Il caso

Ma quali sanzioni: la Russia ha messo le mani su un jet occidentale

Il conglomerato petrolifero Lukoil, per trasportare i suoi dirigenti, si è assicurato un Global 6000 di Bombardier: l'aereo, registrato in un primo momento alle Cayman, è arrivato a Mosca via Muscat
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Marcello Pelizzari
12.11.2024 15:00

Dribblare le sanzioni, in Russia, da quasi tre anni è oramai un'arte. Anche, se non soprattutto, nel settore dell'aviazione. Di per sé, il fatto che componenti (o addirittura) velivoli di fabbricazione occidentale continuino a confluire nel territorio della Federazione Russa – nonostante le misure adottate in risposta all'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte dell'esercito di Mosca – non è una novità. Ma, evidentemente, la cosa fa discutere. E pure parecchio. È notizia recente, come scrive il portale specializzato ch-aviation, che Lukoil-Avia – branca del conglomerato petrolifero – ha ricevuto un Global 6000. Parliamo, nello specifico, di un jet costruito da Bombardier con 9 anni e mezzo di servizio alle spalle. L'aereo è arrivato allo scalo di Mosca Vnukovo da Muscat, Oman, lo scorso 30 ottobre. Operava già con il codice (LUK) della compagnia. 

Registrato in un primo momento alle Isole Cayman, il jet recentemente volava con il codice TBJ per Tag Aviation Asia. Lo scorso 24 giugno, l'aereo ha volato da Hong Kong a Kuala Lumpur, quindi il 22 agosto ha effettuato un altro test in aria. L'ultimo spostamento con il vecchio codice risale al 27 settembre, mentre quando è arrivato a Muscat non operava già più sotto Tag Aviation Asia. Secondo i registri delle Cayman, consultati da ch-aviation, l'aereo è sempre stato di proprietà della Elegant Ease International Limited, un'azienda delle Isole Vergini britanniche.

Lukoil, evidentemente, sfrutterà questo nuovo jet per trasportare i propri dirigenti. La sua flotta, esclusiva, comprende già un Global Express XRS, due Beech King Air B300 e sei elicotteri Mi-8MTV-1. L'azienda, lo scorso ottobre, ha pure preso in consegna un SuperJet 100/95SBJ, l'unità finale della famiglia 100/95 con motori PowerJet SaM146 di fabbricazione occidentale. Il SuperJet, l'estate scorsa, era balzato agli onori della cronaca per lo schianto (che costò la vita a tre persone) di un esemplare in dotazione a Gazpromavia poco distante da Mosca. Violazioni sistematiche delle norme applicabili durante i lavori di manutenzione e pressapochismo, secondo quanto emerso dalle indagini, avevano spinto Rosaviatsiya a imporre il grounding della flotta.