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Zelensky torna a Kiev senza gli aerei da combattimento - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:54
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«Sui caccia buoni segnali ma c'è ancora lavoro»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ritiene che siano emersi buoni segnali dal suo tour dei giorni scorsi a Londra, Parigi e Bruxelles - che definisce «importante maratona diplomatica» - dai partner in tema di jet, missili e carri armati, ma ha anche riconosciuto che c'è ancora del lavoro da fare lungo questa strada. È quanto emerge dal messaggio serale del presidente, stando ad Ukrinform.
«Londra, Parigi, Bruxelles; ovunque in questi giorni ho parlato di come rafforzare le nostre truppe. Ci sono accordi molto importanti e abbiamo ricevuto buoni segnali - ha detto. Ciò riguarda missili a lungo raggio, carri armati e il prossimo livello della nostra cooperazione, velivoli da combattimento. Ma dobbiamo ancora lavorarci».
21:18
21:18
Il taglio al petrolio mostra che Putin usa l'energia come arma
La decisione russa di tagliare la produzione del petrolio «dimostra la volontà di Vladimir Putin di usare l'energia come un'arma». Lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale USA Jonh Kirby.
Gli USA parleranno con partner e alleati, compreso l'OPEC, ha aggiunto Kirby.
19:31
19:31
La Commissione UE presenterà le nuove sanzioni alla Russia
Nel fine settimana la Commissione europea presenterà agli Stati membri la sua proposta per un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con l'idea di licenziarlo in concomitanza con il primo anniversario dell'inizio della guerra russa in Ucraina. Lo riferiscono fonti diplomatiche europee.
Secondo quanto annunciato ieri dalla presidente dell'esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, «il pacchetto conterrà un ulteriore divieto all'export per 10 miliardi di euro» che punterà tra l'altro a colpire «leader politici» e «propagandisti di Putin che stanno avvelenando il popolo».
L'Ucraina ha più volte chiesto a Bruxelles di sanzionare il colosso energetico russo Rosatom, rimasta finora esente dalle sanzioni dell'Ue. Contraria all'inserimento di Rosatom nelle sanzioni l'Ungheria, che ha pianificato una ristrutturazione della sua centrale nucleare di Paks con la compagnia russa. L'obiettivo è arrivare ad un'approvazione entro il 24 febbraio e, in questo senso, un appuntamento chiave potrebbe essere il Consiglio Affari Esteri del 20.
18:35
18:35
Su Nord Stream nessuna conferma alle ipotesi di Hersh
Il governo tedesco «non ha alcuna informazione che possa in qualche modo avvalorare le affermazioni riportate nell'articolo» sul sabotaggio del Nord Stream scritto dal giornalista Seymour Hersh. Lo ha detto oggi a Berlino la vice portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa di governo.
L'articolo di Hersh, pubblicato autonomamente sulla piattaforma Substack, suppone un coinvolgimento di Stati Uniti e Norvegia nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.
La portavoce Hoffmann ha sottolineato che «entrambi, sia gli americani che i norvegesi, hanno rifiutato molto chiaramente quanto sostenuto nell'articolo». In Germania le indagini sulle esplosioni vengono condotte dalla Gba - Procura generale federale - e non sono ancora concluse.
Rispondendo a un'altra domanda, Hoffmann ha anche detto che il caso «non è oggetto di indagine solo in Germania, ma in particolare anche negli Stati confinanti. Naturalmente, questo è un caso che impegna anche i servizi segreti».
17:55
17:55
«Per prendere il Donbass necessari fino a 2 anni»
La conquista dell'intero Donbass da parte delle forze russe potrebbe richiedere ancora da un anno e mezzo a due anni: lo ha detto Yevgeny Prigozhin, capo della milizia privata Wagner, in prima fila nell'offensiva in corso nelle regioni orientali ucraine. Lo riferisce l'agenzia Tass riprendendo un'intervista dello stesso Prigozhin al blogger Semyon Pegov.
«Se dobbiamo arrivare fino al Dnepr, tre anni, se dobbiamo prendere gli interi Donetsk e Lugansk, un anno e mezzo o due anni», ha detto Prigozhin rispondendo alla domanda su quanto dureranno ancora le ostilità.
