Magdeburgo: la polizia federale tedesca indagherà per capire se ci sono stati errori
Dopo il dolore, le domande. O, meglio, le polemiche. L’attacco al mercatino di Natale, a Magdeburgo, poteva essere evitato? Da una parte, c’è chi ha espresso forti dubbi sul concetto di protezione del mercatino stesso (e le risposte date dalle autorità, sabato, non hanno certo aiutato). Dall’altra, è emerso che l’Arabia Saudita aveva segnalato (più volte) il profilo dell’attentatore, Taleb A. In mezzo, la politicizzazione della tragedia.
Quel varco fra le barricate
L’autore del folle gesto, un medico di 50 anni originario appunto dell’Arabia Saudita, nel frattempo è in detenzione preventiva con l’accusa di omicidio plurimo e tentato omicidio plurimo e lesioni gravi. La sua corsa con una BMW in mezzo alle bancarelle si è trascinata appresso cinque vite innocenti, fra cui quella di un bambino di 9 anni, e ha provocato circa 200 feriti. Taleb A. ha sfruttato un varco fra le barricate di cemento appositamente lasciato libero dalle autorità per i veicoli di emergenza.
A distanza di due giorni dalla tragedia, la Germania tutta è ancora in shock e in lutto. Un lutto, però, spezzato dalla rabbia e dalla frustrazione. E, come detto, dalle domande o se preferite dalle polemiche. Che cosa sapevano, davvero, le autorità dell’attentatore? La tragedia, di nuovo, poteva essere evitata?
Il capo dell’Ufficio federale di polizia criminale (BKA) Holger Münch ha dichiarato che la sua agenzia, nel novembre del 2023, ha ricevuto una «soffiata» dall’Arabia Saudita. Gli agenti della polizia criminale hanno avviato un’indagine e preso «le misure investigative appropriate». L’avvertimento di Riad, tuttavia, non sarebbe stato abbastanza specifico. «Taleb A. aveva avuto vari contatti con le autorità, aveva rivolto insulti e persino minacce» le parole di Münch. «Ma non era noto per atti di violenza». Münch, in ogni caso, ha spiegato che il BKA esaminerà se sono stati commessi errori nel modo in cui è stata gestita l’indagine.
L’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (BAMF) ha invece dichiarato di aver ricevuto informazioni su Taleb A. nel 2023, alla fine dell’estate. La segnalazione, avvenuta per le attività social del medico, è stata «presa sul serio». Ma non potendo l’Ufficio condurre indagini per conto proprio, ha girato la segnalazione all’autorità competente.
Die Welt, nella sua edizione domenicale, ha scritto di alcune segnalazioni su Taleb A. inviate da una donna inviate al BAMF alla fine del 2023. La stessa donna aveva cercato di avvertire anche la polizia di Berlino, sbagliando però a inviare l’e-mail. La segnalazione, infatti, sarebbe giunta alla polizia di Berlin negli Stati Uniti.
C'erano alcune denunce sul tavolo
Taleb A., in ogni caso, era nel mirino della magistratura berlinese. L’Ufficio del pubblico ministero cittadino avrebbe pure sporto denuncia contro di lui per uso improprio di chiamate di emergenza. Tom-Oliver Langhans, capo della polizia di Magdeburgo, sabato ha dichiarato che pure la polizia della sua città aveva presentato una denuncia penale contro Taleb A. in passato. Questo procedimento risale a circa un anno fa ed è ora parte dell’indagine sull’attacco.
Taleb A. era conosciuto (anche alle autorità) come un attivista anti-Islam anche se, tanto sui social quanto nelle interviste concesse ai media tradizionali, che si erano interessati a lui proprio per il suo attivismo, aveva espresso opinioni contraddittorie. Prendendosela altresì con lo Stato tedesco, reo di non combattere abbastanza l’islamismo. Di qui il suo appoggio ad Alternative für Deutschland e, parallelamente, a Elon Musk. Dicevamo delle contraddizioni: Taleb A., politicamente parlando, si era definito di sinistra.
Motivazioni politiche? Presto per dirlo
Münch, ieri, ha dichiarato all’emittente televisiva ZDF che, al momento, non è possibile associare l’attentato a motivazioni politiche. Lo stesso Münch, per contro, ha riconosciuto che Taleb A. ha tenuto un atteggiamento fortemente anti-islamico e si è impegnato in diverse attività su piattaforme di estrema destra.
Il procuratore capo di Magdeburgo, Horst Walter Nopens, ha ipotizzato che il movente potrebbe essere legato all’insoddisfazione di Taleb A. per come i rifugiati sauditi sono stati trattati in Germania.
Fonti della sicurezza saudita hanno riferito di aver avvertito la Germania della pericolosità di Taleb A. chiedendone l’estradizione. Berlino, però, non avrebbe risposto a questa richiesta. Taleb A., un musulmano sciita poi definitosi ateo, era arrivato in Germania nel 2006, probabilmente perché – in quanto sciita – discriminato nel suo Paese, a maggioranza sunnita. Nel luglio del 2016, dopo aver presentato regolare domanda, aveva ottenuto lo status di rifugiato politico.