Ma Elon Musk è contro l'home working?
Ha perso diversi soldi in questi primi mesi del 2022, complice la turbolenza sui mercati, ma Elon Musk rimane l’uomo più ricco del mondo. Un uomo che, stando ai suoi cinguettii, avrebbe detto basta al telelavoro o, meglio, all’home working.
Musk, in particolare, ha preso posizione in merito a un’e-mail che – a quanto pare – ha inviato martedì ai dirigenti di Tesla. Il testo è stato pubblicato online.
Ma è autentica o no?
Il soggetto della missiva, d’altronde, era piuttosto chiaro: il lavoro a distanza non è più accettabile. Quindi, le istruzioni per l’uso: «Chiunque desideri lavorare a distanza deve essere in ufficio per un minimo (e intendo minimo) di 40 ore settimanali o partire da Tesla. Questo è meno di quanto chiediamo ai lavoratori in fabbrica».
Musk si è spinto oltre, specificando che l’ufficio «deve essere un ufficio principale di Tesla, non una filiale remota non correlata alle mansioni lavorative». Vietato, quindi, «essere responsabile delle relazioni umane dello stabilimento di Fremont, ma avere un ufficio in un altro Stato».
L’eccentrico e visionario miliardario, va detto, non ha chiarito se l’e-mail in questione fosse o meno autentica. Tuttavia, rispondendo a chi gli chiedeva un commento è stato piuttosto chiaro. Andare al lavoro, fisicamente, è un concetto vecchio e superato? Non secondo Musk. Certe persone, a suo dire, «dovrebbero fingere di lavorare da qualche altra parte».
Le posizioni di Musk
L’amore, eufemismo, di Musk per i suoi dipendenti è noto. Di testimonianze, in questo senso, il web è pieno. Keith Rabois, un imprenditore e venture capitalist della Silicon Valley, tempo fa twittò un aneddoto legato proprio al patron di Tesla e Space X: degli stagisti in fila per un caffè, all’improvviso, agli occhi di Musk divennero un affronto alla produttività.
Che sia vera o meno, l’e-mail rifletterebbe in ogni caso le posizioni di Musk a proposito di telelavoro e home office. Posizioni che, fanno notare alcuni analisti, mal si conciliano con la politica aziendale di Twitter che, al contrario, ha concesso e concede il lavoro a distanza in via permanente.
La situazione a Shanghai
Musk, di recente, è stato al centro di molte discussioni anche per le condizioni di lavoro nello stabilimento Tesla di Shanghai, in Cina, città che solo oggi sta lentamente uscendo dal lunghissimo lockdown imposto dopo il ritorno del coronavirus.
Proprio durante le chiusure forzate, migliaia e migliaia di dipendenti avevano lavorato per sei giorni la settimana pur di mantenere attiva la produzione fra mille difficoltà. Di più, molti hanno dormito addirittura sul pavimento della fabbrica per evitare qualsiasi contatto con l’esterno e, di riflesso, con il Covid. Altro che telelavoro, insomma.