Ma quanto bevono i giapponesi?

Basta bere. O, meglio, bevete con moderazione. La polizia di Tokyo sta letteralmente chiedendo alle persone di controllarsi – a livello di consumo di alcol – durante le imminenti festività. Il motivo? È presto detto: tante, troppe persone, di recente, sono morte investite dopo essersi addormentate, evidentemente ubriache, per strada.
Sembra una storia assurda, invece è tutto vero. Al 25 novembre, le statistiche condivise dalla polizia della capitale – via Twitter – parlano di dieci cittadini deceduti in queste circostanze nel 2022. Troppi, appunto. Anche perché rappresentano il 22% di tutte le morti di pedoni a Tokyo. «Parliamo del doppio rispetto allo scorso anno» si legge nel post. «Pedoni, bevete con moderazione».
I timori della polizia
La polizia, ovviamente, teme che il bilancio possa aggravarsi nelle prossime settimane. Facile intuire perché: i cittadini di Tokyo, soprattutto dopo l’allentamento delle restrizioni anti-COVID, ci stanno dando dentro fra karaoke, feste in ufficio e celebrazioni varie. Con l’ultimo dell’anno in vista, beh, la situazione rischia seriamente di degenerare.
Il dipartimento di polizia, fra le altre cose, ha rilasciato un annuncio video con l’obiettivo di educare le persone in merito al consumo di alcol. Con tanto di promemoria sulla sicurezza stradale. Il video verrà mostrato all’interno dei 60 mila taxi che circolano nella capitale nei giorni che precedono Capodanno.
Il fattore COVID
Il Giappone aveva revocato il lungo, lunghissimo stato di emergenza causa coronavirus nell’ottobre 2021. Tradotto: i ristoranti erano tornati a servire alcolici e a offrire il servizio fino a tarda sera. Detto ciò, in alcune parti del Paese le restrizioni sono comunque rimaste in vigore fino allo scorso marzo. Ecco perché, insomma, in vista del 31 dicembre a Tokyo c’è – è proprio il caso di dirlo – parecchio fermento.
Un fermento dettato anche dalla ripresa dei viaggi internazionali e dalla speranza, formulata dalle autorità turistiche, che dall’estero giungano diversi visitatori durante le vacanze.
Va ribadito, comunque, che il Giappone ha un livello relativamente basso di consumo di alcol stando alle stime del 2021 dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Durante le festività, per contro, il cosiddetto «consumo sociale» di alcolici è all’ordine del giorno.
Ma quanto bevono i giapponesi?
Cifre alla mano, i giapponesi in media bevono circa 8 litri di alcol puro all’anno pro capite. Equivalgono, più o meno, a 1,6 bottiglie di vino o a circa 3 litri di birra a settimana per persona. Bevono un pochino di più rispetto a noi svizzeri: Dipendenze Svizzera, infatti, riferisce che nel 2020 gli elvetici hanno consumato 7,6 litri di alcol puro pro capite. Su base annua, fanno 52,8 litri di birra ad esempio.
Durante la pandemia, complici le restrizioni che avevano toccato bar e altri luoghi che vendono bevande alcoliche, il consumo era diminuito. Il calo delle vendite aveva pure trascinato verso il basso le entrate fiscali derivanti dagli alcolici, tant’è che il governo giapponese – con una campagna quantomeno singolare, se non addirittura controversa – in barba alle possibili conseguenze aveva invitato i giovani a bere di più.
In barba, anche, a un post del 2021 del ministero della Sanità giapponese, che aveva definito il consumo eccessivo un «grande problema sociale» ancora presente nel Paese. Il post invitava le persone con cattive abitudini a «riconsiderare» il loro rapporto con l'alcol.