17:48
17:48
Orban andrà a Kiev «quando necessario e opportuno»
In occasione del Consiglio europeo straordinario tenutosi ieri a Bruxelles «Volodymyr Zelensky ha invitato Viktor Orban a recarsi in Ucraina. Il primo ministro è pronto a visitare Kiev quando sarà necessario e opportuno». Lo rende noto Bertalan Havasi, capo ufficio stampa del premier ungherese in un'intervista all'emittente televisiva Atv.
Nel corso degli incontri di gruppo organizzati a margine del vertice, Orban insieme al cancelliere austriaco, Karl Nehammer, è rimasto fermo sulla sua posizione di non fornire armi all'Ucraina, come chiesto da Zelensky. A suscitare un vespaio di polemiche in patria è stata tuttavia l'accoglienza gelida riservata da Orban al capo di Stato ucraino.
All'arrivo di Zelensky all'Europa Building, il primo ministro ungherese è stato l'unico dei leader Ue a non applaudire e al termine del summit ha pubblicato sui social una foto controversa della stretta di mano tra i due leader. La foto ritrae il presidente ucraino quasi inchinato al cospetto di Orban.
Sulla pagina Facebook del premier sono piovuti circa 7mila commenti, divisi tra chi esprime solidarietà a Kiev e chi, invece, sostiene l'ambigua posizione del governo ungherese sulla guerra di Putin all'Ucraina. I rapporti tra i due leader non sono stati mai dei migliori: il premier ungherese aveva persino annoverato Zelensky tra i nemici dell'Ungheria, insieme all'Ue e al magnate George Soros, nel suo discorso della vittoria alle elezioni dello scorso aprile.
16:38
16:38
Kadyrov nominato «Padre della Nazione»
L'assemblea parlamentare della Cecenia - nel Caucaso russo - ha attribuito il titolo di «padre della nazione» a Ramzan Kadyrov: il leader ceceno accusato di gravissime violazioni dei diritti umani e sotto sanzioni di UE e USA.
Lo riporta il Moscow Times precisando che i parlamentari ceceni hanno approvato il provvedimento all'unanimità e che il titolo di «Mekh-Da» dovrebbe essere applicato non solo a Kadyrov ma anche ai suoi successori. Il luogotenente di Putin in Cecenia ha inviato i suoi miliziani, i cosiddetti «kadyrovtsy», nel conflitto in Ucraina al fianco delle truppe russe.
16:26
16:26
«Niente può impedirci la difesa degli interessi nazionali»
«Nessuna accusa, nessuna minaccia» potranno fermare la Russia dal portare avanti le sue decisioni per difendere i suoi «interessi nazionali vitali». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov parlando in occasione della giornata dei diplomatici.
«Vogliamo sottolineare ancora una volta - ha affermato Lavrov, citato dall'agenzia Tass - che nessuna accusa e nessuna minaccia in risposta alle nostre decisioni per assicurare i nostri interessi nazionali vitali ha o avrà un impatto sulle nostre attività».
15:37
15:37
Le forze di Mosca avanzano a Vuhledar e Bakhmut
Le forze russe hanno preso il controllo di alcuni sobborghi delle cittadine di Vuhledar e Bakhmut, nell'est dell'Ucraina, secondo quanto annunciato da Denis Pushilin, capo dell'autoproclamata repubblica filorussa del Donetsk.
Secondo Pushilin, citato dalle agenzie di Mosca, unità russe sono entrate in alcuni sobborghi meridionali di Vuhledar, ad ovest della città di Donetsk, mentre miliziani della Wagner sono penetrati in quartieri settentrionali di Bakhmut, situata a nord della stessa Donetsk, e sono riuscite a tagliare tre delle quattro vie di rifornimento per le truppe ucraine. L'unica che rimane aperta è quella tra la città e Chasov Yar.
Pushilin aggiunge che intensi combattimenti sono in corso in queste ore specialmente a Vuhledar, dove gli ucraini continuano a fare convergere rinforzi. Pushilin ha aggiunto che un migliaio di civili rimangono in città e che le forze russe hanno evacuato parte dei residenti dei sobborghi che hanno conquistato.
15:36
15:36
Kiev chiede all'Olanda la fornitura di caccia F-16
L'Ucraina «ha presentato una richiesta ai Paesi Bassi per la fornitura di caccia F-16». Lo ha riferito l'Aeronautica ucraina in un messaggio su Twitter, aggiungendo che la richiesta è stata confermata dalla ministra della Difesa olandese Kajsa Ollongren, che alla tv Nos aveva annunciato la richiesta di Kiev per gli aerei da combattimento.
