Il caso

Maddie McCann, parla un testimone: «La mia segnalazione fu ignorata per 9 anni»

Helge B, ex amico del principale sospettato della scomparsa della piccola, Christian Brückner, denuncia il mancato interesse di Scotland Yard nell'approfondire la testimonianza che rilasciò nel 2008, divenuta cruciale solo dieci anni dopo
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Federica Serrao
30.06.2023 13:30

Il caso di Maddie continua a far discutere. Le ricerche della bambina, scomparsa nel maggio del 2007 mentre si trovava in vacanza in Portogallo con la famiglia, erano state riaperte circa un mese fa. A distanza di sedici anni. Così, a fine maggio, i sommozzatori della polizia portoghese si erano immersi nel bacino idrico di Barragem do Arade, a cinquanta chilometri da Praia da Luz, luogo in cui la bambina fu vista l'ultima volta. Una perquisizione richiesta dai pubblici ministeri della Germania, dal momento che il principale sospettato della sparizione della piccola, il tedesco Christian Brückner, in passato aveva trascorso del tempo proprio nella zona del lago. A inizio giugno, dopo una decina di giorni dalle ricerche, la polizia portoghese aveva riferito di aver recuperato diversi oggetti nel bacino idrico dell'Algarve. Pur senza specificare se si trattasse o meno di oggetti ricollegabili alla piccola.

Ora, quasi un mese dopo, il nome del principale sospettato è nuovamente sotto i riflettori. E a riportalo, è stato colui che per primo si rivolse a Scotland Yard, comunicando i suoi sospetti. Una soffiata che però, in un primo momento, non ebbe gli effetti desiderati. Proprio per questo motivo, oggi, quest'uomo, identificato come Helge B, ha deciso di rompere il silenzio. E di confessare di aver dovuto attendere ben dieci anni, prima che la sua testimonianza venisse realmente presa in considerazione.

Dal 2008 al 2017

Andiamo con ordine. Il primo contatto di Helge con Scotland Yard risale al 2008. Un anno, quindi, dopo la scomparsa di Maddie. In quell'occasione, l'uomo aveva rivelato di un presunto coinvolgimento di Brückner nel rapimento della bambina. Sospetti che non ricevettero alcuna risposta. Scotland Yard, infatti, non diede ascolto alla testimonianza di Helge. Forse anche per questo motivo, il nome di Brückner entrò in scena per la prima volta solo nel 2013. Sei anni dopo la scomparsa di Maddie. Ma si dovette attendere fino al 2020, prima che l'uomo diventasse, a tutti gli effetti, il primo sospettato. «Ho chiamato Scotland Yard nel 2008, sulla linea diretta per Maddie. Ho detto loro che conoscevo qualcuno che aveva a che fare con questa storia, e ho fatto il suo nome. Hanno preso nota dei miei dati personali e del mio numero di telefono, ma non è successo nulla. Non mi hanno nemmeno richiamato». Queste le parole di Helge, riportate dal Guardian.

In occasione del 10. anniversario dalla scomparsa, nel 2017, fece poi un secondo tentativo. E solo in quel momento, a suo dire, la sua testimonianza venne presa sul serio e, finalmente, si cominciò a prendere in considerazione la «pista Brückner». Helge, che conosceva Brückner per aver commesso insieme a lui alcuni reati minori, uscì di prigione in Grecia proprio in quell'anno. Due agenti lo raggiunsero ad Atene, ed in seguito lo trasportarono a Londra, dove fu interrogato, dopo nove anni dal suo primo tentativo di contatto. 

Galeotto fu l'incontro in Spagna

Ma da dove sono nati i sospetti di Helge nei confronti dell'amico, insieme al quale era addirittura stato accusato di reati minori? Per scoprirlo bisogna tornare indietro nel tempo, fino al 2008. Un anno dopo la scomparsa di Maddie, nonché l'anno della prima telefonata a Scotland Yard. I due vecchi amici si erano incontrati in Spagna e avevano bevuto insieme alcune birre. Brückner aveva chiesto a Helge se si fosse ancora recato in Portogallo per «far soldi». Ma lui gli rispose di no, che da quando Maddie era scomparsa c'era troppa polizia. Aggiungendo una frase, cruciale. «Non capisco come la piccola possa essere scomparsa senza lasciare nemmeno una traccia». A quel punto, Brückner, un po' alticcio, rispose: «Non ha urlato». 

Una frase semplice. Poche parole. Ma che a Helge non lasciarono dubbi: Brückner poteva essere coinvolto. Un sospetto che si rafforzò la mattina dopo, quando si accorse che l'amico se ne era andato nel corso della notte, senza avvisare. Secondo Helge, Brückner avrebbe fatto irruzione nell'appartamento in cui si trovavano Maddie e gli altri bambini, con altri scopi. A quel punto, presumibilmente, potrebbe aver deciso di portare Maddie con sé. «Ma se alla fine l'abbia davvero uccisa, questo non lo so».