponendo di avere una definizione molto più chiara di cosa sia un'auto usata e di cosa sia un'auto a fine vita, per aiutare le autorità a svolgere meglio i loro controlli».
La proposta di legge, dunque, sembrerebbe più orientata a colpire i rivenditori illegali di automobili a fine vita e non i possessori (legali) di vecchie auto desiderosi di poterle ancora riparare. La Commissione Europea, al riguardo, ha specificato di considerare come vetture fuori uso quelle tagliate a pezzi, completamente bruciate o, appunto, ritenute «non riparabili» (i criteri in totale sono tredici). Detto in altri termini, la Commissione non ha mai spinto né cerca di promuovere, attraverso questa proposta, un divieto di riparazione o, ancora, un obbligo di smaltimento della vecchia auto. Chi possiede una vettura, insomma, stando al testo della proposta potrà sempre «tentare di ripararla o farla riparare» per dirla con Jahnz. «È solo nel caso di vendita di un'auto che, in questo regolamento, sono previste norme che consentiranno alle autorità di stabilire se si tratta effettivamente di un'auto vendibile oppure di un veicolo arrivato a fine vita». Proprio per evitare frodi.
Sia quel che sia, stiamo parlando di una proposta. Che, prima di entrare in vigore, deve essere convalidata da Consiglio e Parlamento europei. Il processo potrebbe richiedere mesi, perfino anni.