Il caso

Ma il kebab è troppo caro?

È polemica in Francia attorno ai rivenditori della prelibatezza mediorientale: dai 5 euro di un tempo si è passati ai (quasi) 10 di oggi – Colpa della guerra? O della pandemia?
Marcello Pelizzari
26.07.2022 14:30

Ma il kebab è troppo caro? L’interrogativo, complice l’aumento generale dei prezzi, è di strettissima attualità. Soprattutto in Francia, dove la prelibatezza di origine mediorientale ha sempre avuto un prezzo storico attorno ai 5 euro. Secondo la più classica delle indagini sul campo, condotta da Libération, in alcuni posti il panino con carne, insalata, pomodori, cipolle e salsa può costare addirittura 10 euro. Possibile? Sì, evidentemente.

Inflazione? Fino a un certo punto

Un primo, generale aumento di prezzi, a quanto pare, non è strettamente legato all’inflazione. Quanto all’arrivo, nell’Esagono, delle cosiddette catene premium. Rispetto agli 11 mila e oltre punti vendita recensiti in Francia, è vero, rappresentano una piccola fetta di mercato. Tuttavia, a lungo andare hanno costretto gli altri ad adattarsi e, quindi, salire di livello. Tantissimi kebabbari, ora, hanno un elevato standard di igiene e una scelta in termini di carne eccellente. Di qui la necessità, fronte rivenditore, di chiedere qualcosa di più al cliente affamato. Il prezzo medio, non a caso, oggi in Francia si aggira sui 6 euro e 50.  

La guerra? Una scorciatoia

I recenti aumenti, però, sarebbero dovuti alla guerra in Ucraina e alle conseguenze, a livello economico e di approvvigionamento, che hanno colpito l’Europa. Questa, almeno, è la tesi sostenuta da parecchi commercianti di fronte all’espressione stupita dei citati clienti. Una scorciatoia, una pura e semplice scorciatoia ha fatto notare Gira Conseil, associazione specializzata in indagini di mercato nel settore della ristorazione. Semmai, i venditori di kebab sterebbero tentando di recuperare tempo e soldi perduti durante gli anni più duri della pandemia, il 2020 e in parte il 2021. 

Isma Labrigade, un famoso «assaggiatore» che condivide le sue esperienze su YouTube, ha ammesso che ora come ora nella regione di Parigi un kebab a 5 euro è difficile, anzi difficilissimo da trovare. Ahia. A suo dire, però, più della guerra ha fatto la pandemia, dal momento che ha provocato un aumento dei prezzi delle materie prime trascinatosi, in seguito, nel prezzo del prodotto finale. 

Basta dessert

Di riflesso, con i kebab più carichi (non di cipolle, né di salsa per intenderci) la clientela ha dovuto adattarsi. Godendosi ancora il panino, ma evitando gli extra (in Francia c’è chi chiedeva un’aggiunta di cheddar, ad esempio: puro masochismo alimentare, anche se non starebbe a noi giudicare) o i dessert. 

Gira e rigira, beh, si torna lì. Alle catene premium e all’effetto che hanno avuto su un prodotto popolare. C’è chi, a giusta ragione, teme una disaffezione da parte del pubblico e chi, invece, ritiene che un prodotto qualitativamente migliore, con carne controllata ad esempio, possa attirare fasce di popolazione che prima guardavano con sospetto certi chioschi. 

Se nel frattempo vi fosse salito l’appetito, sappiate che non siete soli. In Francia, nel 2021, il kebab ha fatto registrare 390 milioni di vendite. Un aumento metto rispetto ai 360 milioni del 2019. D’altronde, questa prelibatezza è venduta è consumata in Francia da almeno cinquant’anni. Ed è entrata, di diritto, nel sostrato cultural-culinario del Paese.