15:04
15:04
«Senza i caccia il genocidio non può essere fermato»
«La Federazione russa ha colpito città ucraine tutta la notte e tutta la mattina. La sua intenzione è la sempre la stessa: distruzione di massa e uccidere. Basta con le parole e l'esitazione politica. Solo decisioni veloci e cruciali: missili a lungo raggio, fighter jet, forniture logistiche. Altrimenti il genocidio non può essere fermato».
Lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
13:51
13:51
La Svizzera dice no anche alla Spagna
Come per le richieste della Danimarca e della Germania, la Svizzera ha respinto la domanda della Spagna di poter riesportare materiale bellico elvetico verso l'Ucraina. La Confederazione giustifica questa decisione appoggiandosi alla Legge sul materiale bellico.
In concreto, spiega una nota a Keystone-ATS del portavoce della Segreteria di stato dell'economia (SECO), Stefan Maienfisch, la Svizzera ha respinto la richiesta della Spagna, inoltrata il 16 di gennaio scorso, di poter riesportare verso l'Ucraina due cannoni antiaerei da 35mm.
Meienfisch rammenta che, al momento dell'acquisto di materiale bellico prodotto in Svizzera, i paesi acquirenti firmano una dichiarazione di non riesportazione. Lo scopo è impedire che armi prodotte nella Confederazione vengano inviate in paesi verso i quali la Svizzera non esporterebbe in base ai criteri stabiliti dalla Legge federale sul materiale bellico (in particolare l'articolo 22a).
La mancata concessione alla Spagna si spiega col diritto della neutralità che prevede la parità di trattamento inclusa nella citata normativa, si legge nella presa di posizione della SECO.
La SECO rammenta che il parlamento ha deciso di affrontare il problema delle regole - che si vorrebbero meno rigide, n.d.r. - attualmente in vigore riguardante la riesportazione di materiale bellico.
Allentare regole
A inizio febbraio, la commissione della politica di sicurezza degli Stati ha deciso di voler limitare a cinque anni la validità delle dichiarazioni di non riesportazione firmate dai Paesi acquirenti di materiale bellico svizzero. Ci sarebbero tuttavia condizioni relative alla situazione delle nazioni destinatarie.
La disposizione sarebbe applicabile soltanto ai Paesi elencati nell'allegato 2 dell'ordinanza sul materiale bellico (OMB). Si tratta fra l'altro di Germania, Francia, Italia, ma anche di Giappone e Stati Uniti. I Paesi acquirenti dovrebbero impegnarsi a non riesportare materiale bellico elvetico in Paesi implicati in conflitti armati interni o internazionali e che violano gravemente i diritti dell'uomo.
La maggioranza della Commissione crede che questa modifica permetterebbe di risolvere i problemi sollevati dalle dichiarazioni di non riesportazione. Una minoranza della commissione pensa invece che la modifica proposta non sia compatibile con la neutralità. Valuta tra l'altro che si tratti principalmente di un sostegno all'industria dell'armamento, nonché di un tentativo di aggirare il divieto di fornire armi all'Ucraina.
12:39
12:39
La Romania non conferma il sorvolo del missile russo sul Paese
La Romania non conferma le informazioni, fornite dall'Ucraina, sul sorvolo di un missile russo sul territorio del Paese. Lo riportano i media rumeni.
«Le informazioni su un missile russo che ha sorvolato lo spazio aereo della Romania non sono confermate», hanno detto le autorità rumene. In un'ulteriore dichiarazione hanno affermato che i sistemi di sorveglianza hanno rilevato quello che sembrava un missile da crociera lanciato da una nave russa vicino alla Crimea, ma che non ha attraversato lo spazio aereo rumeno.
Il missile è stato lanciato da una base russa sul Mar Nero, ma è passato a 35 chilometri dalla frontiera con la Romania sorvolando invece lo spazio aereo della Repubblica di Moldova.
12:35
12:35
Moldavia convoca l'ambasciatore russo per il missile nel suo spazio aereo
La Moldavia ha confermato che un missile ha attraversato oggi il suo spazio aereo ed ha convocato l'ambasciatore russo: lo riporta il Guardian.
«Alle 10.18 un missile ha attraversato lo spazio aereo della Repubblica di Moldavia, sopra la città di Mocra nella regione della Transnistria e, successivamente, sopra la città di Cosauți nel distretto di Soroca, dirigendosi verso l'Ucraina», si legge in un comunicato del ministero della Difesa. Il ministero, prosegue la nota, «insieme alle autorità responsabili del Paese, monitora attentamente la situazione nella regione e condanna fermamente la violazione dello spazio aereo della Repubblica di Moldavia».
