L'Unità 8200 e il suo possibile coinvolgimento nelle esplosioni dei cercapersone
L'attacco coordinato contro Hezbollah, fra Libano e Siria, continua a far discutere. I riflettori, in particolare, sono puntati sulle capacità di intelligence di Israele e sulla legalità di queste operazioni mirate, o chirurgiche. Nello specifico, secondo una fonte di sicurezza occidentale citata da Reuters dietro alle esplosioni di centinaia e centinaia di cercapersone e walkie-talkie ci sarebbe l'Unità di intelligence delle Forze di difesa israeliane (IDF) denominata 8200. Un'Unità segreta che avrebbe avuto un ruolo, attivo, nella pianificazione dell'operazione. Altre fonti, libanesi, hanno invece puntato il dito contro il Mossad, da sempre focalizzato sulle attività all'estero.
Mentre scriviamo queste righe, Israele non ha ancora proferito parola rispetto a quanto accaduto. Reuters, citando appunto una sua fonte, riferisce tuttavia che l'Unità 8200 sarebbe stata coinvolta a livello tecnico. Ovvero, sperimentando possibili modi per inserire dell'esplosivo all'interno dei cercapersone e dei walkie-talkie. Sia le IDF sia l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, al momento, hanno rifiutato di commentare eventuali coinvolgimenti nell'operazione. Dal canto suo, un ex funzionario dell'intelligence militare israeliana, Yossi Kuperwasser, ha dichiarato che non vi sono conferme circa un coinvolgimento dell'Unità 8200. Aggiungendo, per contro, che i membri della 8200 rappresentano l'élite delle forze armate.
D'accordo, ma di chi stiamo parlando – esattamente – quando ci riferiamo all'Unità 8200? Parliamo di un'Unità, selezionata con cura dai vertici, incaricata dello spionaggio di segnali elettromagnetici, spionaggio di segnali elettronici, decrittazione di informazioni e codici cifrati e, ancora, guerra cibernetica. Reuters la paragona alla NSA statunitense, la National Security Agency, ovvero l'Agenzia deputata a garantire la sicurezza interna del Paese. Questa Unità, fondata nel 1952 con il nome di Unità 515, vanta diversi successi. Anni fa, era stata citata nello scandalo Pegasus, lo spyware venduto a diversi governi che permette di prendere il controllo di qualsiasi telefonino, intercettare le chiamate, accendere microfono e fotocamera, accedere alle chat criptate. Citata poiché NSO Group Technologies, la società che aveva lanciato Pegasus, tramite i suoi fondatori aveva stretti, strettissimi legami con l'intelligence militare.
Nel 2018, parlando pubblicamente dell'Unità, una rarità, le IDF avevano spiegato che la 8200 aveva contribuito a sventare un attacco aereo dell'ISIS contro un Paese occidentale. In quell'occasione, le stesse IDF avevano in parte chiarito i ruoli dell'Unità: la raccolta di informazioni e la difesa informatica. Una difesa che, spesso, si traduce in veri e propri attacchi cyber: secondo diverse fonti, ad esempio, l'Unità 8200 sarebbe stata coinvolta nell'operazione Giochi Olimpici che aveva disattivato le centrifughe nucleari iraniane tramite il virus Stuxnet. Detto dei successi, a margine degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023 l'Unità si era presa (e assunta) la sua dose di colpe e responsabilità per non aver previsto le operazioni dei militanti palestinesi.
L'Unità 8200, infine, è diventata famosa negli anni per la sua capacità di enfatizzare ragionamenti e pensieri fuori dagli schemi e dal comune. Una capacità che, uscendo dagli ambienti militari, ha aiutato Israele a costruire un intero settore, quello dell'high tech, e alcune fra le più grandi aziende del Paese. «Che si tratti di un problema di debolezza del software, di matematica, di crittografia, di un problema di hacking, bisogna essere in grado di farlo da soli» ha dichiarato a Reuters Avi Shua, passato dall'8200 a Orca Security, azienda attiva nella sicurezza del cloud. L'Unità, evidentemente, ha un alto tasso di turnover, con reclute che sostituiscono di continuo i veterani. «La cosa più significativa è la cultura del si può fare e del tutto è possibile» ha detto la riguardo Kobi Samboursky, un altro ex membro dell'8200 ora socio amministratore di Glilot Capital Partners, un fondo che investe in cybersecurity e intelligenza artificiale.