Il comunicato non dice che il missile fosse russo, ma la Moldavia ha convocato l'ambasciatore russo per l'incidente missilistico di questa mattina.
12:32
12:32
«Il vecchio Biden, distratto, può causare una terza guerra mondiale»
«Il vecchio Biden sembra che sia pronto per un secondo mandato. Cosa è stato notato durante il primo: confonde nomi, cognomi, date e si perde nel proprio ufficio. Conserva documenti segreti nel garage della sua abitazione personale; ha speso più di cento miliardi di dollari in un Paese al collasso, ma scarica tutti i problemi economici degli Stati Uniti sulle macchinazioni della Russia. Può iniziare una terza guerra mondiale a causa della distrazione». Così il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev attacca il presidente Usa su Telegram.
Dichiarazioni di un certo tono arrivano anche dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, che attacca «coloro che hanno deciso di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, hanno deciso di adottare la triste esperienza di Napoleone e Hitler, dichiarando apertamente l'obiettivo di distruggere la Russia o indebolirla il più possibile. Le loro richieste per lo smembramento della nostra patria stanno diventando sempre più forti. Ma - afferma il ministro, come riporta Ria Novosti - è chiaro che non solo sopravviveremo ma usciremo da questo confronto ancora più forti».
12:31
12:31
Zelensky fa tappa in Polonia
Di ritorno da Bruxelles il presidente ucraino Volodymyr Zelesnky ha fatto tappa in Polonia, dove ha visto il suo omologo polacco Andrzej Duda.
L'incontro della durata di ore è avvenuto nella località di Rzeszów, ultima città polacca prima di entrare nel territorio ucraino. Lo riferisce sui social Marcin Przydacz, capo del dipartimento affari internazionali della presidenza polacca.
Zelensky ha a parlato con Duda degli incontri a Bruxelles e nelle altre capitali europee, riferendo della necessità dell'Ucraina di ulteriori forniture militari. La prossima settimana Duda incontrerà il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
11:15
11:15
«Missili russi nello spazio aereo rumeno»
Durante il massiccio attacco di stamattina, due missili da crociera russi Kalibr hanno attraversato lo spazio aereo rumeno. Lo afferma il comandante in capo delle forze armate dell'Ucraina Valery Zaluzhny su Facebook.
«L'11 febbraio alle 10:18, due missili da crociera Kalibr russi hanno attraversato il confine di Stato dell'Ucraina con la Repubblica di Moldavia. Intorno alle 10:33, questi missili hanno attraversato lo spazio aereo rumeno per poi rientrare nello spazio aereo dell'Ucraina nel punto di intersezione del confine dei tre Stati. I missili sono stati lanciati dal Mar Nero».
09:15
09:15
«Massiccio attacco missilistico contro l'Ucraina»
Le forze russe hanno lanciato questa mattina un «massiccio attacco» missilistico contro l'Ucraina, sono state «colpite» infrastrutture energetiche: lo rendono noto fonti ufficiali.
Secondo il governatore di Mykolaiv, Vitaliy Kim, finora sono stati lanciati 40 missili Calibur e X101.
Questa mattina «il nemico ha colpito città e infrastrutture critiche dell'Ucraina», ha dichiarato l'aeronautica militare. Le forze russe hanno lanciato sette droni di fabbricazione iraniana, sei missili da crociera Calibur e «fino a 35 missili guidati antiaerei».
Esplosioni sono state udite ad esempio a Kryvyi Rih, nell'Ucraina centrale, durante un allarme antiaereo che ha interessato tutto il Paese, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Vilkul, come riportano i media nazionali.
In seguito agli attacchi il principale fornitore privato di energia in Ucraina, Dtek, ha introdotto interruzioni di emergenza di corrente elettrica a Kiev e nella regione della capitale, oltre che nella regione centrale di Dnipropetrovsk.
09:00
09:00
«Le forze russe guadagnano terreno»
Le forze russe hanno probabilmente guadagnato terreno in due settori chiave nell'est dell'Ucraina dal sette febbraio scorso: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence sulla situazione nel Paese.
«Alla periferia settentrionale della città di Bakhmut, nel Donbass, le forze del Gruppo Wagner si sono spinte 2-3 km più a ovest, controllando la campagna vicino alla strada principale M-03 che porta alla città», sottolinea il rapporto pubblicato su Twitter aggiungendo che le «forze russe dominano sempre più gli approcci settentrionali a Bakhmut». Allo stesso tempo, «a sud, le unità russe hanno fatto progressi intorno alla periferia occidentale della città di Vuhledar (sempre nel Donbass, ndr), dove hanno rilanciato le operazioni offensive alla fine di gennaio 2023».
Il rapporto osserva tuttavia che «le unità russe hanno probabilmente subito perdite particolarmente pesanti intorno a Vuhledar, poiché sono state impiegate unità inesperte». Le truppe russe sono probabilmente fuggite e hanno abbandonato almeno 30 veicoli blindati, per lo più intatti, dopo un assalto fallito, concludono gli esperti dell'intelligence di Londra.
07:14
07:14
Zelensky torna a Kiev senza gli aerei da combattimento
Alla fine, ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il vertice dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda. Dopo una lunga trattativa su migranti e dossier economici, i 27 trovano una quadra: più attenzione al controllo e alla protezione delle frontiere da un lato, flessibilità sull'uso dei fondi esistenti ma aiuti di Stato più rapidi e estesi dall'altro.
È una mediazione destinata a tornare sul tavolo dei leader al Consiglio europeo di fine marzo. Del resto l'appuntamento di febbraio a avuto un solo vero protagonista: Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino tuttavia non torna a Kiev con il bottino pieno: «È impossibile consegnare gli aerei all'Ucraina a breve», ha spiegato Emmanuel Macron.
La frenata della Francia è significativa anche perché arriva dopo il vertice a tre all'Eliseo tra Macron, Olaf Scholz e Zelensky. È a loro due che Kiev puntava innanzitutto per trainare l'Europa verso l'invio dei jet di cui l'Ucraina ritiene di avere assoluto bisogno. In conclusione, tuttavia, il pressing dei Baltici e della Polonia non ha trovato il consenso necessario tanto che anche Ursula von der Leyen e Charles Michel sono rimasti prudenti.
L'incontro dell'Eliseo è stato anche il casus belli del nuovo scontro tra Macron e la premier italiana Giorgia Meloni. Macron, interpellato dai cronisti, ha plasticamente fotografato il gelo con Roma: «non c'è stato nessun bilaterale con Meloni, ma ci siamo incrociati. Io rispetto sempre le persone e le loro scelte, è una questione di principio».
Fra poche ore Meloni però illustrerà quelli che, secondo Palazzo Chigi, sono i passi avanti registrato al summit su migranti e dossier economici. «Sono molto soddisfatta del Consiglio europeo», ha sottolineato la presidente uscendo dall'Europa Building.
06:22
06:22
IL PUNTO ALLE 6
Gli Stati Uniti e i Paesi alleati forniscono, o confermano, alle forze ucraine le coordinate per la maggior parte degli attacchi condotti con i sistemi missilistici avanzati forniti dagli USA, quali gli Himars. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali le forze ucraine non lanciano quasi mai attacchi con i sistemi avanzati senza le coordinate specifiche fornite dal personale militare americano in qualche base in Europa. Secondo una fonte statunitense, l'assistenza americana nel mirare i colpi serve per assicurare la precisione e usare le munizioni con il massimo effetto. Gli Stati Uniti, precisa la fonte, offrono le coordinate solo in un ruolo di consulenza e le forze ucraine non cercano il via libera americano prima di procedere.
Intanto si torna a parlare della visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai leader UE a Bruxelles. L'incontro «poco prima del primo anniversario dall'inizio della guerra è qualcosa di molto speciale» e «un segno di resistenza», ha riferito ai giornalisti il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Zelensky, ha aggiunto, ha ringraziato Berlino per il «contributo militare», incluso l'invio dei carri armati Leopard 2.
Il presidente francese Emmanuel Macron invece frena gli entusiasmi sui caccia. Il leader dell'Eliseo ha infatti dichiarato che gli aerei da combattimento richiesti dall'Ucraina non potranno «in nessun caso» essere «consegnati nelle prossime settimane», assicurando di voler offrire armi «più utili» e «più veloci».
«Non escludo assolutamente nulla», ha assicurato alla stampa il presidente francese a Bruxelles sulle consegne di aerei da combattimento, dopo il vertice europeo alla presenza del suo omologo ucraino. Ma «non corrisponde alle esigenze di oggi», ha stimato.